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2009.05 - Toscana - Tutor Paolo Benelli


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Amanita excelsa var. spissa (Fries) Neville e Poumarat

Amanita dalla taglia tozza e robusta: con verruche sul cappello frequenti e persistenti, con gambo a base allargata e terminante con un bulbo non marginato e napiforme. La simile Amanita excelsa var. excelsa si distingue per il portamento più slanciato, il gambo profondamente interrato con eventuale arrossamento basale alla manipolazione, verruche facilmente detersili, riflessi rosati tra le lamelle bianche.

Dal TUTTO FUNGHI pag. 358:

“Specie commestibile dopo cottura ma di poco pregio e, pertanto, se ne sconsiglia il consumo, data anche la possibile confusione con la velenosa Amanita pantherina".

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Calvatia excipuliformis (Scop.: Pers.) Perdeck

Calvatia solitamente dalla forma a pestello, con la parte superiore sferoidale e la parte inferiore (pseudogambo) più o meno cilindrica e più o meno allungata. La superficie esterna (esoperidio) è bianca nel fungo giovane per poi assumere colorazioni ocracee a maturità; ornamentazioni costituite da singoli elementi sovrastati da aculei fragili e facilmente detersili al minimo sfregamento; tali ornamentazioni interessano anche l’apice dello pseudogambo.

Calvatia utriformis si distingue per le maggiori dimensioni, per le caratteristiche areole-verruche poligonali non detersili che ne ricoprono l’esoperidio anche a maturità, per uno pseudogambo più tozzo e corto.

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Helvella acetabulum (L.: Fr.) Quélet

Apotecio a forma di coppa più o meno profonda. Gambo caratteristicamente e irregolarmente costolato, con costolature che salgono in alto fino a interessare la parte inferiore della coppetta. La carne è elastica e cerosa. La superficie esterna dell’apotecio è liscia ma finemente forforacea, da grigiastra a brunastra ma tendente al bianco verso l’inserzione col gambo. La superficie imeniale è anch’essa liscia e grigiastra o brunastra o marrone.

Le può essere simile la Helvella leucomelaena che ha però apotecio bruno-nerastro e gambo corto; la Helvella costifera ha superficie esterna villosa e percorsa da costolature-venature biancastre ben in rilievo che possono raggiungere anche il margine della coppetta.

 

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:)

 

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Boletus aereus Bull.: Fr.

Dal TUTTO FUNGHI, pag. 552:

“Il colore del cappello può raggiungere tonalità scure più che negli altri Porcini, per arrivare a colorazioni praticamente nerastre. Il contrasto tra il bianco latteo dei pori e il bruno-nerastro del pileo è incredibilmente forte. Singoli individui raggiungono non di rado 1-2 Kg di peso, evento del tutto eccezionale per la maggioranza delle specie diffuse nella nostra penisola. Tra i Porcini è quello che con maggior frequenza ama crescere in coppia o in piccoli gruppi. Sovente gregario e associato con altri soggetti, regala sempre raccolti importanti.”

 

Ritrovamento in marroneta coltivata: 21 maggio

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Boletus aestivalis (Paulet) Fr.

Sinonimo di Boletus reticulatus Schaeffer

A proposito di questo epiteto specifico (reticulatus), il Cetto riporta: "Si può determinare con una certa sicurazza (...) se si nota il tipico screpolarsi della cuticola del cappello, carattere che, contrariamente a quanto si crede, gli ha dato il nome. Qualcuno crede che il nome specifico derivi dalla presenza del reticolo sul gambo. Tale reticolo invece, presente anche in B. edulis, non è per nulla determinante agli effetti di una sicura determinazione."

Infatti altri micologi ritengono invece che il nome specifico derivi dal fine reticolo che tale specie presenta sul gambo.

 

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:)

 

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Amanita excelsa var. excelsa (Fries: Fries) Bertillon

Con verruche bianche e facilmente detersili, gambo molto interrato e non napiforme, riflessi rosati tra le lamelle; portamento slanciato.

Dal TUTTO FUNGHI pag. 358:

“Specie commestibile dopo cottura ma di poco pregio e, pertanto, se ne sconsiglia il consumo, data anche la possibile confusione con la velenosa Amanita pantherina.

Non confonderla con Amanita excelsa var. spissa che presenta verruche sul cappello più frequenti e persistenti, un bulbo napiforme molto evidente alla base del gambo, portamento più tozzo e robusto, odore e sapore rafanoide.”

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Riflessi rosati nell'imenoforo dell'esemplare a destra

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