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Omphalotus olearius (DC. : Fr.) Singer 1948


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Omphalotus olearius (De Cand.: Fr.) Fayod, Regione Lazio; Novembre 2010; Foto di Tomaso Lezzi.

Specie tossica che provoca sindrome gastroenterica con latenza molto breve, circa un quarto d'ora tra il pasto e l'insorgere dei primi sintomi.
La caratteristica che permette con sicurezza di riconoscerlo dal Cantharellus cibarius è la lamella bel formata, mentre nel Cantharellus cibariusabbiamo delle pieghe imeniali non ben formate.

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Omphalotus olearius (De Cand.: Fr.) Fayod; Regione Emilia Romagna; Ottobre 2009; Foto di Alessandro Francolini.

Appennino, zona Lagaro; Cerro puro; 650 metri

Specie altamente coreografica per i suoi colori brillanti e uniformi su cappello e gambo: di solito arancio o giallo-arancio fino a fulvo, bruno-rosso anche se può presentarsi anche bruno scuro. Le lamelle sono molto fitte e molto decorrenti sul gambo, intercalate da lamellule, con colori dal giallo-oro al giallo-arancio e sempre con tonalità più giallastre rispetto al cappello. Cresce cespitoso alla base o sulle radici di latifoglie, prediligendo piante come ilLeccio, l’Olivo (da cui il nome), la Quercia; le sue dimensioni sono anche ragguardevoli potendo raggiungere un diametro pileico di 20 cm. Ha la caratteristica di essere bioluminescente. È specie tossica. Confondibile con Hygrophoropsis aurantiaca che preferisce le conifere, non è cespitosa, è di colori più aranciati e, soprattutto, ha imenoforo privo di lamellule e con le lamelle aventi tendenza a biforcarsi.
Dal TUTTO FUNGHI, pag 492:
“Specie tipo del Genere Omphalotus, termofila, molto diffusa nell’area mediterranea, può essere saprotrofa ma prevalentemente è parassita: spesso la ritroviamo affiorante dal suolo, apparentemente terricola, ma basta scavare leggermente sotto il gambo per trovare la radice o il legno che gli fa da substrato.
La bioluminescenza di questa specie è provocata da alcuni pigmenti presenti nelle lamelle. Dobbiamo dire che il fenomeno non è sempre riscontrabile e che per manifestarsi ha bisogno del buio totale. Questo fungo ha anche un’altra caratteristica: se manipolato macchia le mani di arancione.”


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Lamelle decorrenti.

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Superficie del cappello percorsa da fibrille.

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