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Archivio Micologico

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  1. Helvella leucopus Pers. 1822

    Tassonomia
    Divisione Ascomycota
    Classe Pezizomycetes
    Ordine Pezizales
    Famiglia Helvellaceae
    Genere Helvella
    Sezione Elasticae

    Sinonimi
    Phallus monachella Scop. 1772
    Helvella albipes Fuckel 1864

    Etimologia
    Dal latino leucopus = dal piede bianco, riferito al gambo.

    Descrizione originale
    Persoon (1822): Mycologia Europaea I: 213. 8. leucopus, pileo utrinque deflexo adnato, demum spadiceo, stipite glabro albo laevi. Novam hanc speciem inveni, Aprilis initio ad aggeres sub arboribus, prope Parisios. Habitu Helvellae Mitrae, paullo tamen minor. Pileus cum sub terra adhuc latet, est plumbeo-lividus, fungi adulti badius, exsiccati fere nigrescit. Stipes vix unc. altus, 3 - 4 lin. crassus, cylindricus, versus basin plerumque magna lacuna pertusa distinctus.

    Ascoma
    Generalmente a forma di sella, superficie con lobi disuguali, dimensioni che variano da 3 a più di 10 cm, colorazione della superficie esterna (imenio) tipicamente bruno scuro, bruno-nerastro, fino a nero pece, tende a diventare bruno dattero con la maturazione o a decolorarsi per igrofaneità, di aspetto opaco-vellutato, margine spesso più chiaro. Superficie interna da bianca a grigiastra, tende a macchiarsi di bruno in vecchiaia.
    Gambo da 2-3 cm fino a 10-15 cm, eccezionalmente fino a 20, generalmente cilindrico e allargato alla base, liscio o leggermente solcato, biancastro nella prima fase dello sviluppo, leggermente ocraceo a maturazione o per eccesso di umidità.

    Carne
    Odore gradevole, leggermente terroso, sapore non caratteristico, tenace per il genere, elastica, di colore biancastro.

    Microscopia
    Spore (16)18-22(23) × 12-15 µm, uniseriate nell'asco, lisce, munite di una grossa guttula centrale e di un numero variabile di minute guttule localizzate alle estremità (poli).
    Aschi 300-330(350) × 15-20 µm, ottasporici, cilindrici, con tendenza ad allargarsi verso l'apice, non reagenti al Melzer (non amiloidi).
    Parafisi cilindriche, larghe fino a 9 µm, irregolarmente allargate verso l'apice e spesso munite di incrostazioni di diverso spessore localizzate nella parte terminale, plurisettate.
    Excipulum ectale rappresentato da una palizzata formata da ife strette e ramificate ed altre leggermente a forma di clava nella parte finale, concatenate tra di loro.

    Commestibilità e tossicità
    Potenzialmente letale. È da evitare assolutamente, infatti nelle Helvella, al pari delle Gyromitra sono state riscontrate sostanze tossiche responsabili della sindrome giromitrica.

    Habitat
    Cresce in primavera, raramente in autunno, abbastanza comune lungo i boschi fluviali in presenza di Populus spp. su terreno di matrice sabbiosa, comune nelle pianure dove è anche segnalata nei pioppeti coltivati, presente anche nei litorali.

    Somiglianze e varietà
    La morfologia e la crescita in habitat ben circoscritto dovrebbero fugare ogni dubbio per la determinazione di questa specie. Gli esemplari lussureggianti particolarmente grandi e robusti sono stati ultimamente descritti come Helvella leucopus var. populina (Arroyo e Calonge, 1990). Una possibile confusione potrebbe insorgere ai neofiti con alcune specie del genere Gyromitra ed in particolare con Gyromitra infula (Schaeff.) Quél. che si differenzia per avere un cappello a sella di colore bruno scuro o bruno-rossastro con riflessi violacei, lo stipite mai biancastro e con sfumature rosso-violacee. Questi elementi insieme al periodo autunnale di crescita e all'habitat prettamente montano su legno deteriorato di conifera dovrebbero essere elementi sufficienti per il riconoscimento.

    Osservazioni e note tassonomiche
    Helvella leucopus è specie abbastanza comune nei terreni di matrice sabbiosa e con tutta probabilità simbionte di Populus spp. (ectomicorriza). La particolare morfologia dell’ascoma di per sé non crea problemi di determinazione, al contrario delle vicissitudini tassonomiche, dovute con tutta probabilità alla assenza o sporadicità dei ritrovamenti nei paesi del Nord Europa. Dissing (1966) nella sua monografia sul genere Helvella in Europa afferma: “It is remarkable that H. leucopus has never been found in Great Britain, nor in Norden. Helvella leucopus è presente in tutta l'Europa centro meridionale e il typus proviene dalla Francia, è segnalata anche in Asia, Cina, Nord Africa, nelle Americhe viene segnalata in Messico e in California. Il sinonimo Helvella monachella è un binomio ricavato da Phallus monachella Scop. (1772) la cui diagnosi, seppur succinta, descrive in un passaggio: "habitat in truncis e stipes rubellus”, ricombinato e sanzionato da Fries (1823) e in seguito usato da altri Autori. La descrizione di Scopoli indiscutibilmente non si addice ad una Helvella tipica dei pioppeti sabbiosi, invero rappresenta un habitat e una morfologia ben identificabili con una Gyromitra sp. Anche l'interpretazione di Fries “pileus demum crispus & undulatus" in combinazione con il colore “violaceus” presente nella colorazione dell’imenio ben poco si identifica con una Helvella e con tutta probabilità rappresenta ancora una Gyromitra sp., che ai tempi di Fries era un taxon compreso in Helvella; infatti nella descrizione di Fries (1823) viene indicato come habitat "in silvis montosis arenosis, vere. (v. v.)”. Occorre comunque precisare che lo stesso Fries dichiarò erroneamente la sinonimia in una nota nel suo "Systema Mycologicum" che è stata riportata nel nuovo lavoro di Persoon "Mycologia Europea" (1822) “Antiquitus nota H. monachella: dicitur H. leucopus, grandis & quinqueloba”. Se osserviamo le tavole di Schaeffer illustrate nel secondo volume del suo "Fungorum qui in Bavaria et Palatinatu" (1763) esse rappresentano chiaramente delle Gyromitra sp., e lo stesso Schaeffer susseguentemente sostituì i binomi delle sue tavole assegnandogli i taxa di Elvela infula (Typus di Gyromitra infula) e di Elvela mitra. Scopoli riferisce anche di una quarta tavola di Schaeffer nominata come H. monachella ma che rappresenta chiaramente una Helvella lacunosa Afz. :Fr. s.l. Helvella spadicea Schaeffer nell’illustrazione tipificata rappresenterebbe verosimilmente una Gyromitra sp, come ben evidenziato dalla forma dell’apotecio e dalle colorazioni lilacino-rossastro dello stipite. La scelta in questa sede del binomio Helvella leucopus pare abbastanza logica. In attesa di una tipificazione di Helvella monachella, come stabilisce il Codice Internazionale di Nomenclatura Botanica, consideriamo quindi attendibile la definizione di Persoon poi ripresa da Dissing nella sua monografia.

    Bibliografia
    AA.VV., 2000. Nordic Macromycetes. Ascomycetes. Flora Agaricina Neerlandica. Vol. 1. Ed. Nordsvamp.
    ARROYO, I., & CALONGE, F.D., 1990. Pseudombtophila misturae (Phill.) Svrcek y Helvella leucopus Pers. var. populina Arroyo & Calonge, nuevas para Espana. Boletin de la Societad Micològica de Madrid. 14: 197-199.
    ARROYO, I., & CALONGE, F.D., 1990. Notes on the genus Helvella in Spain. Mycotaxon. Vol. xxxix, pag. 203-217.
    DISSING. H., 1966. The Genus Helvella in Europe with special emphasis on the species found in Norden. København.
    HÄFFNER. J.,1987. Die Gattung Helvella. Morphologie und Taxonomie. Beiheift Zur Zeitschrift Fur Mykologie.
    MEDARDI, G., 2006. Atlante fotografico degli Ascomiceti d'Italia. Ed. AMB.
    MOËNNE-LOCCOZ. P., 1986. Helvella leucopus (= H. monachella Scop.:Fr.). Bulletin de la Fédération Mycologique. Dauphiné-Savoie 100: 21-22.
     

    Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT.

    Regione Lombardia; Aprile 2013, località Rivolta d'Adda; Fotografia di Massimo Biraghi.

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    Aprlile 2013, Brembate, località parco Doneda, giovani esemplari, fotografia di Massimo Biraghi.

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    Maggio 2013, Brembate, località Doneda, fotografia e microscopia di Massimo Biraghi.

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    Esemplari maturi e lussureggianti, secondo Arroyo e Calonge (2000) sarebbero da interpretare come Helvella leucopus var. leucopus, l'analisi microscopica non ha rivelato nessuna differenza con le precedenti.

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    Variazioni cromatiche nei vari stadi di maturazione.

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    Palizzata di aschi dell'imenio.

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    Parafisi,curioso il setto alla base delle parafisi la cui ramificazione simula a volte un giunto a fibbia.

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    Spore (16)18-22(23) × 12-15 µm, uniseriate nell'asco, lisce, munite di una grossa guttula centrale e di un numero variabile di minute guttule localizzate alle estremità.

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    Excipulum ectale.

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  2. Dissingia leucomelaena (Pers.) K. Hansen & X.H. Wang; Regione Lombardia; Aprile 2013; Foto, descrizione e microscopia di Angelo Mariani.

    Gera d’Adda, al margine di una cava sotto un filare di Pini.
    Apotecio stipitato, 15-40 mm di diametro, subgloboso, poi a forma di coppa e infine disteso; margine sottile, lobato, denticolato, fessurato a maturità.
    Sperficie imeniale liscia, ocra-grigiastra, grigio-brunastra, nerastra; superficie esterna liscia o leggermente forforosa, quasi concolore più sfumata verso il gambo.
    Stipite corto, tozzo, allargato verso l’alto, costolato, solcato, bianco.
    Carne elastica, fragile; odore leggero non determinato e sapore dolce.
    Microscopia: Spore 21,70-24,85 × 12,80-13,80 µm, lisce, ellissoidali, ialine, con grossa guttula centrale, spesso con piccole guttule alle estremità.
    Aschi 280-345 × 12-15 µm, cilidrici, ottasporici non amiloidi.
    Parafisi cilindriche, settate, allargate all’apice fino a 6 µm, pigmento bruno-giallo pallido.
    Excipulum medullare a textura intricata, excipulum ectale formato da cellule allungate con terminali leggermente clavati, pigmento bruno pallido.

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    Sezione dell' ascoma.

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    Spore. Osservazione a 400×.

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    Spore. Osservazione a 1000×.

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    Imenio. Osservazione a 200×.

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    Asco. Osservazione a 400×.

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    Parafisi. Osservazione a 400×.

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    Excipulum medullare.

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    Excipulum ectale.

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  3. Dissingia leucomelaena (Pers.) K. Hansen & X.H. Wang; Maggio 2011; Foto di Tomaso Lezzi.

    Spore ellissoidali con grande guttula centrale. Osservazione in blu di cresile.

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    Osservazione in L4. Sezione trasversale dell'ascoma, la distinzione dei vari strati è resa più difficile dall fatto che le ife sono gelificate. Dall'alto in basso:
    Excipulum imeniale;
    Excipulum subimeniale;
    Excipulum medullare;
    Excipulm ectale.

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    Excipulum imeniale e excipulum subimeniale.

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  4. Dissingia leucomelaena (Pers.) K. Hansen & X.H. Wang 2019

    Tassonomia
    Divisione Ascomycota
    Classe Pezizomycetes
    Ordine Pezizales
    Famiglia Helvellaceae

    Sinonimi
    Helvella leucomelaena (Pers.) Nannf. 1941

    Commestibilità e tossicità
    È sospettata di essere velenosa, come tutte le Helvella e di essere responsabile della sindrome giromitrica.

    Regione Toscana (LI); Febbraio 2020; Foto di Tomaso Lezzi.

    Ritrovamento in lettiera di Pinus pinaster.

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    Sezione con aschi, parafisi e excipulum subimeniale. Osservazione in rosso Congo, a 100×.

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    Aschi con spore in formazione e parafisi. Osservazione in rosso Congo, a 400×.

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    Excipulum ectale. Osservazione in rosso Congo, a 400×.

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    Spore. Osservazione in rosso Congo, a 100×.

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    Spore. Osservazione in rosso Congo, a 400×.

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  5. Helvella latispora Boud. 1898

    Tassonomia
    Divisione Ascomycota
    Classe Pezizomycetes
    Ordine Pezizales
    Famiglia Helvellaceae

    Etimologia
    Dal Latino làtus = largo e dal Greco sporà = semenza, per la forma delle spore.

    Ascoma
    Cappello 0,5-1,5 (2) cm, generalmente a forma di sella schiacciata avente due o tre lobi, presenta la parte fertile (imenoforo) liscio, di colore crema-beige o nocciola, la superficie esterna su toni grigio-ocracei, finemente pruinosa che gli conferisce un aspetto vellutato.
    Gambo 2-4 cm, cilindrico o leggermente compresso, liscio, biancastro o su toni leggermente grigio-giallognoli in vetustà.

    Carne
    Crema biancastra, di consistenza elastica.

    Microscopia
    Aschi (280)300-330(350) × (12)15-18(20) µm, pleurorinchi, cilindrici, leggermente affusolati verso la base.
    Parafisi cilindriche, con apice dilatato fino a 8 µm, a volte anche a forma di mazza da golf, settate.
    Spore (19)20-23(24) × (11)12-14(15) µm, largamente ellissoidali, con grossa guttula centrale, spesso con altre guttule di minori dimensioni localizzate ai poli.
    Subimenio tipo "puzzle".
    Excipulum medullare a textura globuloso-angularis.
    Excipulum ectale con ife terminali a forma di clava allungata.

    Habitat
    Reperita in un boschetto planiziale golenale, in terreno molto umido, nelle immediate vicinanze di un acquitrino, essenze presenti; Populus alba eQuercus petrae.

    Commestibilità e tossicità
    È sospettata di essere velenosa, come tutte le Helvella e di essere responsabile della sindrome giromitrica.

    Specie simili
    Helvella latispora viene pesso confusa ad un esame superficiale con la vicina Helvella elastica Bull. La più comune Helvella elastica si riconosce agevolmente per le dimensioni maggiori, il gambo distintamente slanciato e l'apotecio formato da lobi spesso accartocciati e rivolti verso il basso che le conferiscono una forma a sella irregolare. Microscopicamente presenta spore più piccole 18-20(21) × 11-12(13) monoguttulate, eccezionalmente pluriguttulate e con profilo irregolare.
    Helvella ephippium Lév, di piccole dimensioni, presenta colorazioni bruno-grigiastre, apotecio generalmente più aperto con forma discoide-cupulata (complesso), predilige il sottobosco subalpino ed in particolare la presenza di Corylus avellana (Nocciolo), microscopicamente ha spore più piccole, 19-21 × 11-12 µm, parafisi con apice spesso lanceolata.

    Osservazioni
    Helvella latispora Boudier è specie di piccole dimensioni, quasi una sorta di forma lillipuziana della vicina Helvella elastica Bull, dalle colorazioni su tonalità che spaziano dal crema al beige e in maturazione al nocciola, la forma dell'apotecio distintamente a sella, le caratteristiche morfocromatiche, in aggiunta alle spore largamente ellissoidali, permettono un'agevole distinzione sia sul campo, che per i caratteri microscopici.
    Specie non comune e poco diffusa, cresce in periodi molto piovosi in primavera inoltrata, nelle immediate vicinanze di corsi d'acqua, acquitrini, lanche dei fiumi (cioè gli stagni che hanno origine da un meandro del fiume abbandonato), teste delle risorgive.

    Bibliografia
    AA.VV., 2000. Nordic Macromycetes. Ascomycetes. Flora Agaricina Neerlandica. Vol. 1. Ed. Nordsvamp.
    BREITENBACH, J. & KRÄNZLIN, F., 1984. Champignons de Suisse. Ascomycetes. Vol. 1. Lucerna: Ed. Verlag Mykologia.
    GERHARDT, E., VILA, J. & LLIMONA, X., 2000. Hongos de España y de Europa. Spagna: Ed. Omega.
    MEDARDI, G., 2006. Atlante fotografico degli Ascomiceti d'Italia. Ed. AMB.

    Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT

    Regione Lombardia, Brembate Sotto (BG); Maggio 2010; Foto, descrizione e microscopia di Massimo Biraghi.
    Bosco golenale con prevalenza di Populus alba.

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    Aschi (280)300-330(350) × (12)15-18(20) µm, Rosso Congo 200×

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    Aschi (280)300-330(350) × (12)15-18(20) µm, Rosso Congo 400×

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    Subimenio tipo "puzzle".

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    Excipulum medullare a textura globulosa-angularis.

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    Excipulum ectale con ife a forma di clava allungata.

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