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Archivio Micologico

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  1. Omphalotus olearius (De Cand.: Fr.) Fayod; Regione Emilia Romagna; Ottobre 2009; Foto di Alessandro Francolini.

    Appennino, zona Lagaro; Cerro puro; 650 metri

    Specie altamente coreografica per i suoi colori brillanti e uniformi su cappello e gambo: di solito arancio o giallo-arancio fino a fulvo, bruno-rosso anche se può presentarsi anche bruno scuro. Le lamelle sono molto fitte e molto decorrenti sul gambo, intercalate da lamellule, con colori dal giallo-oro al giallo-arancio e sempre con tonalità più giallastre rispetto al cappello. Cresce cespitoso alla base o sulle radici di latifoglie, prediligendo piante come ilLeccio, l’Olivo (da cui il nome), la Quercia; le sue dimensioni sono anche ragguardevoli potendo raggiungere un diametro pileico di 20 cm. Ha la caratteristica di essere bioluminescente. È specie tossica. Confondibile con Hygrophoropsis aurantiaca che preferisce le conifere, non è cespitosa, è di colori più aranciati e, soprattutto, ha imenoforo privo di lamellule e con le lamelle aventi tendenza a biforcarsi.
    Dal TUTTO FUNGHI, pag 492:
    “Specie tipo del Genere Omphalotus, termofila, molto diffusa nell’area mediterranea, può essere saprotrofa ma prevalentemente è parassita: spesso la ritroviamo affiorante dal suolo, apparentemente terricola, ma basta scavare leggermente sotto il gambo per trovare la radice o il legno che gli fa da substrato.
    La bioluminescenza di questa specie è provocata da alcuni pigmenti presenti nelle lamelle. Dobbiamo dire che il fenomeno non è sempre riscontrabile e che per manifestarsi ha bisogno del buio totale. Questo fungo ha anche un’altra caratteristica: se manipolato macchia le mani di arancione.”


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    Lamelle decorrenti.

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    Superficie del cappello percorsa da fibrille.

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  2. Omphalotus olearius (De Cand.: Fr.) Fayod, Regione Lazio; Novembre 2010; Foto di Tomaso Lezzi.

    Specie tossica che provoca sindrome gastroenterica con latenza molto breve, circa un quarto d'ora tra il pasto e l'insorgere dei primi sintomi.
    La caratteristica che permette con sicurezza di riconoscerlo dal Cantharellus cibarius è la lamella bel formata, mentre nel Cantharellus cibariusabbiamo delle pieghe imeniali non ben formate.

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  3. Omphalotus olearius (DC. : Fr.) Singer 1948

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Agaricales
    Famiglia Omphalotaceae

    Etimologia
    Omphalotus = dal greco omfalòs = ombelico, con depressione al centro.
    olearius = dal latino oleárius, a, um = attinente all'olio, all'olivo, per il presunto habitat di crescita.

    Sinonimi
    Clitocybe olearia (DC. : Fr.) Maire 1933 
    Pleurotus olearius (DC. : Fr.) Gillet 1876

    Nome inglese
    Jack o' Lantern

    Cappello
    Piano-convesso, poi con il centro depresso, presto imbutiforme, di colore giallo-arancio, bruno-rossiccio, ma anche con larghe zone nerastre non omogenee, margine sottile ed a lungo involuto. La cuticola è liscia, lucente, percorsa da fibrille radiali.

    Imenoforo
    Lamelle molto decorrenti, abbastanza fitte, strette ed arcuate, di colore giallo, con lamellule di diversa lunghezza.

    Gambo
    Cilindrico, sodo, tenace, fibroso, concolore alle lamelle, centrale ma a volte eccentrico, sinuoso, ritorto, con la base attenuata, appuntita.

    Carne
    Giallastra, tenace, fibrosa, con odore e sapore lievemente fungino.

    Habitat
    Di solito cresce cespitoso in più esemplari su ceppaie, ma anche piante vive di Olivo, Quercia o Castagno, più raro trovarlo su legno di conifera. A volte è possibile rinvenire esemplari con crescita singola, apparentemente terricola, che in realtà sono attaccati a radici o legnetti interrati. Questo taxon è termofilo e maggiormente presente nelle regioni meridionali.

    Microscopia
    Spore da subglobose a largamente ellittiche, finemente verrucose, non amiloidi, misurate 32 spore da sporata, 5,1-7,2 (7,4) × 4,7- 5,9 µm; Q = 1,1-1,3; media 6,2 × 5,2 µm; Qm = 1,2.
    Basidi clavati, la maggior parte tetrasporici, osservati in quantità minore anche bisporici.
    Cheilocistidi con appendici digitate molto allungate, ramificate.
    Epicute tipo cutis, a ife cilindriche, intrecciate, con pigmento parietale incrostante a placche e fini granuli, settate, con presenza di GAF, osservata reazione positiva con KOH 5% con colorazione al verde soprattutto delle incrostazioni delle ife. Ife dello strato mediano (derma) cilindriche, di larghezza maggiore di quelle della cutis, settate, con grossi GAF, la maggior parte lisce, solo alcune con pigmento incrostante costituito da finissimi granuli.

    Commestibilità e tossicità
    Si tratta di un fungo tossico, da non consumare, compreso tra quelli a sindrome gastrointestinale costante, che provoca vomito violento.

    Specie simili
    Quando cresce in forma singola attaccato a legnetti interrati o radici bisogna prestare molta attenzione per la possibilità di confonderlo con il Cantharellus cibarius Fr., ottimo commestibile che si differenzia, appunto, per la crescita terricola, singola, per le colorazioni gialle uniformi, odore gradevole, fruttato di albicocca matura, per la presenza sotto al cappello non di vere lamelle ma di pieghe o pliche.
    Omphalotus illudens (Schwein.) Bresinsky & Besl, si separa macroscopicamente per il cappello convesso con papilla o umbone ottuso al centro del cappello, dal punto di vista microscopico si osserva che Omphalotus illudens ha spore significativamente più piccole e nella pileipellis si trovano delle ife di rifrazione che invece sono rare in Omphalotus olearius. Sui due taxa sono stati condotti anche studi che hanno riguardato il DNA i cui risultati separano in modo netto le due specie. Per questa specie non si hanno segnalazioni sul territorio italiano, le raccolte studiate provengono dal nord Europa e dagli Stati Uniti.
    Hygrophoropsis aurantiaca (Wulf.: Fr.) Maire, ad un esame superficiale, per le colorazioni aranciate del cappello, potrebbe essere confusa con O. olearius, ma si distingue agevolmente per le dimensioni minori, l’esiguità della carne del cappello, le lamelle anastomizzate e biforcate in sezione, per l’odore aromatico forte e per il diverso habitat di crescita, predilige infatti la lettiera di aghi di Pino.

    Osservazioni
    Un'ultima annotazione riguarda la capacità di questo fungo di essere “bioluminescente”, cioè se lo stesso viene osservato all’interno di un luogo buio dopo qualche minuto appena i nostri occhi si saranno abituati al nuovo ambiente ci accorgiamo che emette una debole ma caratteristica luce verde.

    Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT.

    Regione Umbria, Agosto 2014, Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti.
    (Exsiccatum MI20140816-01)

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    Spore da subglobose a largamente ellittiche, finemente verrucose, non amiloidi, misurate 32 spore da sporata, 5,1-7,2 (7,4) × 4,7-5,9 µm; Q = 1,1-1,3; media 6,2 × 5,2 µm; Qm = 1,2. Osservazione in Melzer anionico a 1000×.

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    Basidi clavati, la maggior parte tetrasporici, osservati in numero minore anche bisporici. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×.

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    Osservazione in Rossso Congo ammoniacale a 1000×.

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    Cheilocistidi con appendici digitate molto allungate, ramificate. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×.

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    Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×.

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    Epicute tipo cutis, a ife cilindriche, intrecciate, con pigmento parietale incrostante a placche e fini granuli, settate, con presenza di GAF, osservata reazione positiva con KOH 5% con colorazione al verde soprattutto delle incrostazioni delle ife. Osservazione in acqua a 400×.

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    Epicute tipo cutis, a ife cilindriche, intrecciate, con pigmento parietale incrostante a placche e fini granuli, settate, con presenza di GAF, osservata reazione positiva con KOH 5% con colorazione al verde soprattutto delle incrostazioni delle ife. Osservazione in acqua a 1000×.

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    Osservazione con KOH 5% a 400×.

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    Osservazione con KOH 5% a 1000×.

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    Ife dello strato mediano (derma), cilindriche, di larghezza maggiore di quelle della cutis, settate con grossi GAF, la maggior parte lisce solo alcune con lieve pigmento incrostante costituito da finissimi granuli. Osservazione in acqua a 1000×.

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