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Viola biflora L. 1753


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Viola biflora L. (1753)

Sinonimi
Viola kanoi Sasaki (1929)
Chrysion biflorum (L.) Spach (1836)
Viola tayemonii Hayata (1916)

Tassonomia
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Malpighiales
Famiglia: Violaceae

Nome italiano
Violetta gialla

Etimologia
I fiori del genere Viola hanno questo nome fin dall'antichità classica, e se si considera che il latino Viola e il greco Ion originano da una comune radice, si può supporre che già le popolazioni indoeuropee possedessero un termine ben preciso - e simile - per indicare questo genere di fiori.
L'epiteto specifico, biflora, fa riferimento al fatto che, frequentemente anche se non sempre, lo scapo fiorale reca due fiori.

Descrizione
Viola biflora L. è una pianta erbacea perenne provvista di un sottile rizoma strisciante da cui si partono brevi fusti ascendenti (8-20 cm) recanti 2-4 piccole foglie e da uno a tre peduncoli fiorali inseriti all'ascella delle foglie.

Foglie
Le foglie sono dotate di picciolo, lungo all'incirca quanto la lamina fogliare, e accompagnate da due piccole stipole lanceolate, lunghe 3-4 mm, appressate al fusto.
La lamina è reniforme (3-4 cm), glabra su entrambe le pagine, ed ha margine finemente dentellato. È leggermente più larga che lunga, generalmente rotonda all'apice; non manca tuttavia qualche rara foglia - di solito tra le superiori - con apice angoloso.

Fiori
Il fiore, pentamero, è zigomorfo e ha un diametro di 10-15 mm.
I sepali sono lineari, sottili, patenti.
Il petalo inferiore si prolunga in uno sperone ottuso lungo 2-3 mm contenente il nettario. I petali laterali sono orientati in modo da avvicinarsi a quelli superiori; la corolla è di colore giallo intenso, con il petalo inferiore percorso, dall'unghia fino a 2/3 della sua lunghezza, da numerose striature brune.
L'androceo è costituito da cinque stami liberi. L'ovario è supero, uniloculare, formato da tre carpelli; lo stilo è contorto a S; lo stimma è capitato e debolmente bilobo ed ha colore verde chiaro.

Frutti
Il frutto è una capsula loculicida.

Periodo di fioritura
La fioritura inizia ad aprile alle più basse altitudini e si protrae fino ad agosto alle più elevate.

Territorio di crescita
Viola biflora L. è pianta tipica delle regioni montuose dell'emisfero nord e dell'area artica.
In Italia, Viola biflora L. è diffusa nelle regioni del Nord fino alla Toscana. Segnalata ma non confermata la sua presenza in Abruzzo.

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Habitat
Viola biflora L. predilige stazioni poco o per nulla esposte al sole e ricche di umidità, tra le pietre lungo i sentieri, nei macereti consolidati e coperti da vegetazione arborea, nelle schiarite dei boschi, nelle cavità sotto i massi, presso sorgenti e ruscelli su suolo acido (silice), con limiti altitudinali tra (260) 1500 e 3000 metri.

Somiglianze e varietà
Viola biflora L. si differenzia nettamente da tutte le sue congeneri, per la coesistenza di questi caratteri:

  • forma delle foglie, reniformi e debolmente crenate, leggermente più larghe che lunghe;
  • colore dei petali giallo carico, con striature brune nel petalo inferiore;
  • disposizione dei petali laterali, rivolti lievemente all'insù e quindi ravvicinati ai petali superiori.

In assenza di fiori potrebbe essere confusa con V. palustris L., che però possiede fiori di tonalità lilacina, foglia cuoriforme ad apice rotondato leggermente più lunga che larga, ed è reperibile in luoghi umidi aperti come prati e torbiere. Altre viole presentano fiori con tonalità gialle; esemplari a corolla interamente gialla sono noti ad esempio per V. tricolor L.; tuttavia queste viole hanno foglie di forma assai diversa e difficilmente potranno essere scambiate per V. biflora L.

Specie protetta
La specie è protetta nella Regione Liguria (L.R. 10 Luglio 2009 n. 28, "Disposizioni in materia di tutela e valorizzazione della biodiversità" e tabella allegata)

Costituenti chimici
Olio essenziale, glucoside (violaquercitina), un alcaloide (violina), mucillagini, tannini, gomme, antociani, acido malico.

Uso Alimentare
Sono commestibili sia i fiori che le foglie. Le foglie ed i boccioli non ancora schiusi possono essere consumati sia freschi che cotti. I fiori aperti si consumano freschi, con qualche cautela a non ingerirne in grandi quantità poiché possono causare diarrea. Dalle foglie si ricava un infuso simile al tea.

Uso Cosmetologico
Le foglie contengono sostanze emollienti e possono venire utilizzate per ricavarne impacchi e lozioni utili ad addolcire la pelle irritata.

Uso Farmacologico
Studi in campo farmacologico e biomolecolare hanno individuato Viola biflora come una ricca fonte di ciclotidi: sostanze dotate di un potente effetto citotossico, anti-HIV, antimicrobico ed emolitico.

Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico.

Medicina alternativa e Curiosità
Le radici esercitano attività emetica. I fiori sono antispastici, diaforetici, emollienti e tossifughi. Le foglie sono emollienti e lassative.
Le essenze estratte dal fiore possono venire utilizzate in profumeria.

Note
Dai semi si ricava un buon incenso.
Alcune popolazioni eschimesi usavano riporre i fiori secchi insieme ad abiti e biancheria, per profumarli.

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Renato M. Fondi, Gian Battista Pau, Annamaria Bononcini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica

Link utili
Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT

 

Viola biflora L. (1753); Regione Trentino, Passo Lavazè; m 1900 s.l.m.; Luglio 2008; Foto di Gianni Bonini.

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