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Archivio Micologico

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  1. Tricholoma portentosum (Fr. : Fr.) Quél. 1873

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Agaricales
    Famiglia Tricholomataceae

    Foto e Descrizioni
    Ottimo fungo commestibile, sempre appartenente al gruppo dei Tricholoma grigi, caratteristiche essenziali sono le tonalità giallastre del gambo e delle lamelle, le grandi dimensioni, con cappello che supera i 10 cm e con forma campanulata conica, colore grigio lucido, quasi viscoso. Tipicamente tardivo autunnale, cresce sotto conifere e latifoglie, carne bianca, grigiastra sotto il cappello giallastra ai margini, nel resto del fungo. Odore e sapore di farina fresca, d'impasto del pane. Fungo per raccoglitori esperti.
    Unico tra i buoni Tricholoma grigi ad essere fungo critico, infatti presenta superficie del cappello liscia e priva di tomentosità, in modo del tutto analogo ai Tricholoma grigi velenosi.

    Regione Lombardia, Alzate Brianza (CO); Foto di Federico Calledda.

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  2. Tricholoma populinum J.E. Lange; Regione Abruzzo; Agosto 2006; Foto e commento Tomaso Lezzi.

    Ritrovamento sotto Pioppo, simbionte caratteristico di questa specie.
    Cappello beige con toni rosati, bordo quasi bianco, margine quasi disteso appena eccedente e involuto; forte odore di farina. Alcuni caratteri dei campioni osservati differiscono però dalla specie tipo: le spore piuttosto piccole rispetto a quanto riportato in letteratura e la mancanza di alcuni elementi caratteristici come il filo bruno sulle lamelle degli esemplari maturi.
    Tricholoma roseoacerbum, potrebbe essere simile, ma ha margine molto involuto, bordo del cappello solitamente rigato o costolato e manca l'odore di farina.

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    Lamelle bianche macchiate di ruggine e attacco delle lamelle al gambo con un dentino, tipica dei Tricholoma.

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    Attacco delle lamelle al gambo.

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    La misura osservata delle spore (solo di profilo con apicolo in evidenza) è: 4,6-5,6 × 3,0-3,7 µm Q=1,3-1,7. Grossa guttula centrale, apicolo evidente.

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  3. Tricholoma filamentosum (Alessio) Alessio 1988

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Agaricales
    Famiglia Tricholomataceae

    Sinonimi
    Tricholoma pardinum var. filamentosum Alessio 1873

    Regione Lazio; Ottobre 2012; Foto di Tomaso Lezzi, legit Andrea Traversi.

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    Le tipiche goccioline sulla parte alta del gambo.

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  4. Tricholoma pardinum (Pers. : Secr.) Quél. 1873

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Agaricales
    Famiglia Tricholomataceae

    Nome italiano
    Agarico tigrato

    Cappello
    Di medio-grandi dimensioni (6-15 cm), può raggiungere anche i 20 cm di diametro. Carnoso, inizialmente globoso o emisferico, quindi convesso e solo raramente disteso-appianato. Cuticola debordante, asciutta e vellutata, ricoperta da squamette squadrate disposte concentricamente color grigio-topo, grigio-nerastre, grigio-brunastre su sfondo grigio-argenteo tali da conferire un caratteristico aspetto tigrato (da cui il nome T. tigrinum, sinonimo non più valido di questa specie). Il margine è a lungo involuto, liscio, privo di striature ma talvolta lacerato radialmente, ondulato e carnoso. Le lamelle sono abbastanza fitte, spesse, elastiche, libere al gambo ed uncinate, sinuose, con colori dal biancastro al crema-giallastro o con sfumature olivastre, secernenti piccole goccioline acquose trasparenti negli esemplari tipici.

    Gambo
    4-10 × 2-4 cm, sodo, robusto e pieno, cilindrico o clavato in basso, sovente ingrossato alla base come il gambo di un "Porcino", di colore bianco oppure leggermente ocraceo, imbrunente alla manipolazione, vellutato, untuoso al tocco soprattutto alla base, altrove fibrilloso e sericeo, a volte cosparso di goccioline limpide alla sommità.

    Carne
    Consistente, spessa e soda nel cappello, più fibrosa nel gambo, biancastra, grigiastra sotto la cuticola del cappello, vagamente giallastra nel gambo con la base sovente rosata. Odore più o meno pronunciato di farina. Sapore dolciastro, di cetriolo o farinaceo secondo le interpretazioni soggettive.

    Habitat
    Fungo simbionte, predilige i boschi di Abete o misti al Faggio, raramente rinvenibile in faggete pure o sotto altre latifoglie, su substrato ricco di carbonati. Cresce a gruppi di pochi esemplari dalla tarda estate all'autunno non inoltrato.

    Commestibilità e tossicità
    Molto velenoso. La sindrome cui dà luogo è di tipo gastrointestinale, a breve latenza. I primi sintomi insorgono precocemente, da mezz'ora a una o due ore dall'ingestione del fungo. L'intossicazione è piuttosto violenta ma con esito generalmente positivo. Solamente in rari casi è stato responsabile di decessi, a danno di persone probabilmente già in precario stato di salute.

    Osservazioni
    Nelle forme tipiche il riconoscimento di questa specie verte sulle seguenti caratteristiche: rivestimento del cappello con evidenti squamette scure, taglia carnosa e consistente, lamelle che, soprattutto negli esemplari giovani, possono essudare goccioline trasparenti e odore e sapore chiaramente evocanti la farina.

    Specie simili
    T. filamentosum è specie molto prossima coniata di recente dal micologo italiano C.L. Alessio, precedentemente considerata dallo stesso autore come semplice varietà di T. pardinum var. filamentosum. Di taglia paragonabile, possiede una cuticola opaca quasi liscia o decorata da squamature pressochè concolori allo sfondo pileico o poco più scure, non di forma minuta, distaccate e trapezioidali quanto collegate e disposte in file allungate concentriche. La cuticola è a volte quasi completamente priva di scaglie e si presenta feltrato-fibrillosa. Il cappello ha colorazioni complessivamente più sbiadite. È specie da considerare velenosa al pari di T. pardinum. T. terreum non è certo la specie più simile a T. pardinum della Sottosezione Terrea cui fanno parte i comuni e noti Tricholoma grigi commestibili, chiamati volgarmente "Morette". Se per i più inesperti T. terreum risulta facilmente confondibile, ad una attenta osservazione risulta agevolmente distinguibile per le dimensioni inferiori, la consistenza della carne più fragile e di minor spessore, la cuticola feltrata fibrillosa e pubescente, l’odore trascurabile o leggermente di fieno ed il gambo quasi cavo negli adulti. Specie più simile è T. basirubens per le tinte grigio cenere, il cappello squamettato e la forma generalmente tozza. Si distingue per la base del gambo colorata tipicamente di rosa ciclamino, una taglia minore, la carne di minor spessore nel cappello e l’odore farinaceo ma con componente terrosa. T. atrosquamosum è di statura inferiore e più gracile, poco carnoso, con odore particolare che ricorda quello del pepe. T. portentosum, altra specie grigia commestibile e ricercata, ha poco in comune con T. pardinum: il cappello è fibrilloso brillante, mai squamettato ed il gambo è tipicamente soffuso di giallo limone, specialmente nella metà superiore. T. bresadolanum, specie tossica, ha un gambo decorato da squamette disposte in senso orizzontale, lamelle con filo grigio scuro, odore terroso e sapore amarognolo.

    Curiosità
    Si tratta di una specie subdola in quanto pur avendo un elevato grado di tossicità possiede odore e sapore gradevoli. Questa caratteristica, congiuntamente alla somiglianza con specie commestibili e ricercate, lo rende doppiamente pericoloso.

    Scheda AMINT tratta da "Tutto Funghi".

     

    Regione Umbria; Ottobre 2012; Foto di Mario Iannotti;

    Sicuramente un Tricholoma velenoso tra i più pericolosi presenti in natura, sono descritti in letteratura scientifica, anche casi di intossicazione con esito letale. Viene raccolto erroneamente, confondendolo con le Morette, in particolare con il Tricholoma terreum e suo gruppo, diversamente dal buon fungo citato (inodore), ha odore gradevole di farina fresca, sapore gradevole dolciastro. Cresce prevalentemente sotto conifere, raramente nelle faggete.
    Tante sono le differenze morfologiche che consentono la distinzione:

    • massiccio e corpulento il Tricholoma pardinum, di struttura fragile e delicata il Tricholoma terreum;
    • carne soda e compatta nel Tricholoma pardinum, leggera e gambo cavo nel Tricholoma terreum;
    • nel Tricholoma pardinum troviamo un cappello tipicamente screpolato, carne con tre colori se tagliato in sezione, grigia nel cappello, bianca nel gambo, più o meno ocracea alla base del gambo.

    In letteratura viene differenziata una varietà che si caratterizza in particolare per l'aspetto filamentoso della superficie del cappello, Tricholoma pardinum var. filamentosum.

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    Le tipiche goccioline nella parte alta del gambo.

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  5. Tricholoma orirubens Quél.; Regione Trentino; Settembre 2009; Foto e commento di Alessandro Francolini.

    Uno dei numerosi Tricholoma “grigi” la cui determinazione macroscopica sul campo non è sempre semplice; suo habitat preferenziale è il bosco di latifoglie, ma è reperibile anche presso conifere. È commestibile discreto.
    Per il riconoscimento di questa specie aiuta l’arrossamento in vecchiaia sia della superficie pileica che della carne o delle lamelle; tale arrossamento è percepibile anche qualche ora dopo la raccolta, con “tempi di attesa” che possono essere lunghi (anche un giorno dopo la raccolta).
    Direttamente sul campo e in presenza di esemplari giovani ci si può basare sulle sfumature bluastre alla base del gambo (tuttavia non sempre evidenti) che lo separano dal vicino Tricholoma basirubens (con base del gambo sempre sfumata di rosa; ma con lamelle mai arrossanti). Le squamette del cappello sono bruno-nerastre, più appressate al centro e più rade al margine e in ciò è molto simile al Tricholoma atrosquamosum; in tal caso viene in aiuto l’odore della carne: lievemente fruttato-farinaceo in T. orirubens ma aromatico, speziato-farinaceo (come di pepe macinato) in T. atrosquamosum.
    Pericolosa la confusione con il tossico Tricholoma pardinum: nei suoi esemplari tipici il T. pardinum possiede una cuticola pileica cosparsa di squame relativamente larghe, trapezoidali, disposte concentricamente, di colore bruno-scuro su fondo grigio cenere o grigio crema (le squamette di T. orirubensnon hanno una disposizione concentrica e sono più piccole); ha lamelle bianco-crema con riflessi verdognoli o azzurrini; ha gambo di colore bianco-crema imbrunente alla base se manipolato o in vecchiaia; ha gambo carnoso, sodo e pieno (contro il gambo di T. orirubens che è pieno da giovane ma poi fibroso); ha portamento più massiccio e carnoso, raggiungendo dimensioni ragguardevoli con cappello che può avere diametro di 15 cm (contro le dimensioni medie di T. orirubens, con diametro pileico al massimo di 10 cm).

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    Leggera sfumatura rosata nell'imenoforo; sfumature azzurrine nella parte inferiore del gambo.

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