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Gianni Pilato

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Tutti i contenuti di Gianni Pilato

  1. ed ora......per i più esigenti, mostriamo anche un particolare supermacro dell'area peristoma e relativo ostiolo.
  2. per essere triplex.....sicuramente triplex........ma in composizione fotografica esanumerica
  3. per essere dei nidi ...lo erano.....per essere accoglienti....lo dimostra la foto seguente......ma presumo che caldi non lo fossero proprio. Come ha detto Mauro le temperature di questi giorni sono particolarmente rigide e Roma è praticamente circondata dalla neve.
  4. e se poi continuassimo.......con un caldo ed accogliente nido? Crucibulum laeve
  5. Pronti..........via, Aperto il topic per ottobre, fatevi sotto con i ritrovamenti Gianni
  6. .......ed ora che ci siamo divertiti con le foto ai funghetti..........permettetemi una divagazione con un macromicete.......che più macro non si può Scusate per il taglio paesaggistico della foto......anzichè didattico ma non ho resistito Macrolepiota procera
  7. Stropharia squamosa = Psilocybe squamosa
  8. nome corrente: Panaeolus acuminatus ( Schaeff. ) Quel. sinonimo Panaeolus rickenii
  9. Continuiamo inserendo altre specie stesso habitat di Mauro........Ovindoli.......sabato scorso: Lactarius pallidus
  10. Per questa sera è tutto, vi saluto con un particolare del fungo appena postato particolare di Ramaria formosa
  11. smaltita la frenesia alimentare torno a concentrarmi su miceti interessanti e molto fotogenici.......ma assolutamente micidiali per i nostri villi intestinali Ramaria formosa
  12. l'altezza più bassa ci fa trovare, oltre al già citato B. aestivalis,........anche un altro boleto..............tipico di un habitat......più termofilo: Boletus Aereus
  13. ci abbassiamo un pò con l'altitudine, circa 400-500 metri s.l.m. , ma è cambiata la provincia.........siamo in quella di Rieti, stesso habitat ma con l'aggiunta di una essenza specifica e determinante..........sfacciatamente dichiarata in foto Leccinum aurantiacum
  14. stesso habitat, per essere commestibile lo è, ma da utilizzare uno o due esemplari nel misto, altrimenti il forte odore di anice sovrasterà tutto Clitocybe odora
  15. Le foto però, almeno per quanto mi riguarda, continuo a farle SOLO ED ESCLUSIVAMENTE DIDATTICHE, .......o almeno ci provo zona: provincia di Viterbo altitudine: circa dai 550 ai 700 m s.l.m. habitat: castagno Boletus aestivalis = Boletus reticulatus
  16. aggiungo ritrovamenti banali a livello di studio.........ma interessanti sotto il profilo alimentare non vorrei si pensasse che il G M R si aggiri nei boschi con taccuini, reagenti, carta stagnola, lenti di ingrandimento e quant'altro............ Lo portiamo anche noi il cesto iniziamo: zona: provincia di Viterbo altitudine: circa dai 550 ai 700 m s.l.m. habitat: castagno Amanita caesarea
  17. Ricevuto da Enzo con M.P. la descrizione dell`habitat : "bosco misto pianeggiante, prevalenza di carpini e cerro, altezza 600m esposizione ad est verso l'appennino. a questo punto..........esclusi sia Betulla (e quindi il L. scabrum) che Pioppo ( e quindi il L. duriusculum) .........l`ipotesi del Lecciunum carpini....mi sembra che possa essere accreditata; non escludendo comunque l`ultima ipostesi formulata da Massimo in privato che comprendeva anche il Leccinum quercinum che pero` in generale si presenta con colorazioni pileiche piu` rosso aranciate e le squamule del gambo di un bel colore bruno laterizio. saluti Gianni
  18. su richiesta di Massimo ho copiato il M.P. con cui ha risposto alle mie domande: "ciao gianni......posso anche sbagliarmi ...ma ....sinceramente non vedo una cuticola grinzosa o con le caratteristiche fossette tipiche di L. carpini. anche la colorazione pileica con toni rosso/brunastri, almeno nel mio monitor non sono tipici del carpini, infatti questo ha colori sordidi tendenti al bruno/scuro / bruno grigiastro al limite con zone ocracee. anche le granulosità del gambo mi sembrano troppo spesse e regolari...........L. carpini ha il gambo chiaro nel giovane.poi con la maturazione si è sosparso di rade e piccole squamule messe in senso orrizzontale che simulano una specie di reticolo. devo dire che la foto sfuocata non aiuta in modo visivo una perfetta osservazione delle caratteristiche sopra descritte...........mi sapresti dire l'habitat...........L. carpini è pressochè associato a carpino e nocciolo.. una sezione avrebbe risolto l'enigma. massimo" Praticamente con l'ultima frasescritta da Massimo il discorso rimane aperto........ in attesa di un minimo di descrizione per l'habitat......che a questo punto dovrebbe fornirci Enzo57 al quale con un messaggio privato ho provveduto a richiedere. aspettiamo ciao Gianni
  19. assolutamente no L. carpini................che essenze erano presenti ? massimo <{POST_SNAPBACK}> ciao Massimo non riesco comprendere il perchè escludi in modo così assoluto la possibilità del Leccinum carpini. Addirittura la chiave 2.2.12.2.10 pag 76 del libro guida alla determinazione dei funghi vol 1 di M. Moser porta in sinonimia L. griseum = carpini = pseudoscaber = duriusculum = rugosus = nigrescens ) il che equivale a dire che alcuni autori hanno ritenuto, in un tempo pregresso, che la variabilità intraspecifica fosse relativamente blanda.......per poi arrivare ad una differenziazione tra carpini e duriusculum legata prevalentemente all'habitat di crescita ed ai viraggi delle due specie. Infatti il duriusculum oltre ad avere un habitat esclusivo legato a Populus tremula (per Moser e confermato da Consiglio e Papetti) presenta, spesso, una caratteristica colorazione verdognola bluastra alla base del gambo ed un viraggio della carne che partendo dal rosa, passando per il rossastro, diviene violaceo nerastra. Il carpini invece ha un habitat di crescita piu allargato: si lega infatti ad essenze quali Carpinus, Corylus e Populus stesso ed il viraggio passa dal rosato al nerastro ma senza avere alcuna tonalità verdognola-bluastra. Ora la mia ipotesi, escludendo la presenza di betulla perchè questa essenza avrebbe indotto anche la possibilità di trovarci di fronte a L. scabrum, ipotizzava senza nulla escludere la possibilità si una specie La tua netta esclusione mi spiazza un pò........saresti così gentile da fornirmi qualche dettaglio in più............perchè onestamente in mancanza della descrizione dell'habitat, quindi le essenze presenti, senza conoscere il viraggio, la consistenza della carne la dimensione delle spore...................una posizione così netta non la ritengo motivata. Non volermene.......ma se riesci a darmi gli elementi di analisi richiesti.......avrò imparato qualcosa di nuovo Gianni
  20. .............per ora basta..........ma non finisce qui... alla prossima serie Gianni
  21. un classico delle aghifoglie alpine........non può certo mancare il: Croogomphus helveticus
  22. ............e giunto prossimo al termine del suo ciclo vitale Lycoperdon piriforme
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