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Archivio Micologico

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  1. Agaricus augustus Fr. 1838

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Basidiomycetes
    Ordine Agaricales
    Famiglia Agaricaceae
    Genere Agaricus
    Sottogenere Agaricus
    Sezione Arvenses

    Sinonimi
    Psalliota augusta (Fr.) Quél. 1872
    Agaricus perrarus Schulzer 1880
    Agaricus augustus var. perrarus (Schulzer) Bon & Cappelli 1983

    Etimologia
    L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria".
    L'epiteto augustus deriva dal latino augustus = di grandi dimensioni.

    Cappello
    10-15(20) cm, carnoso, inizialmente globuloso o emisferico, poi trapezoidale, infine disteso- appianato, un po’ appiattito al centro; margine sottile, spesso appendicolato per residui di velo parziale; cuticola fondamentalmente bruna, ma con tonalità molto variabili, ben presto dissociata in squame concentriche su fondo bianco-giallastro, virante al giallo cupo alla manipolazione.

    Imenoforo
    Lamelle strette, molto appressate, inizialmente molto chiare, poi rosa, infine bruno-nerastre, con il tagliente pallido, sterile.

    Gambo
    10-12(15) × 2-3 cm, cilindrico, talora si allarga leggermente man mano che si scende verso la base, liscio sopra l’anello e fioccoso al di sotto; bianco, si macchia di giallo alla contusione. Anello supero, bianco, molto ampio, liscio nella faccia superiore, fioccoso in quella inferiore, con le fioccosità stesse sovente ingiallenti. In alcuni esemplari il gambo, anche al di sotto dell'anello, non è sempre fioccoso ma può presentarsi anche liscio.

    Carne
    Bianca, a volte leggermente un po’ rosata alla base del gambo, soprattutto negli esemplari più adulti, odore ben distinto di mandorle amare o pasta di mandorle, sapore dolce. Reazione di Shaeffer positiva.

    Habitat
    Cresce gregario, anche con una certa propensione al subcespitoso, sia sotto conifere che sotto latifoglie, specialmente Querce, in boschi, bordure, parchi e luoghi erbosi, dalla tarda primavera all’autunno inoltrato.

    Commestibilità o Tossicità
    Si tratta di un buon commestibile, di discreta resa grazie alla sua carnosità, anche se l’odore di mandorle, molto pronunciato in questa specie, potrebbe risultare talvolta nauseante.

    Specie simili
    Agaricus augustus var. perrarus con squamette del cappello più fitte, di colore giallo-ocraceo su sfondo giallognolo anziché biancastro, gambo e faccia inferiore dell’anello maggiormente ingiallenti, spore un po’ più lunghe e affusolate, fino a qualche tempo fa era considerato separatamente; oggi è considerato un sinonimo non prioritario della specie tipo Agaricus augustus.
    Agaricus impudicus (Rea) Pilat presenta una squamettatura del cappello simile, ma molto meno marcata, e odore simile a Lepiota cristata.
    Agaricus salicophilus M. Lange, tipico dell’Est europeo e legato al Salice, si differenzia per le spore più larghe.
    Agaricus heterocystis Heinemann et Goos, segnalato in Africa, ha spore più piccole, cappello più chiaro e odore di mandorle molto più fugace; ma potrebbe essere una delle varianti ecologiche della specie descritta.
    Agaricus praeclaresquamosus, velenoso, del gruppo dei prataioli a base ingiallente, talvolta presenta squamettatura del cappello simile, ma ha odore di inchiostro o fenolo, non sempre facilmente percettibile se non dopo schiacciamento della carne del gambo.

    Osservazioni
    Facilmente riconoscibile per le sue dimensioni, spesso notevoli, e per le squamette concentriche sul cappello che, sovente, si intravedono già nei giovani esemplari, nonché per la sua tendenza a macchiarsi di giallo, sul cappello e sul gambo, alla manipolazione.

    Bigliografia
    PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso.
    PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso.

    Scheda di proprietà AMINT realizzata dal CLR Micologico di AMINT

    Regione Lombardia, Parco San Siro, Milano; Ottobre 2007; Foto di Federico Calledda, commento di Pietro Curti.

    L'ingiallimento, evidenziato con una piccola corrusione della superficie cuticolare, ne consente un'agevole differenziazione dalle specie vicine, sapore dolce ed odore gradevolissimo di mandorle. Anche se giovani, gli esemplari mostrati, già evidenziano l'iniziale screpolamento a squame della superficie cuticolare, ovviamente questa caratteristica diventa nettamente visibile negli esemplari adulti. Ottimo commestibile di grande resa, cresce nei boschi di latifoglie, aghifoglie e nei prati.

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  2. Agaricus arvensis Schaeff. : Fr.; Regione Lazio; Dicembre 2008; foto e commento di Felice Di Palma.

    Solita pineta di Castelfusano, a pochi metri dal mare, anello supero, odore di anice, ingiallimento delle superfici contuse (anche se nella fattispecie non evidentissime in quanto esemplari inzuppati di acqua e raffreddati) quello che una volta veniva chiamato Agaricus fissuratus e che poi si è scoperto essere (a meno di clamorose smentite) Agaricus arvensis.

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    Spore e relativa misura.

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    Cheilocistidi tipicamente sferopenducolato o a palloncino.

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    Basidi tetrasporici.

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  3. Agaricus arvensis Schaeff. : Fr. 1774

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Agaricales
    Famiglia Agaricaceae
    Genere Agaricus
    Sottogenere Agaricus
    Sezione Arvenses

    Nome italiano
    Prataiolo maggiore

    Sinonimi
    Agaricus nivescens (F.H. Møller) F.H. Møller 1951
    Psalliota arvensis (Schaeff. : Fr.) P. Kumm. 1871

    Etimologia
    L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria".
    L'epiteto 
    arvensis deriva dal latino arvensis = campo arato.

    Cappello
    6-20 cm, emisferico, poi si espande fino a piano convesso; margine involuto, poi disteso a maturazione, ornato dai residui del velo. Superficie da liscia a finemente squamosa, che si fende col tempo secco, di colore biancastro, a volte nocciola chiaro al disco, crema al margine, diventando lentamente giallo ocra con l'età.

    Lamelle
    Strette, libere, dapprima grigio-rosee, poi color carne ed infine bruno-violacee.

    Gambo
    4-14 cm e spesso 1-3,5 cm, da cilindrico ad affusolato e allargato alla base, farcito, liscio all'apice, da bianco a crema, qualche volta cosparso di scaglie alla base, occasionalmente ingiallisce lentamente.

    Anello
    Il velo membranoso con la superficie liscia in alto e quella sotto con squame cotonose crema o nocciola, disposte a forma di dente, formano un anello supero, simile ad una gonnellino.

    Carne
    Bianca quasi immutabile ingiallisce leggermente; spessa, solida ma soffice con l'età. Odore di anice, sapore gradevole di nocciole.

    Habitat
    Cresce in archi e cerchi in zone erbose (prati arborati e pascoli) da maggio a ottobre.

    Reazioni macrochimiche
    Reazione di Schäeffer positiva con colorazione rosso-aranciata sulla superficie del pileo, reazione positiva all'Alfa-naftolo con colorazione al viola con maggiore intensità procedendo nella direzione dal cappello verso la base del gambo, reazione con il KOH 30% positiva, con colorazione immediata al giallo carico della superficie della cuticola.

    Microscopia
    Spore: 6,2-7,6 × 4,6-5,6 µm, Q = 1,2-1,5; Qm = 1,4; ellittiche, lisce, munite di piccole guttule, con apicolo corto e ottuso.
    Basidi tetrasporici, clavati.
    Cheilocistidi abbondanti, globosi, catenulati, osservati anche rari cheilocistidi non catenulati di forma utriforme.
    L'esame microscopico è stato esteso anche alla trama imeniale dove sono state osservate delle ife oleifere e ha interessato, anche la parte inferiore dell'anello che è risultata formata da ife cilindriche sovrapposte, settate, con elemento terminale di dimensione maggiore, dalle forme varie e arrotondate. Dove questi elementi cilindrici intermedi sono separati da quelli successivi, si nota il doliporo (poro) all'altezza del setto.

    Commestibilità e Tossicità
    Ottimo commestibile, sia da crudo che da cotto.

    Osservazioni
    L'odore gradevole negli esemplari giovani, l'anello "doppio strato" con la parte inferiore a "ruota dentata", l'habitat erboso e la tendenza a colorarsi lentamente di giallo se contuso (che lo fanno collocare tra i prataioli detti ingiallenti), aiutano nel riconoscimento.
    È uno degli Agaricus più ricercati per le qualità organolettiche e la gradevolezza della carne, di norma cresce in ambiente prativo, nei tipici pascoli montani, il cappello raggiunge dimensioni importanti, anche oltre 20 cm di diametro. Inizialmente globoso, poi convesso, a maturità disteso con una tipica forma trapezoidale, bianco, di aspetto setoso, ingiallisce al tocco o allo strofinio. Le lamelle da giovani sono di un grigio chiaro per passare con la maturazione delle spore ad un bruno cioccolata. Il gambo è di forma cilindrica, liscio, munito di un anello complesso formato da due strati e quando è attaccato al margine e protegge l'imenoforo si presenta con un disegno a ruota dentata. La carne emana un gradevole odore anisato. Questa specie può essere confusa con Agaricus xanthodermus s.l., tossico, che presenta sempre un odore sgradevole definito di fenolo o inchiostro ed ha la carne che vira repentinamente al giallo carico, citrino, soprattutto alla base del gambo, per poi regredire nuovamente nel giro di qualche minuto.

    Specie simili
    È facile confonderlo con gli Agaricus del gruppo Xantodermus, che però hanno un cappello di profilo trapezoidale, che va dal bianco candido al nocciola-marrone, odore di fenolo, e si tingono velocemente di giallo specialmente lungo il margine del cappello e alla base del gambo.

    Bigliografia
    PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso.
    PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso.

    Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti e Pietro Curti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT

    Agaricus arvensis Schaeff.; Regione Umbria; Giugno 2014; Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti e Tomaso Lezzi
    IV Comitato Scientifico A.MI. Umbria, Terni, Polino.

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    Reazioni macrochimiche: reazione positiva all'Alfa-naftolo con colorazione al viola con maggiore intensità procedendo nella direzione dal cappello verso la base del gambo.

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    Reazione di Schäeffer positiva con colorazione rosso-aranciata sulla superficie del pileo.

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    Reazione con il KOH 30% positiva, colorazione immediata al giallo carico della superficie della cuticola.

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    Spore: 6,2-7,6 × 4,6-5,6 µm; Q = 1,2-1,5; Qm = 1,4; ellittiche, lisce, munite di piccole guttule, con apicolo corto e ottuso. Osservazione in Rosso Congo a 1000×.

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    Cheilocistidi abbondanti, globosi, catenulati, osservati anche rari cheilocistidi non catenulati di forma utriforme.

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    Cheilocistidio utriforme.

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    Trama imeniale con ife oleifere. Osservazione in Floxina a 1000×.

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    Parte inferiore dell'anello che è risultata formata da ife cilindriche sovrapposte, settate, con elemento terminale di dimensione maggiore, dalle forme varie e arrotondate. Osservazione in Rosso Congo a 1000×.

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    Dove questi elementi cilindrici intermedi sono separati da quelli successivi, si nota il doliporo (poro) all'altezza del setto.

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  4. Acervus epispartius (Berk. & Broome) Pfister 1975

    Tassonomia
    Divisione Ascomycota
    Classe Pezizomycetes
    Ordine Pezizales
    Famiglia Pyronemataceae

    Foto e Descrizioni
    Apotecio 0,8–2 cm di diametro, globuloso poi cupuliforme, sessile o con gambo rudimentale lungo circa 0,5 cm, cordoni miceliari giallo vivo; imenoforo liscio, giallo-aranciato; superficie esterna subconcolore, finemente feltrata.

    Microscopia
    Spore 6,5-7 × 3,5-4 µm, cilindriche, lisce, ialine, solitamente con una guttula asimmetrica o anche biguttulate.
    Aschi 95-130 × 6 µm, cilindracei, con base un poco ondulato-tortuosa, ottasporici.
    Parafisi 100 × 5 µm, cilindriche, attenuate verso l’apice, a contenuto granuloso giallo.
    Excipulum ectale costituito da cellule globose o ellissoidali e da alcuni elementi concatenati sporgenti.

    Habitat
    Gregario o cespitoso, su terreno sabbioso in zona umida con presenza di Farnia e Nocciolo.

    Regione Lombardia, Gera d'Adda; Novembre 2012; Foto, descrizione e microscopia di Sergio Mombrini.

    Esemplari in habitat.

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    Spore.

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    Asco.

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    Parafisi.

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    Asco e Parafisi.

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    Excipulum ectale.

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  5. Abortiporus biennis (Bull. : Fr.) Singer 1944

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Polyporales
    Famiglia Podoscyphaceae

    Foto e Descrizioni
    Specie lignicola o semi terricola, cresce alla base di latifoglie specialmente in viali alberati e nei parchi cittadini.
    Presenta superficie pileica vellutata ocra-brunastra con bordo più chiaro, imenio con pori lacerati biancastri che si macchiano di rosa-rossastro al tocco; nei giovani esemplari possono essere presenti delle goccioline rossastre di essudazione.
    Altra caratteristica è la tendenza ad inglobare l'erba o altri vegetali durante il suo sviluppo.

    Regione Lazio, Marzo 2010, Foto di Tomaso Lezzi

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