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Pinus cembra L.


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Pinus cembra L.

Tassonomia
Regno Plantae
Divisione Pinophyta
Classe Pinopsida
Ordine Pinales
Famiglia Pinaceae

Nome italiano
Cirmolo

Etimologia
Il termine generico "Pinus" deriva dal nome latino del pino, l'epiteto "cembra" deriva dal nome dialettale di questo albero "zembro".

Descrizione
Albero sempreverde, tipico delle vette sommitali, perenne, con apparato radicale molto sviluppato in grado di ancorare la pianta nelle fessure rocciose, la chioma è piramidale e slanciata nelle piante giovani, assume forma rotondeggiante in età adulta. Questo albero può raggiungere i 25 metri di altezza. Il tronco nella pianta adulta ha la corteccia di colore grigio, liscia e relativamente sottile; nei giovani esemplari si presenta rugosa e con la tendenza a fessurarsi durante la crescita. I rami principali sono robusti e piegati verso l'alto, i giovani rametti sono ricoperti da una peluria dai toni aranciati.

Foglie
Gli aghi di colore verde glauco sono disposti in fascetti di 5, non di rado anche 6-7, sono rigidi e lunghi fino a 9 cm, persistenti sui rami per alcuni anni, con stomi presenti sulle facce esterne.

Fiori
Fiorisce da giugno ad agosto a seconda dell'altitudine, da 1400 a 2400 m s.l.m.

Frutti
I coni maschili appaiono in amenti di colore violaceo, sessili e riuniti in gruppi di 3-4 esemplari, i coni femminili anch'essi in amenti, sono di color rosa-violaceo e si trovano singolarmente o a gruppetti alle estremità dei rametti, inizialmente sono verdastri, sviluppandosi si colorano di tinte violette, assumendo la definitiva colorazione viola-brunastra a maturazione, presentano squame di forma triangolare con striature longitudinali e sono avvolti da leggera peluria.Le pigne sono ricoperte da squame e ognuna porta due semi, a volte semialati, chiamati pinoli. Fruttifica generalmente non prima di 45-50 anni, caratteristico il periodo di riposo (annate di pasciona) ad intervalli di 5-10 anni.

Territorio di crescita
Nell'areale alpino formano anche boschi a se stanti o misti a Picea abies (L.) H.Karst., presente in Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, naturalizzato in Friuli Venezia Giulia, dubbio in Liguria e Toscana. Nella regione Trentino Alto Adige esiste circa l'80% della popolazione Italica.

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Note e curiosità
E' nota la difficoltà di propagazione di questa pianta per via della commestibilità dei grossi semi, infatti non sono solo cibo per gli animali, ma in un passato poco lontano era abitudine nelle popolazioni alpine conservare gli strobili e sgranarli durante i lunghi inverni. Un'altra causa della sua rarefazione è dovuto all'attacco in fase giovanile di Phacidium infestans P. Karst. micete dell'ordine delle Helotiales, che si manifesta sotto forma di piccoli corpi fruttiferi nerastri, disposti su due file, nella parte inferiore degli aghi.

Specie simili
La caratteristica presenza, di ciuffetti di aghi raccolti in mazzetti di cinque elementi, permette di distinguere questo pino dagli altri presenti nelle stesse zone dei diversi territori italiani. Nei parchi pubblici e privati delle nostre città, solamente il Pino dell’Himalaya e il Pino Strobo hanno mazzetti di aghi altrettanto numerosi, diversamente però hanno pigne molto più lunghe (15–30 cm) e gli aghi stessi sono più lunghi (8–16 cm). Il Cirmolo ha pinoli simili al Pino Domestico con il quale solo difficilmente può essere confuso in quanto occupano spazi molto diversi e presentano una struttura morfologica generale completamente dissimile, slanciato e conico il primo, aperto ad ombrello il secondo.

Arte, cucina e natura
Questa essenza arborea viene utilizzata per i rimboschimenti in altura con finalità di contenimento, protezione e consolidamento dei versanti esposti e maggiormente ripidi. Il suo legno è quello preferibilmente usato dagli artisti per realizzare intagli o per realizzare sculture artigianali tipiche di diversi  territori del nord Italia e in particolare delle zone alpine e prealpine. Nelle zone più fredde del territorio italiano viene utilizzato nei parchi pubblici e nei giardini privati come pianta ornamentale. I pinoli dei suoi strobili vengono usati per la preparazione di ricette tipiche dei territori di diffusione, per esempio non possono mancare nella preparazione classica dello strudel tirolese.

Funghi del Cirmolo
Alcune essenze arboree si caratterizzano per realizzare simbiosi strettamente esclusive con determinate specie fungine, i principali funghi simbionti che presentano queste caratteristiche e sono quindi  esclusivi del Pinus cembra L. sono: il Suillus sibiricus (Singer) Singer, Suillus placidus (Bonorden) Singer, Suillus plorans (Rolland) Kuntze. Altre specie fungine che diversamente crescono sotto questa essenza, per esempio Chroogomphus helveticus (Singer) Moser., le troviamo diffuse anche in altri boschi, in questo caso parliamo di simbionti non esclusivi del Cirmolo.

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Pietro Curti, cartina realizzata da Tomaso Lezzi - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica

Link utili

Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT

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