Alessandro F Posted October 14, 2009 Author Share Posted October 14, 2009 Zona collinare attorno a Borgo San Lorenzo; parco di Villa Corte; 250 metri Gyroporus castaneus (Bull.: Fr.) Quélet Dal TUTTO FUNGHI pag 506: “La carne bianca, pressoché immutabile, avvicina questa Boletacea alla Sezione Edules dei Boletus, oltre all’aspetto generale, ai cromatismi, alla tomentosità della cuticola e al candore dei pori all’esordio; caratteri che possono trarre in inganno il principiante. Le dimensioni minute e il gambo liscio, coriaceo e cassante, ricco di cavernosità al suo interno, aiutano notevolmente a sgombrare il campo da eventuali dubbi interpretativi. Discreto commestibile, sapore grato e odore di nocciola. Scartare il gambo, spugnoso, cavo e fortemente indigesto.” Particolare del cappello Link to comment Share on other sites More sharing options...
Alessandro F Posted October 14, 2009 Author Share Posted October 14, 2009 Gyroporus castaneus (Bull.: Fr.) Quélet Imenoforo Sezione; il gambo si presenta robusto ma in realtà è fragile: all’inizio pieno, ben presto cavernoso, diventa cavo a maturità pur mantenendo una “corteccia” relativamente spessa. Tale corteccia dà la sensazione di robustezza ma, alla minima pressione, la cavità interna rende il tutto piuttosto fragile e cassante Link to comment Share on other sites More sharing options...
Pietro Curti Posted October 14, 2009 Share Posted October 14, 2009 Cystolepiota seminuda (Lasch) Bon. Macro. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Alessandro F Posted October 15, 2009 Author Share Posted October 15, 2009 Zona collinare attorno a Borgo San Lorenzo; parco di Villa Corte; 250 metri Xerocomus armeniacus (Quél.) Quél. L’armeniacum pomum è il noto frutto chiamato volgarmente albicocca (frutto della pianta Prunus armeniaca). Lo Xerocomus armeniacus deve il nome specifico proprio alla colorazione del suo cappello e di parte del gambo; tale colorazione “albicocca”, però, non è costante perché la specie presenta un policromatismo accentuato (da rosa-arancio al rosso scuro all’ocra-arancio); dal punto di vista macroscopico una caratteristica costante è comunque la carne alla base del gambo: si presenta sempre su toni arancio-ocracei o color rabarbaro; altrove la carne è di colore giallo più o meno vivo, virante al bluastro nella parte alta del gambo e nel cappello. La cuticola del cappello tende a screpolarsi a tempo secco; il gambo è quasi concolore al cappello con toni più gialli all’apice ma arancio-ocra alla base. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 528: “Specie molto diffusa, predilige le regioni a clima mite, cresce solitario o in gruppi dall’estate al tardo autunno nei boschi soleggiati di latifoglia, Castagni e Querce in particolare. Data la grande variabilità cromatica, X. armeniacus può essere confuso con specie simili. La distinzione con X. rubellus si basa sulla presenza in quest’ultimo della tipica puntinatura rosso carota o vermiglio nella carne alla base del gambo; X. persicolor si macchia di verdognolo se contuso specie nei giovani esemplari e la carne del gambo assume colorazioni rabarbaro o zafferano; X. ripariellus cresce in zone umide, quali le vicinanze di laghi o corsi d’acqua con Ontano, Pioppo e Salice, caratteristica peculiare è il gambo a volte striato longitudinalmente a zone livide specie in età adulta e per le colorazioni vinose con toni violacei alla sua base (carne), vira intensamente al bluastro nei tubuli e nella zona mediana del gambo; X. dryophilus si differenzia per la crescita esclusiva sotto Quercia, cuticola brillante e vischiosetta specie a tempo umido, colorazioni pileiche di un bel rosso cinabro in gioventù, giallo cromo all’apice del gambo, rosso scuro alla sua base; la carne, alla base del gambo, presenta toni rosso-violacei tendenti al nerastro, vira lentamente al bluastro altrove alla sezione.” Superficie screpolata del cappello Imenoforo con pori viranti all’azzurro al tocco Gambo In sezione: la carne alla base del gambo di color arancio-ocra Link to comment Share on other sites More sharing options...
Alessandro F Posted October 15, 2009 Author Share Posted October 15, 2009 Zona collinare attorno a Borgo San Lorenzo; parco di Villa Corte; 250 metri Leccinum crocipodium (Letellier) Watling Leccino legato in simbiosi con latifoglie (Querce caducifoglie, Carpini e Castagni). La cuticola tende a divenire screpolata-areolata a maturità, specialmente a tempo secco; il suo colore va dal giallo-ocra (negli esemplari giovani) fino al bruno nerastro (a maturità). La carne è bianca ma, al taglio, vira inizialmente al rosa violaceo per poi assumere un colore scuro. Il gambo è giallognolo in gioventù per divenire grigio-ocra a maturità; è cosparso di squamette concolori che tendono a scurirsi. Nella Sezione Luteoscabra (caratterizzata da imenoforo e gambo gialli; con carne da bianca a gialla, all’aria virante prima al rosa-rosso, poi al grigio e infine al nerastro) si trovano i suoi simili: Leccinum lepidum e Leccinum corsicum; questi ultimi, però, hanno una scarsa tendenza a screpolarsi sul cappello ed hanno habitat diversi: sotto Leccio il L. lepidum e sotto Cisto il L. corsicum. Imenoforo Parte del gambo; con piccole asperità concolori al fondo Viraggio poco dopo la sezione Viraggio dopo 2 minuti Link to comment Share on other sites More sharing options...
Pietro Curti Posted October 16, 2009 Share Posted October 16, 2009 Omphalotus olearius (De Cand.: Fr.) Fayod. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Pietro Curti Posted October 16, 2009 Share Posted October 16, 2009 Il bellissimo Rugosomyces ionides (Bull.) Bon. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Pietro Curti Posted October 20, 2009 Share Posted October 20, 2009 Galerina sp, in fase di studio. Macro. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Pietro Curti Posted October 20, 2009 Share Posted October 20, 2009 Gruppo di Mycena haematopus (Pers.) P. Kumm. Foto ad ingrandimenti progressivi. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Pietro Curti Posted October 20, 2009 Share Posted October 20, 2009 Entoloma sp in fase di studio. Macro con dettaglio della sporata. Link to comment Share on other sites More sharing options...
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