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2009.11 - Toscana - Tutor Paolo Benelli


Alessandro F

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Colline mugellane; "Macchie di Panna" in pineta mista, con presenza abbondante di Ginepro

 

Lactarius sanguifluus var. violaceus (Barla) Basso

È una varietà del Lactarius sanguifluus; la specie tipo ha minore tendenza a inverdire (e, in genere, lo fa solo a maturità, mentre nella var. violaceus l’inverdimento può essere evidente già nei giovani esemplari), il suo imenoforo si presenta con colorazione da ocra pallido a rosso vinoso, con riflessi violacei (mentre nella var. violaceus le tonalità viola-lilacine sono particolarmente evidenti e presenti fin dall’inizio); anche gli scrobicoli sul gambo sono più evidenti e numerosi nella var. violaceus che nella specie tipo. Altre differenze che giustificano maggiormente la distinzione sono di carattere microscopico.

Ad accomunare comunque le due entità e a fugare equivoci con specie vicine è il latice: rosso sangue o rosso vinoso fin dall’inizio, immutabile; anche l'habitat è lo stesso: sotto conifere, soprattutto Pino a due aghi (Pino nero, Pino da pinoli, Pino silvestre). La specie tipo la sua varietà sono in genere considerati come i migliori Lactarius commestibili.

Dal TUTTO FUNGHI, pag 478:

“È un buon commestibile, particolarmente gradito e apprezzato nel Sud dell’Italia dove è chiamato Rosito; è consumato cotto alla griglia sulla brace o usato per preparare sughi e intingoli come contorno a piatti di carne.

Fa parte della Sezione Dapetes, contenente tutti i Lactarius aventi latice di colore arancio-rosso. Relativamente facile il riconoscimento poiché è l’unico lattario in cui il latice è rosso-vinoso fin dall’inizio. Nel Lactarius semisanguifluus, infatti, il latice si presenta subito aranciato, per assumere colorazioni rosso sangue solo in seguito, a causa del viraggio.

È l’unico (con la specie tipo) della Sezione a latice aranciato-rosso che, se consumato, non colora l’urina di arancione.”

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Colline mugellane; "Macchie di Panna" in pineta mista, con presenza abbondante di Ginepro

Lactarius deliciosus (L.: Fr.) S. F. Gray

È un Lactarius relativamente facile da determinare per l’habitat esclusivo sotto Pino, anche con presenza di Ginepro; per il cappello da ocra-arancio a giallo-arancio con evidenti zonature concentriche più scure; per il latice non particolarmente fluido, di color arancio carota, dolce e immutabile (o virante a colori più pallidi); per gli scrobicoli arancio-rossi presenti sul gambo; per la taglia medio-grande (con cappello che arriva fino a 15 cm di diametro)

Dal TUTTO FUNGHI, pag 480:

“Viene facilmente confuso con le altre specie a latice rosso-carota, per cui sono necessari per una esatta identificazione: il colore del latice al taglio della carne color arancio carota e immutabile, il cappello zonato con colorazioni assai cariche, il gambo scrobicolato, la tendenza praticamente minima all'inverdimento (anche se in alcune situazioni ecologiche è molto evidente) e l'habitat sotto Pino o Ginepro.

Lactarius sanguifluus cresce anche lui sotto Pino a due aghi, presenta maggior inverdimento, colori pileici arancio violacei e latice caratteristicamente rosso sangue, rosso-vinoso intenso.”

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Colline mugellane; "Macchie di Panna"; in radura di pineta

 

Macrolepiota mastoidea (Fr.: Fr.) Singer

Ha il cappello con cuticola dissociata in fini squamette ocra appressate al centro e poi diradate via via verso il margine dove lasciano intravedere il fondo più chiaro; cappello dotato di un evidente e pronunciato umbone a base stretta che (nel fungo ormai maturo e col cappello disteso) sembra “fuoriuscire improvvisamente dalla pianura sottostante”; nel fungo ancora chiuso l’effetto non è dissimile anche se “il terreno sottostante” non è una pianura ma una “mazza”; il gambo appare liscio ad un frettoloso esame ma in realtà, al di sotto l’anello, è finemente decorato da squamette ocracee su fondo biancastro. Anello semplice, membranoso, alto sul gambo e mobile soltanto a maturità. L’umbone giustifica il nome specifico, ricordando un capezzolo (dal latino mastoideus = simile a una mammella).

In letteratura esistono alcune varietà, tra cui: M. mastoidea var. mastoidea (a cui corrisponde la descrizione precedente), M. mastoidea var. atrobrunnea (con colorazione del cappello più scura e squamette bruno-nerastre) e M. mastoidea var. coccineobasalis (con decorazioni sul gambo molto più evidenti e con la base del gambo dalle sfumature vinoso-rossastre; a cui dovrebbe corrispondere l’esemplare in foto).

Possibile confusione con M. affinis (che ha un umbone a base più larga, di colore bruno-rossastro; fini squamosità bruno-ocracee sul cappello che risaltano sullo sfondo biancastro).

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