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Fabio Mauri

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Messaggi pubblicati da Fabio Mauri

  1. Sai Giro, ho constatato che l'odore è un carattere poco affidabile in questi funghi, mi è capitato di raccogliere dei carpofori con un bell'odore di farina e dopo un ora sapevano di terraccia... a volte cambia anche nel tempo e dallo stato di maturazione... prendere con le pinze. Il nostro amico non ha trovato una roba semplice....

  2. Clitocybe nivea dovrebbe essere cugina di C. clavipes, con basidi molto allungati e dovrebbe avere margine a lungo involuto.

    Qui siamo, secondo me, dentro alle "candicantes", un gruppo di Clitocybe un pò difficile e il colore bianco che poi si macchia di bruno-alutaceo a maturità mi farebbe pensare proprio a C. dealbata, capostipite del gruppo. L'odore è fungino o debolmente farinoso, ma abbastanza complesso.

  3. Ecco... mi ero dimenticato di sottolineare anche questo aspetto; anche se spesso R. stricta può crescere apparentemente su terra ma sotto sotto c'è legno in decomposizione. Io non butterei via nessuna delle due ipotesi senza prima aver visto le spore. Vediamo cosa ci dicono gli altri amici.. il belligerante mitragliatore e Massimo.

    Ma che bei cerchi!

  4. Per me ci può stare benissimo...

    Consiglierei di dare un occhio alle spore per escludere che si tratti di Ramaria stricta (Pers.) Quél. anche se i rami più allargati e gli apici chiari, quasi bianchi (gialli poi ocra in R. stricta) mi fanno pensare che la tua determinazione sia corretta.

    R. flaccida ha spore aculeate, R. stricta solo finemente verrucose, quasi liscie. In quest'ultima si trovano delle strutturali (parete spessa) a livello del feltro miceliare.

  5. Buongiorno a tutti,

    non trovo nulla che assomigli a questo coso.

    Trovato presso l'Altopiano di Seveso. L'habitat era costituito da una vecchissima ceppaia oramai completamente sepolta dalla terra e piena di muschio; quindi tecnicamente potremmo considerare questo fungo terricolo.

    A prima vista pensavo si potesse trattare di Entoloma excentricum, poiché il gambo dell'esemplare coricato di destra e soprattutto di quello rotto a sinistra si presentava leggermente eccentrico, inoltre i colori ci potevano stare.

    Entoloma excentricum però ha l'arresto delle lamelle sterile per la presenza di numerosi cistidi, carattere non così comune negli entolomi. Nella specie che ho trovato io non ci sono cistidi sul filo lamellare.

    Inoltre e. excentricum dovrebbe avere odore farinoso.

    Gòli esemplari fotografati erano privi di odore; era percettibile un leggerissimo odore farinosos solo insistendo a rompere i carpofori, spappolare la carne e metterci anche un pò di fantasia.

    L'idea che mi sono fatto è che si tratti di una delle tante vesti di Entoloma rhodopolium (però dovrebbe sapere di farina oppure nitroso) o che si tratti di Entoloma politum, che io non ho mai visto.

    Le spore delle due specie sono tranquillamente sovrapponibili, l'assenza di cheilocistidi è un'altro carattere comune.

    A favore del secondo ci stanno l'assenza di odore (in lett. definito come nitroso o variabile, anche assente), la dimensione degli elementi dell'epicute che in E. nidorosum sono larghe fino a 7 micron, mentre in E. politum arrivano fino a 14 micron.

    Non ho osservato giunti a fibbia, che comunque sono presenti in entrambi, ma non li ho probabilmente cercati e notati.

    Accetto suggerimenti, conferme o smentite.

    post-25203-0-51802000-1351553002_thumb.jpg

  6. Ohhhhhh! Langueva una risposta, del resto le Inocybe non sono sempre apprezzate...

    Grazie Massimo, sei confortante... Io non disdegno mai nulla e le Inocybe non sono poi male... Purtroppo qualche volta tocca buttare oppure registrare come Inocybe sp... poco male.

    Le spore sulla lamella le avevo già verificate e sostanzialmente le misure erano quelle. Solo in un secondo tempo sono andato a raschiare il gambo per escludere spore immature staccate dallo schiacciamento in preparato, ma la sostanza non cambia.

    Senza conoscere la tua risposta avevo già registrato la specie che vedi come Inocybe phaeodisca, poiché macroscopicamente è lei. Miroscopicamente ci può stare, considerato che da successivi rilevamenti la percentuale di spore subamigdaliformi è rilevante, tuttavia continuavo ad avere dubbi in quanto la misura delle spore è nettamente inferiore... però devo confessare che più tempo passo a guardare funghi più mi rendo conto che il range della sporale all'interno di una specie (anche di più esemplari della stessa raccolta) è molto più ampio di quanto riportato dai vari autori. Ciò applicato trasversalmente a tutti i generi. Le condizioni ambientali, incrociati (penso io) con le variazioni fenotipiche, portano ad una variabilità oltre il 10%. Per tutte queste considerazioni ritengo di poter scrivere Inocybe phaeodisca, fregandomene dei due micron di differenza in media sulle spore rilevate rispetto alla letteratura....

  7. Inocybe sp. (cfr. Inocybe glabripes Ricken)

     

    Cappello 2-4 cm, feltrato, fibrilloso-feltrato e in età con poche squamule poco rialzate. Grigio bruno, più scuro al centro.

    Lamelle adnate, mediamente fisse, bianco grigiastre poi bruno chiaro. Base leggermente allargata ma senza bulbo marginato.

    Gambo cilindrico 40-50 x 3-5 mm, rigido, leggermente fistuloso, feltrato, biancastro, non pruinoso ma coperto dal velo bianco che negli esemplari giovani forma una cortina (visibile anche in foto).

    Carne bianca, immutabile, odore subnullo o appena spermatico (poco percettibile anche al taglio o allo sfregamento), sapore banale, fungino.

     

    Spore 7,5 - 8,5 x 4,5 - 5,2 μm ellittiche o sub-amigdaliformi.

    Cheilo e Pleurocistidi metuloidi 45 - 55 x 14 - 22 μm

    Caulocute con peli caulinari banali, 15-24 x 3-4,5 μm. Caulocistidi metuloidi assenti.

    Giunti a fibbia presenti.

     

    OSSERVAZIONI

    Si tratta di una specie molto bella caratterizzata dal contrasto tra cappello bruno e gambo bianco, con una evidente cortina che ovviamente sparisce negli esemplari più maturi ma che rivela a lungo la sua presenza lungo il bordo del cappello.

    La presenza di metuloidi, le spore piccole e l'assenza di cistidi sul gambo portano ad orientarsi verso la sezione Inocybe sottosezione Mesosporine Bon. All'interno di questa, le uniche specie compatibili con la forma e la misura delle spore sono quelle che gravitano intorno al complesso microspora-glabripes

    post-25203-0-50373800-1350862075.jpg

  8. Ciao Daniele, il modo degli Xerocomus è un mondo difficile. Il morfocromatismo è molto variabile e può succedere che colori di specie diverse si sovrappongano notevolmente... ho persino qualche perplessità sullo Xerocomus rubellus che hai postato nell'altro link, perché X. rubellus dovrebbe avere la carne gialla quasi fino alla base del gambo, e in tale sede delle puntinature rosse sparse, che nella foto postata non vedo. Il color rabarbaro alla carne alla base del gambo è caratteristico invece di X. armeniacus.

    Come premettevo però, è un mondo difficile e per avere assoluta certezza della determinazione bisognerebbe verificare la microscopia, in particolare la natura del pigmento delle ife della cuticola...

    DETTO tutto ciò, sarei propenso a chiamare le specie fotografata come Xerocomus chrisenteron

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