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2009.07 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
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2009.07 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Boletus fechtneri Velenovsky Boleto tipico della stagione calda, con habitat presso latifoglie (castagno, quercia, faggio) e più raramente presso conifere (peccio). Cuticola asciutta, vellutata o sericea di colore variabile dal grigio-biancastro al bruno-nocciola ma sempre con tonalità chiare; il margine pileico è eccedente e a volte sfumato di rosa. Tubuli gialli nei giovani esemplari, poi giallo-olivastri, viranti all’azzurro-verde al taglio; pori piccolissimi, concolori ai tubuli, bluastri al tocco. Il gambo ha forma da cilindrica a ingrossata alla base, con colore di fondo giallo-cromo ma presenta sovente sfumature rosate più o meno diffuse o disposte in una fascia anulare. Reticolo a maglie piccole e concolori al fondo. Carne dal sapore dolce e dall’odore (più gradevole negli esemplari giovani) che alcuni Autori paragonano a quello dei coloranti a tempera. Commestibile buono solo dopo adeguata cottura, così come gli altri Boletus della sua Sezione (Appendiculati) Dal TUTTO FUNGHI, pag. 538: “Risulta confondibile con altri boleti della Sezione Appendiculati: Boletus subappendiculatus, specie piuttosto rara e associata all’Abete bianco, si differenzia per la cuticola finemente feltrata bruno-ocracea, il viraggio lievissimo della carne e l’assenza delle colorazioni rossastre sul gambo; Boletus appendiculatus, caratterizzato da tinte pileiche bruno-rossastre e base del gambo tipicamente attenuata e radicante. Le forme del nostro fungo con cappello particolarmente chiaro potrebbero generare confusioni con i boleti della Sezione Calopodes (B. radicans e B. calopus), dalla carne tipicamente amara e dall’odore sgradevole di colla vinilica. Boletus pulchrotinctus è diversamente caratterizzato da cuticola con colorazioni rosate diffuse, più cariche al margine e carne rosata sotto la cuticola. Altra possibile confusione potrebbe avvenire con le forme a pori gialli di Boletus satanas.” Il cappello -
2009.07 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Ganoderma lucidum (Leyss.: Fr.) P. Karst. Come per altre poliporacee, anche Ganoderma lucidum ingloba durante la crescita fili d'erba o altre pianticelle che continuano comunque il loro sviluppo. Nelle foto si nota una piantina che ha fiorito nonostante fosse stata "intrappolata" dal fungo -
2009.07 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
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2009.07 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Ganoderma lucidum (Leyss.: Fr.) P. Karst. La forma del cappello dell'esemplare più piccolo è quella tipica detta reniforme, con il gambo laterale; mentre l'esemplare più grande ha il cappello circolare (eccezione alla regola) e il gambo centrale (altra eccezione alla regola). Fungo lignicolo inconfondibile per il suo aspetto generale, per la consistenza coriacea o addirittura legnosa e per la superficie sterile che, sia sul cappello che sul gambo, appare come una crosta lucida e brillante, come cosparsa di ceralacca, più o meno gibbosa; sul cappello sono presenti di solito delle marcate zonature e solcature concentriche. Tale crosta è resistente anche al calore e non si deteriora neanche se esposta alla fiamma di un fiammifero. Il suo colore va dal rosso al bruno, all’arancione per scurirsi a maturità fino ad assumere sfumature bruno-nerastre o blu-violetto scure come nell’esemplare fotografato. Pori piccoli e rotondi; superficie poroide color crema da giovane, color tabacco a maturità; si scurisce alla manipolazione o alla scalfittura. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 153: “Si tratta di un fungo molto vistoso: l’aspetto laccato e i colori vivi e brillanti suscitano la curiosità di tutti quelli che lo incontrano; molti lo raccolgono nei nostri boschi per usarlo come decorativo nei vasi o come soprammobile. In Oriente i cinesi lo chiamano Ling Zhi, ovvero potenza spirituale, i giapponesi Reishi e, in entrambi paesi è coltivato e viene commercializzato per uso medicinale poiché risulterebbe efficace (come altre specie del Genere Ganoderma) nella cura di molti mali. Sono in corso studi anche in Europa, in particolare in Spagna, per verificare l’effettiva efficacia terapeutica. Suo simile è Ganoderma carnosum che ha la superficie pileica più scura, è vistosamente più grande (30 cm) e cresce su conifere prediligendo l'Abete bianco." -
2009.07 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Russula virescens (Schaeff.) Fr. Dal TUTTO FUNGHI pag. 456: “Questa specie, relativamente comune, viene considerata la migliore tra le Russula commestibili, è facilmente riconoscibile per il colore verde-azzurro marmorizzato della cuticola e per la peculiarità della stessa di dissociarsi in tante piccole areole che ricordano le tessere di un mosaico; per la compattezza (alto peso specifico) e il buon sapore della sua carne. Un’altra Russula la cui cuticola si frattura spontaneamente è la Russula cyanoxantha fo. cutefracta, che oltre alle colorazioni pileiche verde-olivastro, può presentarsi rosa-violacea. Sulla cuticola screpolata si disegna una sorta di reticolo dalle linee più chiare, per lo più rosacee con toni violetti tenui, come la carne immediatamente sotto la cuticola; le lamelle di consistenza lardacea al tatto; anch’essa è commestibile.” -
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Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Boletus luridus Schaeff.: Fr. Cappello con notevole varietà cromatica: da giallo-pallido a bruno-olivastro passando attraverso sfumature ocra, brune, camoscio, fulve e spesso con tali sfumature miscelate tra di loro (senza comunque toni netti sul rosso vivo); cuticola asciutta e vellutata; tubuli lunghi e liberi al gambo, gialli all’inizio per poi divenire verde-oliva scuro a maturità, comunque viranti velocemente al blu al taglio; pori giallognoli nei giovani esemplari (quando il cappello è ancora racchiuso sul gambo) ma molto presto dal rosso-arancio al rosso laterizio, viranti al blu al tocco; anche il gambo presenta vari cromatismi che vanno dal giallognolo (più verso l’apice) al rosso-brunastro; a maturità la base è di solito scurita in bruno-nerastro o violetto-scuro; il gambo è coperto da un reticolo di solito a maglie evidenti, strette, allungate-poligonali e di colore rossastro più scuro del colore di fondo. Tutte le superfici virano al blu al tocco. La carne (anche lei!) presenta varie colorazioni: giallo pallido quella del cappello e sotto la cuticola, rossastra anche assai scura quella alla base del gambo, caratteristicamente arancio-rossa quella aderente ai tubuli. Proprio questo strato rosso-arancio che separa i tubuli (sul giallognolo) dalla carne del cappello (sul giallognolo) dà adito alla cosiddetta “linea di Bataille” visibile per pochi attimi alla sezione: pochi attimi perché tutto lo sporoforo tende a virare molto velocemente al blu a contatto con l’aria. Sapore dolce e odore buono, fruttato. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 564: “È il capostipite della Sezione Luridi, gruppo di Boletus a pori arancio-rossi e carne virante al blu se contusa o esposta all’aria. In considerazione delle difficoltà oggettive nell’identificazione delle numerose specie di Boletus a pori rossastri, è consigliato evitare il consumo di questo fungo se non si è certi della sua corretta identificazione. Buon commestibile dopo adeguata cottura, velenoso crudo o poco cotto. Velenoso anche se la sua ingestione è contemporanea all’assunzione di sostanze alcoliche (anche fino a 72 ore di distanza), provoca la sindrome coprinica, altrimenti detta effetto antabuse.” -
2009.07 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Xerocomus sp. attaccati da ifomicete Primo piano dell'essudato color ambra, conseguenza dell'attacco dell'ifomicete -
2009.07 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
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2009.07 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Boletus queletii Schulzer Agevolano il riconoscimento di Boletus queletii l’assenza di reticolo sul gambo; la carne dal sapore dolciastro, giallastra ma virante al blu alla sezione; il gambo giallo nella parte superiore ma rosso-barbabietola alla base e subito imbluente per corrusione; i tubuli gialli; la superficie poroide di un bel colore arancio (anche se gialla nei giovanissimi esemplari) e mai rosso-vivo, virante al blu alla pressione; la cuticola asciutta e vellutata. La var. lateritius è riconoscibile per la colorazione della cuticola pileica: di un bel rosso mattone (contro le tonalità da ocra-aranciate a bruno-rossastre della specie tipo) Dal TUTTO FUNGHI pag. 562: “Buon commestibile dopo adeguata cottura, almeno di 15 minuti dal primo bollore, necessari per eliminare alcune tossine termolabili; in ogni caso di qualità inferiore rispetto ai simili Boletus erythropus e Boletus luridus.” Reperiti in marroneta coltivata a metà luglio -
2009.06 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Ritrovamenti regione Toscana - Mese di Giugno 2009 Elenco delle specie trovate e determinate: Nella parentesi a fine rigo il n° relativo al messaggio Con * i messaggi con foto di microscopia Amanita franchetii (Boud.) Fayod (# 19-21, 66-68) Amanita pantherina (De Cand.: Fr.) Krombh. (# 32, 33) Amanita rubescens (Pers.: Fr) S. F. Gray (# 13, 22, 23) Boletus aereus Bull.: Fr. (# 24, 26-30, 41, 48-50) Boletus aestivalis (Paulet) Fr. (# 3, 16, 25, 31, 45, 70, 73, 74) Boletus calopus Pers.: Fr. (# 6, 60, 71) Boletus erythropus Persoon ss. Fries (# 14, 46, 47) Boletus fechtneri Velenovsky (# 38-40, 62-64) Boletus luridus Schaeff.: Fr. (# 42-44) Boletus pinophilus Pilát & Dermek (# 72, 76) Boletus queletii var. lateritius (Bres. & Schulzer) E.J. Gilbert (# 34) Boletus regius Krombh. (# 7) Lactarius piperatus (Scop.: Fr.) S. F. Gray (# 9, 10) Lactarius volemus (Fr.) Fr. (#65, 69) Leccinum carpini (Schulzer) Moser ex Reid (# 61) Lycogala epidendrum (J.C. Buxb. ex L.) Fr. (# 17, 18) Russula aurea Persoon (# 2, 11, 12) Russula cyanoxantha (Schaeff.) Fr. (# 4, 55) Russula heterophylla Fries (# 56) Russula melliolens Quél. (# 57, 58, 59*) Russula vesca Fries (# 15, 53) Russula violeipes Quélet (# 54) Russula virescens (Schaeff.) Fr. (# 8, 36, 51, 52) Xerocomus subtomentosus (L.: Fr.) Quélet (# 35) Altri ritrovamenti Amanita vaginata s. l. (# 5, 37) -
2009.07 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Boletus aereus Bull.: Fr. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 552: “Il colore del cappello può raggiungere tonalità scure più che negli altri Porcini, per arrivare a colorazioni praticamente nerastre. Il contrasto tra il bianco latteo dei pori e il bruno-nerastro del pileo è incredibilmente forte. Singoli individui raggiungono non di rado 1-2 Kg di peso, evento del tutto eccezionale per la maggioranza delle specie diffuse nella nostra penisola. Tra i Porcini è quello che con maggior frequenza ama crescere in coppia o in piccoli gruppi. Sovente gregario e associato con altri soggetti, regala sempre raccolti importanti.” -
2009.07 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Lactarius piperatus (Scop.: Fr.) S. F. Gray Fungo tossico dal sapore molto acre; latice bianco, lattiginoso, acre e bruciante, immutabile se isolato, con leggere sfumature giallastre se essiccato sulle lamelle; lamelle molto fitte e strette. Colori biancastri su tutta la superficie, con sfumature rugginose sul cappello in vecchiaia; cappello asciutto che a maturità tende a diventare imbutiforme; gambo di solito attenuato alla base. Ubiquitario e molto comune in estate-autunno, sotto latifoglie e aghifoglie. Gli è simile Lactarius glaucescens (più raro) che ha latice bianco ma virante al bluastro-verdastro se essiccato sulle lamelle. Gli altri “classici” lattari bianchi (L. vellereus e L. bertilloni) sono di taglia maggiore e hanno lamelle spaziate e spesse. In Italia tale fungo (o qualche specie molto affine) fu descritto per la prima volta da Giovan Battista Della Porta (1540-1615) filosofo, scienziato, alchimista e commediografo del Rinascimento italiano; nel libro X della sua opera del 1592 Villae libri XII, in cui descrive accuratamente molti esemplari fungini, troviamo scritto: “Vi è un fungo chiamato Piperitis, perché pizzica la lingua a chi ne mangia e fa bruciare le fauci come fosse pepe; anch’esso nasce d’autunno, è di colore bianco e viene chiamato dal volgo Peperella”. In tale Peperella, micologi moderni vedono appunto il L. piperatus; probabilmente nel ‘500 era un fungo apprezzato come condimento in quanto sostitutivo del pepe, spezia che veniva importata dall’Oriente a carissimo prezzo; l’uso commestibile non si è peraltro esaurito col passare dei secoli. Infatti... dal TUTTO FUNGHI, pag 466: "Consumato in alcune località del Sud Italia dopo prolungata cottura per privarlo dell’acredine, malgrado questo accorgimento rimane sempre coriaceo, amaro, disgustoso e causa vari problemi gastroenterici: pertanto se ne sconsiglia il consumo alimentare.” Lamelle fittissime, con sfumatura carnicina; latice abbondante e lattiginoso -
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Russula virescens (Schaeff.) Fr. Lamelle forcate e anastomosate al gambo; color bianco crema con riflessi carnicini Particolare della areole poligonali tipiche in cui si scompone la cuticola a maturità -
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Russula virescens (Schaeff.) Fr. Dal TUTTO FUNGHI pag. 456: “Questa specie, relativamente comune, viene considerata la migliore tra le Russula commestibili, è facilmente riconoscibile per il colore verde-azzurro marmorizzato della cuticola e per la peculiarità della stessa di dissociarsi in tante piccole areole che ricordano le tessere di un mosaico; per la compattezza (alto peso specifico) e il buon sapore della sua carne. Un’altra Russula la cui cuticola si frattura spontaneamente è la Russula cyanoxantha fo. cutefracta, che oltre alle colorazioni pileiche verde-olivastro, può presentarsi rosa-violacea. Sulla cuticola screpolata si disegna una sorta di reticolo dalle linee più chiare, per lo più rosacee con toni violetti tenui, come la carne immediatamente sotto la cuticola; le lamelle di consistenza lardacea al tatto; anch’essa è commestibile.” Un bell'esemplare dal cappello color verde-acqua, reperito in bosco di castagno; 700 metri -
2009.07 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Macrolepiota procera (Scop.: Fr.) Sing. La "zebratura" sul gambo La cuticola del cappello inizia qua e là a screpolarsi: da ciò si formeranno le tipiche squame degli esemplari maturi -
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Macrolepiota procera (Scop.: Fr.) Sing. Dal TUTTO FUNGHI pag. 310: “Non confonderlo con Chlorophyllum rhacodes, tossico, con squamule fortemente infisse nel derma del cappello (dette “a tegola”), con viraggio all’arancione e poi al brunastro della carne esposta, laddove corrosa o tagliata. È prudente non mangiare Macrolepiota il cui diametro sia inferiore a 8 cm per non confonderle con le Lepiota del Gruppo helveola, o altre velenose o mortali. Macrolepiota procera essendo uno dei colossi del bosco, difficilmente può essere confuso con le piccole Lepiota. Per la misura si fa riferimento al fungo adulto e quindi con il cappello completamente aperto.” Esemplare giovane a forma di "mazza di tamburo" -
2009.07 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Xerula radicata (Relhan) Dörfelt Tipica soprattutto del faggio; con la caratteristica di avere gambo lunghissimo rispetto al cappello: anche 15 (20) cm nella parte esposta all’aria e altrettanto nella parte sotterranea (da cui il nome); odore e sapore non caratteristici. Qui un esemplare non tolto dal terreno. Dal TUTTO FUNGHI pag. 290: “Oudemansiella pudens condivide lo stesso habitat, ha una forma molto simile, stesso gambo a lungo interrato con una specie di fittone, ma ha un cappello feltrato, mai vischioso, un gambo finemente vellutato e sapore leggermente amaro.” Sotto faggio; altezza 1000 metri -
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Amanita vaginata s. l. Gambo con fini fioccosità concolori al fondo Orlo del cappello striato-pettinato -
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Amanita vaginata s. l. Cappello con toni grigi (grigio cenere, grigio perla, grigio piombo,...) anche sfumato di ocraceo nella zona discale; umbone ampio ma non prominente; orlo pileico con evidenti striature regolari; anello assente (o, meglio, dissociato e ridotto a fioccosità che rimangono aderenti alla base del gambo e ricoperti dalla volva; quindi anello non rilevabile sul gambo); gambo slanciato, bianco, liscio o coperto di fini fioccosità concolori; volva fragile ma abbastanza spessa, aderente al piede del gambo e libera all’orlo. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 343: “Il gruppo delle Amanita del sottogenere Vaginaria è costituito da un numero di specie molto vasto e ancora non ben delimitate. Tranne rarissimi casi, per una corretta determinazione di questo gruppo è indispensabile l’attenta osservazione microscopica. Sono tutte commestibili di ottimo pregio; si usufruisce del solo cappello ed è obbligatoria una cottura adeguata (15 minuti dal primo bollore). Essendo funghi molto fragili devono essere raccolti con grande delicatezza.” In bosco misto faggio-castagno; altezza 900 metri Particolare della volva: aderente al piede del gambo e libera all’orlo