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  1. Agaricus arvensis Schaeff. : Fr. 1774 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Arvenses Nome italiano Prataiolo maggiore Sinonimi Agaricus nivescens (F.H. Møller) F.H. Møller 1951 Psalliota arvensis (Schaeff. : Fr.) P. Kumm. 1871 Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". L'epiteto arvensis deriva dal latino arvensis = campo arato. Cappello 6-20 cm, emisferico, poi si espande fino a piano convesso; margine involuto, poi disteso a maturazione, ornato dai residui del velo. Superficie da liscia a finemente squamosa, che si fende col tempo secco, di colore biancastro, a volte nocciola chiaro al disco, crema al margine, diventando lentamente giallo ocra con l'età. Lamelle Strette, libere, dapprima grigio-rosee, poi color carne ed infine bruno-violacee. Gambo 4-14 cm e spesso 1-3,5 cm, da cilindrico ad affusolato e allargato alla base, farcito, liscio all'apice, da bianco a crema, qualche volta cosparso di scaglie alla base, occasionalmente ingiallisce lentamente. Anello Il velo membranoso con la superficie liscia in alto e quella sotto con squame cotonose crema o nocciola, disposte a forma di dente, formano un anello supero, simile ad una gonnellino. Carne Bianca quasi immutabile ingiallisce leggermente; spessa, solida ma soffice con l'età. Odore di anice, sapore gradevole di nocciole. Habitat Cresce in archi e cerchi in zone erbose (prati arborati e pascoli) da maggio a ottobre. Reazioni macrochimiche Reazione di Schäeffer positiva con colorazione rosso-aranciata sulla superficie del pileo, reazione positiva all'Alfa-naftolo con colorazione al viola con maggiore intensità procedendo nella direzione dal cappello verso la base del gambo, reazione con il KOH 30% positiva, con colorazione immediata al giallo carico della superficie della cuticola. Microscopia Spore: 6,2-7,6 × 4,6-5,6 µm, Q = 1,2-1,5; Qm = 1,4; ellittiche, lisce, munite di piccole guttule, con apicolo corto e ottuso. Basidi tetrasporici, clavati. Cheilocistidi abbondanti, globosi, catenulati, osservati anche rari cheilocistidi non catenulati di forma utriforme. L'esame microscopico è stato esteso anche alla trama imeniale dove sono state osservate delle ife oleifere e ha interessato, anche la parte inferiore dell'anello che è risultata formata da ife cilindriche sovrapposte, settate, con elemento terminale di dimensione maggiore, dalle forme varie e arrotondate. Dove questi elementi cilindrici intermedi sono separati da quelli successivi, si nota il doliporo (poro) all'altezza del setto. Commestibilità e Tossicità Ottimo commestibile, sia da crudo che da cotto. Osservazioni L'odore gradevole negli esemplari giovani, l'anello "doppio strato" con la parte inferiore a "ruota dentata", l'habitat erboso e la tendenza a colorarsi lentamente di giallo se contuso (che lo fanno collocare tra i prataioli detti ingiallenti), aiutano nel riconoscimento. È uno degli Agaricus più ricercati per le qualità organolettiche e la gradevolezza della carne, di norma cresce in ambiente prativo, nei tipici pascoli montani, il cappello raggiunge dimensioni importanti, anche oltre 20 cm di diametro. Inizialmente globoso, poi convesso, a maturità disteso con una tipica forma trapezoidale, bianco, di aspetto setoso, ingiallisce al tocco o allo strofinio. Le lamelle da giovani sono di un grigio chiaro per passare con la maturazione delle spore ad un bruno cioccolata. Il gambo è di forma cilindrica, liscio, munito di un anello complesso formato da due strati e quando è attaccato al margine e protegge l'imenoforo si presenta con un disegno a ruota dentata. La carne emana un gradevole odore anisato. Questa specie può essere confusa con Agaricus xanthodermus s.l., tossico, che presenta sempre un odore sgradevole definito di fenolo o inchiostro ed ha la carne che vira repentinamente al giallo carico, citrino, soprattutto alla base del gambo, per poi regredire nuovamente nel giro di qualche minuto. Specie simili È facile confonderlo con gli Agaricus del gruppo Xantodermus, che però hanno un cappello di profilo trapezoidale, che va dal bianco candido al nocciola-marrone, odore di fenolo, e si tingono velocemente di giallo specialmente lungo il margine del cappello e alla base del gambo. Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti e Pietro Curti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT Agaricus arvensis Schaeff.; Regione Umbria; Giugno 2014; Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti e Tomaso Lezzi IV Comitato Scientifico A.MI. Umbria, Terni, Polino. Reazioni macrochimiche: reazione positiva all'Alfa-naftolo con colorazione al viola con maggiore intensità procedendo nella direzione dal cappello verso la base del gambo. Reazione di Schäeffer positiva con colorazione rosso-aranciata sulla superficie del pileo. Reazione con il KOH 30% positiva, colorazione immediata al giallo carico della superficie della cuticola. Spore: 6,2-7,6 × 4,6-5,6 µm; Q = 1,2-1,5; Qm = 1,4; ellittiche, lisce, munite di piccole guttule, con apicolo corto e ottuso. Osservazione in Rosso Congo a 1000×. Cheilocistidi abbondanti, globosi, catenulati, osservati anche rari cheilocistidi non catenulati di forma utriforme. Cheilocistidio utriforme. Trama imeniale con ife oleifere. Osservazione in Floxina a 1000×. Parte inferiore dell'anello che è risultata formata da ife cilindriche sovrapposte, settate, con elemento terminale di dimensione maggiore, dalle forme varie e arrotondate. Osservazione in Rosso Congo a 1000×. Dove questi elementi cilindrici intermedi sono separati da quelli successivi, si nota il doliporo (poro) all'altezza del setto.
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