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Archivio Micologico

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  1. Cortinarius praestans (Cordier) Gillet; Regione Liguria; Settembre 2005; Foto di Maria Ligure. Un particolare del cappello segnato dalle sue rughe radiali.
  2. Cortinarius praestans (Cordier) Gillet 1876 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Genere Cortinarius Sottogenere Phlegmacium Etimologia Dal latino præstans = notevole, imponente, per le sue grandi dimensioni. Cappello 5-25 cm, all’inizio emisferico, poi convesso con il margine a lungo involuto, poi disteso e infine depresso. Superficie pileica dapprima liscia poi caratteristicamente corrugata verso il margine, di colore bruno-rossiccio, con componente violaceo-argentata all’esordio. Di frequente sono presenti lembi del velo generale anche a maturità. Imenoforo Lamelle fitte, uncinate, fragili, con filo irregolare biancastro; di color grigio-violetto pallido, poi argilla e infine rugginose. Gambo 6-24 × 2-5 cm, robusto, panciuto o quasi obeso all’inizio, poi ventricoso, con un bulbo basale ingrossato e radicante ma non marginato; superficie biancastra ma presto ocracea, pressoché glabra e ornata da vistosi residui del velo generale viola-argentato che può formare anche ghirlande sovrapposte. Carne Piuttosto soda, biancastra o crema, sfumata di violetto all’apice del gambo; odore leggero e gradevole, sapore dolciastro. Habitat Gregario o subcespitoso nei boschi di latifoglie, in particolare di Faggi e Querce; raramente segnalato anche presso conifere. Cresce dalla tarda estate all’autunno prediligendo substrati calcarei. Commestibilità e Tossicità Buon commestibile di ottima resa; da molti raccoglitori preferito addirittura al Porcino. Osservazioni Questo fungo è sicuramente la specie di maggiori dimensioni all’interno del genere Cortinarius; oltre alla taglia gli altri caratteri fondamentali per il riconoscimento sono il cappello corrugato, le lamelle pallide, l’assenza di un bulbo marginato e le spore di grandi dimensioni. Quest’ultime, in alcuni casi, possono arrivare a dimensioni enormi fino a superare i 17 μm. Specie simili Certamente la specie che crea maggiori problemi di confusione è Cortinarius cumatilis Fr., taxon crescente sotto conifere, di taglia inferiore, con colorazioni del cappello costantemente sul grigio-violetto-celeste e spore più piccole. Decisamente più complessa è la distinzione con alcune sue forme e varietà descritte da alcuni autori e che sono spesso considerate nella letteratura scientifica internazionale manifestazioni ecologiche rientranti nella specie tipo. Cortinarius cumatilis var. haasii (M.M. Moser) Quadr., specie assai rara con lamelle azzurre e crescita presso latifoglie. Questo complesso di specie, tuttavia non presenta mai un cappello corrugato, caratteristica macroscopica fondamentale ed esclusiva di Cortinarius præstans. Nelle faggete, un’altra possibile confusione può avvenire con Cortinarius largus Fr., specie di medie dimensioni che si differenzia per le tinte del cappello sensibilmente più pallide, dalla carne e dalle lamelle violette. Curiosità Secondo la letteratura tutte le specie di Cortinarius a carne bianca sono da considerarsi commestibili: per prudenza e per le qualità organolettiche, non sempre tali da meritarne il consumo, consigliamo di mettere in tavola solo specie determinate e riconosciute con certezza assoluta e di cui sia dichiarato un giudizio di commestibilità. Scheda AMINT tratta da Tutto Funghi Regione Lombardia; Settembre 2008; Foto di Massimo Biraghi. Certamente il "gigante" del Genere Cortinarius, cresce nelle foreste di latifoglia e in special modo nelle faggete, ma anche sotto Castagno e Quercia in suoli calcarei. L'assenza di un bulbo marginato, le lamelle biancastre nel giovane, la carne biancastra, sfumata a volte di violetto nella parte alta del gambo, l'odore subnullo, il sapore dolce, e la taglia imponente sono elementi che consentono una determinazione sicura.
  3. Cortinarius poecilopus Rob. Henry 1956 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Genere Cortinarius Sottogenere Telamonia Sezione Firmiores (Armeniaci) Foto e Descrizioni Specie non comune e relegata alle foreste di conifera montane. Colorazioni pileiche rosso-brunastre, rosso ocracee, rosso albicocca, presenta un cappello inizialmente convesso, poi piano-convesso, gibboso, flessuoso, igrofano. Lamelle adnate, decorrenti con dentino, ocracee, filo eroso e più chiaro. Gambo carnoso cilindrico, claviforme, obeso nella parte centrale, a volte anche alla base, decorato da resti di velo biancastro. Carne consistente, biancastra, odore erbaceo. Gli è affine Cortinarius armeniacus (Schaeff.: Fr.) Fr. che si distingue per il portamento meno robusto e il gambo non claviforme. Non Commestibile. Regione Trentino; Settembre 2009; Foto e commento di Massimo Biraghi. Regione Lombardia; Agosto 2009; Foto di Massimo Mantovani.
  4. Cortinarius pholideus (Lilj.) Fr.; Regione Lombardia, località Aprica; Settembre 2014; Foto e microscopia di Massimo Biraghi. Bosco di Betulla e Abete Rosso 1300 m s.l.m. Spore ovoidali con evidenti verruche. N° Long. Larg. Q Moy 7,13 5,12 1,39 Min 6,43 4,53 1,25 Max 7,72 5,62 1,55 Media 7,14 5,15 1,38 Lxl: N = 40; dMd; (6,43)6,65-6,98-7,55(7,72) x (4,53)4,74-5,1-5,42(5,62) Qm= 1,39 Osservazione in acqua a 400×. Osservazione in acqua a 1000×.
  5. Cortinarius pholideus (Lilj.) Fr. 1838 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Continente Europa; Agosto 2008; Foto di Federico Calledda.
  6. Cortinarius percomis Fr.; Svizzera; Agosto 2007; Foto e commento di Federico Calledda. "Poco tipici sul luogo di raccolta ma in definitiva determinati con sicurezza per caratteristiche organolettiche, macroreazione (reazione rossa al KOH di carne e base del gambo) e microscopia."
  7. Cortinarius percomis Fr.; Regione Trentino; Settembre 2006; Foto di Pietro Curti.
  8. Cortinarius percomis Fr. 1838 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Foto e Descrizioni Cappello vischioso cm 4-8 da emisferico nel giovane a convesso, di colore-giallo-ocra tendente ad imbrunirsi con l’età. Lamelle concolori al cappello, con qualche riflesso verdastro. Gambo cm 4-8 giallo-zolfo cilindrico, a volte con base leggermente ingrossata (clavato). Carne giallo-zolfo, reazione rossastra al KOH. L'odore è forte aromatico (maggiorana), sapore dolce. Crescita sotto Abete (rosso). Regione Trentino; Settembre 2006; Foto di Massimo Biraghi, commento di Luca Mistè.
  9. Cortinarius orichalceus (Batsch) Fr. 1838 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Foto e Descrizioni "Molto simile al più comune C. odorifer, C. orichalceus si riconosce macroscopicamente per l'assenza di odori particolari, per le tinte verdastre del cappello, la carne biancastra, al più solo sfumata di giallo." Svizzera; Agosto 2007; Foto e descrizione di Federico Calledda. sezione che mette in evidenza la carne
  10. Cortinarius orellanus Fr.; Regione Sardegna; Novembre 2013; Foto di Franco Sotgiu.
  11. Cortinarius orellanus Fr.; Regione Lombardia; Luglio 2013; Foto e microscopia di Massimo Biraghi. Microscopia Spore in acqua 100×. Long. : N =30 ; dMd ; (8,13)8,554 - 8,86 - 9,451(10,05) Larg. : N =30 ; dMd ; (5,46)5,912 - 6,19333333333333 - 6,667(6,79) Q : N =30 ; dMd ; (1,30)1,35 - 1,42 - 1,557(1,61) N° Long. Larg. Q Moy 8,99 6,29 1,43 Min 8,13 5,46 1,30 Max 10,05 6,79 1,61 Media 9,02 6,34 1,43
  12. Cortinarius orellanus Fr.; Regione Lombardia; Ottobre 2008; Foto di Emilio Pini.
  13. Cortinarius orellanus Fr.; Regione Lombardia; Novembre 2007; Foto di Federico Calledda.
  14. Cortinarius orellanus Fr.; Foto di Federico Calledda.
  15. Cortinarius orellanus Fr., Regione Lombardia, Val Seriana, loc. Fonti, Pineta di Clusone; Settembre 2007; Foto di Massimo Biraghi.
  16. Cortinarius orellanus Fr. 1838 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Genere Cortinarius Sezione Leprocybe Nome italiano Cortinario orellano. Etimologia Da Bixia orellana, pianta da cui si estrae un colorante arancio ruggine. Cappello 3-10 cm di diametro. Semisferico-campanulato, poi sempre più disteso ed infine espanso piano, talvolta con pronunciato umbone pileico largo e ottuso. Bruno volgente al fulvo, all'arancio, al rossastro, rugginoso, spesso assai scuro, con fibrille o squamette pelose finemente appressate, asciutto, opaco, serico, carnoso al centro, sottile al margine che è delicato e spesso fessurato, dapprima arrotolato, poi ondulato, lobato e lievemente contorto. Lamelle larghe, distanziate, alte, annesse al gambo a volte grinzose ed erose sul margine. Di colore giallastro-arancione e poi del colore del cappello con riflessi rugginosi e rossastri. Gambo Dimensioni 3-10 × 0,8-1,8 cm, quasi cilindrico, allungato, a volte allargato a metà altezza e attenuato alla base, liscio, sodo, pieno, giallo arancio, o giallo citrino, con il colore del cappello in zona mediana, più pallido in alto e in basso, decorato nella sua interezza da finissime fibrille bruno rossicce, con riflessi rugginosi analoghi a quelli del cappello. Carne Compatta, stabilmente giallastra ocracea, più scura al piede dello stipite, sotto la cuticola da bruno ruggine a ocracea con sfumature rossastre. Odore di radice o di rapa, sapore terroso, acidulo. Habitat Cresce da agosto a ottobre, a grandi gruppi ma anche solitario, sotto latifoglie, preferibilmente sotto Quercus e Fagus, si lega sovente anche al Nocciolo. Gli areali di crescita non sono equamente distribuiti nel territorio, comunque è sempre presente con abbondanza nelle stazioni di crescita abituali. Commestibilità e tossicità Velenoso mortale. Produce una tossina chiamata orellanina. Se ingerito manifesta gli effetti della sua tossicità da 2 a 18 giorni dopo l'ingestione. I primi sintomi sono la sete bruciante e l'aumento della diuresi seguiti poi da nausea, cefalee, dolori muscolari e brividi. Successivamente i tubuli renali si necrotizzano. Porta a morte nel 10% dei casi, o al rene artificiale o al trapianto renale, anche un avvelenamento leggero può richiedere mesi di trattamento in ospedale. Sembra quasi inverosimile che un fungo di tale aspetto (sgradevolmente rugginoso in ogni sede e con odori e sapori nettamente negativi), porti ad avvelenamenti così micidiali e frequenti. In realtà la maggioranza dei micetismi che interessano questa specie sono circoscritti a zone dove esiste la diffusa abitudine alla raccolta di funghi appartenenti al Genere Chroogomphus, i quali effettivamente presentano numerose affinità morfocromatiche. Per tali motivi e vista la scarsissima qualità organolettica di Chroogomphus helveticus e Chroogomphus rutilus, sconsigliamo vivamente la raccolta di queste due specie, troppo simili in gioventù a Cortinarius orellanus e Cortinarius speciosissimus. Osservazioni Pur consigliando di evitare i Chroogomphus per l'alto rischio di confusione esistente con i Cortinarius velenosi mortali, ci sembra giusto indicare quali sono le osservazioni che portano a differenziare macroscopicamente i due gruppi di funghi. Cortinarius ha lamelle adnate, smarginate, Chroogomphusdiversamente nettamente decorrenti, Cortinarius ha sporata ocra rugginosa e quindi di tale colore pitta le lamelle a maturità, Chroogomphus ha sporata nerastra. Ultima differenza la carne, alla base del gambo quella dei Chroogomphus è tipicamente giallo cromo, giallo fulvo, questa caratteristica non è mai presente in Cortinarius orellanus e Cortinarius speciosissimus. Specie simili Questa specie può essere confusa con: Cortinarius speciosissimus = Cortinarius orellanoides con gli stessi colori, ma cresce sotto conifere, con capello conico-umbonato, e gambo con bande zigzaganti giallastre e cangianti, egualmente velenoso mortale, sempre per presenza dello stesso principio tossico, l'orellanina. Cortinarius cinnabarinus rosso vermiglio, con lamelle di colore ancora più intenso, proprio delle faggete, velenoso non mortale, responsabile di sindrome gastroenterica. Cortinarius sanguineus completamente rosso sangue, che cresce sotto le conifere, con stesse caratteristiche tossicologiche del precedente. Cortinarius bolaris biancastro o ocraceo, con squame vermiglie e lamelle color cannella. Infine, tutti i funghi del Sottogenere Leprocybepossono assomigliare a Cortinarius orellanus, anche se tendenzialmente hanno colori meno rugginosi e più giallastri. Curiosità Cortinarius orellanus contiene una quantità maggiore di orellanina rispetto a Cortinarius speciosissimus e per questo motivo è decisamente più velenoso. La latenza prima della manifestazione esplicita di sintomi d'intossicazione da orellanina può essere veramente lunga, anche oltre 10 gg. l'orellanina per alcuni studiosi rimane presente nell'organismo fino a sei mesi dopo l'ingestione, per cui il trapianto sembra sicuro per il nuovo rene a distanza di almeno un anno. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Pietro Curti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lombardia; Novembre 2007; Foto di Federico Calledda.
  17. Cortinarius olivaceofuscus Kühner; Regione Lombardia; Novembre 2013; Foto, commento e microscopia di Massimo Biraghi. Entità variabile nelle colorazioni pileiche, il colore di fondo del cappello può avere toni olivastri, da qui il nome, oppure toni ocra-giallastri, come nel mio caso, quello che invece accomuna è il colore rossastro al centro dell'umbone e nei punti di contatto. Microscopia Spore ovali - ellissoidi Long. : N =50 ; dMd ; (6,33)7,102 - 7,33 - 8,036(8,37) Larg. : N =50 ; dMd ; (4,19)4,306 - 4,465 - 5,099(5,36) Q : N =50 ; dMd ; (1,35)1,471 - 1,55 - 1,769(1,85) N° Long. Larg. Q Moy 7,53 4,71 1,60 Min 6,33 4,19 1,35 Max 8,37 5,36 1,85 Media 7,53 4,73 1,58 Lxl: N= 50 ; dMd; (6,33)7,10-7,33-8,04(8,37) x (4,19)4,31-4,465-5,10(5,36) Qm= 1,60
  18. Cortinarius olivaceofuscus Kühner; Regione Umbria; Ottobre 2010; Foto di Tomaso Lezzi. Le lamelle. Un'immagine della reazione sulla cuticola al KOH di color rosso scuro-nerastro.
  19. Cortinarius olivaceofuscus Kühner 1955 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Sinonimi Cortinarius carpineti M.M. Moser ex G. Garnier 1991 Cortinarius schaefferi Bres. 1930 Dermocybe olivaceofusca (Kühner) Quadr. 1985 Dermocybe schaefferi (Bres.) M.M. Moser 1986 Foto e Descrizioni Ritrovamento nel muschio in ambiente misto Pino nero, Quercia, Carpino, di una Dermocybe della sez. Dermocybe con lamelle oliva, il cappello fibrilloso non zonato, fibrille nerastre sul gambo, non sono stati riscontrati odori particolari. Specie sospettata di tossicità insufficientemente conosciuta, da sottoporre a nuove indagini e valutazioni. Regione Umbria; Ottobre 2010; Foto di Mario Iannotti. Il cappello fibrilloso e scuro verso il centro. Il colore delle lamelle in un esemplare giovane, si nota molto bene il filo della lamella con il filo molto irregolare.
  20. Cortinarius olidus J.E. Lange; Regione Lombardia, località Lenna; Settembre 2014; Foto di Massimo Biraghi. Bosco misto di Nocciolo, Abete Rosso, Carpino, Faggio.
  21. Cortinarius olidus J.E. Lange 1940 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Foto e Descrizioni Cortinarius non molto comune, cresce solitario o a gruppetti con pochi esemplari nelle foreste di latifoglia. Cappello ocraceo/rossiccio con toni aranciati con alcune sfumature olivastre con presenza di guttule bruastre. Lamelle biancastre poi argilla. Gambo biancastro ornato da specie di ghirlande , residui del velo giallo ocra/aranciato, odore come di barbe di granoturco ( leggermente terroso). Reazione al KOH nulla. Confondibile specialmente col vicino C. cephalixux, l'habitat sotto abete rosso di quest'ultimo, il cappello con tonalità più chiare (giallo, ocra pallido), fitte squamette brunastre sul cappello, specialmente verso il centro, lamelle biancastre, gambo decorato da squamette giallastre/ocra-olivastre, l'odore erbaceo o di frutta acerba lo fanno distinguere macroscopicamente. Ritrovamento e fotografia di Luridus; Settembre 2005. Bosco di Faggio e Nocciolo con qualche raro Pino.
  22. Cortinarius odorifer Britzelmayr; Regione Friuli Venezia Giulia; Ottobre 2013; Foto di Nicolò Parrino.
  23. Cortinarius odorifer Britzelmayr; Regione Trentino; Settembre 2010; Foto di Pietro Curti.
  24. Cortinarius odorifer Britzelmayr; Regione Trentino; Settembre 2010; Foto di Mauro Cittadini.
  25. Cortinarius odorifer Britzelmayr; Regione Lombardia; Ottobre 2008; Foto di Emilio Pini.
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