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Equisetum telmateja Ehrh.
Pietro Curti ha risposto alla discussione di Pietro Curti in Schede delle erbe, piante e fiori spontanei
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Equisetum telmateja Ehrh.
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Equisetum telmateja Ehrh.
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Equisetum telmateja Ehrh. Sinonimi Equisetum braunii Milde Equisetum eberneum Schreber in Roth Equisetum majus Schinz & Thell. Equisetum maximum Duval-Jouve non Lam. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Equisetophyta Classe: Equisetopsida Ordine: Equisetales Famiglia: Equisetaceae Nomi italiano Equiseto massimo - Coda di cavallo Etimologia Il nome di specie deriva dalla radice greca "telma" che indica palude alludendo all'habitat semi palustre dove cresce questa pianta, Equisetum come s'intuisce è strettamente collegato all'aspetto generale che ricorda la coda di cavallo, "equus" = cavallo, metre "saetula" = setola. Descrizione Questa essenza è strutturata in fusti rettilinei, cilindrici, vuoti, provvisti di nodi, provvisti all'altezza dei nodi di guaine che si spingono fino a metà dell'internodo e che presentano vertici acuminati nerastri. I fusti possono essere fertili o sterili, i primi si sviluppano in primavera i secondi in estate, i primi presentano una spiga apicale decorata con dischetti nei quali maturano le spore (sporangi), i secondi presentano all'altezza dei nodi delle fitte ramificazioni. Priva di frutti e fiori si riproduce per spore che maturano in sporofilli a scudetto collocati sulla superficie della spiga dei fusti fertili primaverili. Le foglie sono rappresentate alla guaina squamosa strutturata in punte acuminate, collocata all'altezza dei nodi. Le piante sono alte 50/100 cm e oltre, presentano rizomi striscianti. Periodo fertile In primavera, dall'inizio di Marzo a tutto Maggio. Territorio di crescita Presente in modo diffuso in tutte le regioni italiane, dalle pianure alla media/alta collina, fino a 1400 mt. Habitat Si tratta di una pianta erbacea perenne, che ama i siti dove l'acqua scorre o stagna in abbondanza, margine delle strade, margine delle rive fluviali, ambienti umidi in genere sono le stazioni di crescita predilette. Somiglianze e varietà Le specie più vicine sono: Equisetum arvense L. e Equisetum ramosissimus Desf. che presentano le medesime proprietà e la stessa composizione chimica; diversamente Equisetum palustre L. costituisce eccezione ed è sospettato di tossicità, si differenzia dai precedenti per la spiga molto arrotondata e per la crescita contemporanea dei fusti sterili e dei fusti fertili. Specie protetta Non esistono riscontri relativi alla tutela di questa pianta. Costituenti chimici Contiene: quantità rilevanti di acido silicico, vari glucosidi, acidi fenolici, flavonoidi, tannino, vitamina C, sali di potassio, calcio e alluminio, piccolissime tracce di alcaloidi. Uso Alimentare In cucina si usano i germogli teneri dei fusti fertili, dopo averli liberati degli sporangi presenti nella spiga e delle dure guaine internodali, sono consumati sia freschi che sott'olio. Dopo averli bolliti possono essere infarinati e fritti, inseriti nelle minestre, negli impasti di carne, gratinati al forno o passati in padella con burro e formaggio. Uso Cosmetologico L'infuso viene utilizzato nell'acqua del bagno o per pediluvi, svolge un ruolo regolante la traspirazione eccessiva, è rigenerativo rinfrescante. Rinforza le unghie e aiuta il riassorbimento delle macchie bianche sulle stesse, da forza e tono ai cappelli, sul derma e astringente e tonico. Uso Farmacologico Le proprietà medicamentose attribuite a questa essenza sono innumerevoli: emostatiche, rimineralizzanti, diuretiche, antisettiche, cicatrizzanti e antireumatiche. La grandissima quantità di sicilio presente in questa pianta conferisce alla stessa un ruolo importante nel trattamento dei procesi di calcificazione delle ossa. Concorrendo alla produzione di collagene si reputa abbia grande efficacia nel garantire stabilità all'elasticità dei tendini, delle cartilagini e delle pareti arteriose. Il succo fresco della pianta aspirato o il decotto inalato risulta efficacie nel trattamento delle emorragie nasali. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità Nella floriterapia l'Equisetum si ritiene determinante per stabilire connessioni tra i vari livelli di coscienza, dal conscio all'inconscio, questa capacità veniva confermata dall'astrologia antica che in passato suggeriva una forte influenza di Saturno su questa essenza. Pianeta denominato guardiano della soglia, in funzione della suo controllo al transito in altri stati e livelli di coscienza. Altre tradizioni e pensieri di medicina alternativa parlano in modo esplicito di "principio saturnino", quale fatto regolante l'interconnessione tra Saturno e le ossa/scheletro e da qui il suo uso per il trattamento delle fratture e delle patologie delle ossa. Secondo il pensiero antroposofico di Rudolf Steiner questa essenza contiene proprietà del tutto simili a quelle che sovraintendono al funzionamento renale e quindi in buona sostanza vengono confermate le azioni diuretiche descritte dalla fitoterapia classica. Note Si tratta di un vero reperto preistorico vivente, una pianta incredibile che mantiene più o meno inalterati i caratteri ancestrali che risalgono a qualcosa come circa 250 milioni di anni fa, periodo del Carbonifero e Devoniano in cui fece la sua comparsa sulla terra. Un tempo il decotto degli Equisetum veniva utilizzato in agricoltura come anticrittogamico e antiparassitario. Grazie alla presenza del duro silicio, in passato la pianta essiccata veniva utilizzata da numerosi artigiani per levigare superfici e materiali di vario genere, dal legno al vetro, passando per l'avorio e l'argento. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Pietro Curti - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Equisetum telmateja Ehrh. - Foto di Pietro Curti -
2008.03 - Marche - Tutor Pietro
Pietro Curti ha risposto alla discussione di Pietro Curti in Funghi trovati Anno 2008
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2008.03 - Marche - Tutor Pietro
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2008.03 - Marche - Tutor Pietro
Pietro Curti ha risposto alla discussione di Pietro Curti in Funghi trovati Anno 2008
Cose di poco conto, ma sempre i primi due funghi di questa gelata primavera dell'appennino pesarese sono, Strobilurus tenacellus sl. -
2008.03 - Marche - Tutor Pietro
Pietro Curti ha risposto alla discussione di Pietro Curti in Funghi trovati Anno 2008
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Laurus Nobilis L.
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Fiori maschili. Foto di Pietro Curti - Laurus nobilis L. -
Laurus Nobilis L.
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Fiori maschili. Foto di Pietro Curti - Laurus nobilis L. -
Laurus Nobilis L.
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Fiori maschili. Foto di Pietro Curti - Laurus nobilis L. -
Laurus Nobilis L.
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Fiori maschili. Foto di Pietro Curti - Laurus nobilis L. -
Laurus Nobilis L.
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Fiori femminili. Foto di Pietro Curti - Laurus nobilis L. -
Laurus Nobilis L.
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Fiori femminili. Foto di Pietro Curti - Laurus nobilis L. -
Laurus Nobilis L.
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Il tronco. Foto di Pietro Curti - Laurus nobilis L. -
Laurus Nobilis L.
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La pianta. Foto di Pietro Curti - Laurus nobilis L. -
Laurus Nobilis L.
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Laurus nobilis L. Sinonimi Laurus vulgaris Duhamel Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Laurales Famiglia: Lauraceae Nomi italiano Alloro, Lauro Etimologia Si pensa che "laurus" derivi dalla radice latina di "laudari" = lodare, cioè collegato alle tante proprietà curative della pianta note anche in antichità. Diversamente "nobilis" sta per illustre, importante, famoso. Il nome volgare deriverebbe dalla radice celtica "laur" = verde. Il nome volgare e quello scientifico hanno entrambi una derivazione latina, i greci chiamavano Daphne questa pianta in virtù della leggenda che vide una ninfa tramutata in alloro da Giove per sfuggire ad un bramoso Apollo. Descrizione Può essere utilmente coltivato o crescere spontaneamente come arbusto o albero sempreverde, dotato d'intenso aroma, cresce anche in modo imponente raggiungendo e superando i 20 mt di altezza. Costituito da un tronco rettilineo, liscio e grigio nerastro, portante una folta chioma piramidale espansa. Si tratta di una pianta dioica e cioè i fiori maschili e quelli femminili sono portati da individui diversi. Foglie Le foglie si presentano con un verde ludido e brillante nella parte superiore, diversamente la pagina inferiore appare opaca e nettamente più chiara. Hanno una consistenza estremamente coriacea, una lunghezza che oscilla tra i 5 e i 10 cm, sono saldate alle ramificazioni con un breve picciolo, hanno una forma lanceolata oblunga con vertice acuminato e margine livemente ondulato, sono intensamente aromatiche, infine si dispongono in modo alterno sulle ramificazioni. Ricordiamo inoltre che il fogliame di questa pianta è sempreverde. Fiori Sono insediati nelle zone ascellari fogliari, si presentano di un bel colore giallo d'orato, come già ricordato sono presenti in piante diverse, quelli maschili sono molto appariscenti, spesso riuniti in grappoli e dotati di 10/12 antere, quelli femminili, più minuti, hanno pochi stami sterili e un pistillo fertile che una volta fecondato darà origine al frutto. Frutti Il frutto è una piccola drupa globulare di circa 1 cm di diametro, inizialmente verdastra e a maturità (Ottobre/Novembre) nera violacea. Periodo di fioritura La fioritura si concentra nei mesi di Marzo e Aprile. Territorio di crescita Allo stato libero si tratta di un arbusto abbastanza raro e circoscritto in piccoli areali situati nelle zone centro meridionali della penisola dove si presenta compatto "a macchia", diversamente quasi sempre coltivato quello presente nel nord Italia, si tratta infatti una pianta che teme le gelate. Risulta comunque presente in tutte le regioni d'Italia dalla pianura alle zone collinari. Habitat Una delle piante più diffuse, largamente coltivato e spontaneizzato nei parchi, nelle aiule cittadine, nei giardini privati e pubblici, lungo i corsi d'acqua, utilizzato per le siepi e le bordure delle proprietà. Diversamente presente allo stato spontaneo in pochi siti dell'Italia centro meridionale, nelle zone di macchia mediterranea più fresche e con terremo fertile e profondo. Somiglianze e varietà Nell'area mediterranea non ci sono altre specie, presenti due varietà: un ibrido da parco e giardini, Laurus nobilis aurea, con profumatissime foglie gialle; e una seconda con foglie lunghe e strette, Laurus nobilis angustifolia. Specie protetta Non esistono norme locali, regionali, nazionali che proteggono e tutelano questa specie in quanto ampiamente diffusa e coltivata ovunque. Costituenti chimici In questo arbusto troviamo numerosi costituenti: cineolo, eugenolo, laurina, acido laurico, fellandrene, laurostearina, mucillagini, geraniolo, sostanze amare, composti tannici e sostenze grasse. Uso Alimentare Utilizzato come aromatizzante generale con moltissimi alimenti, dalle carni, al pesce, alle verdure, alle zuppe, sono davvero pochi i cibi su cui non va un pò di alloro. In una zona dell'Emilia romagna con le drupe di questa essenza si produce un noto liquore, il Laurino. Il suo legno intensamente aromatico viene utilizzato per fumigare formaggi e carni. Uso Cosmetologico L'olio essenziale trova uso in profumeria, il decotto con foglie fresche miscelate a Rosmarino, Salvia e Ortica, sembrerebbe un valido rimedio per problemi di alopecia. Il decotto di foglie viene anche usato per bagni rilassanti e per pediluvi antisudiferi e utili a lenire la stanchezza. Uso Farmacologico Per scopo medicinale vengono utilizzate le foglie e i frutti, che presentano innumerevoli proprietà: balsamiche, antisettiche, digestive, carminative (controlla la formazione dei gas intestinali e ne favorisce l'espulsione), diaforetiche (stimola la sudorazione nelle malattie da raffredamento). L'infuso delle foglie con aggiunta di buccia d'arancio è utile per i disturbi digestivi in genere, per le malattie influenzali che presentano complicazioni di natura bronchiale. L'olio essenziale viene indicato per il trattamento dei dolori articolari e della colonna in particolare. Nella medicina popolare il macerato alcolico di frutti d'alloro, scorza di limone e zucchero, viene utilizzato per trattare l'insonnia. Alcune pubblicazioni di settore segnalano un rimedio contro l'acetonemia dei bambini: una miscela in parti uguali di foglie di lauro e di quercia, unite a fiori di camomilla e iperico, sembrano esssere indicati come ottima terapia, si consiglia una tazzina d'infuso all'1,5% dopo i due pasti. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità Nell'antichità si produceva un prodigioso medicamento chiamato "unguento laurino" ottenuto miscelando il grasso ottenuto per compressione a freddo dei frutti, con grasso di maiale, montone o olio di oliva, aggiungendo trementina, essenza di Ginepro e Cajeput (ricavato da una Mirtaceae), questo liquido oleoso, per applicazioni esclusivamente locali, era usato per il trattamento di: slogature, contusioni, infiammazioni cutanee in genere, reumatismi e foruncolosi. Nel linguaggio dei fiori, le ombrelle floreali del Laurus nobilis rappresentano energia, per tale motivo se ne consiglia l'uso per accrescere la forza spirituale e sboccare i sentimenti repressi. L'infuso delle foglie fresche, miscelato a vino bianco e bevuto veniva ritenuto un ottimo rimedio contro le punture degli scorpioni. Nelle terapie dell'antico mondo mediterraneo si riteneva che una foglia appoggiata dietro il padiglione auricolare sinistro potesse trattare vantaggiosamente l'alcolismo. Note Per gli antichi romani e prima greci, era l'albero consacrato al sole. I suoi rami intrecciati a corona rappresentano da sempre la vittoria, il trionfo, sono anche il simbolo della poesia e delle arti in genere. Il Lauro era anche consacrato al figlio di Apollo, Asclepio, per l'antichità dio della medicina, per millenni fu usato infatti contro moltissime malattie, addirittura per combattere la peste. Il senso di vittoria e di premio è conservato anche oggi con i termini "laurea e laureato". In Liguria si celebra il "Confuoco", una cerimonia medievale. Nei paesi con sede di Podesteria, nella domenica che precedeva il Natale, i contadini portavano al Podestà inviato da Genova, un carro con l'"omaggio"di capponi, melograni e altri prodotti della terra. Da parte sua il Podestà giurava di governare con giustizia e la cerimonia si concludeva accendendo un grosso ceppo di alloro, sulla pubblica piazza, e da come si sviluppavano le faville si traevano gli auspici per tutto l'anno. Tale rito pesca nella storia del tempo, infatti da sempre l'alloro svolge funzioni oracolari, e nell'antichità dai giochi voluttuosi creati dal fumo che si sprigionava dai braceri su cui si lasciavano ardere frasche di alloro, si traevano auspici ed informazioni attinenti il futuro. Non a caso le sacerdotesse messe a guardia dei tempi greci si esaltavano e stordivano nella ricerca del trascendente utilizzando bevande e fumigazioni fatte con questa essenza. Era una pianta nobile e sacra anche per la cultura etrusca, ampiamente diffusa nell'Etruria dove cresceva in fitti laureti. Il popolo etrusco amava passare e sostare in questi boschi, per la la pace e il profumo inebriante che dominava questi ambienti. Infine, il legno omogeneo e compatto viene utilizzato per lavori d'intarsio in ebanisteria. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Pietro Curti - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Foglie e gemme. Foto di Pietro Curti - Laurus nobilis L.
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ophrys spegodes
Pietro Curti ha risposto alla discussione di testa quadra in Orchidee Emilia Romagna Anno 2008 e precedenti
Bravo Roberto, ottimi scatti. Pietro -
Borago officinalis
Pietro Curti ha risposto alla discussione di Pietro Curti in Schede delle erbe, piante e fiori spontanei
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Borago officinalis
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Borago officinalis
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Borago officinalis
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Borago officinalis
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