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Melanogaster broomeanus Berk. 1843


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Melanogaster broomeanus Berk. 1843

Tassonomia
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Boletales
Famiglia Paxillaceae

Sinonimi
Melanogaster variegatus var. broomeanus (Berk.) Tul. & C. Tul. 1851
Melanogaster broomeanus var. pseudorubescens Svrček. 1958

Etimologia
In onore al Micologo C.E. Broome.

Foto e Descrizioni
Carporforo di aspetto irregolarmente subgloboso o a forma di tubero, a volte con gibbosità e fossette superficiali; Colorazioni pileiche bruno-giallastre o bruno-rossastre per essudazione, annerenti alla manipolazione, in particolare a maturità, sono visibili piccole rizomorfe alla base, consistenza tenace.

Peridio abbastanza sottile generalmente più scuro della superficie pileica.

Gleba inizialmente biancastra, presto bruna, infine nerastra, formata da piccole celle subglobose-angolose con ife filamentose biancastre o giallognole, odore leggero e un poco aromatico, grato.

Cresce semi-ipogeo in parchi, giardini, spazi aperti boschivi dalla pianura alla montagna. I campioni descritti sono stati ritrovato a più riprese ai bordi di un giardino pubblico sotto Tilla cordata.

Microscopia
Spore 6,5-8,7 × 3,5-4,7 µm, ellissoidali con base tronca.

Specie simili
La specie più simile è Melanogaster variegatus (Vittad.) Tul. & C. Tul. che si distingue per le colorazioni superficiali più rossastre e per le spore subcilindriche o strettamente ellissoidali.
Melanogaster macrosporus Velen. si riconosce per le spore fusiformi-ellissoidali che possono arrivare fino a 16 µm di lunghezza.
Melanogaster tuberiformis Corda è molto simile al precedente, si distinguerebbe per il solo rapporto lunghezza-larghezza (Q) delle spore che hano forma più sferica.

Bibliografia
JÜLICH, W., 1989. Guida alla determinazione dei funghi. Aphyllophorales, Heterobasidiomycetes, Gastromycetes. Vol. 2. Trento: Ed. Saturnia.
MONTECCHI, A. & SARASINI, M., 2000. Funghi Ipogei d’Europa. Trento: Ed. AMB.

Regione Lombardia, Località Crespi D'Adda; Settembre 2014; Foto, descrizione e microscopia di Massimo Biraghi.

Ritrovamento in aiuola sotto Tiglio.

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Microscopia
Spore ellissoidali con base tronca.
N. Long. Larg. Q.
30 7,59 4,09 1,86
30 6,48 3,45 1,6
30 8,76 4,71 2,17

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Melanogaster broomeanus Berk.; Regione Umbria; Dicembre 2016; Foto e microscopia di Stefano Rocchi.

Un ritrovamento del dicembre dello scorso anno. Fungo semi-ipogeo rinvenuto in una radura tra boscaglie di latifoglie. 

Carporforo da subgloboso a largamente lobato con evidenti fossette superficiali. Peridio finemente feltrato di colore bruno-giallastro con sfumature rossastre. Di consistenza tenace, gommoso, risulta annerente alla manipolazione e con piccole rizomorfe alla base.

Gleba biancastra nei giovani esemplari ma presto nerastra, formata da piccole celle arrotondate o angolose ripiene di sostanza gelatinosa nera e lucente, circoscritte da ife filamentose giallognole. Odore gradevole tra l'aromatico e il fruttato.

Spore 6,4-8,5 × 3,7-5 µm; Qm = 1,8; da cilindriche ad ellissoidali con base tronca, lisce, a parete spessa e brunastre; molte hanno resti sterigmali ialini ed alcune hanno la forma di boomerang.

Gli è assai simile Melanogaster variegatus (Vittad.) Tul. & C. Tul. il quale si differenzia per le tonalità del peridio più rossastre e per le spore meno cilindriche ovvero subovoidali. Nei casi dubbi ci si dovrebbe affidare ai valori medi del rapporto lunghezza/larghezza delle spore i quali si attesterebbero nell'intervallo 1,3-1,7 per Melanogaster variegatus e nell'intervallo 1,8-2,1 per Melanogaster broomeanus.

(Exsiccatum SR20161223-02)

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Spore 6,4-8,5 × 3,7-5 µm; Qm = 1,8; da cilindriche ad ellissoidali con base tronca, lisce, a parete spessa; molte hanno resti sterigmali ialini ed alcune hanno la forma di boomerang. Osservazione 1000× in acqua.

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