Moc Posted August 29, 2008 Share Posted August 29, 2008 Boletus aestivalis Faggio Link to comment Share on other sites More sharing options...
Moc Posted August 29, 2008 Share Posted August 29, 2008 Russula cyanoxantha Faggio Link to comment Share on other sites More sharing options...
Moc Posted August 29, 2008 Share Posted August 29, 2008 Xerula radicata Faggio Link to comment Share on other sites More sharing options...
Moc Posted August 29, 2008 Share Posted August 29, 2008 Boletus pinophilus Faggio Link to comment Share on other sites More sharing options...
Moc Posted August 29, 2008 Share Posted August 29, 2008 Boletus Calopus Abete Link to comment Share on other sites More sharing options...
Moc Posted August 29, 2008 Share Posted August 29, 2008 Boletus pinophilus Faggio Link to comment Share on other sites More sharing options...
Alessandro F Posted December 2, 2008 Share Posted December 2, 2008 Lactarius piperatus (Scop.: Fr.) S. F. Gray Fungo tossico dal sapore molto acre; latice bianco, lattiginoso, acre e bruciante, immutabile se isolato, con leggere sfumature giallastre se essiccato sulle lamelle; lamelle molto fitte e strette. Colori biancastri su tutta la superficie, con sfumature rugginose sul cappello in vecchiaia; cappello asciutto che a maturità tende a diventare imbutiforme; gambo di solito attenuato alla base. Ubiquitario e molto comune in estate-autunno, sotto latifoglie e aghifoglie. Gli è simile Lactarius glaucescens (più raro) che ha latice bianco ma virante al bluastro-verdastro se essiccato sulle lamelle. Gli altri “classici” lattari bianchi (L. vellereus e L. bertilloni) sono di taglia maggiore e hanno lamelle spaziate e spesse. In Italia tale fungo (o qualche specie molto affine) fu descritto per la prima volta da Giovan Battista Della Porta (1540-1615) filosofo, scienziato, alchimista e commediografo del Rinascimento italiano; nel libro X della sua opera del 1592 Villae libri XII, in cui descrive accuratamente molti esemplari fungini, troviamo scritto: “Vi è un fungo chiamato Piperitis, perché pizzica la lingua a chi ne mangia e fa bruciare le fauci come fosse pepe; anch’esso nasce d’autunno, è di colore bianco e viene chiamato dal volgo Peperella”. In tale Peperella, micologi moderni vedono appunto il L. piperatus; probabilmente nel ‘500 era un fungo apprezzato come condimento in quanto sostitutivo del pepe, spezia che veniva importata dall’Oriente a carissimo prezzo; l’uso commestibile non si è peraltro esaurito col passare dei secoli. Infatti... dal TUTTO FUNGHI, pag 466: "Consumato in alcune località del Sud Italia dopo prolungata cottura per privarlo dell’acredine, malgrado questo accorgimento rimane sempre coriaceo, amaro, disgustoso e causa vari problemi gastroenterici: pertanto se ne sconsiglia il consumo alimentare.” In foto un gruppo di esemplari già maturi; presenti tonalità ocra-ruggine sul cappello che, in vecchiaia, diventa anche un po' rugoso Link to comment Share on other sites More sharing options...
Alessandro F Posted December 2, 2008 Share Posted December 2, 2008 Boletus aereus Bull.: Fr. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 552: “Il colore del cappello può raggiungere tonalità scure più che negli altri Porcini, per arrivare a colorazioni praticamente nerastre. Il contrasto tra il bianco latteo dei pori e il bruno-nerastro del pileo è incredibilmente forte. Singoli individui raggiungono non di rado 1-2 Kg di peso, evento del tutto eccezionale per la maggioranza delle specie diffuse nella nostra penisola. Tra i Porcini è quello che con maggior frequenza ama crescere in coppia o in piccoli gruppi. Sovente gregario e associato con altri soggetti, regala sempre raccolti importanti.” Con qualche fiammatura bruno-rossiccia sul cappello Link to comment Share on other sites More sharing options...
Alessandro F Posted December 2, 2008 Share Posted December 2, 2008 Russula virescens (Schaeff.) Fr. Dal TUTTO FUNGHI pag. 456: “Questa specie, relativamente comune, viene considerata la migliore tra le Russula commestibili, è facilmente riconoscibile per il colore verde-azzurro marmorizzato della cuticola e per la peculiarità della stessa di dissociarsi in tante piccole areole che ricordano le tessere di un mosaico; per la compattezza (alto peso specifico) e il buon sapore della sua carne. Un’altra Russula la cui cuticola si frattura spontaneamente è la Russula cyanoxantha fo. cutefracta, che oltre alle colorazioni pileiche verde-olivastro, può presentarsi rosa-violacea. Sulla cuticola screpolata si disegna una sorta di reticolo dalle linee più chiare, per lo più rosacee con toni violetti tenui, come la carne immediatamente sotto la cuticola; le lamelle di consistenza lardacea al tatto; anch’essa è commestibile.” Giovane esemplare Link to comment Share on other sites More sharing options...
Alessandro F Posted December 2, 2008 Share Posted December 2, 2008 Boletus aestivalis (Paulet) Fr. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 556: “Nel periodo estivo e all’inizio dell’autunno, il B. aestivalis in particolare, viene invaso da larve anche quando si trova allo stadio di primordio. Questi insetti fanno parte principalmente di due famiglie di ditteri: la Famiglia Mycetophilidae e la famiglia Sciaridae. Questi piccoli insetti micetofili hanno la consuetudine di insediarsi nel luogo dove c’è la fungaia. Le femmine iniziano a penetrare nel terreno e raggiungono la base del fungo, deponendovi 50-70 uova che subito dopo si schiudono. Le larve iniziano a cibarsi della carne invadendo e fagocitando l’intero fungo; una volta compiuto il loro stadio di larva, si impupano in un bozzoletto e così il ciclo ricomincia per numerose generazioni annui.” Esemplare nato in una condizione di equilibrio un po' precaria Più da vicino Link to comment Share on other sites More sharing options...
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