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Archivio Micologico

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  1. Ganoderma resinaceum Boud.; Regione Lombardia, località Mandello del Lario (LC); Foto di Marco Barbanera. Su ceppaia di Alloro.
  2. Ganoderma resinaceum Boud.;Regione Lombardia, loc. Parco di Monza (MB); Agosto 2014; Foto Di Marco Barbanera. Su tronco di latifoglia. Quello che si intravede superiormente è Ganoderma adspersum (Schulzer) Donk.
  3. Ganoderma resinaceum Boud.; Regione Friuli Venezia Giulia; Ottobre 2013; Foto di Nicolò Parrino.
  4. Ganoderma resinaceum Boud. 1889 Tassonomia Ordine Polyporales Famiglia Ganodermataceae Foto e Descrizioni Regione Sardegna; Ottobre 2006; Foto di Giovanni Satta. Deposito sporale sulla parte superiore e vista dal basso.
  5. Ganoderma lucidum (Curtis : Fr.) P. Karst.; Regione Lombardia, Parco di Monza (MB); Agosto 2014; Foto di Marco Barbanera. Crescita su ceppaia di latifoglia.
  6. Ganoderma lucidum (Curtis : Fr.) P. Karst.; Regione Calabria; Luglio 2009; Foto di Pietro Curti.
  7. Ganoderma lucidum (Curtis : Fr.) P. Karst.; Regione Lazio; Novembre 2008; Foto di Mauro Cittadini.
  8. Ganoderma lucidum (Curtis : Fr.) P. Karst.; Regione Lombardia, Parco sul fiume Oglio; Anno 2006; Foto di Emilio Pini.
  9. Ganoderma lucidum (Curtis : Fr.) P. Karst.; Regione Lombardia, Parco sul fiume Oglio; Anno 2006; Foto di Emilio Pini.
  10. Ganoderma lucidum (Curtis : Fr.) P. Karst.; Regione Emilia Romagna; Dicembre 2005; Foto di Gianni Bonini.
  11. Ganoderma lucidum (Curtis : Fr.) P. Karst.; Regione Calabria; Maggio 2005. Giovane esemplare.
  12. Ganoderma lucidum (Curtis : Fr.) P. Karst.; Regione Sardegna; Anno 2005; Foto di Franco Sotgiu.
  13. Ganoderma lucidum (Curtis : Fr.) P. Karst. 1881 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Polyporales Famiglia Ganodermataceae Sinonimi Grifola lucida (Curtis : Fr.) Gray 1821 Polyporus lucidus (Curtis : Fr.) Fr. 1821 Fomes lucidus (Curtis : Fr.) Cooke 1885 Etimologia Dal greco gános= lucentezza e dérma= pelle, con la pelle lucente. Dal latino lucidus= lucido, per il suo aspetto. Cappello 5-12(18) × 2-3 cm di spessore, reniforme, semicircolare o flabelliforme, con un'umbone in corrispondenza dell’inserzione del gambo, superficie pileica ricoperta da una crosta lucida, brillante, come laccata, fatta di componenti non resinosi, che si può incidere con l’unghia e non si scioglie alla fiamma di fiammifero, liscia o gibbosa, corrugata; di colore bruno-rosso, rosso, rosso-aranciato, a vecchiaia bruno-nerastro, con zonature o solcature concentriche, orlo ispessito, ondulato, all’inizio bianco e dopo giallastro, comunque più chiaro della superficie pileica. Imenoforo Tubuli alti 5-20 mm, di solito monostratificati, da color crema a color tabacco-bruno; pori piccoli e rotondi concolori ai tubuli, si scuriscono alla manipolazione o alla scalfittura; spore brune. Gambo 5-15(20) × 1,5-3 cm, laterale, cilindrico, irregolare, con gibbosità e ondulazioni, concolore al cappello o più scuro, duro, lucido, si opacizza con l’invecchiamento o perché ricoperto di spore. Carne Color crema-ocra; prima spugnosa, poi elastica, legnosa, assai coriacea e tenace; odore fungino e sapore non individuabile per l’impossibilità di masticazione. Habitat Specie molto comune, cresce in tutte le stagioni, in tutte le regioni italiane, su ceppi e rami interrati o alla base dei tronchi di latifoglie (Quercia, Pioppo, Frassino, Platano, Acero, Tiglio, Faggio, Robinia, Bagolaro e altri). Commestibilità e Tossicità Non commestibile per la carne legnosa, coriacea e tenace. Specie simili Un suo simile è Ganoderma valesiacum Boud., di colore più chiaro che predilige per la sua crescita il Larice, conifera di alta montagna; Ganoderma carnosum Pat. ha la superficie pileica più scura, è vistosamente più grande (ca.30 cm) e cresce su conifere prediligendo l’Abete bianco. Osservazioni Si tratta di uno dei Polyporales più diffusi, fa parte della Famiglia delle Ganodermataceae, è saprotrofo, raramente anche parassita e agente di carie bianca a lento sviluppo che causa lo schiarimento del legno colpito. Si tratta di un fungo molto vistoso: l’aspetto laccato e i colori vivi e brillanti suscitano la curiosità di tutti quelli che lo incontrano, molti lo raccolgono nei nostri boschi per usarlo come decorativo nei vasi o come soprammobile. In Oriente i cinesi lo chiamano Ling Zhi, ovvero “potenza spirituale”, i giapponesi Reishi, e in entrambi i paesi è coltivato e viene commercializzato per uso medicinale, poiché risulterebbe efficace, come alcune altre specie del Genere Ganoderma (G. adspersum, G. applanatum, G. carnosum, G. pfeifferi, G. resinaceum e G. valesiacum), nella cura di molti mali. Sono in corso studi anche in Europa, in particolare in Spagna, per verificarne l’effettiva efficacia terapeutica. Scheda AMINT tratta da Tutto Funghi Regione Lazio; Anno 2005; Foto di Mauro Cittadini.
  14. Ganoderma carnosum Pat.; Regione Emilia-Romagna; Agosto 2010; Foto e commento di Alessandro Francolini. Può essere confuso con Ganoderma lucidum; ma Ganoderma carnosum ha dimensioni maggiori, raggiungendo e superando anche i 20 cm di diametro pileico e ha colorazione più scura, da color fegato fino a bruno-nerastra; l’habitat, infine, dovrebbe fugare i dubbi residui: presso conifere, soprattutto Abete bianco, il Ganoderma carnosum, presso latifoglie, specialmente Quercia e Castagno, il Ganoderma lucidum. Esemplare ai piedi di una ceppa di Abete bianco.
  15. Ganoderma carnosum Pat. Regione Lazio. Ottobre 2006. Foto di Felice Di Palma.
  16. Ganoderma carnosum Pat. 1889 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Ganodermatales Famiglia Ganodermataceae Tra le specie che possono essere confuse con il comune Ganoderma lucidum, vi è Ganoderma carnosum Pat. =Ganoderma atkinsonii H. Jahn, Kotl. & Pouzar. Ganoderma carnosum si riconosce essenzialmente per le maggiori dimensioni, a volte con cappelli di oltre 20 cm di diametro e per la colorazione decisamente più scura, bruno-fegato nerastra. Infine è significativa la dimensione sporale maggiore rispetto a Ganoderma lucidum, Ganoderma valesiacum Boud. che cresce esclusivamente su Larix sp. ed al "fratello" americano Ganoderma tsugae Murrill. I ritrovamenti presentati sono relativi ai Monti Cimini, Loc. Pianiccione su ceppaie di Pseudotsuga menziesii. Regione Lazio. Settembre 2006. Foto e commenti di Mauro Cittadini. Spore da largamente ellittiche ad ovoidi, con apice tronco, verrucose. parte esterna (esosporio) ialino endosporio bruno chiaro in acqua. dimensioni rilevate: (10)11-13 × 7-7,5(8) µm.
  17. Ganoderma applanatum (Pers.) Pat.; Regione Lombardia, Parco di Monza; Settembre 2014; Foto di Marco Barbanera. Su tronco di Carpinus betulus vivente. Imenoforo. Sezione.
  18. Ganoderma applanatum (Pers.) Pat.;Regione Lombardia, loc. Parco di Monza (MB); Agosto 2014; Foto Di Marco Barbanera. Su legno in decomposizione
  19. Ganoderma applanatum (Pers.) Pat.; Giardino privato su Quercus ilex; Regione Marche; Mese di Settembre; Foto di Pietro Curti. Pileo. Polvere sporale che riveste il pileo.
  20. Ganoderma applanatum (Pers.) Pat.; Giardino privato su Quercus ilex; Regione Marche; Mese di Settembre; Foto di Pietro Curti. Soggetto maturo che ha completato la sua crescita. Superficie sterile liscia e lucida, ricoperta da basidiospore. Imenoforo. Bianco e con pori più o meno rotondeggianti.
  21. Ganoderma applanatum (Pers.) Pat.; Regione Marche; Agosto 2013; Foto e descrizioni di Pietro Curti. Ai piedi del Leccio secolare del mio giardino. Contesto bruno ruggine. Odore acidulo fungino lieve, sapore subnullo, pori rotondi e abbastanza irregolari. Sezione. Contesto percorso da zonature concentriche e con maculature biancastre.
  22. Ganoderma applanatum (Pers.) Pat.; Regione Lombardia; Marzo 2007; Foto e descrizioni di Rensacca. Superficie poroide biancastra, scurisce se toccata; 6-7 pori per mm. Microscopia Ife vegetative arboriformi. Basidiospore ellissoidali-ovoidali, provviste di exosporio ialino ed endosporio bruno-chiaro e verrucoso.
  23. Ganoderma applanatum (Pers.) Pat. 1889 Tassonomia Regno Fungi Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Polyporales Famiglia Ganodermataceae Sinonimi Fomes applanatus (Pers.) Gillet (1878) Ganoderma leucophaeum (Mont.) Pat. (1889) Polyporus applanatus (Pers.) Wallr. (1833) Etimologia Dal greco gános = lucentezza e dérma = pelle, con la pelle lucente. Dal latino applanatus = spianato. Cappello 10-60 × 5-30 cm, a forma di mensola, appiattito, superficie superiore quasi sempre irregolare, con zonature concentriche e nodosità, rivestito da una crosta spessa circa 1 cm, rugosa, dura ma cedevole se premuta, di colore brunastro, grigiastro-bruno, marrone, fino a tonalità grigio-scure o nerastre; viene ricoperto all’atto della sporulazione da uno strato abbondante di basidiospore di colore brunastro; il margine è ottuso, ispessito, ondulato, biancastro, che scurisce con l’età ma mantenendo tonalità più chiare rispetto al resto del cappello. Imenoforo I tubuli sono disposti su più strati con uno spessore di circa 1 cm, uno per ogni anno di età del basidioma, di colore brunastro, bruno-ruggine; pori rotondeggianti, del diametro di 0,2 mm, biancastri, brunastri alla manipolazione, frequentemente deformati da galle cilindriche o coniche-ottuse provocate dalle larve del dittero Agathomya wancowitzii. Carne Dura, suberosa, coriacea, di colore variabile da bruno-ocra a bruno-rossastro, odore e sapore nulli o comunque poco significativi. Habitat Parassita o saprotrofo, cresce tutto l’anno nelle zone a clima temperato in Italia e in Europa, predilige le zone a clima mite delle aree mediterranee ma si adatta facilmente all’ambiente urbano; si sviluppa alla base, a un metro o meno di altezza degli alberi viventi, su ceppaie o su tronchi caduti di latifoglie tra le quali: Leccio, Faggio, Platano, Sughera, Frassino, Carpino, Pioppo e più raramente su aghifoglie (Pino domestico). Commestibilità e Tossicità Non commestibile, per la consistenza della carne legnosa e coriacea. Specie simili Di problematica determinazione, può essere facilmente confuso con Ganoderma adspersum e Ganoderma resinaceum: più di uno dei caratteri distintivi indicati dagli autori per queste specie, sono riscontrabili in tutte e tre le specie, oppure, sono di difficile interpretazione; l’unico carattere che garantisce una sicura determinazione è la lunghezza delle spore. Osservazioni Sicuramente è uno dei Polyporales più diffusi, fa parte della Famiglia delle Ganodermataceae; le zonature o i solchi nella superficie pileica, indicano che la sua crescita avviene in diversi anni: ogni anno il diametro del cappello aumenta, un nuovo solco si aggiunge a quelli già esistenti e uno strato di tubuli si sovrappone agli altri. Danneggia gravemente gli alberi che attacca, minando la loro resistenza meccanica e la loro stabilità con la carie bianca e il marciume radicale. La zona dei pori (imenoforo) se graffiata o incisa imbrunisce mettendo in risalto sul fondo biancastro le linee tracciate. Viene utilizzato in Giappone e in Cina come medicinale. Spesso capita di notare come il Ganoderma applanatum abbia la cuticola del cappello ricoperta da spore. Il fenomeno secondo alcuni Autori è riconducibile al fatto che le spore verrebbero 'sparate' (sono delle ballistospore) in tutte le direzioni e pertanto ricadrebbero copiose anche sul cappello. Alcuni studiosi sostengono anche la teoria che i funghi, regolando la loro temperatura, riescano a generare flussi d'aria verticali necessari per il trasporto delle spore e questo spiegherebbe il rilevante deposito sporale sopra il pileo. Verosimilmente, si può ritenere che l'ingente flusso sporale che esce dall'imenoforo venga depositato sopra il cappello dalle folate di vento e dalle anche piccole correnti d'aria che si verificano naturalmente. Bisogna ricordare a questo proposito che le spore hanno un peso bassissimo e sono facilmente trasportabili. Altri ancora suppongono che parte delle spore siano prodotte direttamente sul cappello. Tutte queste teorie meritano studi più approfonditi e relativi riscontri e/o smentite. Regione Lombardia; Settembre 2008; Foto di Emilio Pini.
  24. Ganoderma adspersum (Schulzer) Donk; Regione Lombardia, loc. Parco di Monza (MB); Agosto 2014; Foto di Marco Barbanera. Su tronco di latifoglia.
  25. Ganoderma adspersum (Schulzer) Donk; Regione Umbria; Agosto 2013; Foto di Stefano Rocchi. Superficie bruna rossiccia con alone bluastro, pori biancastri con piccoli rilievi, sapore amaro e odore fungino, spore grandi. Sezione.
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