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Archivio Micologico

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  1. Stropharia caerulea Kreisel 1979 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Strophariaceae Foto e Descrizioni Cappello dal colore brillante verde, celeste, violetto, con evidenti chiazzature gialle e tendente a decolorarsi a maturità, nettamente viscido in presenza di umidità, con cuticola facilmente separabile, velo biancastro, fugace a maturità, scarsamente presente e residuante in fiocchi asportabili collocati principalmente sul margine del cappello. Lamelle inizialmente chiare poi bruno pallide ed infine grigio porpora tendente al violaceo per la maturazione delle spore; filo lamellare fertile e quindi concolore alle lamelle o addirittura più scuro nel caso in cui la maturazione delle spore avvenga prima sul filo che sulla faccia della lamella. Gambo concolore al pileo con presenza di anellino sottile e fugace, è riccamente rivestito di fioccosità bianche nella sua interezza, presenta ife rizomorfe bianche alla base. Carne biancastra, colorata di verde bluastro ai margini della sezione longitudinale, odore e sapore lievi, gradevoli, fungini. Specie saprotrofa, cresce solitaria o in piccoli gruppi su detriti di varia natura, lettiere, humus poco maturo, erbe in decomposizione, con particolare frequenza nelle zone maggiormente umide. Sua simile è Stropharia aeruginosa (Curtis.: Fr.) Quél. con cappello dai toni blu-verdastri, con minori decolorazioni sul giallo e con presenza di residui velari biancastri; gambo con anello membranoso e abbastanza persistente; lamelle dal filo sterile e quindi sempre più biancastro rispetto alla faccia lamellare. Altra specie simile è Stropharia pseudocyanea (Desm.: Fr.) Morgan, che presenta caratteri intermedi tra le due specie citate in precedenza. Regione Umbria; Novembre 2008; Foto e commenti di Tomaso Lezzi. Un particolare delle lamelle in cui si vedono delle goccioline su cui si sta cominciando a raccogliere la sporata scura.
  2. Stropharia aeruginosa (Curtis : Fr.) Quél.; Regione Trentino; Agosto 2011; Foto e commento di Tomaso Lezzi. 1º Congresso trentino sui funghi alpini, Cles (TN), Loc. Malgaroi. Filo della lamella bianco, questo particolare ci permette di distinguerla da Stropharia caerulea Kreisel, che ha il filo concolore alle lamelle. Un particolare del cappello.
  3. Stropharia aeruginosa (Curtis : Fr.) Quél.; Regione Friuli Venezia Giulia; Ottobre 2012; Foto di Nicolò Parrino.
  4. Stropharia aeruginosa (Curtis : Fr.) Quél.; Regione Trentino; Settembre 2008; Foto di Pietro Curti. Particolare del cappello viscido ampiamente ornato sul margine da residui del velo generale.
  5. Stropharia aeruginosa (Curtis : Fr.) Quél.; Regione Trentino; Settembre 2008; Foto di Pietro Curti. Profilo che mette in evidenza l'abbondante residuo velare bianco presente sul cappello e il grande anello presente sul gambo.
  6. Stropharia aeruginosa (Curtis : Fr.) Quél.; Regione Trentino; Settembre 2008; Foto di Pietro Curti.
  7. Stropharia aeruginosa (Curtis : Fr.) Quél.; Regione Trentino; Settembre 2008; Foto di Pietro Curti.
  8. Stropharia aeruginosa (Curtis : Fr.) Quél.; Regione Sardegna; Foto di Felice Di Palma.
  9. Stropharia aeruginosa (Curtis : Fr.) Quél.; Regione Sardegna; Raduno AMINT; Novembre 2007; Foto di Giovanni Satta. Particolare dell'imenoforo.
  10. Stropharia aeruginosa (Curtis : Fr.) Quél.; Foto di Massimo Biraghi.
  11. Stropharia aeruginosa (Curtis : Fr.) Quél.; Regione Toscana, Monte Amiata; Settembre 2005; Foto di Tomaso Lezzi. Specie con cappello azzurro-verde, con fioccosità bianche sul bordo del cappello. Ritrovamento in bosco di Faggio.
  12. Stropharia aeruginosa (Curtis : Fr.) Quél.; Regione Trentino; Settembre 2005; Foto di Gianni Bonini. L'imenoforo.
  13. Stropharia aeruginosa (Curtis : Fr.) Quél.; Regione Lombardia, Passo del Brallo (PV); Ottobre 2005; Foto di Federico Calledda.
  14. Stropharia aeruginosa (Curtis : Fr.) Quél. 1872 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Strophariaceae Etimologia Dal latino aeruginosus = dal colore verde-rame. Cappello 2-8 cm, inizialmente campanulato, poi emisferico-convesso infine appianato negli esemplari maturi, sovente umbonato, con margine lungamente involuto e disteso solo negli esemplari adulti, decorato da residui velari fioccosi biancastri; cuticola viscida e glutinosa, lucente, munita anch'essa di fugaci residui del velo biancastro, specie nei giovani, di colore verde-bluastro tendente al verde-rame, presenta a maturazione delle decolorazioni ocraceo-giallastre sfumate. Lamelle larghe ed adnate, spaziate, intervallate da rade lamellule, di colore biancastro-grigio, col tempo da rosato-porporino a violaceo-brunastre per la maturazione delle spore, aventi filo lamellare lungamente biancastro. Gambo 4-9 × 0,5-1,5 cm, generalmente cilindrico, talvolta ingrossato alla base, in gioventù pieno e compatto poi fistoloso a maturazione e cavo negli esemplari vecchi, di colore biancastro-azzurrino con zone brunastre, rugoloso verso l'apice e ricoperto da fioccosità e fibrillosità biancastre nella metà inferiore; anello membranoso ed abbastanza persistente, alto, concolore al gambo ma con sfumature brunastro-violacee nella parte superiore per il deposito sporale. Carne Esigua e di scarsa consistenza, di colore biancastro con sfumature azzurrino-verdastre più o meno diffuse; odore leggero, rafanoide, sapore subnullo. Habitat Cresce in piccoli gruppi, indistintamente nei boschi, nei prati, nelle brughiere e nei pascoli, su residui di legno marcescente, dalla fine della primavera sino all'autunno. Diffuso ma non molto comune. Commestibilità e tossicità Non commestibile, senza alcun valore alimentare. Osservazioni La presenza dell'anello ben visibile, la cuticola viscosa verdastra, i residui persistenti del velo biancastro ed il filo lamellare biancastro anche a maturità ne agevolano la determinazione. Specie simili Stropharia caerulea Kreisel, si differenzia per la presenza di sfumature giallastre persistenti sul cappello meno glutinoso, per l'evanescenza dei residui di velo e dell'anello e per le lamelle più scure con il filo concolore, in ogni caso ben delimitabile ad un attento esame. Stropharia pseudocyanea (Desm: Fr.) Morgan rappresenta una sorta di forma intermedia tra le due, avendo cappello giallo-verdastro chiaro con decolorazioni ocracee, lamelle rosa-grige con filo biancastro ed anello poco sviluppato e presto detersile. Stropharia coronilla (Bull: Fr.) Quél., terricola, è caratterizzata da cuticola giallo-ocracea e gambo biancastro con piccolo anello striato. Stropharia rugosoannulata Farl. ex Murrill, dal portamento più massiccio, è caratterizzata dalle tinte pileiche variabili da bruno-porporino a giallo (var. lutea), dal gambo claviforme biancastro munito di anello bianco e scanalato Regione Lombardia, Clusone; Foto di Federico Calledda.
  15. Strobilurus tenacellus (Pers. : Fr.) Singer; Regione Emilia Romagna; Aprile 2013; Foto e microscopia di Emilio Pini. Piacenza Val Nure pineta artificiale. Spore (4,2)5,8-6,3(8,6) × 2,8-3,1 μm. Cheilocistidi fino a 70 × 10 μm, tipici della specie.
  16. Strobilurus tenacellus (Pers. : Fr.) Singer; Regione Piemonte; Aprile 2013; Foto e microscopia di Gianluigi Boerio. Pineta a 300 m s.l.m. sulle colline alessandrine, crescita su strobili di pino. Si differenzia dalle specie sosia, Strobilurus stephanocystis, principalmente per la forma dei cistidi imeniali e, secondo alcuni, per il sapore più amorognolo. Cistidi e basidi (principalmente tetrasporici). Spore assai piccole. Dettaglio cistidi in H2O.
  17. Strobilurus tenacellus (Pers. : Fr.) Singer; Regione Lombardia; Marzo 2012; Foto e microscopia di Sergio Mombrini. Pianura bergamasca. Ritrovamernto su strobili di Pino a due aghi. La forma dei cistidi imeniali (fusiformi) lo separano dal vicino Strobilurus stephanocystis che cresce nello stesso habitat.
  18. Strobilurus tenacellus (Pers. : Fr.) Singer; Regione Umbria, Colli del Trasimeno; Febbraio 2010; Foto e microscopia di Luigi Minciarelli. Crescita su strobili interrati di Pino. In basso a destra visibile la base del gambo, radicante, villosa e con residui miceliari. Spore cilindriche, faseoliformi, con apicolo evidente. Misure Sporali rilevate: 4,6-6,5 × 1,8-2,7 µm; Qm = 2,43. Osservazione in verde malachite. Pleurocistidi lageniformi, alcuni lievemente capitulati; rara presenza di cristalli. Osservazione in verde malachite.
  19. Strobilurus tenacellus (Pers. : Fr.) Singer; Regione Lazio; Maggio 2008; Foto di Mauro Cittadini.
  20. Strobilurus tenacellus (Pers. : Fr.) Singer; Regione Lombardia, Val Seriana, loc. Pineta di Clusone; Marzo 2009; Foto Massimo Biraghi. Cheilocistidi fusiformi, raramente con cristalli. Regione Lombardia, Val Seriana, loc. Pineta di Clusone; Marzo 2009, Foto di Angelo Mariani. Cistidi imeniali fusiformi a parete un po' spessa. Rivestimento pileico costituito da cellule clavate-piriformi e da dermatocistidi generalmente fusiformi. Caulocistidi.
  21. Strobilurus tenacellus (Pers. : Fr.) Singer; Regione Toscana, Vallombrosa; Anno 2006; Foto di Mauro Cittadini. Particolare delle lamelle e della parte alta del gambo.
  22. Strobilurus tenacellus (Pers. : Fr.) Singer; Regione Lombardia, Lodi; Aprile 2010; Foto di Massimo Biraghi. Campioni trovati in un giardino sotto Pinus silvestris.
  23. Strobilurus tenacellus (Pers. : Fr.) Singer 1962 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Physalacriaceae Sinonimi Collybia tenacella (Pers. : Fr.) P. Kumm. 1871 Marasmius tenacellus (Pers. : Fr.) J. Favre. 1939 Pseudohiatula tenacella (Pers. : Fr.) Métrod. 1952 Etimologia L'epiteto tenacellus deriva dal latino tenax = tenace, che resiste alla rottura. Cappello 1-4 cm, glabro, igrofano, colorazioni molto variabili, da bianco-grigiastro a bruno camoscio, bruno scuro, più chiaro al bordo, leggermente striato al margine, traslucido. Imenoforo Lamelle fitte, bianco-grigiastre, poi con toni paglierini e sfumature crema-olivastre in vetustà. Gambo Slanciato, cilindrico, coriaceo, duro, che ricorda come consistenza quello di Marasmius oreades, bruno rossiccio nella parte bassa e bianco nella parte alta, che impallidisce disidratandosi e leggermente pruinoso all'apice, la base è radicante, villosa e con residui miceliari. Carne Esigua, dolce, dopo lunga masticazione amarognola, astringente, di sapore non gradevole, odore acidulo. Habitat Cresce sotto Pinus spp. Microscopia Spore 4,7-6,5 × 2,5-3 µm, ellissoidi, cilindracee. Cistidi imeniali 35-65 × 6-10 µm Caulocistidi 65-80 × 7-10 µm. Pileipellis con elementi clavati, misti a pileocistidi legeniformi. Commestibilità Senza valore alimentare, probabilmente raccolto e consumato nelle foreste di conifere miste perché confuso con S. esculentus. Specie simili Strobilurus esculentus e Strobilurus stephanocystis, sono difficilmente separabile da Strobilurus tenacellus, se non con l'ausilio della microscopia. Strobilurus tenacellus si distingue macroscopicamente da entrambi per il gambo rigido, coriaceo, duro, per le dimensioni maggiori, il pileo traslucido, igrofano, il margine leggermente striato e per il sapore prima dolce, poi dopo lunga masticazione amarognolo, astringente e l'odore acidulo. Dal punto di vista microscopico presenta cistidi imeniali sublageniformi, fusiformi, privi o con rare cristallizzazioni o murificazioni. Strobilorus esculentus cresce sotto Picea excelsa, è di consistenza tenera, emana un odore gradevole e ha sapore mite, dolciastro, gradevole. Ha i cistidi imeniali con vistose cristallizzazioni all'apice. Strobilorus stephanocystis, che condivide lo stesso areale di crescita, ha sapore insignificante, odore tipicamente fungino. Presenta cistidi imeniali utriformi e cristallizzazioni fini e abbondanti. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi. Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Campania; Marzo 2009; Foto di Emanuele Bosco. Ritrovamento sotto Pinus Nigra. Foto e microscopia di Massimo Biraghi. Spore 4,7-6,5, × 2,5-3 µm. Cheilocistidi. Pleurocistidi. Caulocistidi. Pileipellis.
  24. Strobilurus stephanocystis (Kühner & Romagn. ex Hora) Singer; Regione Lombardia; Maggio 2014; Foto e microscopia di Angelo Mariani. Microscopia Cistidi imeniali 40-50 × 16-18 µm con incrostazioni.
  25. Strobilurus stephanocystis (Kühner & Romagn. ex Hora) Singer; Regione Valle d'Aosta; Aprile 2013; Foto e commento di Gianluigi Boerio. Alta Valle, Morgex, bosco a 1000 m s.l.m. su strobili di Pino silvestre. Si differenzia dal sosia S. tenacellus principalmente per la differente conformazione dei cheliocistidi (osservazione 1000× in acqua).
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