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Inocybe oblectabilis (Britz.) Saccardo 1895


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Inocybe oblectabilis (Britz.) Saccardo 1895

Tassonomia
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Inocybaceae
Genere Inocybe
Sottogenere Clypeus
Sezione Marginatae
Sottosezione Oblectabiles

Sinonimi
Agaricus oblectabilis Britzelm.
Astrosporina oblectabilis (Britzelm.) Zerova
Inocybe hiulca fo. major Bresadola

Etimologia
Dal Latino Oblectabilis = piacevole, di bell'aspetto.

Cappello
Di piccole-medie dimensioni, 2-4(5) cm di diametro, inizialmente convesso-glandiforme, poi convesso appianato, infine anche disteso a maturazione, presenza di un umbone più o meno pronunciato. Superficie pileica compatta, un poco untuosa, e quindi che trattiene piccole particelle terrose, nei giovani basidiomi, di aspetto moderatamente fibrilloso e con la tendenza a dissociarsi, specie in prossimità del margine, in età adulta. Colorazioni pileiche generalmente da ocra a ocra-brunastro, più o meno accentuato.

Imenoforo
Lamelle moderatamente fitte, da adnate o decorrenti per dentino al gambo, un poco panciute, intercalate da lamellule, di colore bianco sporco-avorio nei giovani basidiomi, poi su tonalità ocra-chiaro, infine ocra-beige in vetustà, filo subconcolore alla faccia delle lamelle, finemente eroso (lente).

Gambo
Cilindrico con la base provvista di un bulbo marginato, pruinoso per tutta la sua lunghezza, di colore rosato, o ocra-carnicino nella parte apicale, paglierino o color ocra chiaro nei giovani basidiomi, moderatamente brunastro a maturazione, la parte apicale mostra anche in vecchiaia sfumature rosate.

Carne
Biancastra o appena paglierina nel cappello, ocracea con leggere sfumature rosate o color legno chiaro nel resto del gambo (subconcolore). Odore un poco acidulo, subspermatico, sapore anologo o insignificante.

Habitat
Ritrovata in un parco pubblico tra l'erba e le foglie spezzettate in zona umida e muscosa sotto latifoglia, ai bordi di un filare di Carpino e Quercia sp. (cultivar). In letteratura viene indicata con crescita sotto varie latifoglie: Olmo, Quercia sp., Tiglio, Faggio e Betulla.

Microscopia
Spore ((8)9-11(12) × 6-6,5(7) µm, gibbose con protuberanze arrotondate ben evidenti.
Basidi banali, tetrasporici.
Cheilocistidi subfusiformi 40-65 × 10-16 µm, parete spessa 1,5-2(2,5) µm, frammisti a paracistidi.
Pleurocistidi generalmente analoghi ai cheilocistidi, o leggermente più lunghi.
Caulocistidi 55-70(90) × 12-18(20) µm, presenti su tutta la lunghezza del gambo, accompagnati da paracaulocistidi clavati, alcuni di forma allungata.

Commestibilità/Tossicità
Tossica, provoca sindrome muscarinica

Osservazioni
Inocybe oblectabilis (Britz.) Saccardo fa parte di un gruppo abbastanza omogeneo e con caratteristiche macro-microscopiche molto simili, e che avevano certamente indotto nel passato lo specialista Kühner (1933) ha pubblicare due specie distinte: Inocybe oblectabilis fo. decemgibbosa eInocybe oblectabilis fo. macrospora, la prima elevata al rango di specie da Vauras J. (1977) con il taxa di Inocybe decemgibbosa (Kühner) Vauras, la seconda pubblicata nel 1985 sotto il taxa di Inocybe piceae Stangl & Schwöbel.[/i].
Sempre Vauras appurò che non poteva esserci sinonimia tra Inocybe Oblectabilis fo.decemgibbosa e Inocybe glabrodisca sensu Orton, così come era stato accettato dalla gran parte degli AA., per l'assenza di caulocistidi riscontrata nella specie di P.D. Orton, e quindi da inserire nella SezioneCortinatae, Sottosezione Napipedinae, come poi stabilito da M. Bon (1998).
Recentemente, prima E. Ferrari (2006), e poi M. Cervini (2006) hanno confermato quanto ha osservato Vauras analizzando i rispettivi typus con dei nuovi ritrovamenti, molto ben descritti (vedi riferimenti bibliografici), associabili alla specie di P.D. Orton, sottolineando che, viste le nuove raccolte acquisite e le relative osservazioni macro-microscopiche riscontrate (bulbo basale appena accentuato e spore intorno ai 9 µm), avrebbero tutte le caratteristiche per poter confluire nella sottosezione Brevisporinae Bon.
Da sottolineare che il riferimento adottato in Forum, CABI Bioscience, Index Fungorum, per il Genere Inocybe ritiene Inocybe glabrodisca P.D. Orton come taxa prioritario rispetto a Inocybe decemgibbosa (Kühner) Vauras, probabilmente non tenendo ancora in considerazione le osservazioni di Ferrari e Cervini.
I campioni raccolti e esaminati mostrano una morfologia generale diversa, caratteri che sommati alle spore di lunghezza maggiore e i caulocistidi riscontrabili fino alla base del gambo, ben inquadrano la specie qui proposta.

Specie simili
Tra le specie che possono indurre ad errori interpretativi per la stretta somiglianza dei caratteri morfologici annoveriamo Inocybe decemgibbosa(Kühner) Vauras che presenta generalmente colorazioni pileiche su toni bruno-rossastri, margine moderatamente rimoso a maturità o per clima secco, il cappello di aspetto non untuoso. Microscopicamente si osservano spore con gibbosità poco accentuate, di misura inferiore, e cistidi imeniali con parete molto stretta (0,5-1,5 µm).
Inocybe praetervisa Quél. si riconosce macroscopicamente per l'assenza di tonalità rosate sul gambo, la cuticola che si lacera radialmente e precocemente. Microscopicamente ha spore substellate e leggermente più grandi, cistidi imeniali di dimensioni maggiori.
Inocybe mixtilis (Britz.) Saccardo si riconosce per il gambo biancastro o appena suffuso di rosa-carnicino, la presenza di un piccolo bulbo decisamente marginato, spore di 8-9,5 × 6-6,5 µm con gibbosità poco pronunciate, habitat preferenziale sotto aghifoglia.

Bibliografia
AA.VV., 2008. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp.
BON, M., 1998. Clé monographique du genre Inocybe (Fr.) Fr. 3ème Partie: espèces gibbosporées = sous-genre Clypeus Britz. = Genre AstrosporinaSchroet. = Sous-genre Inocybe pour les auteurs acceptant I. lanuginosa comme espèce type du genre. Documents Mycologiques 27, 111: 1-45.
FERRARI, E., 2006. Inocybe alpine e subalpine. Il genere Inocybe (Fr.) Fr. nel Nord Italia e paesi limitrofi[/i]. Fungi Non Delineati, Pars XXI: 1–457. Alassio: Ed. Candusso.
KÜHNER, R., 1933. Notes sur le Genre Inocybe. 1. Les Inocybes goniosporés (Fin). Bull. Soc. Mycol. Fr. 49:81–121.
STANGL, J., 2000. Guida alla determinazione dei funghi. Inocybe. Vol. 3. Ed. Saturnia.
STANGL, J. & SCHWÖBEL, H., 1985. Höckerig-sporige Rißpilze aus dem Formenkreis der Inocybe oblectabilis. Inter. Journ. Mycol. Lichen. 2(1): 53-74.
VAURAS, J., 1997. Finnish records on the genus Inocybe (Agaricales). Three new species and I. grammata. Karstenia 37: 35-56.

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi - Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT.

Regione Lombardia; Ottobre 2010; Foto, commento e microscopia di Massimo Biraghi.

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Microscopia
Spore (8)9-11(12) × 6-6,5(7) µm, gibbose con protuberanze arrotondate ben evidenti.

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Basidi tetrasporici, generalmente con quattro sterigmi.

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Filo lamellare 100×.

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Cheilocistidi subfusiformi 40-65 × 10-16 µm, parete spessa 1,5-2(2,5) µm.

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Pleurocistidi analoghi ai cheilocistidi, solo leggermente più lunghi (70 µm).

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Caulocistidi apice del gambo 55-70 × 12-18 µm.

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Caulocistidi metà gambo.

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Caulocistidi base del gambo lunghi anche fino a 90 µm e larghi 20 µm.

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Inocybe oblectabilis (Britz.) Saccardo; Regione Lazio, Roma; Settembre 2012; Foto di Tomaso Lezzi.

Cappello fortemente rimoso, filo lamella bianco, gambo con pruina fino alla base del gambo, più fitta nella parte alta, base del gambo bulbosa, marginata.
Guaiaco nullo. Carne del gambo ocra chiaro, tranne alla base dove è bianca nel bulbo.
Spore decisamente gibbose, 8,7-10,1 × 6,3-8,2 µm; Qm = 1,4; la pruina sul gambo è formata da fitti ciuffi di caulocistidi metuloidi dall'inizio alla fine del gambo, fittissimi e a ciuffi con parete spessa e cristalli all'apice; Cheilocistidi presenti e metuloidi con pochi cristalli all'apice; Pleurocistidi 29 × 8,3 µm, metuloidi con cristalli abbondanti all'apice, simili ai caulocistidi, più panciuti dei caulocistidi.
Il che porta al sottogenere Inocybe, sezione Marginatae, sottosezione Oblectabiles.
La simile I. pseudohiulca ha le spore più grandi; I. decemgibbosa (Kühner) Vauras = I. oblectabilis f. decemgibbosa Kühner ha un numero minore di gibbosità sulle spore (massimo 12) e cistidi a parete più sottile; alcuni autori considerano questa specie/forma come sinonimo di Inocybe oblectabilis (Britz.) Saccardo.

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Cappello fortemente rimoso.

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Filo lamella bianco, gambo con pruina fino alla base del gambo, più fitta nella parte alta.

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Base del gambo bulbosa, marginata.

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Spore eterodiametriche, decisamente gibbose, 1000×.


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Caulocistidi del primo terzo, parte alta del gambo, abbondantissimi, metuloidi (a parete spessa), con cristalli abbondanti all'apice.


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Caulocistidi del secondo terzo, parte centrale del gambo, abbondantissimi, metuloidi (a parete spessa), con cristalli abbondanti all'apice.


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Caulocistidi del terzo terzo, parte bassa del gambo, sempre abbondantissimi, metuloidi (a parete spessa), con cristalli abbondanti all'apice.


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Cheilocisitidi (parte alta nella foto) abbondanti, metuloidi (a parete spessa), con pochi cristalli all'apice.


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Pleurocistidi, abbondanti, metuloidi (a parete spessa), con cristalli abbondanti all'apice, simili ai caulocistidi e più panciuti dei caulocistidi.


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Misure a 400×.

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