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Lactarius albocarneus Britzelm. 1895
Tassonomia
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Russulales
Famiglia Russulaceae
Foto e Descrizioni
Lactarius dal pileo glutinoso, con tonalità sabbia su cui sono percepibili sfumature rosa e grigie, latice bianco che diventa grigio asciugando sulle lamelle. Superficie del cappello finemente rugolosa, margine del pileo involuto con zona discale depressa, lamelle poco decorrenti, odore fruttato, sapore moderatamente acre. Cresce in zone umide sotto conifere.Regione Trentino, Valmaggiore; Agosto 2008; Foto di Luca Mistè e commento di Pietro Curti.
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Lactarius acris (Bolton : Fr.) Gray; Regione Emilia Romagna; Luglio 2014; Foto e microscopia di Massimo Biraghi.
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Lactarius acris (Bolton : Fr.) Gray; Regione Lombardia; Settembre 2012; Foto e commento di Gianluigi Boerio.
Bosco misto con Faggio e Abete bianco e rosso. Specie non molto frequente e non ovunque diffusa.
Dettaglio del latice virante piuttosto rapidamente al rosa corallo (rosa dentifricio) anche isolato dalle lamelle e della cuticola viscida, unica specie della Sezione Plinthogali in Europa con tali peculiarità.
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Lactarius acris (Bolton : Fr.) Gray; Regione Lombardia, Schilpario; Agosto 2010; Foto e commento di Massimo Mantovani.
Dopo dieci secondi il latice si presenta su tinte rosa-corallo. Il viraggio del latice di questa specie è il più veloce della sezione Plinthogalus. Questo, unito al fatto che il viraggio avviene anche se isolato dal fungo, permette un facile riconoscimento già sul campo.
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Lactarius acris (Bolton : Fr.) Gray; Regione Lombardia, Monte Albenza (BG); Luglio 2005; Foto di Massimo Biraghi.
(Exsiccatum MB20050729-14)
Gruppo con sezione.
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Lactarius acris (Bolton : Fr.) Gray 1821
Tassonomia
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Russulales
Famiglia RussulaceaeFoto e Descrizioni
Latice che diventa velocemente rosa corallo, anche se isolato su carta, caratteristica distintiva in tutta la sezione Plinthogalus, sapore acre.
Regione Lazio; Agosto 2011; Foto di Tomaso Lezzi.
Il latice che diventa velocemente rosa all'aria.
Il latice che diventa rosa anche se isolato su carta.
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Lactarius acerrimus Britzelm.; Regione Lombardia; Ottobre 2012; Foto e descrizione di Massimo Mantovani.
Bosco misto di Ostrya carpinofolia e Quercus sp. La colorazione giallo ocracea, spesso a chiazze, le lamelle rosate e molto anostomosate negli esemplari tipici permettono la determinazione già sul campo. Spesso si osserva la crescita in esemplari fascicolati e in radure aperte. Eventuali dubbi possono presentarsi se si pensa a Lactarius zonarius e Lactarius evosmus, ma la presenza di basidi bisporici nella specie presentata è un ottimo carattere distintivo.
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Lactarius acerrimus Britzelm.; Regione Toscana; Ottobre 2010; Foto di Gianluigi Boerio.
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Lactarius acerrimus Britzelm.; Regione Campania; Agosto 2005; Foto di Felice Di Palma.
Tipico dei boschi di latifoglia, l'esemplare in foto è stato ritrovato sotto Castagno, si riconosce per le lamelle molto spaziate, anastomizzate presso il gambo, di colore crema-rosate e per il latice bianco immutabile, abbondante e di sapore acre bruciante. Potrebbe confondersi con Lactarius zonarius, che però ha lamelle più serrate, senza toni rosati e che non presentano anastomosi così evidenti all'intersezione con il gambo. Il latice è meno acre.
Sezione
Anastomosi.
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Lactarius acerrimus Britzelm.; Regione Lombardia; Agosto 2010; Foto di Massimo Mantovani.
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Lactarius acerrimus Britzelm.; Regione Toscana; Settembre 2005; Foto e commento di Tomaso Lezzi.
Sotto Castagno, zonatura su tutto il cappello, latice bianco immutabile decisamente piccante.
Particolare delle lamelle. Latice bianco, lamelle forcate e anastomosate vicino all'attaccatura col gambo,
accenni di scrobicoli sul gambo.
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Lactarius acerrimus Britzelm. 1893
Tassonomia
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Russulales
Famiglia RussulaceaeFoto e Descrizioni
Regione Lombardia, Lago di Endine; Settembre 2011; Foto e microscopia di Gianluigi Boerio.
Microscopia
Spore ampiamente elissoidi con ornamentazioni alte sino 1,5 µm amiloidi, di grosse dimensioni seppur molto variabili (9,5-13,5 × 8-11 µm), non reticolate.
Basidi bisporici e numerosi cheilocistidi piuttosto stretti, affusolati e spesso strangolati all'apice.
Basidi e cistidi.
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Lachnellula suecica (de Bary ex Fuckel) Nannf.; Maggio 2011; Foto di Tomaso Lezzi.
Aschi ottosporici; spore rotonde; parafisi cilindriche, allungate; peli ialini, cilindrici, arrotondati, settati, verrucosi, granulosi, molto più lunghi degli aschi.
Aschi ottosporici.
Spore rotonde.
Peli ialini, cilindrici, arrotondati, settati, verrucosi, granulosi, molto più lunghi degli aschi. -
Lachnellula suecica (de Bary ex Fuckel) Nannf.; Maggio 2011; Foto di Tomaso Lezzi.
Al microscopio si distingue facilmente dalle altre specie del Genere perché è l'unico con spore rotonde. Cresce sovente su legno di Pino mugo, Larice o Pino cembro.
Osservazioni in Blu di Cresile. Aschi ottosporici, spore rotonde, parafisi cilindriche, allungate. -
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Lachnellula suecica (de Bary ex Fuckel) Nannf. 1953
Tassonomia
Divisione Ascomycota
Classe Leotiomycetes
Ordine Helotiales
Famiglia Hyaloscyphaceae
Foto e Descrizioni
Su rami di conifera (Abete rosso) al suolo. Microscopicamente facile da distinguere da specie simili, infatti è l'unica ad avere spore sferiche.
Regione Lombardia; Anno 2008; Foto di Massimo Biraghi.
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Lachnellula subtilissima (Cooke) Dennis 1962
Tassonomia
Divisione Ascomycota
Classe Leotiomycetes
Ordine Helotiales
Famiglia LachnaceaeSinonimi
Atractobolus subtilissimus (Cooke) Kuntze 1898
Dasyscyphus subtilissimus (Cooke) Sacc. 1889
Lachnella subtilissima (Cooke) W. Phillips 1887
Trichoscypha subtilissima (Cooke) Boud. 1907Descrizione
Lachnellula subtilissima presenta un imenio liscio, di colore giallo, con sfumature aranciate, superficie esterna più chiara ricoperta da peli biancastri ben evidenti al bordo. Cresce colonizzando ramaglie o piccoli tronchi di conifere al suolo e marcescenti.Micorscopia
Aschi ottasporici disposti casualmente, 40-55 (60) µm.
Parafisi settate, filiformi (max 1,5 µm) a volte forcate, fuoriscenti dalla palizzata degli aschi.Regione Lombardia; Maggio 2009; Foto, descrizione e microscopia di Massimo Biraghi.
Particolare che mette in evidenza il bordo ondulato e bordato di peli bianchi.
Ascoma provvisto di un minuto stipite più scuro.
Spore ellissoidali-fusiformi, liscie, ialine.
Long. : N =9 ; D1,9 ; (5,50)0 - 0(7,10)
Larg. : N =9 ; D1,9 ; (1,37)0 - 0(2,08)
Q : N =9 ; D1,9 ; (2,82)0 - 0(4,01)
N° Long. Larg. Q
Moy 6,17 1,84 3,40
Min 5,50 1,37 2,82
Max 7,10 2,08 4,01Aschi ottasporici disposti casualmente, 40-55 (60) µm, parafisi settate, filiformi (max 1,5 µm) a volte forcate, fuoriscenti dalla palizzata degli aschi. Ascoma contenente sostanza oleosa che rende difficile l'osservazione.
Peli con la superficie completamente incrostata.
Lactarius albocarneus Britzelm. 1895
in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Inviato
Lactarius albocarneus Britzelm.; Regione Lombardia; Ottobre 2008; Foto di Federico Calledda.

Il sapore del latice di questa specie risulta acre, bruciante dopo qualche secondo dall'assaggio, e presenta una componente di menta fredda piuttosto rilevante.