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  1. Agaricus campestris L. : Fr. 1753 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Agaricus Nome italiano Prataiolo Sinonimi Psalliota campestris (L. : Fr.) Quél. 1872 Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". L'epiteto campestris deriva dal latino campester = campestre, per il suo habitat. Cappello 6-12 cm, emisferico, poi piano convesso ed infine disteso, spesso con modesto umbone centrale; margine involuto poi disteso e qualche volta rialzato negli esemplari vecchi, spesso debordante e fioccoso per i residui del velo parziale. Superficie asciutta, piana, coperta da piccole squame. Colore da biancastro a grigio cenere o brunastro. Lamelle Fitte, chiuse, libere, rosa pallido che scuriscono con l’età diventando rosa, poi rosa carnicino ed infine bruno-nerastre. Gambo 3-6 cm e spesso 1-2 cm, cilindrico assottigliato verso la base appuntita, pieno poi farcito e midolloso. Bianco con qualche riflesso rosato diventa giallognolo se ammaccato. Anello Il velo sottile, fragile e membranoso lascia traccia nei giovani esemplari sul margine del cappello e forma un anello bianco, evanescente, mediano o superiore. Carne Soda, bianca, alla frattura vira lentamente al rosa. Odore e sapore grati. Habitat In primavera e autunno, pochi giorni dopo la pioggia cui è preceduto un lungo periodo di siccità, in cerchi o a gruppi, tra l’erba delle radure di terreni compatti e incolti, in parchi, vigneti, sempre fuori dai boschi. Microscopia Spore 5,5-8,0 × 3,5-5 µm, ellittiche, lisce, bruno nerastre in massa. Commestibilità e Tossicità Ottimo. Da giovane può essere consumato crudo in insalata. Allo stadio adulto devono essere cotti e consumati quando le lamelle sono ancora rosee e non bruno-nerastre (inizio della putrefazione). Specie simili Si riconosce facilmente per il cappello bianco e pressoché liscio, per le lamelle di un bel rosa carico già nel fungo giovane, per l'anello che di solito è abbastanza esile e spesso evanescente. La sua variabilità ha fatto si che ne fossero descritte alcune forme o varietà che ormai sono state tutte ricondotte alla specie tipo. Agaricus bisporus (J.E. Lange) Imbach, cresce in campi coltivati, ha cappello bruno, fibrilloso, ricoperto di scagliette più scure ed il gambo ingrossato alla base. Agaricus bitorquis (Quél.) Sacc., cresce nei giardini ed ha due anelli separati. Agaricus arvensis Schaeff. : Fr., che vira lentamente al giallo. Ha un gradevole odore di anice, un velo ben sviluppato con toppe nocciola sulla parte bassa, e si allarga normalmente alla base del gambo. Leucoagaricus leucothites (Vitt.) Wassers, col quale fruttifica spesso, può assomigliargli a prima vista, ma si distingue facilmente per le sue lamelle e spore bianche. Agaricus comtulus Fr., simile ma in formato ridotto, lieve odore di mandorle, cresce nei campi concimati, ma vira al giallognolo, come Agaricus xanthodermus (odore d'inchiostro e viraggio giallo inchiostro alla base del gambo), col quale potrebbe esser scambiato. Amanita verna (Bull. : Fr.) Lam. e Amanita virosa Bertill., si distinguono per le lamelle bianche anche a maturità invece che rosa e per la presenza della volva. Sembra impossibile poter scambiare gli Agaricus con delle Amanita mortali, ma la maggior parte degli avvelenamenti (appunto a volte mortali) con Amanita verna e Amanita virosa avvengono proprio per errori grossolani di raccoglitori che li scambiano per Prataioli. Osservazioni È il prataiolo spontaneo più diffuso e raccolto. Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Pietro Curti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Sardegna; Novembre 2007; Foto di Felice Di Palma. Regione Sardegna; Foto di Felice di Palma. Spore. n=30.(7,44 )7,523-8,659(8,90) × (4,59 )4,82-5,378(5,62).
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