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Pietro Curti

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Tutti i contenuti di Pietro Curti

  1. Arum italicum Miller - Foto di Marika
  2. Arum italicum Miller - Foto di Marika
  3. Arum italicum Miller L.- foto di Gianni Bonini
  4. Arum italicum Miller L.- foto di Gianni Bonini
  5. Arum italicum Miller L.- foto di Gianni Bonini
  6. Arum italicum Miller L. Sinonimi Arum albispathum Steven ex Ledeb.-Arum provinciale Sommier ex Hruby Tassonomia Regno:Plantae Divisione:Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine:Arales Famiglia: Araceae Nomi italiano Gigaro chiaro, Pan delle bisce, Calla selvatica. Etimologia Dal nome greco Aron proprio della pianta-Italicum dalla zona di nascita. Descrizione Pianta erbacea perenne con tubero ovoide, alta fino a 100cm, con vistose foglie verdi decorate che spuntano in settembre e sono svernanti. Foglie Le foglie si sviluppano in autunno avanzato, con un lungo picciolo a lamina sagittata o astata, venate di chiaro. Fiori I fiori sono formati da uno spadice di 8/9 cm, portante fiori femminili e maschili alla base, racchiusa in una brattea avvolgente, detta spata, giallastra di 20/30cm. Lo spadice diventando scuro emana calore e un'odore sgradevole che attira le mosche. Frutti I frutti sono bacche prima verdi poi rosse molto velenose, che maturano a fine estate. Periodo di fioritura Fiorisce da Marzo a Maggio. Territorio di crescita Diffusa in tutta l'area mediterranea, in tutta Italia fino al limite degli 800 mt. Habitat Si può trovare nelle radure, siepe lungo i corsi d'acqua, luoghi umidi in genere. Somiglianze e varietà Arum maculatum il quale però ha foglie macchiate di scuro. Specie protetta Non ci sono notizie di protezione della specie. Costituenti chimici Sono presenti: cristalli di ossalato di calcio, aroina, varie saponine, un glicoside dell'acido cianidrico. Uso Alimentare Nel passato si utilizzava come commestibile il rizoma dopo l'essicazione, pratica oggi caldamente sconsigliata per evitare avvelenamenti. Da cruda provoca dolore nelle mucose della cavità orale, l'irritazione cutanea per contatto è minore e di breve durata. Molte delle tossine sono termolabili, inoltre con l'essicazione e la bollitura prolungata, si riduce in modo significativo la pericolosità di questa essenza, è comunque sconsigliato l'uso alimentare al fine di evitare avvelenamenti anche seri. Da cruda infatti provoca infiammazioni nel tratto oro faringeo e comparsa di vescicole sulle mucose con cui viene a contatto, abbondante salivazione, nausea e vomito, forti e dolenti crampi addominali, alterazioni più o meno severe di natura cardio circolatoria. Data l'enorme diffusione di questa pianta e l'attrazione che esercitano i suoi rossi frutti, tra l'altro con sapore gradevolmente dolciastro, sono abbastanza frequenti gli avvelenamenti nei bambini che incautamente la ingeriscono. Uso Cosmetologico Data la tossicità per contatto e per ingestione non trova impieghi estetici. Uso Farmacologico Data la tossicità per contatto e per ingestione non trova impieghi terapeuti possibili. Medicina alternativa e Curiosità Nonostante sia tossica in passato trovava un uso officinale e le parti utilizzate erano le foglie ed il rizoma, come coadiuvanti nelle affezioni delle prime vie respiratorie. Arum italicum ha una ricca tradizione etnofarmacologica: nel corso della storia ne sono state, di volta in volta, indicate le proprietà aperitive, antiasmatiche, antitussive, contro le emorroidi, contro i polipi del naso, nelle ferite che danno problemi di cicatrizzazione e nelle bruciature. Questa tradizione nel tempo è decaduta e i tossici contenuti nella pianta giustificano il completo abbandono di questa essenza. Tuttavia, anche oggi, in alcune regioni del nostro paese (Toscana, Lucania, Casentino), le popolazioni continuano ad usare radici e foglie fresche come rimedio topico nelle ferite e nelle ustioni, senza peraltro valutare i rischi prima indicati. Sono sicuramente usanze che devono essere definitivamente eradicate. Note Nel 1700 le radici pestate venivano usate come amido per i colletti. Le popolazioni contadine della mia zona raccoglievano le foglie e facendole bollire le usavano come sgrassante e candeggiante della biancheria. Interessante è il ruolo che Arum italicum può rivestire nella Fitorimediazione: una tecnologia innovativa ed ecosostenibile che prevede l' utilizzo di specie vegetali per rimuovere, contenere e degradare gli inquinanti di natura organica ed inorganica dal suolo. In particolare lo studio della flora spontanea presente in siti naturalmente inquinati, per esempio i siti minerari di antica storia come quello del Bottino, in provincia di Lucca, sottolineano come alcune specie, fra cui l' Arum italicum, presentano concentrazioni di zinco decisamente alte, tali da rendere queste piante utili a fini disinquinanti. Nell'antichità si riconoscevano poteri magici a questa pianta che veniva seccata e conservata in sacchetti che svolgevano le funzioni di prodigiosi amuleti contro il malocchio. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Marika- Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Arum italicum Miller - Foto di Marika
  7. Alliaria petiolata (Bieb.) Cavara et Grande - Foto di Giovanni Baruffa
  8. Alliaria petiolata (Bieb.) Cavara et Grande - Foto di Bonni
  9. Alliaria petiolata (Bieb.) Cavara et Grande - Foto di Giovanni Baruffa
  10. Alliaria petiolata (Bieb.) Cavara et Grande - Foto di Bonni
  11. Alliaria petiolata (Bieb.) Cavara et Grande - Foto di Giovanni Baruffa
  12. Alliaria petiolata (Bieb.) Cavara et Grande - Foto di Giovanni Baruffa
  13. Alliaria petiolata (Bieb.) Cavara et Grande - Foto di Giovanni Baruffa
  14. Alliaria petiolata (Bieb.) Cavara et Grande - Foto di Giovanni Baruffa
  15. Alliaria petiolata (Bieb.) Cavara et Grande - Foto di Giovanni Baruffa
  16. Alliaria petiolata (Bieb.) Cavara et Grande - Foto di Giovanni Baruffa
  17. Alliaria petiolata (Bieb.) Cavara et Grande - Foto di Giovanni Baruffa
  18. Alliaria petiolata (Bieb.) Cavara et Grande Sinonimi Alliaria officinalis Andrz., Arabis alliaria (L) Bernh., Erysimum alliaria L., Sisymbrium alliaria Scop. Tassonomia Regno:Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Capparales Famiglia: Brassicaceae (Cruciferae) Nomi italiano Alliaria, Alliaria comune, Lunaria selvatica. Etimologia Alliaria: per il forte odore agliaceo, petiolata per il lungo picciolo delle foglie. Descrizione Pianta erbacea alta fino a cm. 80-100, bienne, glabra con qualche pelo ai bordi delle foglie e nella parte alta; il fusto, generalmente semplice, ramoso solo nella parte più alta, è pubescente-villoso soprattutto alla base; tutta la pianta, se stropicciata, emana un marcato odore di aglio; anche il sapore è agliaceo. Foglie Le foglie sono molto rugose ed intere: quelle superiori sono più o meno romboidali, mentre le inferiori, provviste di lungo peduncolo, hanno una forma cordato-reniforme e sono sommariamente crenate; al momento della fioritura le foglie inferiori cadono. Fiori I fiori sono riuniti in racemi corimbosi e presentano 4 petali bianchi, di lunghezza inferiore ad 8 mm.; i sepali sono verdastri ed in numero di 4, mentre gli stami, piuttosto corti, sono 6. Molto profumati, attirano api e farfalle che provvedono all'impollinazione. Frutti Si tratta di silique tetragonali eretto-patenti di cira 5-6 cm con piccoli semi grigi. Periodo di fioritura Fiorisce da Aprile a Luglio, a seconda della quota. Territorio di crescita Habitat Comune in tutto il territorio italiano e assente in Sardegna; in Sicilia e lungo le coste è meno frequente; in altitudine si può trovare fino ai 1600-1700 metri della zona subalpina; predilige luoghi freschi. In alcune zone tende ad essere infestante. Somiglianze e varietà Non presenta grandi problemi di confusione con altre specie. Specie protetta Non risultano segnalazioni di norme a carattere generale, regionale, locale, che proteggano questa pianta. Costituenti chimici Mirosina, glucosidi solforati, cartenoidi, olio essenziale, vitamina C e petcina. Uso Alimentare Le foglie ed i fiori, di sapore molto simile all'aglio, ma più digeribili di questo, vengono utilizzati nei misti di insalate e cicorie, e con varie carni, ottimi anche in padella e nelle farciture di arrosti. I semi contengono un olio che viene utilizzato per dare sapore a vari piatti, come quello di senape. Uso Cosmetologico Non conosciuto e non rilevato. Uso Farmacologico I semi di Alliaria petiolata possiedono proprietà stimolanti dell’appetito; viene anche utilizzata quale espettorante, antiscorbuto, revulsivo, cicatrizzante, diuretica, vermifuga. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità Per non perdere i preziosi principi terapeutici si consiglia di utilizzare solo la pianta fresca, non essiccata. Contiene diversi principi utili in fitoterapia quali oli, enzimi, glocosidi ecc. Il succo per uso esterno o la decozione serve nei casi di piaghe di difficile guarigione, ferite infette, ragadi e geloni ulcerati. Viene utilizzata anche per produrre coloranti Note Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giovanni Baruffa - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Alliaria petiolata (Bieb.) Cavara et Grande - Foto di Giovanni Baruffa [
  19. Orchis purpurea Hudson
  20. Allium neapolitanum Cirillo - Foto di Pietro Curti
  21. Allium neapolitanum Cirillo - foto di Marika
  22. Allium neapolitanum Cirillo - foto di Marika
  23. Allium neapolitanum Cirillo - foto di Marika
  24. Allium neapolitanum Cirillo - foto di Pietro Curti
  25. Allium neapolitanum Cirillo-foto di Pietro Curti
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