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Lycoperdon echinatum Pers. : Pers.; Regione Toscana; ottobre 2009; Foto e commento di Alessandro Francolini.

Splendida specie di Lycoperdon con gli aculei che possono raggiungere anche i 7 mm di altezza; tali aculei sono inizialmente saldati tra di loro formando evidenti strutture piramidali compatte; in seguito gli aculei si dividono alla base ma restano uniti alle punte in fascetti più o meno numerosi. Verso la base la lunghezza degli aculei va via via diminuendo. A piena maturità gli aculei tendono a cadere lasciando ben visibile l’esoperidio nudo, caratteristicamente cosparso di areole più o meno circolari.
La gleba è inizialmente bianca per assumere a maturità colorazione bruno scuro, bruno-cioccolato con tonalità anche lilacine. L’habitat è generalmente presso latifoglie (Faggio, Castagno, Quercia) e più raramente presso Pino.
La specie più vicina è Lycoperdon nigrescens in cui, però, gli aculei sono più bassi e la gleba a maturità è bruno-olivastra.
Dal TUTTO FUNGHI, pag 590:
“È il Lycoperdon con l’ornamentazione più lussureggiante e vistosa, tanto da farlo assomigliare a un riccio di castagno. Questa caratteristica è pressoché unica tra le Lycoperdaceae europee, e pertanto la più determinante.”

Esemplare vetusto; con aculei in parte caduti in modo da lasciare nudo l'esoperidio nella parte superiore; evidente rizomorfa alla base.

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Le areole (dai contorni scuri) che rimangono evidenti sull'esoperidio dopo la caduta degli aculei.

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