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Russula velutipes Velen. 1920 Tassonomia Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Genere Russula Sezione Lilaceinae Subsezione Roseinae Sinonimi Russula rosea Quél. 1886 Russula aurora Krombholz 1845 Etimologia Dal latino russŭlus = rossiccio, rossastro, rosso, per il colore che in genere assumono i cappelli dei basidiomi appartenenti a tale genere. Dal latino velutipes = piede di velluto; dal latino velatus = velato, vellutato e pes = piede. Cappello 5-10 cm, all'inizio convesso poi appianato ed infine un po' depresso al centro; la cuticola è liscia, asportabile fino alla metà del raggio, di colore rosa tenue, delicato e di norma decolorata al centro ove assume una tinta biancastro-ocracea; può assumere colorazioni rosa o rosse più intense ma sempre con tendenza a decolorarsi al centro; talvolta si presenta in alcuni punti con macchioline color ruggine. Il bordo è tipicamente sottile, talvolta irregolare e di solito leggermente scanalato soprattutto a completa maturazione. Imenoforo Lamelle abbastanza fitte, sottili, leggermente intervenate sul fondo, adnate o un poco decorrenti. Di norma poco fragili, sono spesso biforcate sia al gambo, lungo il filo o al bordo del cappello. Il colore è prima biancastro, poi leggermente giallino. Filo intero e concolore. Gambo Cilindrico o leggermente ricurvo, clavato ma anche appuntito in basso, bianco con macchie rugginose alla base; di solito non presenta sfumature rosa-giallastre. Di consistenza tipicamente fragile, ha la superficie rugolosa con la parte alta più o meno pruinosa, l'interno è invece pieno e poi farcito. Carne All'inizio soda e compatta poi decisamente molle, bianca con tendenza ad ingiallire. Odore leggero, misto tra il fruttato e quello tipico di Scleroderma. Sapore mite in ogni sua parte. Reazioni macrochimiche: - rosa al Solfato ferroso FeSO4; - subnulla poi lentamente positiva con la Tintura di Guaiaco; - rosso scarlatto alla Sulfovanillina (soprattutto nel secco); - giallastra all'Idrossido di potassio (KOH). Habitat Russula abbastanza comune che cresce in gruppi di pochi esemplari dalla tarda primavera all'autunno nei boschi di Faggio, Carpino e Castagno dell'Appenino centrale; vegeta anche nella zona subalpina sotto Nocciolo, Tiglio e più raramente sotto Abete Rosso e Pino Silvestre. Microscopia Sporata biancastra. Spore 5,9-8,1 × 5-6,8 µm; Qm = 1,2; subglobose-ovoidali, verrucose-reticolate. Basidi banali, clavati, tetrasportici e bisporici. Cistidi affusolati, talvolta appendicolati. Cuticola formata nello strato inferiore da grosse ife ampollacee larghe fino a 30 µm; epicutis sovrastante formata da peli corti e cilindrici, settati, larghi 2,5-5 µm, più o meno ramificati e ottusi alla sommità. Commestibilità e tossicità Commestibile di scarsa qualità. Specie simili Russula lepidicolor Romagn., sempre appartenente al gruppo delle Roseinae, è una Russula rara, più compatta, la quale si differenzia per avere la cuticola dai cromatismi più scuri, adnata (ovvero non separabile dalla carne del cappello) e per la diversa struttura dell'epicutis; Russula minutula Velen., anch'essa del gruppo delle Roseinae, si differenzia per le piccole dimensioni del carpoforo, per l'odore più intenso di Scleroderma o rosmarino secondo alcuni autori e per il gambo spesso sfumato di rosa; Russula nobilis Velen. = Russula mairei Singer, può avere il cappello con analoghi cromatismi ma si differenzia per l'acredine della carne; Russula luteotacta Rea, la quale ha anch'essa la tendenza a decolorarsi al centro e la sporata bianca, si differenzia per il colore del cappello dai cromatismi più accesi, per il vistoso ingiallimento della carne e per la sua forte acredine. Osservazioni Trattasi di una Russula dai colori tenui e delicati la quale ama crescere nei mesi di giugno, luglio e agosto principalmente nei boschi di latifoglia. Più rara la fruttificazione nel periodo autunnale e nei boschi di conifere. Si evidenzia che le Russula appartenenti alla Subsezione Roseinae hanno tutte una reazione rosso scarlatto o rosso Ribes brillante alla Sulfovanillina, in particolar modo nei campioni essiccati. Bibliografia SARNARI, M., Ristampa Giugno 2007. Monografia illustrata del Genere Russula in Europa. Tomo Primo. Trento: Ed. AMB. SARNARI, M., 2005. Monografia illustrata del Genere Russula in Europa. Tomo Secondo. Trento: Ed. AMB. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Stefano Rocchi - Revisionata da Tomaso Lezzi. Regione Umbria, Sterpare di Sellano (PG); Giugno 2015; Foto e Microscopia di Stefano Rocchi. Esemplari rivenuti in bosco di Castagno. L'iniziale reazione subnulla alla Tintura di Guaiaco. Sopra la seguente lenta reazione alla Tintura di Guaiaco e sotto la reazione rosa all'FeSO4. La reazione giallastra all'Idrossido di potassio (KOH). La reazione rosso scarlatto (nel campione essiccato) alla Sulfovanillina. Spore 5,9-8,1 × 5-6,8 µm; Qm = 1,2; subglobose-ovoidali, verrucose-reticolate. Spore da sporata 1000× in Melzer. Spore 5,9-8,1 × 5-6,8 µm; Qm = 1,2; subglobose-ovoidali, verrucose-reticolate. Spore da sporata 1000× in Melzer seguito da lavaggio con Cloralio Idrato. Basidi banali, clavati, tetrasportici e bisporici. 1000× in Rosso Congo. Cistidi affusolati, talvolta appendicolati. 1000× in Rosso Congo. Cuticola formata nello strato inferiore da grosse ife ampollacee larghe fino a 30 µm. 400× in Rosso Congo. Epicutis sovrastante formata da peli corti e cilindrici, settati, larghi 2,5-5 µm, più o meno ramificati e ottusi alla sommità. 400× in Rosso Congo. Epicutis sovrastante formata da peli corti e cilindrici, settati, larghi 2,5-5 µm, più o meno ramificati e ottusi alla sommità. 1000× in Rosso Congo.
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