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Capparis spinosa L. s.l.


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Capparis spinosa L. s.l.

 

Sinonimi

C. deserti (Zohary) Täckh. Et Boulos

C. inermis Turra

C. orientalis Veill.

C. ovata Desf.

C. rupestris Sm.

C. sicula Veill.

C. spinosa L. subsp. orientalis (Veill.) Jafri

C. spinosa L. subsp. rupestris (Sm.) Nyman

C. spinosa L. subsp. spinosa var. canescens Coss.

C. spinosa L. subsp. spinosa var. spinosa

 

Tassonomia

Regno:Plantae

Divisione:Magnoliophyta

Classe:Magnoliopsida

Ordine:Capparales

Famiglia:Capparidaceae

 

Nome italiano

Cappero spinoso

 

Etimologia

La parola latina capparis per alcuni deriva dal greco Kapparis (Κάллαρις), per altri da Kypros (Cipro, Κύπρος), dove questa specie è abbondantemente diffusa, o dall'arabo Kabar; l'origine di questo termine è quindi poco certa. Spinosa = per le spine che ha alle ascelle fogliari.

 

Descrizione

Piccolo arbusto alto fino a 80 cm; rami molto allungati, da decombenti ad ascendenti, legnosi nella porzione basale. Contrariamente a quanto si pensa, la parte edibile più conosciuta, che viene volgarmente detta "cappero", non è il frutto, bensì il bocciolo fiorale non ancora schiuso, che va presto raccolto perchè sboccerebbe nell'arco delle 24-48 ore successive alla sua comparsa. Anche il frutto è, comunque, commestibile.

 

Foglie

Foglie alterne, carnose, con breve picciolo portato all'ascella di 2 stipole spinescenti; lamina intera, verde-lucida su entrambe le facce, (ob-)ovato-tondeggiante, apice da ottuso a leggermente smarginato a debolmente mucronato, base variabile.

 

Fiori

I fiori, intensamente profumati, sono ermafroditi, inseriti singolarmente con un lungo peduncolo all’ascella delle foglie superiori. Essi hanno 4 sepali cocleariformi verdi-arrossati, caduchi, e 4 petali obovati, molto grandi, di colore bianco o bianco-roseo. Stami numerosi di colore violaceo verso l'apice, biancastri alla base; l’ovario è portato da un lungo ginoforo e contiene numerosi ovuli, lo stigma è sessile; la fioritura può protrarsi per diversi mesi: da maggio a settembre si formano bottoni floreali ad ogni ascella fogliare.

 

Frutti

I frutti, detti cucunci, sono delle bacche ovoidali-allungate o, più di rado, piriformi, dapprima verdi, e poi, a maturazione, rossicce; contengono molti semi reniformi di colore nerastro, immersi in una polpa appiccicosa.

 

Periodo di fioritura

La fioritura avviene generalmente da maggio a giugno, ma, in condizioni favorevoli, può protrarsi fino a settembre.

 

Territorio di crescita

Specie spontanea dei Paesi che si affacciano al bacino del Mediterraneo; cresce in tutto il territorio italiano, ad esclusione della Val d'Aosta, e in alcune regioni, sfuggendo alla coltivazione, si è naturalizzato.

 

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Habitat

Cresce sui muri a secco, negli anfratti, sulle rocce, preferibilmente in vicinanza del mare, su suolo calcareo, dal piano fino a 1000 m di quota.

 

Somiglianze e varietà

In Italia sono presenti le 2 sottospecie:

  • C. spinosa L. subsp. rupestris (Sm.) Nyman [= C. rupestris Sm. = C. orientalis Veill. = C. spinosa L. subsp. orientalis (Veill.) Jafri = C. inermis Turra], con rami per lo più prostrato-penduli, stipole < 2 mm di lunghezza, poco pungenti, foglie per lo più sprovviste di mucrone, o con mucrone poco evidente, presente allo stato spontaneo in Friuli V. G., Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, naturalizzata in Marche e Umbria, presenza in Abruzzo da verificare.
  • C. spinosa L. subsp. spinosa (comprendente la var. spinosa e var. canescens Coss.) [= C. deserti (Zohary) Täckh. Et Boulos = C. sicula Veill.], con rami per lo più ascendenti, stipole > 2 mm di lunghezza, assai acute e pungenti, foglie per lo più con mucrone ben evidente, presente allo stato spontaneo in Lombardia, Abruzzo, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia, naturalizzata in Emilia Romagna.

Nelle Regioni indicate nella precedente cartina, in cui risulta presente C. spinosa, e non menzionate nella descrizione delle 2 sottospecie, è ancora da appurare a quale di queste medesime sottospecie appartengano le popolazioni.

 

Specie protetta

L. R. 23/02/1999, n. 9 Molise. "Norme per la tutela della flora in via di estinzione e di quella autoctona ed incentivi alla coltivazione delle piante del sottobosco e officinali"; l'art. 3 regolamenta la quantità di raccolta consentita, senza bisogno di autorizzazione, per alcune specie alimentari, e che, per il C. spinosa corrisponde a 100 g.

 

Costituenti chimici

La pianta contiene alcaloidi, carboidrati, colina, acidi organici, arabinosio, proteine (foglie e semi ), flavonoidi (quercetina, rutina), tannino.

 

Uso Alimentare

I capperi, consumati prima dei pasti, costituiscono un eccellente aperitivo, che stimola l’appetito. Anche i frutti si possono mangiare, ma hanno un sapore meno intenso.

I frutti, dopo il trattamento sotto sale o aceto, si usano per insaporire pietanze a base di pesce, insalate e per fare salse da accompagnare alle carni.

 

Uso Cosmetologico

L'olio di cappero, ottenuto dal frutto macerato in olio d'oliva, protegge dai raggi solari ed è un ottimo abbronzante. Un recente studio ha evidenziato le proprietà antiallergiche e protettive dell'estratto di cappero, ad esempio per le punture di insetti o meduse, per arrossamenti da sudore o allergie da contatto. L'estratto è anche utile a proteggere l'epidermide da fattori di invecchiamento precoce quali l'inquinamento, il fumo e gli sbalzi termici.

 

Uso Farmacologico

Uno dei componenti attivi della specie, la rutina, sciolto in acqua è un valido antiossidante. Dalle gemme dei fiori si ricavano due estratti che hanno proprietà antistaminiche ed antiallergeniche. Ancora in fase sperimentale è la ricerca su alcuni dei componenti, per la loro capacità di ridurre i livelli di colesterolo e di trigliceridi nel sangue e, conseguentemente, di ridurre la pressione arteriosa, migliorando tutto il sistema cardiocircolatorio. In effetti alcuni studi sulla dieta mediterranea hanno mostrato come i capperi freschi, non conservati sott'aceto, contengano un flavone restauratore delle pareti dei vasi capillari.

 

Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico.

 

Medicina alternativa e Curiosità

Il cappero è stato citato per la prima volta nella Bibbia, in relazione al suo potenziale afrodisiaco e ancora oggi, in Marocco, è ampliamente diffuso per questo uso. I suoi utilizzi medicinali e terapeutici erano ben conosciuti nella Grecia antica, da Ippocrate ad Aristotele e Teofrasto.

Ai nostri tempi il cappero è usato come un analgesico, antielmintico (vermifugo), depurativo, diuretico, espettorante, tonificante, vasocostrittore.

Per uso interno, nel trattamento di infezioni gastrointestinali, diarrea, gotta e reumatismi. Esternamente per trattare alcune condizioni della pelle, specie la fragilità capillare. Dalla corteccia si estrae la “capperirutina”, utile nel trattamento antireumatico; l’estratto alcolico ha proprietà di analgesico ed antinfiammatorio. Decotti dalla radice sono stati utilizzati nella medicina tradizionale per trattare l’idropisia, l'anemia, l'artrite e la gotta.

Nella medicina ayurvedica i capperi sono considerati stimolanti e protettori della funzionalità epatica.

 

A SanRemo, sul muro laterale della cattedrale di San Siro, c'era una pianta alla quale i sanremaschi erano talmente affezionati che, a seconda di come avveniva la fioritura, formulavano auspici per l'avvenire. Purtroppo le fameliche radici, alla ricerca di nutrimento, hanno finito per compromettere la struttura architettonica dell'edificio e così, anche se a malincuore, ci si è dovuti decidere ad asportare l'amato cappero.

 

Note

Si narra che di questa specie faceva costantemente uso cosmetico Frine, la modella di cui si servì lo scultore Prassitele per la statua di Afrodite.

La lucertola, che è ghiotta del succo dei frutti dei capperi, ne porta in giro i semi che le restano appiccicati al corpo, e finisce per seminarli negli anfratti dei muri, facendo germinare nuove piantine.

 

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Marika - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica

 

Link utili

 

Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT

 

Capparis spinosa L. s.l. - foto di Giovanni Solinas

 

Interi muri ricoperti.

 

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