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Messaggi pubblicati da Alessandro F
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Calvatia excipuliformis (Scop.: Pers.) Perdeck
Calvatia solitamente dalla forma a pestello, con la parte superiore sferoidale e la parte inferiore (pseudogambo) più o meno cilindrica e più o meno allungata. La superficie esterna (esoperidio) è bianca nel fungo giovane per poi assumere colorazioni ocracee a maturità; ornamentazioni costituite da singoli elementi sovrastati da aculei fragili e facilmente detersili al minimo sfregamento; tali ornamentazioni interessano anche l’apice dello pseudogambo.
Calvatia utriformis si distingue per le maggiori dimensioni, per le caratteristiche areole-verruche poligonali non detersili che ne ricoprono l’esoperidio anche a maturità, per uno pseudogambo più tozzo e corto.
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Amanita excelsa var. spissa (Fries) Neville e Poumarat
Amanita dalla taglia tozza e robusta: con verruche sul cappello frequenti e persistenti, con gambo a base allargata e terminante con un bulbo non marginato e napiforme. La simile Amanita excelsa var. excelsa si distingue per il portamento più slanciato, il gambo profondamente interrato con eventuale arrossamento basale alla manipolazione, verruche facilmente detersili, riflessi rosati tra le lamelle bianche.
Dal TUTTO FUNGHI pag. 358:
“Specie commestibile dopo cottura ma di poco pregio e, pertanto, se ne sconsiglia il consumo, data anche la possibile confusione con la velenosa Amanita pantherina".
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Russula cyanoxantha (Schaeff.) Fr.
Come suggerisce il nome (dal greco kyanos = azzurro e xanthós = giallo), la gamma cromatica del suo cappello è molto ampia: dal viola al verde, attraverso tonalità bluastre o giallastre; anche se esemplari giovani possono presentare colorazioni uniformi di ciclamino. Tali colorazioni in genere sono presenti e frammiste nello stesso esemplare creando un aspetto cromatico come metallizzato. La cuticola è parzialmente separabile (per 2 quinti del raggio) e la carne sottostante ha tonalità lilacine. Gambo e lamelle sono bianchi, con qualche macchia rugginosa in vecchiaia. Carne bianca dal sapore dolce come di nocciola. Cresce dall’estate al tardo autunno nei boschi di latifoglie. Caratteristica distintiva sono le lamelle lardacee.
Dal TUTTO FUNGHI pag. 448:
“Il colore violetto della carne sotto la cuticola non è un carattere valido per la determinazione in quanto non esclusivo di questa specie. La consistenza definita lardacea delle lamelle indica l’estrema difficoltà nello spezzarle con la pressione di un dito, piegandosi invece come fossero di lardo. Nelle altre specie di Russula le lamelle si rompono in modo più o meno evidente.”
Inizio di stagione: lumache evidentemente affamate...
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Fuligo septica (Linné) Wiggers
Uno dei più comuni Myxomycetes che si possono incontrare nei boschi è la Fuligo septica; facilmente identificabile per la sua consistenza molliccia e quasi inconsistente (basta sfiorarla perché si disfaccia sotto le dita, con una sensazione simile a quando si tocca la schiuma di un bagno-schiuma), e per il colore giallo o giallo-rossiccio. Irregolarmente distribuita sul substrato, vive fagocitando legno guasto, foglie, pigne, muschi, erba, ecc. Frequente nei periodi piovosi.
Dal Forum AMINT: Introduzione alla Sistematica e Tassonomia:
"I Myxomycetes (Mixomiceti) sono protozoi particolari che prendono normalmente la forma delle amebe.
Alcuni di loro, ed in determinate circostanze, sviluppano corpi fruttiferi (sporangi) deputati alla disseminazione delle spore (mixospore), ed è per questo motivo che spesso in passato sono stati assimilati ai funghi. Alcuni sono piccolissimi altri presentano estensioni notevoli. Sia nella fase di "plasmodio" (unione di più cellule, che perdono la parete fondendosi in un'unica grande cellula plurinucleata) che negli sporangi il fenomeno va interpretato come aggregazione di cellule non formanti un organismo complesso od un tessuto (pseudotessuto). Rimane in questo modo fatta salva la definizione di organismi monocellulari. Si nutrono per "fagocitosi” (un processo che prevede l’ingestione da parte della cellula di particelle di grandi dimensioni, tali da essere visibili al microscopio)."
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Boletus aestivalis (Paulet) Fr.
Sinonimo di Boletus reticulatus Schaeffer
A proposito di questo epiteto specifico (reticulatus), il Cetto riporta: "Si può determinare con una certa sicurezza (...) se si nota il tipico screpolarsi della cuticola del cappello, carattere che, contrariamente a quanto si crede, gli ha dato il nome. Qualcuno crede che il nome specifico derivi dalla presenza del reticolo sul gambo. Tale reticolo invece, presente anche in B. edulis, non è per nulla determinante agli effetti di una sicura determinazione."
Infatti altri micologi ritengono invece che il nome specifico derivi dal fine reticolo che tale specie presenta sul gambo.
In foto: il reticolo del gambo
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Boletus aestivalis (Paulet) Fr.
Dal TUTTO FUNGHI, pag. 556:
“Nel periodo estivo e all’inizio dell’autunno, il B. aestivalis in particolare, viene invaso da larve anche quando si trova allo stadio di primordio. Questi insetti fanno parte principalmente di due famiglie di ditteri: la Famiglia Mycetophilidae e la famiglia Sciaridae. Questi piccoli insetti micetofili hanno la consuetudine di insediarsi nel luogo dove c’è la fungaia. Le femmine iniziano a penetrare nel terreno e raggiungono la base del fungo, deponendovi 50-70 uova che subito dopo si schiudono.
Le larve iniziano a cibarsi della carne invadendo e fagocitando l’intero fungo; una volta compiuto il loro stadio di larva, si impupano in un bozzoletto e così il ciclo ricomincia per numerose generazioni annui.”
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Amanita rubescens (Pers.: Fr) S. F. Gray
Robusta amanita dal cappello rossastro, rosso-brunastro, rivestito di piccole scaglie acute che si stagliano sul fondo per il loro colore grigio, grigio-rosato; anello carnoso, ampio e a gonnellino, striato sulla faccia esterna e posizionato in alto sul gambo; gambo che si allarga verso la base quasi bulbosa, bianco in alto e poi sfumato di rosa scendendo verso la base. La carne è biancastra ma tende ad arrossarsi nelle ferite e nelle contusioni. La volva non è ben visibile: il velo generale alla base si frammenta fin da giovane, lasciando alla base del gambo soltanto residui in forma di protuberanze più o meno accentuate. Contiene tossine termolabili.
Dal TUTTO FUNGHI pag. 360:
"Pur trattandosi di un buon commestibile, aromatico e delicato, non deve mai essere consumato in preparazioni che non ne garantiscano adeguata cottura; alla griglia risulterebbe quasi crudo nelle parti interne, con conseguente grave rischio di intossicazioni con sindrome emolitica."
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Russula vesca Fries
Le colorazioni tipiche di questa ottima Russula commestibile vanno da un bel vinoso-bruno per gli esemplari sotto conifera al rosa-lilacino per quelli sotto latifoglia. La cuticola è asportabile per due quinti del raggio, lasciando intravedere la carne bianca sottostante. Lamelle poco decorrenti, fitte e strette, un po’ lardacee in gioventù, bianche ma macchiate di ruggine o giallastro in vecchiaia o per manipolazione.
Dal TUTTO FUNGHI pag. 452:
“Per la colorazione pileica, la tendenza a macchiarsi di giallo-brunastro nelle zone manipolate a lungo, la sporata bianca e il sapore interamente dolce ricordante la nocciola, è una Russula di facile identificazione. Le forme decolorate al nocciola (fo. avellanea) si possono confondere con R. heterophylla fo. adusta ma il portamento più massiccio di quest'ultima, le colorazioni toccate o macchiate di bronzo, le lamelle decorrenti e biforcate all'inserzione bastano per distinguerla sul campo. Nella sua forma verde (R. vesca fo. viridata) può essere confusa con le Griseinae , ma la sporata bianca di R. vesca le esclude a priori. La caratteristica della cuticola che si ritrae lasciando intravedere le lamelle, è ritenuta oggigiorno elemento poco attendibile e non prerogativo.”
L'esemplare di sinistra i denti li mostra davvero
; quello di destra li ha persi tutti grazie a un dentista-lumaca
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ci ho provato
- vado su sfoglia..., scelgo l' immagine nella digitale appena colegata con il cavo usb, faccio UPLOAD, attendo il caricamento ma alla fine mi dice che l'immagine è troppo grande, che faccio?
Ciao Fabio
devi ridurla a meno di 150 kb.
Meglio se tu salvi la foto e poi, con un programmino qualsiasi di riduzione che potresti cercare su Internet, la riduci (ma qui non ti posso aiutare; io uso photoshop che mi hanno inserito direttamente i tecnici: so che su Internet si trovano molti programmi adatti alla riduzione: aspetta il consiglio di qualcuno che conosce meglio di me nomi e procedure)
Alessandro
2009.05 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
in Funghi trovati Anno 2009
Inviato
Helvella acetabulum (L.: Fr.) Quélet
Apotecio a forma di coppa più o meno profonda. Gambo caratteristicamente e irregolarmente costolato, con costolature che salgono in alto fino a interessare la parte inferiore della coppetta. La carne è elastica e cerosa. La superficie esterna dell’apotecio è liscia ma finemente forforacea, da grigiastra a brunastra ma tendente al bianco verso l’inserzione col gambo. La superficie imeniale è anch’essa liscia e grigiastra o brunastra o marrone.
Le può essere simile la Helvella leucomelaena che ha però apotecio bruno-nerastro e gambo corto; la Helvella costifera ha superficie esterna villosa e percorsa da costolature-venature biancastre ben in rilievo che possono raggiungere anche il margine della coppetta.