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Archivio Micologico

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Tutti i contenuti di Archivio Micologico

  1. Suillus granulatus (L.: Fr.) Roussel; Regione Lombardia, Crespi D'Adda; Ottobre 2007; Foto di Massimo Mantovani.
  2. Suillus granulatus (L.: Fr.) Roussel; Regione Lombardia, Val Seriana Loc. Pineta di Clusone; Agosto 2007; Foto di Federico Caledda. Giovane primordio.
  3. Suillus granulatus (L.: Fr.) Roussel; Regione Marche; Settembre 2007; Foto di Pietro Curti.
  4. Suillus granulatus (L.: Fr.) Roussel; Regione Lombardia, Dall'Oltrepò Pavese; Foto di Federico Calledda.
  5. Suillus granulatus (L.: Fr.) Roussel; Regione Alto Adige; Luglio 2005; Foto di Mauro Cittadini.
  6. Suillus granulatus (L.: Fr.) Roussel; Regione Lazio; Anno 2004; Foto di Mauro Cittadini.
  7. Suillus granulatus (L.: Fr.) Roussel; Foto di Emilio Pini.
  8. Suillus granulatus (L.: Fr.) Roussel 1806 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Boletales Famiglia Suillaceae Genere Suillus Sezione Suillus Etimologia Dal latino granulum = granulo, ovvero che porta granuli, per l'aspetto del gambo. Cappello 4-12(15) cm, prima arrotondato-convesso, poi aperto-appianato, sodo e carnoso con margine debordante in gioventù. Cuticola liscia e lucente, viscida, spessa ed elastica, asportabile, colore da giallo-aranciato a bruno-rugginoso. Imenoforo Tubuli fini, minuti, di media lunghezza, annessi al gambo, di colore giallo pallido. Pori piccoli, appressati, regolari e tondeggianti, a maturità angolosi, prima dello stesso colore dei tubuli, a maturità di un bel giallo carico. Caratteristica è l’emissione, nei primi stadi di crescita, di goccioline di liquido lattiginoso, pallido e colloso, che esposto all'aria e per essiccazione tende ad assumere colorazioni brune. Gambo 5-8 × 1-2,5 cm, cilindrico, di colore giallo chiaro e ricoperto da una minuta granulazione, che nella parte alta del gambo tende a colorarsi di bruno-rugginoso per i residui essiccati delle goccioline secrete dai pori. Talvolta sfumato di rossastro in basso; micelio basale comunque bianco. Carne Soda e compatta nei giovani esemplari, diventa spugnosa e molliccia negli esemplari adulti, bianco-giallastra, immutabile, sapore leggermente acidulo o resinoso ma gradevole, odore tenue non caratteristico o leggermente fruttato. Habitat Sotto conifere, specie legata strettamente al Pino, con predilezione per quelli a due aghi (Pinus sylvestris L. e Pinus nigra J.F. Arnold) ma non disdegna anche quelli a tre (Pinus radiata D. Don) e cinque aghi (Pinus strobus L. e Pinus cembra L.). Abbondante nelle stazioni di crescita, si presenta in forma gregaria in estate-autunno. Commestibilità e tossicità Può essere consumato a condizione di asportare la cuticola; essa svolge infatti una drastica azione purgativa. È preferibile il consumo di esemplari giovani e freschi perché la spugnosità della carne negli esemplari maturi, assorbendo molto condimento, li rende poco digeribili. È doveroso segnalare infine che in alcune persone, nonostante l'asportazione della cuticola, il consumo di funghi appartenenti al genere Suillus provoca comunque degli effetti lassativi dovuti ad idiosincrasie alimentari, ovvero particolari effetti secondari, reazioni eccessive dell'organismo che colpiscono solo alcuni soggetti che consumano il fungo. Specie simili Suillus collinitus (Fr.) Kuntze, con medesime caratteristiche di commestibilità, si differenzia però per la cuticola percorsa e decorata da fini fibrille innate, disposte radialmente e leggermente più scure del colore cuticolare, oltre che per una colorazione della stessa cuticola con toni ocra-bruni, anche color cioccolato e non aranciato-rugginosi. Altre caratteristiche differenziali presenti in Suillus collinitus sono l'associazione pressoché esclusiva in ambienti xerofili, la propensione per il Pino domestico (Pinus pinea L.), l'assenza (ma non sempre) di goccioline dai pori e in genere la particolare colorazione rosata dei resti miceliari, rilevabile alla base del gambo con un'attenta osservazione; Suillus luteus (L.: Fr.) Roussel, anch'esso commestibile, si distingue per la presenza di un evidente anello e per la carne biancastra, in particolare quella del cappello; Suillus bellinii (Inzenga) Kuntze, meno comune, si differenzia per la cuticola glutinosa e bianco sporco, per i tubuli leggermente decorrenti e per i pori giallino-verdastri alla maturità delle spore e per il gambo estremamente corto; Suillus mediterraneensis (Jacquet. & J. Blum) Redeuilh, si distingue per la cuticola all'inizio biancastra, per la carne più giallastra e per l'associarsi generalmente a Pinus halepensis Mill. in area mediterranea. Osservazioni Si tratta del comunissimo e conosciutissimo Pinarolo o Pinarello, un boleto dalle fruttificazioni abbondanti tipico dei boschi di conifere, ma che cresce anche nei giardini pubblici e privati associato sempre ad aghifoglie. Per consumarlo è necessario liberarlo della cuticola, viscida ed indigesta, bisogna raccogliere solo gli esemplari giovani, perché gli adulti si imbibiscono di acqua come spugne (o comunque di condimento durante la cottura) e sono mollicci, poco gradevoli e difficilmente digeribili. Vale la pena ricordare che gli è gastronomicamente superiore il vicino Suillus luteus il quale, a nostro avviso, rimane l'unica specie del genere che vale la pena di consumare. Periodo di crescita per entrambi, estate e autunno. Bibliografia MOSER, M., 2000. Guida alla determinazione dei funghi. Polyporales, Boletales, Agaricales, Russulales. Vol. 1. Ed. Saturnia. MUÑOZ J.A., 2005. Boletus s.l. Fungi Europaei. Vol. 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Scheda AMINT tratta da Tutto Funghi. Regione Lazio; Foto di Mauro Cittadini.
  9. Suillus flavidus (Fr. : Fr.) Presl; Regione Trentino; Settembre 2005; Foto di Luca Mistè.
  10. Suillus flavidus (Fr. : Fr.) Presl 1846 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Boletales Famiglia Suillaceae Foto e Descrizioni Cresce in zone umide in presenza di Pino. Si distingue tra i Suillus per il cappello con umbone acuto, il colore giallastro e l'anello glutinoso. Foto e commento di Emilio Pini.
  11. Suillus collinitus (Fr.) Kuntze; Regione Sardegna; Ottobre 2010; Foto di Massimo Biraghi.
  12. Suillus collinitus; Isole Azzorre (Portogallo); Foto e descrizione di Tomaso Lezzi. Crescita sotto Pino nero, cappello viscoso, ma asciugato dal vento; goccioline lattiginose su imenio e gambo che si asciugano in granulazioni brune, Micelio bianco alla base del gambo, cappello con fibrille. questo Suillus presenta alcuni caratteri di Suillus collinitus, come il cappello con fibrille e alcuni caratteri di Suillus granulatus come la mancanza di micelio rosa alla base, verificata su diversi campioni. Un particolare del cappello fibrilloso. Gambo e imenio. Un particolare del gambo con le goccioline lattiginose che si sono asciugate in granulazioni brune. La pianta simbionte: il Pino nero. Gli aghi sono riuniti in mazzetti di due. Le pigne hanno la parte superiore delle squame nera. Microscopia Foto di Tomaso Lezzi e Luigi Minciarelli. Pleurocisitdi, osservazione in Rosso Congo. Spore 7,8-9,1 × 3,1-3,6; Qm 2,56; osservazione in Rosso Congo. Caulocistidi, osservazione in Rosso Congo.
  13. Suillus collinitus (Fr.) Kuntze; Regione Emilia Romagna; Novembre 2009; Foto di Emilio Pini.
  14. Suillus collinitus (Fr.) Kuntze; Regione Sardegna; Novembre 20011; Foto di Mauro Cittadini. Esemplari parassitati e deformati da ifomicete.
  15. Suillus collinitus (Fr.) Kuntze; Regione Sardegna; Novembre 2003; Foto di Mauro Cittadini.
  16. Suillus collinitus (Fr.) Kuntze; Regione Sardegna; Novembre 2009; Foto di Felice DI Palma.
  17. Suillus collinitus (Fr.) Kuntze; Regione Toscana; Novembre 2008; Foto di Emilio.
  18. Suillus collinitus (Fr.) Kuntze; Regione Toscana; Novembre 2008; Foto e commento di Federico Calledda. I caratteri distinditivi della specie son il micelio rosato alla base del gambo e le fibrille innate presenti nel cappello.
  19. Suillus collinitus (Fr.) Kuntze; Regione Sardegna; Novembre 2008; Foto di Giovanni Satta.
  20. Suillus collinitus (Fr.) Kuntze; Foto di Felice Di Palma. Stesso gruppo.
  21. Suillus collinitus (Fr.) Kuntze; Raduno Sardegna; Novembre 2007; Foto di Giovanni Satta.
  22. Suillus collinitus (Fr.) Kuntze; Foto di Pietro Curti.
  23. Suillus collinitus (Fr.) Kuntze 1898 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Boletales Famiglia Suillaceae Genere Suillus Sezione Suillus Etimologia Dal latino collinitus = vischioso. Cappello 3-12 cm, dapprima emisferico poi convesso-appianato, sodo e carnoso con margine a lungo incurvato verso il basso. Cuticola glutinosa, collosa con forte umidità, solo vischiosa e appiccicosa con tempo secco, liscia, asportabile, colore da nocciola ad ocra-bruno fino a bruno-scuro, percorsa da fibrille innate disposte radialmente ed in fasci, che si evidenziano ancor più con il tempo secco. Imenoforo Tubuli di media lunghezza, adnati o brevemente decorrenti, colore da giallo-biancastri a giallo oro. Pori piccoli, tondeggianti, a maturità leggermente angolosi, concolori ai tubuli, seguendone la stessa evoluzione cromatica; raramente secernono goccioline lattiginose che si asciugano in granulazioni brune nella parte alta del gambo. Gambo 4-8 × 1-3 cm, cilindrico, a volte ingrossato o rastremato verso la base, di colore giallo chiaro, giallo limone nella parte alta e ricoperto da una granulazione, secondo i casi, da minuta a grossolana che tende a sporcarsi di bruno chiaro fino a bruno nerastro. Nella parte bassa, in prossimità della parte terminale, è consueto rinvenire una colorazione rosata, più o meno carica, derivante dai resti miceliari tipicamente di colore rosa. Carne Soda e compatta nei giovani esemplari, diventa presto molliccia con lo sviluppo, bianco-giallastra e giallo cromo in prossimità dei tubuli e nella parte corticale del gambo, immutabile anche se a maturità le diverse tonalità tendono a scomparire compattandosi; sapore debolmente dolciastro, odore tenue, fruttato-acidulo, vagamente fenolico ma gradevole. Habitat Sotto conifere, specie legata strettamente al Pino, con predilezione per quelli a due aghi (Pinus pinea L., Pinus sylvestris L., Pinus nigra J.F.Arnold Pinus halepensis Mill. e Pinus pinaster Aiton) ma non disdegna anche quelli a tre e cinque aghi. Si presenta in forma gregaria dall’estate all'autunno; abbondante nelle stazioni di crescita che sono di preferenza, anche se non esclusive, le pinete a clima mediterraneo. Si evidenzia tuttavia che Suillus collinitus è specie comune anche in pianura padana, più di Suillus granulatus (L.) Roussel, infatti la piantumazione di Pino silvestre a scopo ornamentale ha fatto si che questa specie si sia ampiamente diffusa. Microscopia Spore 7,8-9,1 × 3,1-3,6; Qm = 2,56, ellittiche-fusoidi, guttulate e a parete spessa; pleurocistidi in genere clavati, alcuni capitulati; caulocistidi clavati-fusiformi con evidente contenuto giallo-oro. Commestibilità e tossicità Può essere consumato a condizione di asportare la cuticola, essa svolge, infatti, una drastica azione purgativa. È preferibile il consumo d’esemplari giovani e freschi, perché, la spugnosità della carne negli esemplari maturi, assorbendo molto condimento, li rende poco digeribili. In alcune persone, nonostante l'asportazione della cuticola, il consumo di funghi appartenenti al genere Suillus provoca comunque degli effetti lassativi, dovuti ad idiosincrasie alimentari, ovvero particolari effetti secondari, reazioni eccessive dell'organismo che colpiscono solo alcuni soggetti che consumano il fungo. Specie simili Suillus collinitus var. velatipes Contu, Lavorato & Simonini, ha tubuli che si sviluppano dal gambo degradando fino a rimanere minuti verso il margine, glutine abbondante chiaramente visibile, con tempo umido, come residuo del velo generale alla base del gambo; Suillus granulatus (L.) Roussel, ugualmente commestibile, su riconosce per la mancanza delle fibrille cuticolari e la base de gambo priva di tonalità rosate; Suillus bellinii (Inzenga) Kuntze, meno comune, si differenzia per la cuticola glutinosa e bianco sporco o comunque per la non omogeneità delle sue colorazioni; per i tubuli leggermente decorrenti e per i pori giallino-verdastri alla maturità delle spore e per il gambo estremamente corto; Suillus luteus (L.: Fr.) Roussel, anch'esso commestibile, si distingue per la presenza di un evidente anello e per la carne biancastra, in particolare quella del cappello; Suillus mediterraneensis (Jacquet. & J. Blum) Redeuilh, si distingue per la cuticola all'inizio biancastra, per la carne più giallastra e per l'associarsi generalmente a Pinus halepensis Mill. in area mediterranea. Osservazioni Vale la pena ricordare che gli è gastronomicamente superiore il vicino Suillus luteus il quale, a nostro avviso, rimane l'unica specie del genere che vale la pena di consumare. Periodo di crescita per entrambi, estate e autunno. Bibliografia MOSER, M., 2000. Guida alla determinazione dei funghi. Polyporales, Boletales, Agaricales, Russulales. Vol. 1. Ed. Saturnia. MUÑOZ J.A., 2005. Boletus s.l. Fungi Europaei. Vol. 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. A.H. SMITH. 1964. A Contributions Toward of Monograph of North American Suillus. Ann Arbor. Michigan Scheda di proprietà AMINT realizzata da Gianni Pilato e Stefano Rocchi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Marche; Foto di Pietro Curti.
  24. Suillus bresadolae (Quél.) Gerhold 1985 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Boletales Famiglia Suillaceae Foto e Descrizioni Un Suillus tipico dei lariceti del Trentino, si avvicina moltissimo al S.grevillei per i cromatismi e al S.viscidus per i pori grigiastri, rivestito di glutine, gambo provvisto di anello, odore fruttato e sapore non significativo. Caratteristico il leggero viraggio al verde azzurro alla base del gambo. Regione Trentino; Settembre 2005; Foto e commenti di Pietro Curti. La varietà flavogriseus di Suillus bresadolae, riconoscibile per il colore giallastro e i pori grandi, fungo abbastanza raro. Regione Trentino; Settembre 2006; Foto Piero Curti. Soggetti maturi nei quali il velo giallastro è appena percepibile. Soggetti che mettono in mostra il caratteristico velo giallastro.
  25. Suillus bovinus (L. : Fr.) Roussel; Regione Friuli Venezia Giulia; Ottobre 2013; Foto di Nicolò Parrino.
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