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Gruppo Botanico AMINT

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  1. Salix alba L. - Foto di Giovanni Baruffa Nuove foglie.
  2. Salix alba L. - Foto di Giovanni Baruffa Foliazione.
  3. Salix alba L. - Foto di Giovanni Baruffa Gemme e primi germogli.
  4. Salix alba L. Sinonimi Salix alba L subsp. alba L. Salix alba L var. vitellina (L.) Ser. Salix alba L subsp. vitellina (L.) Arcangel. Salix alba subsp. coerulea (Sm) Rech. Salix alba var. coerulea (Sm) Sm Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Malpighiales Famiglia: Salicaceae Genere: Salix Nome italiano Salice bianco, Salicone, Salice da pertiche. Nomi locali: Salcio arboreo, Salcone, Salice, Salce, Sarce, Salicastro, Salicone, Soixu, Sarxu giancu, Salice da pertiche, Salcio lombardo, Cudole, Sales bianch, Salgher da làtole, Saucia, Salici jancu, Sarpa, Venco mèstego, Molècch, Etimologia Il termine latino Salix ha probabile origine dal celtico Sal-ux = vicino all’acqua: per l’habitat; alba = bianco: per il colore della pagina inferiore delle foglie. Descrizione Albero a foglia caduca che può superare l’altezza di 25 metri; chioma larga, generalmente ovoidale; tronco spesso capitozzato per la produzione di “vinchi”, cioè vimini usati per legature e per la produzione di cesti; corteccia grigio-nerastra, spesso con toni giallo-rossastri e fessurata longitudinalmente; rami lunghi, ascendenti, grigio-argentei, glabri; rametti giovani a volte penduli, arancio-rossastri, sericei come le gemme. Foglie Alterne, lanceolate, spesso con apice lungamente acuminato, finemente dentate e con breve picciolo; lunghe 3,5-:-12 cm, superano raramente 2,5 cm di larghezza, che raggiunge il suo massimo nella parte medio bassa; la pagina superiore è verde, lucida, inizialmente tomentosa, poi più glabra, mentre quella inferiore è più pallida, riccamente pubescente e sericea. Fiori Infiorescenze separate: amenti maschili compatti e lunghi 5-:-7 cm con 2 stami provvisti di antere giallastre; gli amenti femminili, verdastri e lunghi 3-:-5 cm, sono più sottili e lassi con fiori provvisti di un unico pistillo. Frutti Capsule glabre e quasi sessili, contenenti numerosi piccoli semi, leggeri e cotonosi, quindi facilmente dispersi dal vento. Periodo di fioritura Febbraio – Marzo – Aprile compatibilmente con le condizioni climatiche e con la zona di crescita. Territorio di crescita Specie spontanea in Europa, Asia e Africa settentrionale; nel nostro Paese è spontanea in tutte le Regioni. Habitat Cresce rigoglioso in tutti i luoghi luminosi vicini all'acqua o dove la falda freatica è abbastanza vicina alla superficie, da 0 a 1000 metri slm. Somiglianze e varietà Le specie confondibili con foglie lunghe, strette e ± lanceolate confondibili sono: Salix glaucosericea Flod. : specie subartica che vive ai limiti superiori della vegetazione; Salix melichoferi Saut a foglie più panciute al centro, raro e presente nella parte orientale della zona collinare e subalpina; S. rosmarinifolia L. : arbusto alto fino ad un metro, con foglie molto piccole e non biancastre; S. helvetica Vill.: foglie più corte e molto villose; Salix viminalis L. con amenti maschili e femminili lungi 3-:-4 cm e foglie strette; Salix eleagnos subsp. eleagnos con foglie molto più strette; Salix purpurea L. con amenti rossicci e foglie glabre e verde chiaro in entrambi i lati. Specie protetta Non risultano norme a carattere generale, regionale, locale, che proteggano questa pianta. Costituenti chimici Salicina, salicortina, populina, sostanze resinose, tannini, flavonidi, catechine. Tra i Salix, questa specie è quella che contiene in quantità minori i glucosidi salicilici. Uso Alimentare La presenza di acido salicilico, fortemente irritante fino ad essere causa di emorragie interne se assunto in dosi elevate, rende questa pianta non utilizzabile ai fini alimentari. Uso Cosmetologico Grazie alla presenza di acido salicilico, attraverso applicazioni e trattamenti locali, svolge importanti azioni desquamatorie e cheratolitiche (eliminazione delle cellule morte del derma). Uso Farmacologico Studi clinici e sperimentali, consolidati nel tempo dalle evidenze scientifiche, hanno appurato che questa essenza arborea ha proprietà: antisettiche, antireumatiche, febbrifughe, analgesiche, digestive, astringenti ed emostatiche. Grazie alle sue proprietà trova impiego per il trattamento delle sindromi influenzali ed infettive, per il contenimento delle forme febbrili acute con temperature alte, per il trattamento delle infiammazioni in genere, per lenire i dolori articolari, per il trattamento di affezioni dell'apparato gastroenterico. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità Secondo le convinzioni della gemmoterapia, si pensa che che questa essenza possa svolgere un ruolo importante nel trattamento delle malattie del sistema nervoso centrale (oltre alle gemme a tale scopo vengono usati gli amenti, la linfa interna e la corteccia). Molte culture locali e popolari consigliano l'applicazione di foglie fresche per il trattamente di eritemi ed infiammazioni cutanee dovute a svariate cause (piaghe, verruche, eisti da punture d'insetti, scottature, ecc), decotto e polvere di corteccia trovano impiego per il tamponamento nel trattamento delle emorragie nasali e per curare gli stati di "timpanismo" dei ruminanti al pascolo (forte e pericoloso gonfiore addominale). Il decotto di corteccia viene utilizzato per calmare i reumatismi e contro la febbre. I fiori dei salici sono ricchissimi di azoto (ne contengono il 4%) e sono molto importanti per la produzione mellifera essendo i primi a fiorire. Note Durante la stagione fredda, soprattutto nei giorni di maltempo, i contadini separavano dai rami potati, tutti i rametti più piccoli; questi venivano ordinati a seconda della lunghezza, legati a mazzetti e posti ad "ammosciare" in luoghi freschi ed umidi, quali i fondi delle cantine scavate nella roccia o nel tufo; nei mesi di aprile, maggio i "vinchi" avevano raggiunto una grande flessibilità e venivano utilizzati nella piegatura e legatura dei tralci delle viti; una altra utilizzazione era per realizzare cesti, canestri ecc.; i rami di circa tre cm di diametro erano utilizzati come paletti di sostegno per le viti e negli orti; i rami più grandi, fragili e non flessibili, sono ottimo legname da ardere. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giovanni Baruffa, G.B. Pau, Annamaria Bononcini, Pietro Curti - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Salix alba L. - Foto di Giovanni Baruffa
  5. Rubus ulmifolius Schott. - foto Pietro Curti Frutti.
  6. Rubus ulmifolius Schott. - foto Pietro Curti Frutti.
  7. Rubus ulmifolius Schott. - foto Pietro Curti Frutti.
  8. Rubus ulmifolius Schott. - foto Marika Foglie giovani.
  9. Rubus ulmifolius Schott. - foto Marika Frutti.
  10. Rubus ulmifolius Schott. - foto Marika Nervatura delle foglie.
  11. Rubus ulmifolius Schott. - foto Marika Faccia inferiore delle foglie.
  12. Rubus ulmifolius Schott. - foto Marika Rami, foglie e spine.
  13. Rubus ulmifolius Schott. - foto di G.B. Pau Infruttescenze in fase di maturazione.
  14. Rubus ulmifolius Schott. - foto di G.B. Pau Pagina inferiore, il colore è verde-biancastro, si nota una cortissima pubescenza soprattutto nelle nervature più in rilievo.
  15. Rubus ulmifolius Schott. - foto di G.B. Pau Pagina inferiore, il rachide della nervatura porta anch'esso aculei che diminuiscono di dimensione verso l'apice.
  16. Rubus ulmifolius Schott. - foto di G.B. Pau Picciolo e parte della pagina inferiore; la nervatura è assai rilevata.
  17. Rubus ulmifolius Schott. - foto di G.B. Pau La pagina superiore delle foglie è glabrescente, con peletti cortissimi biancastri e radi. Anche il picciolo delle foglioline, così come quello della foglia, e come i rami non sono perfettamente glabri.
  18. Rubus ulmifolius Schott. - foto di G.B. Pau Sia il picciolo delle foglie che quello delle foglioline portano spine falcate.
  19. Rubus ulmifolius Schott. - foto di G.B. Pau Rami e foglie.
  20. Rubus ulmifolius Schott. - foto di G.B. Pau Le foglie sono composte da 3, o, più spesso da 5 elementi, assumendo quindi una forma digitata; le foglioline hanno margine irregolarmente dentellato.
  21. Rubus ulmifolius Schott. - foto di G.B. Pau Rami, foglie e spine.
  22. Rubus ulmifolius Schott. - foto di G.B. Pau Spine.
  23. Rubus ulmifolius Schott. - foto di G.B. Pau Siepe.
  24. Rubus ulmifolius Schott. - foto di Pietro Curti Frutti.
  25. Rubus ulmifolius Schott. - foto di Pietro Curti Fiore.
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