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Lactifluus oedematopus (Scop.) Kuntze 1891


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Lactifluus oedematopus (Scop.) Kuntze 1891

Tassonomia
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Russulales
Famiglia Russulaceae

Sinonimi
Lactarius oedematopus (Scop.) Fr. 1838

Etimologia
L'epiteto Lactifluus deriva dal latino lāc, lactis = latte, e da flŭo = scorrere, per l'emissione del latice dalle lamelle.
L'epiteto 
oedematopus deriva dal greco oídima, -atos, tó [οἴδημα, -ατος, τό] = rigonfio, e da poús [πούς] = piede, per la forma del gambo.

Cappello
5-12 cm, inizialmente convesso con bordo leggermente involuto, infine depresso e a volte quasi imbutiforme. Cuticola asciutta, vellutata, opaca, di color giallo-arancio, difficilmente asportabile.

Imenoforo
Lamelle adnate e a volte forcate all'inserzione al gambo, abbastanza fitte, con presenza di numerose lamellule, di color biancastro spesso con macchie color ruggine.

Gambo
6-14 × 1,5-3,5 cm, irregolarmente cilindrico, a volte attenuato verso la base, superficie vellutata, asciutta, di color giallo-arancio.

Carne
Inizialmente soda e gessosa, poi a maturità diventa più spugnosa, bianca e al taglio ha un viraggio al brunastro, odore subnullo o appena percettibile di pesce sul campo, dopo alcune ore o in essiccata ben definito. Reazione al verde con il Solfato ferroso (FeSO4). Latice abbondante, inizialmente bianco, dopo alcuni minuti ocra poi bruno con l'essiccazione.

Habitat
Molto frequente in estate e autunno, sotto Quercus spp., Fagus sylvatica, Carpinus spp, Castanea sativa.

Microscopia
Spore (7,3) 7,5-8,8 (9,5) × (6,4) 6,7-8,2 (8,9) µm; Q = (1,0) 1,04-1,19 (1,2); N = 20; Media = 8,2 × 7,5 µm; Qm = 1,1; da globose a largamente elissoidi, con ornamentazioni amiloidi a maglia completa, creste alte fino a 1 µm.
Basidi (53,0) 59,0-66,8 (69,9) × (8,2) 8,9-10,5 (10,6) µm; clavati, tetrasporici, con presenza di basidioli.
Macrocheilocistidi (53,5) 61,6-71,3 (92,1) × (6,1) 7,2-7,77 (7,8) µm; lanceolati, a volte con sommità moniliforme, a parete spessa fino a 3 µm.
Macropleurocistidi (65,8) 68,4-90,7 (93,7) × (7,0) 7,4-8,6 (9,7) µm; simili ai macrocheilocistidi solamente con misure leggermente superiori.
Pileipellis a struttura pseudoparenchimatica, composta da elementi da globosi ad allungati, presenza di peli cuticolari assottigliati verso l'alto e ingrossati alla base, le misure più frequenti sono tra i 35 ai 50 µm, osservate molte ife laticifere.
Caulocute tipo palizzata con presenza di peli simili a quelli della pileipellis, che arrivano fino a 53 µm.

Commestibilità e tossicità
È uno dei pochi Lactarius a latice bianco commestibile insieme a Lactifluus rugatus (Kühner & Romagn.) Verbeken, Lactifluus volemus (FR.) Kuntze e Lactifluus subvolemus Van de Putte & Verbeken.

Specie simili
Lactifluus volemus ha colorazioni pileiche più chiare e peli cuticolari di lunghezza superiore anche a 80 µm. 
Lactifluus subvolemus ha colorazioni pileiche più chiare con toni giallastri e peli cuticolari di lunghezza superiore anche a 80 µm. 
Lactifluus rugatus ha lamelle più spaziate, assenza di macrocistidi e reazione rosa al Solfato ferroso (FeSO4).

Osservazioni
Van del Putte et al. (2012), confermano che non è facile distinguere macroscopicamente le tre specie di Lactifluus. Nella chiave da loro proposta si fa riferimento alla lunghezza dei peli cuticolari e alle colorazioni pileiche. Peli fino a 60 µm = Lactifluus oedematopus, peli 80-125 µm = Lactifluus volemus Lactifluus subvolemus, quest'ultimo distinguibile dal Lactifluus volemus solamente per i colori pileici con tonalità giallastre o dopo analisi molecolare.
Esaminando molte raccolte provenienti da tutta Italia, si è constatato che Lactifluus oedematopus è molto più comune di Lactifluus volemus. Il Lactifluus oedematopus è stato reperito in simbiosi con varie latifoglie (Quercus spp., Fagus sylvatica, Carpinus spp, Castanea sativa) e a quote variabili da 400 a 1500 m s.l.m. Abbiamo notato anche delle differenze riguardo all'odore: nel Lactifluus volemus è da subito ben marcato, mentre nel Lactifluus oedematopus è appena percettibile sul campo, ma dopo alcune ore diventa intenso.

Bibliografia
BASSO, M.T., 1999. Lactarius Pers. Fungi Europæi. Vol 7. Alassio (SV): Ed. Mykoflora.
DELLA MAGGIORA, M., NUYTINCK, J., 2018. Lactifluus oedematopus e Lactifluus subvolemus, due specie poco conosciute raccolte in Toscana. Rivista di micologia 61 (2): 157-171.
VAN DE PUTTE, K., NUYTINCK, J., DE CROP, E., HUGHES, K., VERBEKEN, A., 2020. Lactifluus volemus (Russulales) in Europe: three species in one - revealed by a multilocus genealogical approach, Bayesian species delimitation and morphology. Manoscritto non pubblicato.

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Manuel Atzeni, Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT.

Regione Lazio; Giugno 2020; Foto di Manuel Atzeni.

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Peli pileipellis. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×.

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Macrocheilocistidi. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×.

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Macropleurocistidi. Osservazione in Rosso Congo a 400×.

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Spore. Osservazione in Melzer a 1000×.

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Peli caulocute. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×.

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