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  1. Linaria repens (L.) Mill. = Linaria monspessulana (L.) Mill. Tassonomia Ordine: Plantaginales Famiglia: Plantaginaceae Nome italiano Linaiola striata. Foto e descrizione Pianta erbacea perenne, glabra, alta fino a 80 cm; radice rizomatosa, strisciante; fusti eretti, glaucescenti, ramosi, coriacei nella parte inferiore; foglie lineari-lanceolate, acute, sessili, le inferiori verticillate; infiorescenza a racemo allungato e denso di fiori; fiori picciolati, zigomorfi, gamopetali, tetrameri, petali con colore che può variare dal bianco al lilla pallido, venati di violetto e gialli alla fauce, sperone ottuso più corto della corolla, arcuato verso il basso, calice corto diviso in 5 lobi lineari-acuti; 4 stami inseriti sul tubo corollino, ovario supero; il frutto è una capsula contenente numerosi semi. Cresce in ambienti aridi, campi pietrosi, massicciate e incolti, preferibilmente con substrato calcareo. In Italia è presente nelle seguenti regioni: Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Toscana, dubbia in Valle d’Aosta. Fiorisce da giugno a settembre da 0 a 2000 m s.l.m.. Regione Piemonte, 1100 m s.l.m., giugno 2011, foto di Matteo Chialva.
  2. Veronica beccabunga L. (1753) Sinonimi Veronica tenerrima F.W.Schmidt (1791) Cardia beccabunga (L.) Dulac (1867) Beccabunga vulgaris Fourr. (1869) Tassonomia Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Plantaginales Famiglia: Plantaginaceae Nome italiano Erba grassa; Veronica beccalunga Etimologia L'origine del nome Veronica, almeno riferito a questo genere di piante, è abbastanza oscura e soggetta a varie attribuzioni controverse. Secondo l'ipotesi più accreditata deriverebbe semplicemente dall'erronea pronuncia, da parte degli antichi studiosi di botanica, di Vetonica e in cui la "t" veniva pronunciata come "r"; il nome Vetonica, o Vettonica, o anche Betonica o Bettonica stava ad indicare la provenienza dalla Vettonia (o Vetonia), antica Regione della Lusitania, l'attuale Portogallo. Altra ipotesi è che invece derivi dall'unione di "vera" e "unica" in riferimento alle presunte proprietà medicinali uniche in alcune di queste specie. L'epiteto specifico ha etimo incerto. Forse deriva da qualche espressione popolare in lingua tedesca o fiamminga in riferimento al suo habitat in zone umide o in riferimento alle sue foglie che sono un po' piccanti all'assaggio. Descrizione Pianta erbacea perenne molto ramificata, ha i fusti basali prostrati dai quali partoni nuove radichelle e nuovi getti erbacei eretti, anch'essi ramificati. Le foglie sono di colore verde brillante e portate da un corto picciolo cuneato alla base, di forma ovata o ellittica con i bordi dentati. L'infiorescenza è composta da un racemo che porta fino a 25-30 elementi fioriferi, che spuntano all'ascella delle foglie, le brattee sono corte e lineari, il calice ha 4 sepali oblungo lanceolati. I fiori hanno 4 lobi di colore azzurro carico di forma ovale e irregolare con la fauce bianca, hanno 2 stami e 1 stilo. Il frutto è una capsula subsferica liscia contenente numerosi semi di colore marrone giallastro. Fiorisce da aprile a ottobre, da 0 a 2500 m s.l.m., sui bordi chiari dei torrenti, delle fonti e nelle cunette umide. Presente in tutta Italia. Periodo di fioritura, presenza, distribuzione in altezza Veronica beccabunga L. (1753); Regione Liguria, 150 m s.l.m.; Giugno 2010; Foto di Giorgio Venturino.
  3. Veronica prostrata L. (1762) Sinonimi Veronica scheereri (J.-P. Brandt) Holub (1973) Cardia prostrata (L.) Dulac (1867) Uranostachys prostrata (L.) Fourr. (1869) Tassonomia Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Plantaginales Famiglia: Plantaginaceae Nome italiano Veronica sdraiata; Veronica prostrata Etimologia L'origine del nome Veronica, almeno riferito a questo genere di piante, è abbastanza oscura e soggetta a varie attribuzioni controverse. Secondo l'ipotesi più accreditata deriverebbe semplicemente dall'erronea pronuncia, da parte degli antichi studiosi di botanica, di Vetonica e in cui la "t" veniva pronunciata come "r"; il nome Vetonica, o Vettonica, o anche Betonica o Bettonica stava ad indicare la provenienza dalla Vettonia (o Vetonia), antica Regione della Lusitania, l'attuale Portogallo. Altra ipotesi è che invece derivi dall'unione di "vera" e "unica" in riferimento alle presunte proprietà medicinali uniche in alcune di queste specie. L'epiteto specifico deriva dal latino prostratus = gettato a terra, prostrato. In riferimento al fusto della pianta che, quanto meno nella parte basale, è disteso a terra. Descrizione Pianta erbacea perenne alta fino a 20 cm, leggermente pubescente, pulvinante, sublegnosa alla base. Fusti cilindrici ramificati sin dalla base, fusti fioriferi prostrati nella parte basale poi ascendenti, fusti vegetativi decombenti e disposti a raggio. Foglie opposte, subsessili, da lineari-lanceolate a strettamente ovali, margine denticolato o crenulato, spesso revoluto. Infiorescenza racemosa ascellare formata da 15-20 fiori e da brattee ovali. Calice con sepali lineari-lanceolati, diseguali, più corti della capsula; corolla di colore azzurro pallido con striature più scure, tetramera, con 3 petali di maggiori dimensioni; 2 stami con antere violacee, 1 stilo persistente. Il frutto è una capsula glabra obcordata contenente 8-16 semi. Cresce nei pascoli e nei luoghi erbosi magri e assolati, preferibilmente con substrato calcareo. In Italia è presente nella seguenti regioni: Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise e Basilicata. Fiorisce da marzo a giugno, da 0 a 1800 m s.l.m.. Periodo di fioritura, presenza, distribuzione in altezza Veronica prostrata L. (1762); Regione Lombardia, 450 m s.l.m.; Marzo 2011; Foto di Alessandro Federici.
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