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Archivio Micologico

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  1. Amanita excelsa var. excelsa (Fr. : Fr.) Bertill.; Regione Toscana; Maggio 2009; Foto di Alessandro Francolini. Riflessi rosati nell'imenoforo dell'esemplare a destra.
  2. Amanita excelsa var. excelsa (Fr. : Fr.) Bertill.; Regione Friuli venezia Giulia; Maggio 2010; Foto di Claudio Angelini.
  3. Amanita excelsa var. excelsa (Fr. : Fr.) Bertill.; Regione Lombardia; Agosto 2008; Foto di Massimo Biraghi.
  4. Amanita excelsa var. excelsa (Fr. : Fr.) Bertill.; Foto di Gianni Baruffa.
  5. Amanita excelsa var. excelsa (Fr. : Fr.) Bertill. 1866 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Amanitaceae Sinonimi Amanita excelsa (Fr. : Fr.) Bertill. 1866 Etimologia L'epiteto Amanita deriva dal greco Ἀμανὶτης [Amanitos] = fungo del monte Amano, da Ἄμανος [Amanos] = Amano, catena di monti tra la Cilicia e la Siria, nella Turchia asiatica, dove questa specie sembra fosse abbondante in antichità. L'epiteto excelsa deriva dal latino excelsus = eccelso. Cappello 8-12 cm, inizialmente globoso, poi espanso, appianato a maturità, a volte anche con una lieve depressione centrale; margine perfettamente liscio, privo della caratteristica pettinatura; cuticola grigiastra, nella maggioranza dei casi nuda, al limite leggermente cosparsa di verruche a placche farinose-forforose, piramidali, bianco-grigiastre, facilmente detersili. Imenoforo Lamelle bianche con riflessi rosati, specie tra una lamella e l’altra. Gambo 8-16 × 1-2 cm, slanciato, più o meno flessuoso, profondamente interrato, radicante, ingrossato nella metà inferiore, con la base leggermente allargata ma non bulbosa, bianco, però facilmente imbrunente o arrossante alla manipolazione. Anello ampio, molto fragile, che aderisce spesso al gambo. Volva molto friabile, ridotta a residui fioccosi sulla parte basale del gambo. Carne Bianca, talora leggermente arrossante alla base del gambo. Odore e sapore gradevoli. Habitat Ubiquitario, in particolare su terreni acidi, dall’estate all’autunno. Commestibilità e Tossicità Specie commestibile dopo cottura, ma di poco pregio e, pertanto, se ne sconsiglia il consumo, data anche la possibile confusione con la velenosa Amanita pantherina (DC. : Fr.) Krombh. Specie simili Si tratta di un’entità assai discussa in quanto alcuni autori la considerano una specie tassonomicamente autonoma per un insieme di caratteristiche peculiari che presenta e non una semplice varietà. Presenta molte analogie con altre entità quali: Amanita excelsa var. spissa (Fr.) Neville & Poumarat ed Amanita valida Bertill. e diffuse somiglianze con altri taxa appartenenti allo stesso Genere. Per agevolare la comprensione e mettere il lettore nella condizione di poter fare un confronto chiaro, schematico delle caratteristiche che sono proprie delle suddette entità, si propone il seguente schema: Amanita excelsa var. spissa (Fr.) Neville & Poumarat, questa varietà si distingue in modo netto per taglia molto più tozza e robusta, cappello bruno, grigio scuro, verruche sul cappello più frequenti e persistenti di colore grigio brune, lamelle senza riflessi rosati, gambo a base più allargata terminante con un bulbo non marginato e napiforme, ben evidente e non arrossante, odore e sapore rafanoide. Amanita excelsa var. excelsa (Fr. : Fr.) Bertill., al contrario si separa dalla precedente per avere il cappello grigio chiaro, grigio piombo, verruche biancastre, grigio chiare, spesso caduche, gambo bianco, slanciato, profondamente interrato, ingrossato nella metà inferiore, arrossamento alla base del gambo. Amanita valida Bertill., anch’essa considerata da alcuni autori una varietà del nostro fungo, si caratterizza per il colore bronzeo o bruno-miele carico del cappello, l’anello con orlo più spesso, il gambo con bulbo non marginato e napiforme come in Amanita excelsa var. spissa. Questo fungo ha inoltre la generalizzata tendenza a imbrunire nelle parti più esposte (margine del cappello, anello e filo delle lamelle, carne del gambo se manipolata o contusa). Amanita pantherina (DC. : Fr.) Krombh., si distingue per il cappello tendente al marroncino e non al grigiastro, il margine nettamente striato, il bulbo basale più arrotondato-marginato, tipicamente circonciso con cercini che si allungano sulla parte subito superiore dello stipite, e per una reazione macrochimica positiva della parte superiore dell’anello che ingiallisce alla soda caustica. Amanita franchetii (Boud.) Fayod, si differenzia agevolmente per la presenza di verruche giallastre sul cappello e colori pileici più tendenti al bruno. Amanita rubescens Pers. : Fr., tossica se consumata da cruda, si differenzia abbastanza agevolmente per le diffuse sfumature rossicce, in particolare sul cappello e alla base del gambo dove si presenta spesso larvata. Osservazioni Di solito cresce abbastanza interrata. Regione Lombardia; Agosto 2008; Foto di Massimo Biraghi.
  6. Amanita eliae Quél.; Regione Lazio; Agosto 2013; Foto Tomaso Lezzi.
  7. Amanita eliae Quél.; Regione Umbria; Maggio 2012; Foto di Tomaso Lezzi. 2° Comitato Scientifico A.Mi. Umbria - Spello. Ritrovamento sotto Quercus cerris e Quercus frainetto. Margine rigato, colore tra il beige e il rosato, gambo zebrato, verruche leggermente colorate. Particolare del cappello. Particolare dell'anello. Particolare della volva.
  8. Amanita eliae Quél.; Regione Lombardia; Maggio 2008; Foto di Massimo Mantovani. In evidenza l'anello e il margine del pileo striato.
  9. Amanita eliae Quél. 1872 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Amanitaceae Etimologia L'epiteto Amanita deriva dal greco Ἀμανὶτης [Amanitos] = fungo del monte Amano, da Ἄμανος [Amanos] = Amano, catena di monti tra la Cilicia e la Siria, nella Turchia asiatica, dove questa specie sembra fosse abbondante in antichità. Fedele la sua presenza sotto Quercus cerris L. tra Maggio e Giugno nella zona di Manziana, anche se quest'anno si può certamente definire "fuori dal comune" poiché trovare decine di esemplari questa specie poco comune di Amanita non è certo facile. In particolare i nostri ritrovamenti potrebbero essere ascritti a Amanita eliae var. griseovelata Bertault ex Neville & Poumarat, (2004). Della Amanita eliae esistono pubblicate molte forme e varietà. In definitiva nei nostri ritrovamenti ho rilevato una microscopia perfettamente conforme con la specie tipo, unica variante una certa costante nel velo dissociato sul cappello ed al margine dell'anello ad presentarsi grigio-bruno a maturità. Spore lisce, non amiloidi, ellittico-ovoidi spesso con presenza di guttule e contenuto granuloso (9,5)10-12(12,5) × 6,5-8 µm, con Q variabile tra 1,4 e 1,7. Basidi essenzialmente tetrasporici, clavati spesso con parte superiore tozza, squadrata, anch'essi con contenuto granuloso e guttule,. 45-57 × 11-13 µm. Filo lammellare con numerose cellule clavate a sub-capitulate raramente superanti in lunghezza i basidi (cheilocistidi per alcuni, peli cistidiali per altri o basidioli per taluni!). Velo generale costituito da sferocisti ampi, inframezzati da cellule allungate, rigonfie. Regione Lazio; Giugno 2008; Foto, commento e microscopia di Mauro Cittadini. Spore lisce, non amiloidi, ellittico-ovoidi spesso con presenza di guttule e contenuto granuloso (9,5)10-12(12,5) × 6,5-8 µm, con Q variabile tra 1,4 e 1,7. Basidi essenzialmente tetrasporici, clavati spesso con parte superiore tozza, squadrata, anch'essi con contenuto granuloso e guttule,. 45-57 × 11-13 µm. Filo lammellare con numerose cellule clavate a sub-capitulate raramente superanti in lunghezza i basidi (cheilocistidi per alcuni, peli cistidiali per altri o basidioli per taluni!). Velo generale costituito da sferocisti ampi, inframezzati da cellule allungate, rigonfie.
  10. Amanita echinocephala (Vittad.) Quél.; Regione Lombardia; Ottobre 2007; Foto di Federico Caledda. Ornamentazioni pileiche. L'imenoforo tipicamente grigio-verdastro.
  11. Amanita echinocephala (Vittad.) Quél. 1872 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Amanitaceae Etimologia L'epiteto Amanita deriva dal greco Ἀμανὶτης [Amanitos] = fungo del monte Amano, da Ἄμανος [Amanos] = Amano, catena di monti tra la Cilicia e la Siria, nella Turchia asiatica, dove questa specie sembra fosse abbondante in antichità. Cappello subgloboso, poi convesso ed a maturità piano, ornato da verruche appuntite di forma conico-piramidale presto caduche a partire dal margine. Lamelle Molto fitte, intercalate da lamellule di varia lunghezza, di colore biancastro con riflessi glauchi. Gambo Il gambo è cilindrico, attenuato verso l'apice e con base bulbosa-radicante infissa nel terreno. Anello Sul gambo è presente un'anello membranoso, ampio, supero, striato e munito di ornamentazioni al margine. Volva Dissociata in verruche tronco-coniche, distribuite in cercini su tutta la base. Commestibilità e Tossicità Fungo che deve essere considerato velenoso in quanto responsabile di sindrome norleucinica o nefrotossica o smithiana. Specie simili Amanita boudieri Barla, fruttifica solitamente in primavera, ha un portamento meno massiccio ed un'anello molto cremoso, caduco, si dissolve senza lasciare traccie sul gambo; Amanita strobiliformis (Paulet ex Vittad.) Bertill., si differenzia per il cappello ricoperto da placche irregolari grigiastre e per la consistenza dell'anello presto dissolto in fioccosità cremose; Amanita vittadini (Moretti) Vittad., si caratterizza per le squame che rivestono l'intero carpoforo; Amanita gracilior Bas & Honrubia, come indica l'epiteto dovrebbe avere un portamento più gracile, il cappello non dovrebbe superare i 5 cm di diametro, oltre ad avere spore di forma cilindrica. Regione Umbria; Ottobre 2012; Foto di Mario Iannotti. Primordio. Macro del cappello con le verruche appuntite di forma conico-piramidale presto caduche a partire dal margine. Macro del cappello con le verruche appuntite di forma conico-piramidale presto caduche a partire dal margine. Macro del cappello con le verruche appuntite di forma conico-piramidale presto caduche a partire dal margine.
  12. Amanita curtipes E.-J. Gilbert (1925); Regione Campania; Ottobre 2002; Foto di Pietro Curti.
  13. Amanita curtipes E.-J. Gilbert 1941 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Amanitaceae Etimologia L'epiteto Amanita deriva dal greco Ἀμανὶτης [Amanitos] = fungo del monte Amano, da Ἄμανος [Amanos] = Amano, catena di monti tra la Cilicia e la Siria, nella Turchia asiatica, dove questa specie sembra fosse abbondante in antichità. Regione Campania; Ottobre 2002; Foto di Pietro Curti. Una piccola e caratteristica Amanita dall'aspetto piuttosto singolare, priva d'interesse alimentare.
  14. Amanita crocea (Quél.) Singer; Regione Trentino; Settembre 2013; Foto di Pietro Curti.
  15. Amanita crocea (Quél.) Singer; Regione Liguria; Luglio 2013; Foto di Maria Ligure. Il gambo con le squamule concolori. Particolare della volva consistente e più scura internamente.
  16. Amanita crocea (Quél.) Singer; Regione Piemonte; Settembre 2010; Foto di Giuseppe Vanoli. Mottarone 1000 m s.l.m., bosco misto Abete bianco e Faggio.
  17. Amanita crocea (Quél.) Singer; Regione Piemonte; Agosto 2008; Foto di Giuseppe Vanoli.
  18. Amanita crocea (Quél.) Singer; Regione Trentino, Val di Pejo; Agosto 2006; Foto di Franco Sotgiu.
  19. Amanita crocea (Quél.) Singer; Regione Trentino; Agosto 2005; Foto di Gianni Bonini.
  20. Amanita crocea (Quél.) Singer; Regione Lombardia; Anno 2004; Foto di Giovanni Baruffa.
  21. Amanita crocea (Quél.) Singer; Regione Lombardia; Anno 2004; Foto di Giovanni Baruffa.
  22. Amanita crocea (Quél.) Singer 1951 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Amanitacea Genere Amanita Sottogenere Amanita Sezione Vaginatae Sinonimi Amanitopsis crocea (Quél.) E.-J. Gilbert 1928 Amanita vaginata var. crocea Quél. 1898 Nome italiano Bubbolina. Etimologia L'epiteto Amanita deriva dal greco Ἀμανὶτης [Amanitos] = fungo del monte Amano, da Ἄμανος [Amanos] = Amano, catena di monti tra la Cilicia e la Siria, nella Turchia asiatica, dove questa specie sembra fosse abbondante in antichità. L'epiteto crocea deriva dal latino crocus = pianta del croco, per il colore giallo come quello dello zafferano. Cappello 5-8(12) cm, all'esordio allungato e stretto sul gambo, infine allargato, senza essere quasi mai totalmente espanso, con umbone centrale ampio; sericeo con tempo asciutto, untuoso e viscido in caso di pioggia, non presenta quasi mai decorazioni velari sul cappello, margine del cappello nettamente rigato; sul cappello predominano i cromatismi dell'arancio con varie sfumature, tenui ma anche molto forti, i colori sono più intensi al centro del cappello. Lamelle separate dal gambo, serrate e minute, biancastre o crema, con numerose lamellule. Gambo 7-14 × 1-2,5 cm, allungato, stretto in alto, rivestito da minute squamule concolori al pileo (biancastre nella varietà subnudipes); in origine pieno e poi con cavità. Anello assente "obliterato". Volva consistente, alta sul gambo, strettamente ancorata alla base dello stipite, svasata in alto, biancastra, più scura internamente. Carne Poco spessa e consistente, leggera, bianca o biancastra, aranciata ai margini in modo abbastanza netto. Odore leggero, priva di sapori significativi, dolciastra. Habitat Specie ubiquitaria, la troviamo prevalentemente nei luoghi umidi, muschiosi ed erbosi. Si tratta di una specie abbastanza localizzata e non reperibile ovunque, dove presente può mostrarsi con produzioni densamente gregarie, fruttifica dal mese di Agosto fino a tutto Novembre. Commestibilità e tossicità Buon commestibile dal sapore delicato (esige cottura adeguata, 15 minuti dal primo bollore, perché è tossica da cruda, quindi con commestibilità condizionata alla cottura). Osservazioni Pur avendo cromatismi del cappello che ricordano molto la ben più conosciuta Amanita caesarea, l'assenza di anello e il colore biancastro del gambo e delle lamelle, ne consentono una facile separazione. Specie simili Viene considerata dalla maggioranza degli autori specie a sé stante e non una delle tante varietà della Amanita vaginata (Bull. : Fr.) Lam. Si tratta di una delle poche Amanita del sottogenere Amanita, sezione Vaginatae, che si riescono a riconoscere e delimitare con facilità in particolare per il colore aranciato del cappello, per il margine nettamente striato e per il gambo tipicamente screziato. Amanita fulva Fr.,è simile, ma è un fungo di taglia solitamente inferiore, con colore pileico fulvo brunastro e con crescita solitamente addossata a ceppaie di castagno, anche se è presente in altri boschi di latifoglie. La mancanza dell’anello la distingue dagli esemplari tossici di Amanita, in particolare da forme aranciate e senza velo generale di Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam. Curiosità Il Gruppo delle Amanita del sottogenere Amanita, sezione Vaginatae, è costituito da un numero di specie molto vasto e ancora non ben delimitato. Tranne rarissimi casi, per una corretta deterinazione di una specie appartenente a questo gruppo è indispensabile un'attenta osservazione microscopica. Le Amanita della sezione Vaginatae sono tutte commestibili di ottimo pregio; si utilzza solo il cappello ed è obbligatoria una cottura adeguata di 15 minuti (commestibilità condizionata alla cottura). Essendo funghi molto fragili devono essere raccolti con grande delicatezza. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Pietro Curti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Piemonte; Agosto 2008; Foto di Giuseppe Vanoli.
  23. Amanita citrina Pers.; Svizzera; Settembre 2014; Foto di Roberto Cagnoli.
  24. Amanita citrina Pers.; Regione Sardegna; Dicembre 2014; Foto di Franco Sotgiu.
  25. Amanita citrina Pers.; Svizzera; Ottobre 2013; Foto di Roberto Cagnoli.
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