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Clavariadelphus flavoimmaturus R.H. Petersen 1974


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Clavariadelphus flavoimmaturus R.H. Petersen 1974

Tassonomia
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricicomycetes
Ordine Gomphales
Famiglia Gomphaceae

Etimologia
Dal latino, flavus -a -um = giallo e immaturus -a -um = immaturo, per il colore che assume da giovane.

Carpoforo
Il carpoforo, 12-15 cm di altezza, è a forma di clava allungata, ingrossata in alto la parte apicale arrotondata, avente superficie opaca e grinzosa, con rughe longitudinali, di colore giallo limone, tende con la maturazione ad assumere una colorazione ocracea, tardivamente anche bruno-vinaccia.

Imenoforo
L'imenio è poco differenziato e si estende nella parte superiore del carpoforo.

Carne
La carne risulta cedevole, biancastra. Il sapore è amaro e l'odore non significativo; la superficie imeniale vira all'arancio scuro-rame al contatto con KOH.

Habitat
Clavariadelphus flavoimmaturus è un fungo considerato da molti autori come crescente in habitat mediterraneo. Predilige i boschi di Leccio (Quercus ilex), ma è possibile trovarlo anche in boschi di latifoglia misti, anche in gruppi numerosi, in autunno.

Microscopia
Spore 11-13,5 × 5,5-7 µm, ellissoidali, subfaseoliformi e lisce.

Commestibilità o Tossicità
Non commestibile.

Specie simili
Il Genere Clavariadelphus presenta in Europa altre quattro specie confondibili con Clavariadelphus flavoimmaturus, distinguibili fra loro per la diversa reazione all'idrossido di potassio (KOH):
Clavariadelphus pistillaris
(L. : Fr.) Donk ha rezione negativa;
Clavariadelphus xanthocephalus
Rahm & Schild è legato a Corylus e Alnus ed ha una rezione negativa, a volte lievemente aranciata;
Clavariadelphus helveticus
Rahm & Schild è di colore bianco e legato all' Abete rosso;
Clavariadelphus truncatus
Donk ha una reazione di colore rosso.

Scheda realizzata da Giovanni Satta, Revisione CSM Amint

Regione Sardegna; 2006; Foto di Franco Sotgiu.
Un fungo dell'area mediterranea, in un bosco termofilo misto, di Quercus pubescens e Quercus suber.

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Clavariadelphus flavoimmaturus R.H. Petersen; Regione Umbria; Ottobre 2011; Foto di Mario Iannotti.

Questo fungo si determina abbastanza agevolmente per il sapore amaro della carne, predilige boschi misti di latifoglia e per la reazione macrochimica della superficie imeniale che vira all'arancio al contatto con il KOH.

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