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Lyophyllum maleolens M. Melis & Contu 2001


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Lyophyllum maleolens M. Melis & Contu 2001

Tassonomia
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Lyophyllaceae
Genere Lyophyllum
Sezione Semitalina

Etimologia
Lyophyllum dal greco lyo = liberare e phyllon = lamella; per l'aspetto delle lamellelibere al gambo.
L'epiteto specifico  maleolens deriva dal latino maleolens (participio presente), composto dal latino male e dal latino olēre, e siginifica “maleodorante”.

Cappello
Inizialmente emisferico poi appianato, leggermente depresso a completa maturità, con basso umbone ottuso al centro, glabro, pruinoso, bruno-grigiastro, untuoso, con margine sottile, eccedente, leggermente involuto.

Imenoforo
Lamelle adnate-smarginate, di colore beige-grigiastro, mediamente fitte, ventricose, spesse, intervenate, intervallate da numerose lamellule, al tocco virano al giallo-fulvo, per annerire poi lentamente.

Gambo
Gambo cilindrico, 70-100 × 5-10 mm, rigido, cilindrico, allungato, fortemente striato, beige, coperto interamente da pruina biancastra soprattutto all’apice, anche con andamento sinuoso, termina con base strigosa, ornata da peli biancastri.

Carne
Esigua nel cappello, fibrosa nel gambo. Odore molto forte di farina umida.

Habitat
In ambiente collinare preappenninico, ad un altezza di 700-800 m s.l.m., in un bosco misto molto umido, esposto a nord-ovest, costituito da Abeti d’impianto, con presenza prevalente di Abies cephalonica Loudon, Pinus nigra J.F. Arnold, Juniperus communis L. e qualche sporadico Fraxinus ornus L., il terreno risulta coperto da abbondante sfagno.

Microscopia
Spore 7,2-8,5 × 4,5-5 µm; ellissoidali, obovoidali se viste di profilo, con depressione sopra-apicolare marcata e grossa guttula oleosa centrale, cianofile;
Basidi tetrasporici, slanciati, siderofili.
Cheilocistidi assenti.
Pleurocisitidi assenti.
Pileipellis costituita da una cutis di ife cilindriche subparallele o leggermente intrecciate, gelificate in superficie, con pigmento intraparietale ed incrostante.
GAF presenti.

Commestibilità e tossicità
Non commestibile

Specie simili
Lyophyllum aemiliae Consiglio, di aspetto simile, si differenzia per il pileo con evidente umbone, con toni marroni scuri, che si accentuano nel gambo, spore lungamente ellissoidali prive di depressione soprailare e carne con odore diverso, in particolare Marco Contu e Giovanni Consiglio (autore della specie Lyophyllum aemiliae) nel numero monografico della Rivista di Micologia AMB XLV 2 lo riportano come "leggero, gradevole, erbaceo", mentre Funga Nordica 2018 lo riporta come "farinaceous".
Lyophyllum amygdalosporum Kalamees, si separa microscopicamente per le spore più grandi, le lamelle al tocco virano inizialmente al blu, poi anneriscono.

Osservazioni
Questa specie, poco comune, è stata descritta per la prima volta da M. Melis e M. Contu in Sardegna, nei pressi di Cagliari, in un habitat termofilo costituito dalle foreste di Quercus ilex, con crescita abitualmente cespitosa. Dopo la pubblicazione della specie, ci sono state sporadiche segnalazioni per l’Italia e per il continente europeo, in particolare, recentemente è stata ritrovata nelle Isole Canarie, sotto Pinus canariensis ad un’altezza di 1300-1400 m s.l.m. e con crescita cespitosa (Dähncke et al. 2009); nel Gennaio 2013 questo taxon è stato segnalato per il Lazio da parte di Felice Di Palma, collega micologo di questa Associazione (AMINT). La specie è stata rinvenuta in Umbria nel mese di novembre 2011 ed è  stata rinvenuta nei sette anni seguenti nella medesima stazione di crescita, nel Comune di Gubbio (PG), in ambiente collinare preappenninico, ad un altezza di 700-800 m s.l.m., in un bosco misto molto umido, esposto a nord-ovest, il terreno risulta coperto da abbondante sfagno, costituito da un abetina d’impianto, con presenza prevalente di Abies cephalonica Loudon, Pinus nigra J.F. Arnold, Juniperus communis L. e qualche sporadico Fraxinus ornus L.

Bibliografia
MELIS, M. & CONTU, M., 2000. Una nuova specie di Lyophyllum sect. Lyophyllum dalla Sardegna meridionale: L. maleolens spec. nov. Micol. Veget. Medit. 15: 101-105.
CONSIGLIO, G. & CONTU, M., 2002. Il Genere Lyophyllum P. Karst. emend. Kühner, in Italia. Rivista di Micologia. XLV, 2: 99-181.
DÄHNCKE, R.M., CONTU, M. & VIZZINI, A. 2009. Some rare, critical, interesting taxa of the genus Lyophyllum s.l. (Basidiomycota, Agaricomycetes) from La Palma (Canary Islands, Spain). Österr. Z. Pilzk. 18: 129-139.
BELLANGER, J.-M., MOREAU, P.-A., BIDAUD, A., CHALANGE, R., DUDOVA, Z., & RICHARD, F., 2015. Plunging hands into the mushroom jar: a phylogenetic framework for Lyophyllaceae (Agaricales, Basidiomycota). Genetica 143: 169-194.

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti e Tomaso Lezzi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT.

Regione Umbria, Comune di Gubbio (PG), Italia; 4 novembre 2011; Foto e descrizione Mario Iannotti
Exsiccatum presso l’erbario personale di Mario Iannotti (MI20111104-01, MI20161205-01, MI20181130-01).

Raccolta dell'anno 2011.

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Viraggio delle lamelle al tocco al giallo-fulvo.

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Raccolta dell'anno 2016.

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Viraggio al tocco delle lamelle al giallo-fulvo.

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Raccolta dell'anno 2018.

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Viraggio delle lamelle al tocco al giallo-fulvo.

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Spore 7,2-8,5 × 4,5-5 µm; ellissoidali, obovoidali se viste di profilo, con depressione sopra-apicolare marcata e grossa guttula oleosa centrale, cianofile. Osservazione in blu cotone in acido lattico, a 1000×.

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Osservazione in rosso Congo, a 1000×.

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Basidi tetrasporici, slanciati, siderofili. Reazione siderofila. Osservazione a 100×.

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Filo della lamella con basidi siderofili. Osservazione a 400×.

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Osservazione a 1000×.

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Pileipellis costituita da una cutis di ife cilindriche subparallele o leggermente intrecciate, gelificate in superficie, con pigmento intraparietale ed incrostante. Osservazione in rosso Congo, a 400×.

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GAF presenti. Osservazione a 1000×.

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Ife con pigmento parietale incrostante.

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  • 2 years later...

Lyophyllum maleolens M. Melis & Contu; Regione Lazio; Gennaio 2013; Foto e commento di Felice Di Palma.

Lyophyllum maleolens presenta un cappello prima emisferico, poi appianato, con la cuticola leggermente viscosa, di colore bruno grigiastro e margine finemente striato nei giovani esemplari. Le lamelle sono adnate, uncinate, di colore dal biancastro al beige, viranti al tocco prima al fulvo-ruggine, poi al nero. Il gambo è cilindrico, biancastro, annerente alla manipolazione, ornato alla base da un’evidente pelosità biancastra. Carne elastica, biancastra, arrossante e poi annerente alla manipolazione. Odore farinoso-spermatico sgradevole, o anche di farina rancida, cui la specie in questione deve il suo nome (maleolens significa maleodorante), anche se, tuttavia, gli esemplari da me rinvenuti in due distinte stazioni della stessa zona (bosco misto Pino e Leccio) presentavano odore farinoso, ma non sgradevole. Tipico dei boschi di Leccio e con crescita invernale, è stato segnalato per lungo tempo nella sola Sardegna; in tempi più recenti si stanno susseguendo diversi ritrovamenti anche sul continente.
Dal punto di vista microscopico, la caratteristica più idonea alla sua corretta identificazione è data dal particolare profilo sporale, ellittico con una nettissima depressione sopra-apicolare.
La specie che più gli assomiglia è Lyophyllum aemiliae che, presenta un cappello normalmente di colore più scuro; lamelle ingiallenti (e non arrossanti) e poi annerenti; carne non arrossante, solo leggermente ingrigente al tocco; odore leggero gradevole; crescita sovente cespitosa; spore mediamente più grandi e senza depressione sopra-apicolare.

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Spore con la caratteristica depressione soprailare.

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