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Daedalea quercina (L. : Fr.) Pers. 1801


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Daedalea quercina (L. : Fr.) Pers.; Regione Umbria; Gennaio 2014; Foto di Stefano Rocchi.

Su un tronco di latifoglia morente, forse noce. Consistenza gommosa, parte superiore liscia di colore biancastro-grigio uniforme, finemente tomentosa, tubuli corti concolori con leggero riflesso ocraceo, pori a labirinto; carne biancastra sempre con riflessi ocracei; odore leggero di mandorle o di anice, sapore analogo; una goccia di KOH sul cappello forma una macchia bruna mentre sulla carne lascia un alone giallino con bordo rossiccio.

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Daedalea quercina (L. : Fr.) Pers.; Regione Toscana; Novembre 2016; Foto di Alessandro Francolini.

Lignicolo pluriennale di consistenza legnosa; esemplari singoli o attaccati lateralmente o imbricati; su legno di latifoglie (principalmente quercia, castagno e pioppo). Superficie sterile feltrata e zonata concentricamente, solcata, di colore ocra chiaro. La caratteristica principale è costituita dai pori: ampi e irregolari, da sinuoso-labirintiformi fino a quasi lamellati-anastomosati. I dissepimenti sono spessi anche mezzo centimetro.
Il nome del genere (Daedalea) può derivare da due origini diverse: dal vocabolo greco daidalos = lavorato con arte (e in effetti l’imenoforo sembra un fine ed artistico lavoro di intarsio), ma anche (per l’aspetto labirintico dei pori) dal nome dell’architetto Dedalo che costruì il famoso labirinto di Creta, violato soltanto da Teseo grazie al filo di Arianna.

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  • Stefano Rocchi changed the title to Daedalea quercina (L. : Fr.) Pers. 1801
  • 1 year later...

Daedalea quercina (L. : Fr.) Pers.; Regione Toscana; Ottobre 2020; Foto di Alessandro Francolini. 

Lignicolo pluriennale di consistenza legnosa; esemplari singoli o attaccati lateralmente o imbricati; su legno di latifoglie (principalmente Quercia, Castagno e Pioppo). Superficie sterile feltrata e zonata concentricamente, solcata, di colore ocra chiaro. La caratteristica principale è costituita dai pori ampi e irregolari, da sinuoso-labirintiformi fino a quasi lamellati-anastomosati. I dissepimenti sono spessi anche mezzo centimetro. Grazie a tale caratteristica dell'imenoforo, un tempo gli esemplari di dimensioni adeguate venivano essiccati, tagliati trasversalmente e impiegati come pettini "naturali". questa specie veniva utilizzata anche dagli apicoltori per "anestetizzare" le api nelle varie fasi di produzione-estrazione del miele: una volta essiccata e dandole fuoco, i fumi da essa emanati agivano come anestetizzanti sulle api.
Il nome del genere Daedalea può derivare da due origini diverse: dal vocabolo greco daidalos = lavorato con arte (l’imenoforo sembra un fine ed artistico lavoro di intarsio), ma anche per l’aspetto labirintico dei pori dal nome dell’architetto Dedalo che costruì il famoso labirinto di Creta, violato soltanto da Teseo grazie al filo di Arianna.

Alcune mensole di varie dimensioni hanno colonizzato una ceppaia di Cerro.

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