Archivio Micologico Inviato 10 Marzo 2016 Inviato 10 Marzo 2016 Cortinarius casimiri (Velen.) Huijsman 1955 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Genere Cortinarius Sottogenere Phlegmacium Sezione Decipientoides Melot Sezione Magaspori Kytöv Clade /megasporus Sinonimi Telamonia casimiri Velen. 1921 Telamonia casimirii Velen. 1921 Telamonia hirta Velen. 1939 Telamonia sanguinescens Velen. 1939 Cortinarius subsertipes Romagn. 1952 Cortinarius casimirii (Velen.) Huijsman 1955 Cortinarius hirtus (Velen.) G. Garnier 1991 Cortinarius querculus Moënne-Locc. & Reumaux 2001 Cortinarius similigenus Moënne-Locc. & Reumaux 2001 Cortinarius subargyropus Bidaud, Moënne-Locc. & Reumaux 2001 Cortinarius substemmatus Moënne-Locc. & Reumaux 2001 Cortinarius casimirii f. subsertipes (Romagn.) Lécuru 2019 Etimologia L'epiteto Cortinarius deriva dal latino cortinarius = attinente alla cortina, per la presenza di velo parziale sul gambo in forma di cortina. Bibliografia AA.VV., 2018. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. 2nd Edition, 2nd printing. CALLEDDA F., CAMPO E., FLORIANI M. & MAZZA R. 2021. Guida Introduttiva al genere Cortinarius in Europa. Ed. Osiride. NITARE J., KNUTSSON T., BRANDRUD T.E., JEPPESEN T.S. & FRØSLEV T.G. 2024. Ädelspindlingar – Guide till svenska naturvårdsarter. Mykologiska Publikationer 12. Ed. Sveriges Mykologiska Förening (SMF). KUYPER T. et al. 2024. Flora Agaricina Neerlandica Vol 8. Cortinarius. Regione Lombardia. Novembre 2008. Foto di Massimo Biraghi. Diametro del cappello da 2,5-3 a 5 cm, con umbone ben pronunciato e più scuro, igrofano, con solcature disposte radialmente con presenza del velo biancastro al margine bruno rossastro, reagisce al bruno nerastro con KOH. Lamelle spaziate fulvo-brunastre con filo eroso, concolore, più chiaro in età adulta. Gambo subconcolore, a volte violetto-lilacino verso l'apice specie nei giovani esemplari con residui di velo biancastro. Carne bruno chiara nel cappello, più scura nel gambo, nero bruna con KOH, odore leggermente rafanoide, erbaceo.
Archivio Micologico Inviato 10 Marzo 2016 Autore Inviato 10 Marzo 2016 Cortinarius casimiri (Velen.) Huijsman; Regione Lombardia; Dicembre 2008; Foto, descrizioni e microscopia di Massimo Biraghi.Reazione bruno nerastra al KOH.MicroscopiaSpore 9-12 x 5,5-6,5 µm con piccole verruche poco spesse e sporgenti; basidi tetrasporici 30-40 x 8-10 µm; epicute con ife cilindriformi e con pigmento intracellulare giallognolo con KOH; GAF presenti.Spore.Ocra-giallastre al KOH.Basidi.Epicute.GAF.
Archivio Micologico Inviato 10 Marzo 2016 Autore Inviato 10 Marzo 2016 Cortinarius casimiri var. hoffmannii (Remaux) Suàr.-Sant. & A. Ortega; Regione Lazio; Maggio 2010; Descrizione di Felice Di Palma.Telamonia di piccole dimensioni, ritrovata in un bosco di Cerro di alto fusto (Quercus cerris), con presenza di Farnetto (Quercus frainetto) e sottobosco rado a carattere mediterraneo xerofilo, Cappello prevalentemente bruno, con macchie più scure dalle tonalità tendenti al rossastro, percorso da fibrille biancastre; margine palesemente chiaro. Lamelle color ruggine, adnate-uncinate, distanti. Gambo chiaro, slanciato, cilindrico, leggermente allargato alla base. Odore non significativo.Reazioni macrochimicheIl cappello annerisce vistosamente con KOH al 30%.MicroscopiaSporata in massa ocra-ruggine. Spore 9,5-11,2 x 5,3-6,5 µm, finemente verrucose. Basidi prevalentemente tetrasporici con contenuto verdastro. Cheilocistidi assenti, ma presenti numerosi peli cistidiali frammisti ai basidi sul filo lamellare. GAF presenti.La specie in esame fa parte di un gruppo di Cortinarius molto complesso, appartenenti al Sottogenere Telamonia (o Hydrocybe a seconda degli autori), diffusi soprattutto nell'area del Mediterraneo. La notevole confusione tassonomica è dovuta, principalmente, alla estrema variabilità dei caratteri che normalmente vengono presi in considerazione per la delimitazione tra le varie specie.Uno studio del 2009 (Suarez-Santiago V. & al., 2009) che tiene conto sia dei caratteri morfologici che dell'indagine molecolare (condotta altresì suiTypus delle varie specie), ha cercato di mettere un po' di ordine in questo gruppo, permettendo, tra l'altro, di formulare alcune considerazioni: il colore del cappello è un elemento molto variabile, dal bruno scuro al bruno porpora, bruno-grigiastro scuro; la quantità di velo universale biancastro presente sul cappello dipende dallo stadio di sviluppo degli esemplari; le sfumature violastre, rosate, porpora presenti sul gambo sono elementi incostanti; il colore delle lamelle è molto variabile anche all'interno della stessa raccolta; la dimensione delle spore è altresì un elemento variabile, tuttavia è un buon carattere per la determinazione di alcuni taxa (es.: Cortinarius casimiri s.str.); la forma delle spore ed il tipo di ornamentazione sono gli elementi più stabili all'interno delle raccolte e delle specie e, pertanto, sono buoni elementi di differenziazione tra i vari taxa; Cortinarius decipiens var. hoffmannii, si è dimostrato essere geneticamente molto più vicino a C. casimiri che non a C. decipiens, pertanto è stato ricombinato in Cortinarius casimiri var. hoffmannii; Tutte le specie provenienti dalle zona Mediterranea e da quella sub-alpina temperata ed identificate come: C. atrocoeruleus, C. contrarius, C. decipiens, C. fraternus, C. sertipes e C. flexipes fo. sertipes, si sono rivelate essere Cortinarius decipiens s.l.. Alla luce delle considerazioni sopra esposte, ed in conformità alle caratteristiche morfologiche e microscopiche osservate, ho ritenuto opportuno attribuire la raccolta a Cortinarius casimiri var. hoffmannii. Ho escluso C. vernus che avrebbe dovuto presentare spore più piccole e, soprattutto, una differente ornamentazione sporale (molto più in rilievo) e C. casimiri var. casimiri (= C. subsertipes) che avrebbe dovuto presentare spore di dimensioni maggiori. Diversi dubbi interpretativi sono sorti per quanto riguarda la sua differenziazione rispetto a C. decipiens s.l. che, comunque, mi sono sentito di escludere a causa della presenza delle macchie rossastro-brune sul cappello e dell'assenza di sfumature lilacee nelle lamelle ed all'apice del gambo negli esemplari studiati (che, nonostante lo studio sopra richiamato abbia dimostrato trattarsi di elementi incostanti, mi sono sembrati comunque quelli più idonei alla distinzione tra i due taxa).BibliografiaSUAREZ-SANTIAGO, V., ORTEGA, A., PEINTNER, U., LOPEZ-FLORES, I., 2009. Study on Cortinarius subgenus Telamonia section Hydrocybe in Europe, with especial emphasis on Mediterranean taxa. - Mycological Research. Vol. 113 (10), 1070-1090.Foto di Mauro Cittadini.Reazione al KOH.Filo lamellare in ammoniaca.GAF.Filo lamellare in Rosso Congo.
Archivio Micologico Inviato 10 Marzo 2016 Autore Inviato 10 Marzo 2016 Cortinarius casimiri (Velen.) Huijsman; Regione Lombardia; Ottobre 2010; Foto, descrizioni e microscopia di Massimo Biraghi.MicroscopiaSpore 9-11 × 5-6 µm in media con verruche evidenti.
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