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Campanula latifolia L.


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Campanula latifolia L.

 

Sinonimi

Campanula eriocarpa M.Bieb. (1808)

Campanula macrantha Fisch.

 

Tassonomia

Regno: Plantae

Divisione: Magnoliophyta

Classe: Magnoliopsida

Ordine: Campanulales

Famiglia: Campanulaceae

 

Nome italiano

Campanula maggiore

 

Etimologia

Campanula diminutivo di Campana per l'evidente forma che caratterizza la corolla delle specie appartenenti a questo genere; tale nome fu dato dal fisico e botanico tedesco Leonhart Fuchs -Fuchsius- (1501-1566) ad una pianta appartenente sicuramente a questo genere, poi ripreso da Tournefort e da Linneo; l'attributo specifico dal latino latus=largo e folia=foglia, per la dimensione delle foglie (rispetto ad altre campanule).

 

Descrizione

Campanula latifolia L. è una pianta erbacea perenne dotata di un fusto eretto, arrossato, pubescente e percorso da striature longitudinali. Privo di ramificazioni, il fusto raggiunge mediamente i 120-150 cm di altezza, toccando con la varietà spontanea macrantha i 5 metri; foglioso per tutta la sua lunghezza, porta numerosi fiori in racemo apicale.

 

Foglie

La pianta è eterofilla, ossia possiede foglie di forma differente. Tutte le foglie sono prive di stipole, acuminate all'apice, ruvide al tatto ed hanno margine irregolarmente dentellato e dotato di peli ispidi. Le foglie basali, in genere 2 o 3 e spesso già scomparse all'antesi, hanno un lungo picciuolo (8-15 cm) e lamina a forma di cuore; della stessa forma possono essere le prime due-tre foglie cauline, innestate nei primi 15-20 cm del fusto, anche queste per lo più assenti all'antesi; le altre foglie cauline inferiori sono pure peziolate con picciuolo alato largo fino a 1 cm, ed hanno forma lanceolata; le cauline mediane, della stessa forma e dimensione, sono invece sessili, così come le foglie superiori, non bratteali, progressivamente più piccole, all'ascella delle quali s'innestano i peduncoli fiorali. Tutte le foglie hanno misure variabili da 2 a 5 cm in larghezza e da 5 a 12 in lunghezza.

 

Fiori

Il fiore è tipicamente campanulato, pentamero, attinomorfo, ermafrodito. Il peduncolo, lungo 10-20 mm, è dapprima eretto e s'incurva all'antesi, così che l'asse fiorale risulti quasi orizzontale (fiori nutanti).

Il calice, accrescente alla fruttificazione, si compone di un tubo breve (4-5 mm) di forma approssimativamente emisferica, glabro e fortemente arrossato come il peduncolo, e di cinque denti triangolari pure glabri, acuti, larghi alla base 2,5 mm e lunghi circa il doppio del tubo. I denti calicini non sono appressati al tubo corollino, bensì divaricati e quasi patenti.

Il tubo corollino raggiunge i 30-35 mm di lunghezza e i 20 mm di diametro; i lobi corollini sono triangolari (12 x 15-20 mm), acuti e lievemente revoluti. La corolla è violetta, percorsa da venature longitudinali più scure; esiste una forma a fiore candido; le due forme convivono nelle medesime stazioni, senza però dar luogo a progenie di colore intermedio.

I 5 stami, bianchi e subnulli, portano antere bianco-verdastre 0,5 x 10 mm, inizialmente avvolte in spirale lassa intorno allo stilo. L'ovario è infero, triloculare; lo stilo, bianco o talvolta violaceo, per lo più concolore alla corolla, misura circa 20 mm, porta tre stimmi inizialmente uniti, poi riflessi e avvolti a spirale, ed è coperto da ghiandole.

L'impollinazione avviene ad opera di ditteri e piccoli coleotteri.

 

Frutti

Il frutto è una capsula triloculare deiscente (poricida) con piccolissimi e numerosi semi dapprima bianchi poi bruni a maturità, lunghi circa 2 mm, ed è protetto dal calice accrescente.

 

Periodo di fioritura

La fioritura avviene tra giugno e agosto.

 

Territorio di crescita

Originaria delle zone montuose d'Europa e del Caucaso, e diffusa in gran parte dell'emisfero nord, Campanula latifolia L. è presente ma rara nelle aree montuose dell'Italia continentale e peninsulare; manca in Calabria, Puglia, Sicilia, Sardegna.

 

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Habitat

Boschi di latifoglie, associazioni di alte erbe, dal piano collinare (500 m) fino a 1500 metri.

 

Somiglianze e varietà

Il portamento eretto e robusto e la grande statura rendono questa specie difficilmente confondibile con la maggior parte delle congeneri.

Possibilità di confusione esiste invece con Campanula trachelium L., pianta avente simile portamento, stessa colorazione violacea o bianca delle corolle, simile habitat e spesso presente nel territorio di crescita di C. latifolia.

I caratteri distintivi più evidenti sono:

  • taglia un poco più robusta in Campanula latifolia L. rispetto a Campanula trachelium L.;
  • fusto glabro o pubescente in Campanula latifolia L. e peloso in Campanula trachelium L.;
  • calice glabro in Campanula latifolia L.e peloso in Campanula trachelium L..

Specie protetta

Nonostante la relativa rarità, Campanula latifolia L. risulta soggetta a tutela soltanto in Lombardia (L.R. n° 10 del 31/3/2008 "Disposizioni per la tutela e la conservazione della piccola fauna, della flora e della vegetazione spontanea") e nel Molise.

 

Costituenti chimici

Non si conoscono studi fitochimici su questa specie. Come nelle congeneri, le radici contengono inulina.

 

Uso Alimentare

Le foglie e le radici ed i fiori sono commestibili.

 

Uso Cosmetologico

Non si conoscono usi cosmetici per questa specie.

 

Uso Farmacologico

In campo farmacologico non è noto alcun utilizzo di questa pianta o di sostanze da essa derivate.

Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico.

 

Medicina alternativa e Curiosità

I fiori freschi sono considerati emetici. nella medicina popolare di alcune regioni dell’America settentrionale.

 

Note

Nelle popolazioni di colore misto, con individui a fiore violetto e individui a fiore bianco, l'assenza di esemplari di colore intermedio fa ritenere che nel fiore la sintesi dei pigmenti antocianici (all'origine del colore violetto) sia regolata con un meccanismo "tutto o niente". In questi casi il gene, o il complesso di geni, responsabile della colorazione della corolla, è presente nella popolazione in due varianti (alleli), una delle quali risulta dominante. L'esiguità del campione da noi osservato - qualche centinaio di individui in pochi gruppi relativamente isolati - non consente di stabilire con certezza quale sia l'allele dominante.

 

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Renato M. Fondi, Giovanni Baruffa, Annamaria Bononcini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica

 

 

Campanula latifolia L., Regione Piemonte, Valsesia, 1250 m s.l.m., 5 luglio 2009, Foto di R.M.Fondi

 

Una cospicua fioritura bicolore. Gli scapi fiorali raggiungono l'altezza di 120-150 cm.

 

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