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Leucoagaricus rubrotinctus (Peck) Singer 1948


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Leucoagaricus rubrotinctus (Peck) Singer 1948

Tassonomia
Divisione Basidiomycota
Classe Basidiomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Agaricaceae
Genere: Leucoagaricus
Sezione: Rubrotincti

Sinonimi
Lepiota rubrotincta Peck 1891

Etimologia
Dal greco λευκός (leykos) = bianco + Agaricus = Agaricus a sporata bianca.
Dal latino ruber = rosso + tinctus = colorato = Colorato di rosso.

Cappello
2-4 cm, asciutto, campanulato, con margine irregolare e tracce di velo visibili chiaramente negli esemplari giovani; disteso da adulto, rosso melograno, con un umbone tra il giallo e il verde limone e piccola depressione al centro dell'umbone. Il cappello è rimoso e la cuticola si frammenta in sottili striscioline che lasciano intravedere la carne bianca sottostante.

Lamelle
Libere, ventricose, bianche con filo concolore, senza collarium. Presenti lamellule di varie lunghezze.

Gambo
Separabile, cilindrico, ingrossato alla base, bianco, sericeo, con tracce di velo bianco soprattutto nei giovani esemplari a formare un anello fioccoso molto fugace.

Carne
Bianca, senza viraggi al taglio o alla contusione. Odore che ricorda quello della Lepiota cristata, ma meno forte e più fruttato. Sapore non verificato.

Microscopia
Spore 4,9-7,8 × 3-4,4 µm; Q = 1,4-1,9; Qm = 1,66. Ellissoidali, lisce, con apicolo, con una protuberanza opposta all'apicolo, che gli dà un profilo papillato (Bon, 1993). Destrinoidi in Melzer (colorazione giallo-marrone). Metacromatiche in Blu di Cresile (colorazione rosa magenta della parete più interna dell'endosporio, mentre la parete più esterna dell'episporio si colora di blu come il resto della spora).
Basidi tetrasporici, con Qm = 3,1 cioè del tipo Panaeolus-Psathyra secondo Candusso & Lanzoni (1990) con Qm > 3, tipico di Leucoagaricus, mentre nel genere Leucocoprinus sono più corti e larghi, spesso sferopeduncolati, con Qm < 2,5.
Cheilocistidi di forma varia, cilindroidi, allargati, con protuberanza sull'estremità, con piccoli cristalli.
Pleurocistidi non osservati.
Epicute formata da ife cilindriche, ramificate, rialzate, intrecciate, con struttura a tricoderma; pigmento di colore giallo-aranciato disperso e in grossi granuli.
GAF non osservati in nessun tipo di tessuto.

Habitat
Il ritrovamento è avvenuto su terreno, con foglie e piccoli frustoli di legno, sotto Ocotea foetens (Aiton) Baill., pianta di origine australiana; in associazione con Leucocoprinus brebissonii (Godey) Locq., Leucocoprinus birnbaumii (Corda) Singer = Leucocoprinus flos-sulphuris (Schnizl.) Cejp,Echinoderma asperum (Pers.) Bon, Psathyrella sp.

Commestibilità o Tossicità
Commestibilità non accertata.

Specie simili
La reazione di metacromasia permette di separare con sicurezza alcuni generi piuttosto simili:
- Lepiota -> Metacromasia negativa: le spore si colorano di blu.
- Leucoagaricus -> Metacromasia positiva: l'endosporio si colora di rosa magenta.
- Leucocoprinus -> Metacromasia positiva: l'endosporio si colora di rosa magenta.
Nella suddivisione tradizionale la famiglia Lepiotaceae Roze, viene suddivisa da Bon (1993) in due tribù: Lepioteae a cui appartengono: Lepiota,Cystolepiota, Echinoderma,Melanophyllum,Chamaemyces e Leucocoprineae a cui appartengono: Leucoagaricus, Leucocoprinus, Pulverolepiota,Sericeomyces, Macrolepiota, Chlorophyllum.
Le principali caratteristiche della tribù Lepioteae:
- Margine mai striato;
- Anello supero, discendente;
- Spore non metacromatiche;
- Poro germinativo assente;
- GAF presenti in tutti i tessuti.
Le principali caratteristiche della tribù Leucocoprineae:
- Margine liscio o striato;
- Anello infero, ascendente;
- Spore metacromatiche;
- Poro germinativo assente o presente;
- GAF generalmente non presenti.
Il genere Leucoagaricus si può quindi separare facilmente da Lepiota per il bordo striato, l'anello infero, le spore metacromatiche e l'assenza di GAF.
Per separare secondo la sistematica classica il genere Leucoagaricus da Leucocoprinus, possiamo considerare il margine del cappello non striato e la forma dei basidi slanciati, con un Q > 3, come osservano Candusso & Lanzoni (1990), questo tipo di basidi è tipico di Leucoagaricus, mentre nel genere Leucocoprinus hanno Q < 2,5 e sono più corti, tozzi con la parte superiore rotondeggiante, spesso sferopeduncolati. Secondo recenti studi molecolari è stato appurato che le specie dei generi Leucocoprinus e Leucoagaricus non formano due "clades" separate, ma sono intersecate, quindi non sarebbe giustificato tenere separati questi due generi. Studi più approfonditi permetteranno in futuro di riorganizzare la sistematica di questo gruppo.

Discussione
Gli esemplari osservati, di aspetto lepiotoide (lamelle bianche, libere, sporata bianca, anello cotonoso molto effimero, odore) sono da ascrivere al genere Leucoagaricus, non Lepiota Leucocoprinus per le seguenti caratteristiche: spore destrinoidi, metacromatiche, assenza di GAF nei tessuti, margine del cappello non plissettato (Candusso & Lanzoni 1990).
All'interno del genere Leucoagaricus, ci troviamo nella sezione Rubrotincti, che hanno colori vivi sul cappello e spore di lunghezza minore di 12 µm.
Le specie con i caratteri più vicini a quelli dei campioni ritrovati sono:

  • Leucoagaricus rubrotinctoides Murril, che ha centro del cappello scuro, nerastro, come riferisce Vellinga è tipico della costa Ovest americana (www.mushroomobserver.org).
  • Due Leucoagaricus (di cui non è stato possibile rintracciare i nomi completi), simili, rossi, del Costa Rica, i quali presentano pleurocistidi (www.nybg.org).

Else Vellinga conferma (comunicazione personale) che la sistematica del gruppo di Leucoagaricus rubrotinctus è davvero molto difficile e che un approccio combinato, macroscopico, microscopico e con dati molecolari combinati, è l'unico modo per affrontarlo e che quindi questi campioni potrebbero essere Leucoagaricus rubrotinctus, ma potrebbero anche essere una specie diversa.
In attesa di ulteriori studi possiamo definire questo ritrovamento come Leucoagaricus rubrotinctus (Peck) Singer.

Bibliografia
AA.VV., 2001. Agaricaceae. Flora Agaricina Neerlandica. Vol. 5. Curatori: Noordeloos, M.E., Kuijper, T.W. & Vellinga, E.C.
AA.VV., 2008. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp.
BON, M., 1993. Les Lepiotes. Flore Mycologique d'Europe. Vol 3. Lille: Ed. Association d'Ecologie et de Mycologie.
CANDUSSO, M. & LANZONI, G., 1990. Lepiota s.l. Fungi Europæi. Vol 4. Saronno (VA): Libreria Editrice Giovanna Biella.
EYSSARTIER, G., & ROUX, P., 2011. Le guide des Champignons France et Europe. Parigi: Ed. Belin.
MOSER, M., 2000. Guida alla determinazione dei funghi. Polyporales, Boletales, Agaricales, Russulales. Vol. 1. Ed. Saturnia.

Fonti Internet
KUO, M., 2003. Leucoagaricus rubrotinctus. Mushroomexpert.com. [Data di accesso: 14/04/2012].
VELLINGA, E. Berkeley University Articoli vari. [Data di accesso: 14/04/2012].
NYBG. www.nybg.org [Data di accesso: 14/04/2012].
PHILIPS, R. www.rogermushroom.com [Data di accesso: 14/04/2012].

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Tomaso Lezzi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT.

Isole Azzorre (Portogallo); Ottobre 2011; Foto descrizione e microscopia di Tomaso Lezzi.
Primordi con tracce di velo al margine del cappello e esemplare adulto con lamelle bianche, libere.

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Primordi con tracce di velo bianco al margine del cappello

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Cappello rimoso che mostra la carne bianca sottostante.

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Primordi e esemplare maturo.

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Primordio con tracce di velo al margine del cappello.

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Seconda raccolta a distanza di 3 giorni dalla precedente.

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Spore destrinoidi in Melzer.

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Spore metacromatiche in blu di Cresile.

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Spore in Floxina.

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Spore in rosso Congo, si nota in alcune spore la papilla sul lato opposto all'apicolo.

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Basidi quadrisporici con Qm = 3,1; del tipo Panaeolus-Psathyra secondo Candusso (1990), Qm >2,5, tipico di Leucoagaricus.
Osservazione in rosso Congo.

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Spessore delle ife della trama lamellare.

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Epicute formata da ife cilindriche, ramificate, rialzate, intrecciate, con struttura a tricoderma. Osservazione in Acqua.

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Epicute, pigmento di colore giallo-aranciato disperso e in grossi granuli. Osservazione in Acqua.

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Cheilocistidi di forma varia, cilindroidi, allargati, con protuberanza sull'estremità, con piccoli cristalli. Pleurocistidi non osservati.

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