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Gruppo Botanico AMINT

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  1. Ligustrum vulgare L. - Foto di Giovanni Baruffa
  2. Ligustrum vulgare L. - Foto di Giovanni Baruffa
  3. Ligustrum vulgare L. Sinonimi Ligustrum insulare Decne. Ligustrum insulense Decne Ligustrum occidentale Gand. Ligustrum italicum Mill. Olea humilis Salisb. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Lamiales Famiglia: Oleaceae Nome italiano Ligustro, Ligustro comune, Levistico, Ischio. Nomi locali: Listru, Canastrel, Sanguin, Spuzzei, Ciarvel, Cabross, Lamitra, Ruvistico, Fior di S.Giuseppe, Mimmolo, Aulivella, Milvella, Listimu, Ligustrello, Olivel. Etimologia - Ligustrum: dal Latino "ligare" = legare, per l'uso che se ne faceva in campagna; alcuni attribuiscono l'origine al latino "ligustia" antico nome della Liguria, dove era molto diffuso; - vulgare dal latino vulgaris = comune, per la diffusione. Descrizione Arbusto rizomatoso e pollonifero, munito di un apparato radicale molto esteso e poco profondo; talvolta ha la forma di un piccolo albero che raramente supera l'altezza di 4 ÷ 5 metri; nelle regioni più fredde è pianta caducifolia, mentre in climi più temperati tende a conservare le foglie almeno fino all'emissione delle nuove; rami opposti e molto fitti; corteccia grigio verdastra, ricoperta da una patina prima pruinosa e successivamente suberosa; questa patina, dove manca, mette in evidenza delle zone verde-lucido; presenza di rade lenticelle biancastre orizzontali di forma ellittica. Foglie Lamine con breve picciolo, opposte e decussate, ovoidali alla base e maggiormente lanceolate verso l'apice; la pagina superiore è piuttosto lucida e di colore verde intenso mentre quella inferiore è opaca e più chiara; il margine è continuo, liscio. Fiori Ermafroditi e dal profumo intenso, sono riuniti in infiorescenze a forma di piccole pannocchie, poste all'apice dei rami; fiori con 4 piccoli petali di colore bianco opaco, calice tubolare, corolla imbutiforme con due pistilli ed 1 stame bianchi, antere gialle. Frutti Bacche a maturità nero-violacee, ± tondeggianti, del diametro massimo di mm 8; tossiche, presentano un gusto sgradevole che le rende non appetibili agli esseri umani, anche se gradite dagli uccelli; il periodo di maturazione è autunnale, in Ottobre-Novembre. Periodo di fioritura Antesi da Aprile fino a Giugno, a seconda del clima. Territorio di crescita Comune in tutte le regioni, poco comune e naturalizzata in Campania, assente in Sardegna; cresce dal piano, alla montagna, superando raramente metri 1200 di altitudine. Habitat Comune in posizioni ben esposte, pur non disdegnando anche le zone ombrose, dal piano alla zona submontana; lo si trova nelle radure boschive, spesso associato a roverella, oppure lungo le siepi o nelle scarpate, spesso associato a viburno, prugnoli, cornioli, ornielli, olmi. Somiglianze e varietà L. vulgare è l'unica specie che cresce spontanea in Italia; altre specie sono naturalizzate: L. lucidum Mill. è un sempreverde con le foglie acuminate. L. japonicum Thumb. è sempreverde, con foglie obovate, piccole, scure e giallastre nella pagina inferiore. L. ovalifolium Hassk.ha foglie ovate, giallastre nella pagina inferiore ed odore nauseante. Specie protetta Non risultano norme a carattere generale, regionale, locale, che proteggano questa pianta. Costituenti chimici Acido behenico, ligustrone, malvidina, mannitolo, resina, acido siringico, siringina, tannino, zuccheri. Uso Alimentare Non sono conosciuti usi alimentari per questa pianta, che contiene un glucoside velenoso. Tuttavia i casi di avvelenamento sono rari in quanto i frutti hanno un gusto spiacevole per l’uomo anche se merli, tordi e altri uccelli ne sono ghiotti, mentre le foglie sono ricercate dagli animali che pascolano. Uso Cosmetologico Da fiori e foglie si può ricavare una lozione che ha proprietà astringenti e dermopurificanti. Uso Farmacologico Alcuni dei componenti chimici di L. vulgare ( mannitolo, acido siringico, siringina e tannino) hanno attività biologica e possiedono proprietà astringenti, detergenti, lassative, vulnerarie e antiossidanti. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità Nella medicina popolare sia foglie che fiori, colti a maggio-giugno, vengono utilizzati per le loro proprietà astringenti ed anti leucorroiche. L’infuso, ricavato dai fiori, è un valido colluttorio. I frutti, che in piccola quantità hanno un effetto lassativo, in grandi quantità risultano tossici. Dalla corteccia, colta in autunno ed essiccata, si può ricavare un infuso da usarsi come tonico stomachico. Nel passato il ligustro ha rivestito un ruolo di una certa importanza nella fabbricazione di inchiostri e per intensificare la tonalità di colore del vino. Il carbone che si ricava dal legno è adatto alla preparazione della polvere da sparo. Fior di ligustro indica giovinezza nel linguaggio dei fiori mentre, nel linguaggio poetico, è simbolo del colore bianco e del candore. Note I rami del Ligustro, al pari di quelli del salice, venivano utilizzati in passato per effettuare legature nelle vigne, negli orti ecc., ma anche per realizzare ceste, canestri ed impieghi nei quali fosse necessario disporre di materiale flessibile. Il carbone ricavato dal legno, opportunamente trattato, è utilizzato nelle miscele delle polveri da sparo. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giovanni Baruffa, G. B. Pau, Annamaria Bononcini, Pietro Curti - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Ligustrum vulgare L. - Foto di Giovanni Baruffa
  4. Convolvulus cantabrica L. Sinonimi Convolvulus cardiosepalus Boiss. Convolvulus dorycnioides De Not. Cconvolvulus villiflorus Gand. Convolvulus leptosepalus Gand. Tassonomia Regno:Plantae Divisione:Magnoliophyta Classe:Magnoliopsida Ordine:Solanales Famiglia:Convolvulaceae Nome italiano Vilucchio bicchierino Etimologia Non risulta un termine esatto nella lingua greca, per cui ci si domanda se sia quel “jasione”di cui parla Teofrasto,oppure “smilace molle”descritta con precisione da Dioscoride. Convolvolo dal latino convolvulus derivante da convolvere = avvolgere.Cantabrica = da una regione spagnola. Descrizione Pianta perenne, con radice a rizoma, alta da 10 a 50 cm, fusti eretti ed arquati, poveri di foglie. Foglie Le foglie sono sessili, bislungo-lanceolate, con numerose nervature visibili, superficie pubescente da ambedue le parti. Fiori I fiori, in numero di 1 a 6, su peduncoli più lunghi delle foglie, corolla rosea di 3-4cm di diametro con margine intero, presenta 5 angoli e 5 pieghe; l'ovario termina in un unico stilo, diviso alla sommità in 2 stigmi allungati e ricurvati verso l'interno del fiore dove sono contenuti 5 stami. Frutti Sono capsule sferoidali e tomentose contenenti diversi semi. Periodo di fioritura Fiorisce da maggio a ottobre, in alcune regioni a clima più caldo può apparire prima. Territorio di crescita Cresce su tutto il territorio italiano, ad asclusione della Val d'Aosta, dal piano fino a 1300 metri. Habitat Cresce nei prati incolti, ai bordi stradali vicino ai muri. Somiglianze e varietà Convolvulus sabatius Calystegia sepium Convolvulus arvensis Calystegia sylvatica Convolvulus elegantissimum Specie protetta Non si conoscono norme di tutela e protezione. Costituenti chimici La pianta contiene: Flavonoidi, tannino, zucchero Uso Alimentare Non si conoscono usi alimentari per questa particolare convolvulacea, tuttavia essa è buona mellifera, visitata dalle api sia per il nettare che per il polline. Uso Farmacologico I suoi componenti hanno proprietà febbrifughe, le radici mischiate al miele hanno azione su tutte le parti dell'intestino, stimolano la peristalsi sia del tenue che del crasso. La loro assimibilità, le rende accettabili dai bambini e dagli anziani. Le radici ed anche la resina che si ricava dalle radici sono colagoghe, diuretiche, lassative e fortemente purgative. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità In Germania con il convolvolo si prepara un infuso che viene utilizzato per la cura della leucorrea. Inoltre fa maturare ascessi, foruncoli e ferite infiammate. Nel linguaggio dei fiori convolvolo significa civetteria per la bellezza dei fiori o diversamente si attribuisce il significato di umiltà, perchè non riesce, senza l'uso di un tutore, ad innalzarsi dal suolo. Note Plinio e i suoi contemporanei, attribuiva a questi fiori, lugubri significati, perchè venivano sovente utilizzati per ornamenti sacrificali e corone mortuarie. Allora si riteneva, infatti, che nei Convolvoli, fosse rimasto imprigionato lo spirito della ninfa Smilace, trasformata in vegetale, per essersi innamorata di un giovane di nome Croco. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Marika e Annamaria Bononcini- Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Convolvulus cantabrica L. - foto di Marika
  5. Alnus glutinosa (L) Gaertn. - Foto di Vittorio Verri (viver)
  6. Alnus glutinosa (L) Gaertn. - Foto di Vittorio Verri (viver)
  7. Alnus glutinosa (L) Gaertn. - Foto di Vittorio Verri (viver)
  8. Alnus glutinosa (L) Gaertn. - Foto di Giovanni Baruffa Particolare delle foglie: pagina superiore ed inferiore.
  9. Alnus glutinosa (L) Gaertn. - Foto di Giovanni Baruffa Tronco
  10. Alnus glutinosa (L) Gaertn. - Foto di Giovanni Baruffa Foglie
  11. Alnus glutinosa (L) Gaertn. - Foto di Giovanni Baruffa Foglie
  12. Alnus glutinosa (L) Gaertn. - Foto di Giovanni Baruffa
  13. Alnus glutinosa (L) Gaertn. - Foto di Giovanni Baruffa
  14. Alnus glutinosa (L) Gaertn. - Foto di Giovanni Baruffa Fine Marzo: Germogli
  15. Alnus glutinosa (L) Gaertn. - Foto di Giovanni Baruffa 31 Marzo: fioritura in atto e risveglio dei primi germogli.
  16. Alnus glutinosa (L) Gaertn. - Foto di Giovanni Baruffa Inizio di marzo: la fioritura è pronta.
  17. Alnus glutinosa (L) Gaertn. - Foto di Giovanni Baruffa Giovane alberello al vento di Febbraio.
  18. Alnus glutinosa (L) Gaertn. - Foto di Giovanni Baruffa Arbusti in Febbraio.
  19. Alnus glutinosa (L) Gaertn. Sinonimi Alnus barbata C.A. Mey. Alnus communis Desf. Alnus alnus (L.) Britt. Alnus rotundifolia Stokes. Betula alnus var. glutinosa L. Betula glutinosa (L.) Lam. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae) Classe: Magnoliopsida (Dicotyledones) Ordine: Fagales Famiglia: Betulaceae Nome italiano Ontano nero, Nomi locali: Olnar , Ogna, Oness, Verno niero, Alinu, Gattona, Oner, Avornu, Olmeta, Auzzano, Anzano, Nizzol, Cechianaro. Etimologia Alnus vocabolo di presupposta origine celtica che significa: in prossimità dell'acqua Glutinosa = provvista di glutine: è riferito ad una sostanza appiccicaticcia che ricopre gemme e foglie giovani, svolgendo una funzione protettiva Descrizione Pianta decidua arbustiva o arborea, e in questo caso può raggiungere l'altezza di 20-25 metri, assumendo una forma slanciata, spesso cuneata; pollonifera, ricresce rapidamente, prestandosi a tagli anche frequenti. Il fusto è eretto, con corteccia, da giovane, bruno-grigio-verdastra, lucida e cosparsa di lenticelle, assumendo con l'età toni bruno-nerastri con evidenti solchi sinuosi e fessurazioni longitudinali; ramificazione monopodiale (come quella delle conifere) con rami spesso esili; quelli più giovani, insieme alle gemme, sono glutinosi ed appiccicaticci e da questo il nome specifico. Il legno, piuttosto tenero, assume un colore giallo-aranciato al taglio, diventando rossastro con la stagionatura. Foglie Sono alterne, picciolate, da obovate a ellittiche, cuneate o arrotondate alla base, con picciolo lungo cm 2 circa; il margine è doppiamente dentato-crenato, mentre l'apice è ottuso-smarginato; pagina superiore glabra e lucida, appiccicosa, di colore verde intenso; pagina inferiore più chiara, con fascetti di peli all'ascella delle nervature; contrariamente alla maggioranza delle piante caducifolie, A. glutinosa conserva il colore verde intenso delle sue foglie fino al momento della caduta. Fiori Pianta monoica, cioè in essa sono presenti infiorescenze maschili e femminili separate. Fiori di dimensioni ridotte e riuniti in amenti, quelli staminiferi sono penduli, a gruppi di 3-5 infiorescenze, quelli femminili sono eretti a gruppi di un numero variabile di infiorescenze, o anche solitari. Frutti Dopo la fioritura, gli amenti femminili si trasformano in piccoli pseudo strobili contenenti i semi; questi sono piccoli acheni, ovali e compressi, alati, cioè dotati di escrescenze suberose che consentono loro di galleggiare nell’acqua una volta rilasciati dalla pianta; queste infruttescenze, simili a piccole pigne, tendono a restare sul ramo anche per diversi anni. Periodo di fioritura Inizio a Febbraio nelle zone più calde, fino a Marzo-Aprile in quelle più fredde. Territorio di crescita Cresce spontaneo in tutto il territorio Italiano, più raro e naturalizzato in Puglia, da 0 ÷ 1000-1100 metri e talvolta anche oltre. Habitat Prospera nelle lanche, lungo le sponde dei corsi d'acqua, nelle zone acquitrinose-paludose, nei terreni che vengono periodicamente sommersi ed in quelli costantemente molto umidi. Somiglianze e varietà Alnus viridis: raggiunge appena 2,5 ÷ 3 metri, ha foglie acute, che ricordano quelle dell'olmo. Alnus incana: corteccia grigio-chiara, liscia e foglie acute. Alnus cordata: foglie cuoriformi-cordate e portamento semipiramidale-arrotondato. Specie protetta Non risultano norme a carattere generale, regionale, locale, che proteggano questa pianta. Costituenti chimici glutanolo, glutinolo, tannini, resine, alnulina e olio grasso. Uso Alimentare Non si conoscono usi alimentari per questa pianta Uso Cosmetologico In campo cosmetico il decotto può venire usato per detergere la pelle del viso. Uso Farmacologico Astringente, diuretico, febbrifugo, sudorifero, tonico e vermifugo, Migliora il microcircolo a livello delle mucose e ne potenzia le risorse in caso di flogosi. Utile nelle cefalee, ha azione astringente a livello intestinale. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità L’elevato contenuto di tannini ha reso l’Ontano famoso nella medicina popolare come rimedio per tonsilliti e faringiti. La corteccia dei rami giovani e le foglie verdi venivano usate per curare piaghe ed ulcere, grazie alle proprietà cicatrizzanti. In gemmoterapia è utilizzato nell’orticaria di natura allergica provocata da alimenti, da farmaci e da punture di insetto. E’ anche impiegato per il trattamento delle cefalee vascolari con componente allergica. Alnus glutinosa è una delle principali specie utilizzate storicamente dai tintori per ottenere il colore marrone. Anticamente l’albero era temuto perché il suo legno, quando viene tagliato, si tinge di un rosso arancio che ricorda il sangue. Nel folklore celtico è associato alle fate: si credeva che all’interno del suo tronco si nascondesse l’entrata al regno incantato. Note Il legno, di consistenza medio-tenera, stagionato ed immesso in acqua, diventa durissimo e praticamente immarcescente; in passato è sempre stato utilizzato nelle opere di contenimento sommerse, nelle palificazioni delle zone acquitrinose come, ad esempio, nelle fondamenta delle case di Venezia; in passato era molto ricercato, in particolare dai cuochi, come combustibile perché non produce fumo e non produce scintille; con questo legno venivano realizzati anche mastelli, contenitori per il latte ed altri liquidi. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giovanni Baruffa, Annamaria Bononcini, Pietro Curti, G.B. Pau - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Alnus glutinosa Gaertn. - Foto di Giovanni Baruffa
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