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  1. Gymnopus dryophilus (Bull. : Fr.) Murrill 1916 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Omphalotaceae Sinonimi Collybia dryophila (Bull. : Fr.) P. Kumm. 1871 Note nomenclaturali Specie descritta per la prima volta nell’anno 1790 dal micologo francese Jean Baptiste François Pierre Bulliard, che gli diede l'epiteto di Agaricus dryophilus. In seguito, nell'anno 1821 il micologo tedesco Paul Kummer ricombinò la specie in Collybia dryophila, binomio con cui il fungo fu ampiamente conosciuto fino ai primi anni 2000. Attualmente gli studiosi considerano come prioritario il nome scientifico di Gymnopus dryophilus, genere in cui la specie vi fu trasferita nell’anno 1916 dal micologo e botanico americano William Alphonso Murrill. Bibliografia MURRIL, W.A., 1916. (Agaricales) Polyporaceae-Agaricaceae. North American Flora 9, Part 5. Ed. The New York Botanical Garden. Foto e Descrizioni Regione Lazio; Aprile 2008; Foto di Mauro Cittadini. Foto sottostante di Felice Di Palma. Microscopia Foto e commento di Mauro Cittadini. Sporata in massa bianca quasi pura, pileipellis composta di ife fortemente intrecciate, diverticolate, coralliformi e con GAF, spore sono ellittiche alcune da larmiformi a "seme di mela" in media (5)6-7(8) × 3-3,5 µm, cheilocistidi polimorfi però anche in questo caso con caratteristici elementi "coralloidi". Basidi clavati, banali, molti bisporici ma alcuni anche tri e quadrisporici. Regione Umbria; Maggio 2005; Foto e commento di Tomaso Lezzi. Un fungo molto diffuso in ogni habitat, cresce sulle lettiere di aghi o foglie. - Cappello sui toni dell'arancio, giallo, ocra, si decolora fortemente con il tempo secco. - Lamelle molto fitte e sottili, quasi libere al gambo, gambo lungo e sottile, concolore al cappello, progressivamente più scuro verso la base. Periodo di crescita molto ampio, si trova infatti dalla Primavera all'Autunno inoltrato, carne di modestissimo spessore, odore gradevole e sapore subnullo. In un boschetto di Pseudotsuga nella campagna vicino Perugia. Igrofani con un colore variabilissimo, quasi bianchi da asciutti, marrone-rossiccio da umidi, con rizomorfe sviluppatissime. Odore farinoso. Particolare delle rizomorfe e del colore del cappello molto differente se umido o secco.
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