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  1. Lepiota griseovirens Maire 1928 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Tribù Lepioteae Genere Lepiota (Persoon) Gray Sottogenere Lepiotula (spore speronate) Sezione Stenosporae (cuticola tricodermica) Sottosezione Stenosporae (spore nettamente speronate) Sinonimi Lepiota griseovirens subsp. obscura Locq Lepiota grangei f. brunneoolivacea Pilát Lepiota obscura Locq. ex Babos Lepiota griseovirens var. obscura Locq. ex Bon Lepiota poliochloodes Vellinga & Huijser Etimologia Lepiota = orecchio squamoso; dal greco lepis = squama e oûs, otós = orecchio. Griseovirens = grigioverde; griseus dall’antico tedesco gris = grigio e dal latino virens = verdeggiante. Cappello Di piccole dimensioni, 1-3 cm di diametro, all’inizio campanulato, poi piano convesso con al centro un evidente umbone ottuso. Il cappello può presentarsi con più tonalità di colore, fulvo-brunastro, tendente al rossastro rugginoso, con toni grigio-verdastri e più scuri sul grigio-nerastro, la zona centrale è più uniforme, mentre la zona marginale è rivestita da squame più diradate che mettono in evidenza il fondo crema-ocraceo. Lamelle Lamelle libere, alte, ventricose, con numerose lamellule. Gambo Il gambo è cilindrico, un po’ ricurvo, termina con la base ingrossata, leggermente bulbosa, alla sezione è fistoloso, farcito, infine cavo. È ricoperto per i due terzi verso la base da fini squamette grigio-verdastre, bruno-nerastre e negli esemplari adulti in corrispondenza del bulbillo si nota una zona colorata di rosso, dovuta al micelio rossastro che lo avvolge. Carne La carne è biancastra nel cappello, grigio-ocracea nella parte superiore del gambo, su toni rossastri verso la base. Vira al rosso alla sezione ed allo sfregamento in tutto il carpoforo. Habitat Bosco di conifera con Pinus nigra e Cupressus spp. Commestibilità e Tossicità Velenoso mortale. Fino a non molto tempo fa era descritto e considerato, nei vari testi divulgativi a larga distribuzione, fungo con proprietà tossiche. Recentemente studi approfonditi hanno evidenziato la presenza di amatossine sia in Lepiota griseovirens, sia in specie strettamente vicine tra le quali: Lepiota helveola Bres., Lepiota pseudohelveola Kühner, Lepiota josserandii Bon & Boiffard, Lepiota kuehneri Huijsman ex Hora e altre undici specie. Microscopia Spore speronate, destrinoidi, con apicolo evidente, 7,5-9,2(9,6) × (3,2)3,4-4,0 µm, media 8,5 × 3,7 µm, Q = 2,0-2,7; Qm = 2,3, misurazioni su 32 spore, da sporata. Basidi clavati, osservati prevalenti tetrasporici e alcuni bisporici. Cheilocistidi abbondanti, di forma variabile, osservati da claviformi a fusiformi, anche con strozzatura. Epicute formata da ife terminali erette, cilindriche, allungate, plurisettate, ramificate, leggermente incrostate, alla base di queste vi è un ulteriore strato di ife più corte claviformi, che Bon (1999) definisce come "sous-couche douteuse". Osservati GAF. Stipite con struttura formata da ife cilindriche, parallele, settate, leggermente intrecciate. Le squame ed i residui nerastri presenti sul gambo sono ife claviformi, ramificate, simili a quelle osservate nell’epicute, ma leggermente più corte, munite di GAF. Osservazioni La raccolta presenta tutta la gamma di colorazioni con cui si può presentare questa specie. Si può ipotizzare una determinazione già sul campo per le sue caratteristiche colorazioni ed è facile averne una conferma grazie ai suoi peculiari caratteri microscopici, in quanto ha le spore più piccole (7,0-9,0 × 3,4-4 µm) rispetto alle altre specie che presentano il cappello con colorazioni verdastri. Specie simili Seguendo la tassonomia adottata da Candusso et al.(1990), Lepiota griseovirens è inserita nella Sezione Stenosporae. La stessa, in generale, si connota per specie con spore abbastanza piccole, non oltre i 10 µm, strette, a forma sub-triangolare o di proiettile, con base a volte tronca e apicolo asimmetrico e pronunciato. La sezione comprende altre 15 specie caratterizzate da colorazioni tra il grigio-verde, il grigio-nerastro e il fulvo-bronzo. Le specie più prossime sono: Lepiota grangei (Eyre) Kühner, si differenzia principalmente dal punto di vista microscopico, per la presenza di pigmento di tipo vacuolare dominante blu-verde nelle ife dell’epicute e spore speronate di dimensione maggiore, inoltre predilige l’habitat di latifoglie. Lepiota pseudofelina J. Lange ex J. Lange, con colori più nettamente grigio-bruni e carne alla base del gambo totalmente bianca. Bibliografia BON, M., 1999. Les Lepiotes. Flore Mycologique d’Europe. Vol. 3. Lille: Ed. Association d'Ecologie et de Mycologie. BREITENBACH, J. & KRÄNZLIN, F., 2000. Champignons de Suisse. Vol. 4 Lucerna: Ed. Verlag Mykologi CANDUSSO, M., & LANZONI, G., 1990. Lepiota s.l. Fungi Europæi. Vol. 4. Libreria editrice Giovanna Biellla. Saronno. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria, Novembre 2014; Località Gubbio (PG); Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti. Habitat bosco di conifera con Pinus nigra e Cupressus spp. (exsiccatum MI20141101-01) Microscopia Spore speronate, destrinoidi, con apicolo laterale evidente, 7,5-9,2(9,6) × (3,2)3,4-4,0 µm, media 8,5 × 3,7 µm, Q = 2,0-2,7; Qm = 2,3, misurazioni su 32 spore. Osservazione in Melzer a 1000×. Basidi clavati, osservati bisporici e tetrasporici. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Cheilocistidi di forma variabile, abbondanti, osservati da claviformi a fusiformi, anche con strozzatura. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Epicute formata da ife terminali erette, cilindriche, allungate, plurisettate, ramificate, leggermente incrostate, alla base di queste vi è un ulteriore strato di ife più corte claviformi, che Bon (1999) definisce come "sous-couche douteuse". Osservati GAF. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×. GAF. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Stipite con struttura formata da ile cilindriche, parallele, settate, leggermente intrecciate. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×. GAF. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Le squame ed i residui nerastri presenti sul gambo sono ife claviformi, ramificate, simili a quelle osservate nell’epicute, ma leggermente più corte, munite di GAF.
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