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ODONATA_ 1 - Il “percorso classico” tassonomico che conduce all’ordine Odonata


Alessandro F

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Il “percorso classico” tassonomico che conduce all’ordine Odonata

Dominio: Eukaryota; è, assieme al dominio Prokariota, uno dei due domini della "classica" scuola tassonomica con cui vengono classificati gli organismi viventi uni- o pluricellulari. Dal greco εὖ (eu) = buono, e κάρυον (kàryon) = nucleo; in riferimento alla presenza, all'interno delle singole cellule di tali organismi, di un nucleo ben definito e separato tramite una o più membrane dal resto della cellula stessa. Il nucleo assume una importanza rilevante perché contiene la maggior parte del materiale genetico. Nel dominio Eukaryota troviamo, tra gli altri, il regno Animalia (quello che ci interessa da vicino), il regno Fungi (quello dei funghi) e il regno Plantae (quello delle piante). Il dominio Prokariota, dal greco πρό (pro) = prima, comprende organismi viventi unicellulari microscopici, in cui le cellule sono prive di un nucleo ben strutturato; ad esempio i batteri.

Regno: Animalia; parola che deriva dal latino animalis = dotato di vita, di anima; a sua volta derivante dal greco άνεμος (ànemos) = vento, soffio. Quindi nel senso onnicomprensivo di "essere vivente". Veramente innumerevoli i phyla che costituiscono il regno Animalia; solo per fare alcuni esempi: Chordata (muniti di una sorta di colonna o "corda" dorsale, come i mammiferi), Anellida (gli anellidi, come i lombrichi), Mollusca (i molluschi, come le seppie o i calamari), Porifera (come le spugne), ecc. Tra i vari phyla quello che ci interessa è il seguente.

Phylum: Arthropoda; dal greco ἄρθρον (àrthron) = articolazione, e ποδός (podòs) = piedi; quindi, alla lettera, “con i piedi articolati”; cioè con le zampe munite di articolazioni. Gli artropodi sono inoltre caratterizzati dal possedere un esoscheletro composto da chitina, un materiale leggero e elastico ma anche resistente e duro a tal punto da proteggere e sostenere il corpo che racchiude. L'esoscheletro, pur nella sua elasticità, non è comunque in grado di aumentare la propria superficie durante l'accrescimento in età e dimensioni del corpo che racchiude. La crescita dell'animale avviene quindi grazie ad un susseguirsi di varie mute; ad ogni nuova muta l'organismo abbandona il vecchio esoscheletro (che "gli stava stretto") si espande in dimensioni quanto occorre (rimanendo momentaneamente "nudo") e si costruisce un nuovo esoscheletro più adatto alle nuove dimensioni acquisite. Gli artropodi sono muniti di un efficiente apparato respiratorio, sia che si tratti di organismi acquatici che terrestri. Sono per la maggior parte ovipari, cioè si riproducono tramite uova rilasciate all'esterno del corpo "materno" e il cui sviluppo embrionale avviene necessariamente senza scambio di materiale nutritivo con il progenitore; in alcuni casi sono ovovivipari (come, ad esempio, gli scorpioni) in cui le uova si sviluppano sì all’interno del corpo materno ma comunque senza scambio di nutrienti. Quello degli Arthropoda è il phylum più ricco di specie di tutto il regno animale; in effetti, a loro volta, gli Arthropoda sono suddivisibili in numerosi subphyla e superclassi come, ad esempio: subphylum Crustacea (i vari crostacei: gamberi, aragoste, granchi, ecc.); superclasse Myriapoda (come i millepiedi e simili); subphylum Chelicerata (come i ragni o i limuli), superclasse Hexapoda (quella che, in questo percorso, ci interessa).

Superclasse: Hexapoda; dal greco ἑξα (èxa) = sei, e ποδός (podòs) = piedi; quindi, alla lettera: “con sei piedi”; in riferimento alla presenza di sei zampe, disposte in 3 paia. Le classi in cui si suddividono gli Hexapoda sono: Entognatha e, quella che qui ci interessa, Insecta.

Classe: Insecta; dal latino insectus, che è participio passato del verbo latino insecare = tagliare, suddividere; in riferimento alla suddivisione del corpo in parti morfologicamente ben distinguibili; sostanzialmente e a grandi linee: testa, torace e addome. La classe Insecta (Linnaeus, 1758) è la più vasta classe, in numero di specie, di organismi viventi racchiudendone ben oltre un milione tra quelle attualmente classificate oltre a quelle (presumibilmente altrettante se non di più) ancora sconosciute. Si suddivide in due sottoclassi: la sottoclasse Apterygota (che annovera piccoli insetti privi di ali e che crescono in dimensioni solo attraverso le mute ma senza alcun tipo di metamorfosi mancando i vari stadi di ninfa e di pupa; quindi il loro stadio adulto è morfologicamente uguale allo stadio giovanile ma solo più grande) e la sottoclasse che riguarda il nostro percorso, la Pterygota.

Sottoclasse: Pterygota; dal greco πτερυγωτός (pterugotòs) = alato; dal greco πτερόν (pteròn) = ala; in riferimento alla presenza di ali, solitamente in numero di 2 (un paio) o di 4 (due paia). A loro volta gli Pterygota vengono suddivisi in due coorti: Endopterygota e Exopterygota, di cui può essere utile sottolineare alcune caratteristiche differenziali.

Coorte: Endopterygota; dal greco ἔνδον (èndon) = dentro, internamente. Annovera gli insetti alati più evoluti e che presentano metamorfosi completa. Allo "stadio di larva" segue lo "stadio di pupa" e le ali iniziano a formarsi proprio durante questo stadio in particolari strutture interne alla pupa stessa; dalla pupa "nascerà" l'insetto adulto (o imago); è il caso, ad esempio delle farfalle, delle api o delle mosche.

Coorte: Exopterygota; dal greco ἔξω (èxo) = fuori, esternamente. Annovera gli insetti alati più primitivi e che presentano metamorfosi incompleta: in questi casi le ali iniziano già ad apparire negli ultimi "stadi di larva"; si tratta comunque di ali non funzionanti ma solo abbozzate e che si vanno a formare in particolari strutture o teche esterne alla larva stessa. La metamorfosi è incompleta perché non passa attraverso lo "stadio di pupa”. L'insetto adulto "nascerà" direttamente dalla larva quando questa avrà completato l'ultima sua muta. È il caso che ci interessa, quello in cui saranno inserite, tra gli altri, anche le libellule. Gli Exopterygota sono a loro volta suddivisi in due sottocoorti: Neoptera e Palaeoptera e di cui può essere utile rilevare le diversità.

Sottocoorte: Neoptera; dal greco νέος (nèos) = nuovo; le ali degli insetti adulti non sono direttamente collegate al torace, in quanto tra le ali e il torace vi sono delle brevi articolazioni più o meno elasticamente snodabili che permettono a questi insetti, a riposo, di ripiegare le ali “ad astuccio” e riporle a diretto contatto sull’addome in modo da essere maggiormente protette. È il caso, ad esempio, delle mantidi, dei grilli, delle cavallette, delle blatte, ecc.

Sottocoorte: Palaeoptera; dal greco παλαιός (palaiòs) = antico; le ali degli insetti adulti sono direttamente collegate al torace, quindi senza particolari articolazioni snodabili intermedie. Tale assenza obbliga questi insetti, quando sono a riposo, a tenere le ali sempre spiegate in tutta la loro ampiezza; quindi non ripiegate né particolarmente protette. A sua volta la sottocoorte Palaeoptera è suddivisa in due ordini: l'ordine Ephemeroptera e, finalmente, quello che ci interessa da vicino, quello delle libellule in senso lato: ordine Odonata. Tra gli Ephemeroptera troviamo le cosiddette “effimere”, nome che deriva dal greco ἐϕήμερος (efìmeros) = effimero; a sua volta composto dal greco ἐπί (epì) = sopra e ἡμέρα (imèra) = giorno; cioè che dura solo un giorno, di breve durata. Si tratta di piccoli insetti con stadio larvale in acqua dolce e stadio adulto terrestre; di vita assai breve nella fase di imago, sono mediocri volatori anche a causa delle dimensioni ridottissime delle ali posteriori che possono quasi mancare del tutto.

 

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Una "effimera", Cloeon dipterum (Linnaeus, 1761). Ordine Ephemeroptera; si tratta di una specie che, dopo le "schiuse" e conseguenti sciamature, ama rifugiarsi in ambienti ben protetti come nelle abitazioni in vicinanza a corsi d'acqua (non inquinati); è quindi facile osservare questo insetto su varie superfici casalinghe: dai muri ai vetri, sulle tende o sui mobili.

 

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Altra "effimera", in volo; stavolta del genere  Ecdyonurus  Eaton, 1868  (ordine Ephemeroptera).

 

 

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Una "libellula", Ischnura elegans  (Vander Linden, 1820). Ordine Odonata.

 

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Una "libellula", Sympetrum striolatum (Charpentier, 1840). Ordine Odonata.

 

Ordine: Odonata (Fabricius, 1793); gli insetti di questo ordine sono esclusivamente carnivori sia allo stadio larvale che allo stadio adulto. Sono legati all’ambiente acquatico in quanto lo stadio larvale si sviluppa completamente in tale habitat mentre le imago hanno vita terrestre e aerea.
Le larve, unico caso nel mondo animale, sono dotate di un particolare organo raptatorio, detto "maschera", e posizionato sotto alla testa. Gli adulti sono facilmente riconoscibili tra tutti gli altri insetti grazie alle seguenti peculiarità: due grandi occhi composti e, viceversa, due piccole antenne; un addome assai lungo rispetto al resto del corpo; sono abili o abilissimi cacciatori volanti grazie a 2 paia di grandi ali ricche di venature e particolarmente specializzate e adatte al volo; sono inoltre dotati di un efficace apparato masticatore; alcune specie si collocano tra gli insetti più grandi e spesso anche tra i più colorati e variopinti.
I maschi presentano due diversi organi atti alla riproduzione: uno sbocco seminale (che contiene lo sperma) nella parte posteriore dell’addome e un apparato meccanico-copulatore (una sorta di pene) nella parte anteriore dell’addome; questa particolare conformazione comporta una modalità del tutto esclusiva nella fase di accoppiamento. Gli Odonati sono presenti in ogni regione terrestre (habitat permettendo), ad esclusione dell’Antartide e di qualche isola artica.

La sistematica “tradizionale” suddivide l’ordine Odonata nei seguenti 3 sottordini: Zygoptera (Sélys, 1854), Anisoptera (Sélys, 1854) e Anisozygoptera (Handlirsch, 1906).
Una suddivisione più moderna, susseguente a vari studi effettuati alla fine del 20° secolo e confermati da successive analisi filogenetiche, prevede invece la suddivisione dell’ordine Odonata in soli 2 sottordini: Zygoptera (Sélys, 1854) e Epiprocta (Lohmann, 1996) con quest’ultimo a sua volta suddiviso negli infraordini Epiophlebioptera (Lohmann, 1996) (corrispondente al “tradizionale” e precedente Anisozygoptera, qui “declassato” a infraordine) e Anisoptera (Sélys, 1854) (anch’esso qui “declassato” a infraordine).
Qualunque sia la scelta e rimanendo in un ambito europeo i taxa che riguardano gli Odonati sono esclusivamente Zygoptera e Anisoptera visto che gli Anisozygoptera (o Epiophlebioptera che dir si voglia) annoverano pochissime specie reperibili solo nel continente asiatico: 4 specie soltanto, secondo la World Odonata List, cioè una specie giapponese, una himalayana e due cinesi, tutte appartenenti al genere Epiophlebia (Calvert, 1903).

Nel seguito di questi e di altri appunti verrà mantenuta la suddivisione “tradizionale” (come, del resto, viene tuttora accettato dalla World Odonata List) e quindi Anisoptera figurerà sempre come sottordine, al pari di Zygoptera.

Secondo recenti dati della World Odonata List (Agosto 2023), a livello mondiale le specie riconosciute di Odonati sono poco più di 6400, inserite in quasi 700 generi, a loro volta raggruppati in una cinquantina di famiglie.
A livello europeo le specie riconosciute sono circa 170, inserite in 47 generi, a loro volta inseriti in 11 famiglie.
Mentre nel territorio italiano sono presenti (a meno di migrazioni, di periodiche assenze o di probabili estinzioni) 96 specie, inserite in 38 generi (12 tra gli Zigotteri e 26 tra gli Anisotteri), a loro volta facenti parte di 10 famiglie (Calopterygidae, Coenagrionidae, Lestidae e Platycnemididae tra gli Zigotteri; Aeshnidae, Cordulegastridae, Corduliidae, Gomphidae, Libellulidae e Synthemistidae tra gli Anisotteri).

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