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Archivio Micologico

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  1. Lactarius albocarneus Britzelm. 1895

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Russulales
    Famiglia Russulaceae

    Foto e Descrizioni
    Lactarius dal pileo glutinoso, con tonalità sabbia su cui sono percepibili sfumature rosa e grigie, latice bianco che diventa grigio asciugando sulle lamelle. Superficie del cappello finemente rugolosa, margine del pileo involuto con zona discale depressa, lamelle poco decorrenti, odore fruttato, sapore moderatamente acre. Cresce in zone umide sotto conifere.

    Regione Trentino, Valmaggiore; Agosto 2008; Foto di Luca Mistè e commento di Pietro Curti.

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  2. Lactarius acris (Bolton : Fr.) Gray; Regione Emilia Romagna; Luglio 2014; Foto e microscopia di Massimo Biraghi.

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    Microscopia

    Spore.
    N° Long. Larg. Q
    Moy 7,50 6,25 1,21
    Min 6,64 5,17 1,07
    Max 8,73 7,42 1,35
    Media 7,47 6,10 1,20
    Lxl: N = 16; dMd; (6,64)6,64-7,165-8,50(8,73) x (5,17)5,23-6,04-7,36(7,42)
    Qm = 1,21

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  3. Lactarius acris (Bolton : Fr.) Gray; Regione Lombardia; Settembre 2012; Foto e commento di Gianluigi Boerio.

    Bosco misto con Faggio e Abete bianco e rosso. Specie non molto frequente e non ovunque diffusa.

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    Dettaglio del latice virante piuttosto rapidamente al rosa corallo (rosa dentifricio) anche isolato dalle lamelle e della cuticola viscida, unica specie della Sezione Plinthogali in Europa con tali peculiarità.

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  4. Lactarius acris (Bolton : Fr.) Gray; Regione Lombardia, Schilpario; Agosto 2010; Foto e commento di Massimo Mantovani.

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    Dopo dieci secondi il latice si presenta su tinte rosa-corallo. Il viraggio del latice di questa specie è il più veloce della sezione Plinthogalus. Questo, unito al fatto che il viraggio avviene anche se isolato dal fungo, permette un facile riconoscimento già sul campo.

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  5. Lactarius acris (Bolton : Fr.) Gray 1821

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Russulales
    Famiglia Russulaceae

    Foto e Descrizioni
    Latice che diventa velocemente rosa corallo, anche se isolato su carta, caratteristica distintiva in tutta la sezione Plinthogalus, sapore acre.

    Regione Lazio; Agosto 2011; Foto di Tomaso Lezzi.

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    Il latice che diventa velocemente rosa all'aria.

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    Il latice che diventa rosa anche se isolato su carta.

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  6. Lactarius acerrimus Britzelm.; Regione Lombardia; Ottobre 2012; Foto e descrizione di Massimo Mantovani.

    Bosco misto di Ostrya carpinofolia e Quercus sp. La colorazione giallo ocracea, spesso a chiazze, le lamelle rosate e molto anostomosate negli esemplari tipici permettono la determinazione già sul campo. Spesso si osserva la crescita in esemplari fascicolati e in radure aperte. Eventuali dubbi possono presentarsi se si pensa a Lactarius zonarius e Lactarius evosmus, ma la presenza di basidi bisporici nella specie presentata è un ottimo carattere distintivo.

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  7. Lactarius acerrimus Britzelm.; Regione Campania; Agosto 2005; Foto di Felice Di Palma.

    Tipico dei boschi di latifoglia, l'esemplare in foto è stato ritrovato sotto Castagno, si riconosce per le lamelle molto spaziate, anastomizzate presso il gambo, di colore crema-rosate e per il latice bianco immutabile, abbondante e di sapore acre bruciante. Potrebbe confondersi con Lactarius zonarius, che però ha lamelle più serrate, senza toni rosati e che non presentano anastomosi così evidenti all'intersezione con il gambo. Il latice è meno acre.

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    Sezione

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    Anastomosi.

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  8. Lactarius acerrimus Britzelm.; Regione Toscana; Settembre 2005; Foto e commento di Tomaso Lezzi.

    Sotto Castagno, zonatura su tutto il cappello, latice bianco immutabile decisamente piccante.

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    Particolare delle lamelle. Latice bianco, lamelle forcate e anastomosate vicino all'attaccatura col gambo,
    accenni di scrobicoli sul gambo.

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  9. Lactarius acerrimus Britzelm. 1893

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Russulales
    Famiglia Russulaceae

    Foto e Descrizioni
    Regione Lombardia, Lago di Endine; Settembre 2011; Foto e microscopia di Gianluigi Boerio.

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    Microscopia
    Spore ampiamente elissoidi con ornamentazioni alte sino 1,5 µm amiloidi, di grosse dimensioni seppur molto variabili (9,5-13,5 × 8-11 µm), non reticolate.

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    Basidi bisporici e numerosi cheilocistidi piuttosto stretti, affusolati e spesso strangolati all'apice.

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    Basidi e cistidi.

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  10. Lachnellula subtilissima (Cooke) Dennis 1962

    Tassonomia
    Divisione Ascomycota
    Classe Leotiomycetes
    Ordine Helotiales
    Famiglia Lachnaceae

    Sinonimi
    Atractobolus subtilissimus (Cooke) Kuntze 1898
    Dasyscyphus subtilissimus (Cooke) Sacc. 1889
    Lachnella subtilissima (Cooke) W. Phillips 1887
    Trichoscypha subtilissima (Cooke) Boud. 1907

    Descrizione
    Lachnellula subtilissima presenta un imenio liscio, di colore giallo, con sfumature aranciate, superficie esterna più chiara ricoperta da peli biancastri ben evidenti al bordo. Cresce colonizzando ramaglie o piccoli tronchi di conifere al suolo e marcescenti.

    Micorscopia
    Aschi ottasporici disposti casualmente, 40-55 (60) µm.
    Parafisi settate, filiformi (max 1,5 µm) a volte forcate, fuoriscenti dalla palizzata degli aschi. 

    Regione Lombardia; Maggio 2009; Foto, descrizione e microscopia di Massimo Biraghi.

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    Particolare che mette in evidenza il bordo ondulato e bordato di peli bianchi.

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    Ascoma provvisto di un minuto stipite più scuro.

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    Spore ellissoidali-fusiformi, liscie, ialine.
    Long. : N =9 ; D1,9 ; (5,50)0 - 0(7,10)
    Larg. : N =9 ; D1,9 ; (1,37)0 - 0(2,08)
    Q : N =9 ; D1,9 ; (2,82)0 - 0(4,01)
    N° Long. Larg. Q
    Moy 6,17 1,84 3,40
    Min 5,50 1,37 2,82
    Max 7,10 2,08 4,01

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    Aschi ottasporici disposti casualmente, 40-55 (60) µm, parafisi settate, filiformi (max 1,5 µm) a volte forcate, fuoriscenti dalla palizzata degli aschi. Ascoma contenente sostanza oleosa che rende difficile l'osservazione.

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    Peli con la superficie completamente incrostata.

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