Archivio Micologico Inviato 11 Aprile 2016 Autore Share Inviato 11 Aprile 2016 Lactarius chrysorrheus Fr.; Regione Puglia, Bosco Isola Macchia mediterranea Lesina Marina; Gennaio 2015; Foto di Raffaele Mininno. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Archivio Micologico Inviato 12 Maggio 2016 Autore Share Inviato 12 Maggio 2016 Lactarius chrysorrheus Fr.; Regione Toscana, Mugello; Novembre 2015; Foto di Alessandro Francolini. Esemplari più giovani. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Archivio Micologico Inviato 6 Settembre 2019 Autore Share Inviato 6 Settembre 2019 Lactarius chrysorrheusus Fr.; Regione Toscana; Novembre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Le zonature del cappello: Latice che dal bianco vira al giallo dopo pochi minuti: Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Archivio Micologico Inviato 2 Ottobre 2019 Autore Share Inviato 2 Ottobre 2019 Lactarius chrysorrheus Fr.; Svizzera; Ottobre 2016; Foto di Roberto Cagnoli. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Archivio Micologico Inviato 18 Marzo 2020 Autore Share Inviato 18 Marzo 2020 Lactarius chrysorrheusus Fr.; Regione Toscana; Ottobre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Lactarius molto comune, gregario, presente dalla tarda estate all’autunno. Caratteristiche utili al riconoscimento sono: latice amaro e acre, abbondante e fluido, bianco ma subito giallo-zolfo o giallo-oro sia lasciato sulle lamelle che isolato; cappello di medie dimensioni, liscio e asciutto, con zonature o guttule concentriche più scure del colore di fondo che varia dal color albicocca al crema con riflessi carnicini al rosa-arancio; carne dall’odore un po’ fruttati, biancastra ma presto di colore giallo zolfo al taglio; gambo più o meno slanciato, senza scrobicoli, subconcolore al cappello. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 176, Pag. 293: “Uno dei Lactarius più abbondanti e presenti in area mediterranea, cresce a piccoli gruppi, in modo diffuso e generalizzato; non esiste un solo angolo del bosco che non mostri la presenza di questo fungo nei momenti in cui si trova in produzione. Si tratta di una specie fortemente tipicizzata e che difficilmente può essere confusa con altre: solo Lactarius decipiens può avvicinarsi e presentare una certa somiglianza: l’assenza di zonature sul cappello, il colore rossastro e in particolare il caratteristico odore di Pelargonio, aiutano moltissimo alla sua determinazione. Altre specie con cromatismi analoghi e zonature sul cappello, sono decisamente più grandi, non hanno latice ingiallente e non possono quindi essere confuse con questo fungo. L’acredine lascia supporre la presenza di sostanze tossiche, anche se lievemente presenti in questo caso.” Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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