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Archivio Micologico

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  1. Ascobolus carbonarius P. Karst; Regione Lombardia; Maggio 2013: Foto e microscopia di Massimo Biraghi. Aschi ottasporici, parafisi cilindriche, strette, settate. Spore 20-23 × 12-14 µm, lisce da immature, con evidenti verruche tronche a maturazione, irregolarmente inserite nell'asco.
  2. Ascobolus carbonarius P. Karst 1870 Tassonomia Divisione Ascomycota Classe Ascomycetes Ordine Pezizales Famiglia Ascobolaceae Descrizione Apotecio di 2-6 mm. di diametro, sessile, da cupulato a disteso; superficie imeniale da giovane giallo-olivastra, a maturità bruno-nerastra, scabra a causa degli aschi in rilievo; superficie esterna concolore o leggermente più chiara; cresce in luoghi bruciati. Spore 19-24 × 13-14 µm, ellissoidali, all'inizio lisce, ialine, a maturità violacee, bruno-porpora, verrucose. Aschi 180-220 × 16-22 µm, cilindrici, ottasporici, amiloidi. Regione Lombardia, pianura bergamasca; Maggio 2012; Foto, descrizione e microscopia di Angelo Mariani. Ascospore. Aschi. Aschi, amiloidia.
  3. Artomyces pyxidatus (Pers. : Fr.) Julich; Regione Lombardia; Aprile 2012; Foto di Massimo Biraghi.
  4. Artomyces pyxidatus (Pers. : Fr.) Julich; Regione Piemonte; Novembre 2011; Foto di Gianluigi Boerio. Bosco di latifoglie a 300 m s.l.m., su legno marcescente.
  5. Artomyces pyxidatus (Pers. : Fr.) Julich; Regione Piemonte, Valsesia - Scopa; Maggio 2010; Foto di Alessandro Remorini.
  6. Artomyces pyxidatus (Pers. : Fr.) Julich; Regione Piemonte, Valsesia - Scopa; Giugno 2009; Foto di Alessandro Remorini. Ritrovamento a 600 m s.l.m., bosco di Abete rosso.
  7. Artomyces pyxidatus (Pers. : Fr.) Julich 1982 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Russulales Famiglia Amylostereaceae Foto e Descrizioni Fungo coralloide che cresce sui tronchi al suolo di caducifoglie, caratteristica la struttura a candelabro con i rami terminali che formano sorta di coppette dentellate. Regione Lombardia; Aprile 2010; Foto di Emilio Pini.
  8. Arrhenia spathulata (Fr.:Fr.) Redhead; Regione Lombardia, Pianura bergamasca; località Gera d'Adda; Dicembre 2014; Foto, commenti e microscopia di Sergio Mombrini. Basidioma spatoliforme-flabelliforme, cuticola concentricamente zonata, igrofana. Imenio da liscio a venato, che diparte dal gambo. Gambo rudimentale, laterale, come una continuazione del pileo. Spore 7,5-9 × 4,1-4,6 µm, ellissoidi-larmiformi, lisce, ialine. Giunti a fibbia assenti, basidi in maggioranza tetrasporici, cistidi assenti, pileipellis a cutis. Come altre Arrhenia cresce nel muschio, tra le specie vicine prive di giunti a fibbia, Arrhenia rickenii (Hora) Watling differisce principalmente per il gambo evidente, la cuticola spesso striata per trasparenza, l’imenio a lamelle più distinte, decorrenti. Pileipellis. Filo lamellare. Spore.
  9. Arrhenia spathulata (Fr.:Fr.) Redhead; Regione Lombardia; Dicembre 2008; Foto di Emilio Pini.
  10. Arrhenia spathulata (Fr. : Fr.) Redhead; Regione Lazio; Marzo 2008; Foto di Mauro Cittadini. Spore lisce, larmiformi (o come qualcuno le definisce a: "seme di mela") 7-8(8,5) × 3-4 µm, GAF assenti.
  11. Arrhenia spathulata (Fr. : Fr.) Redhead 1984 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Hygrophoraceae Descrizione Ritrovamento effettuato nel muschio sulla sponda sabbiosa del fiume Oglio. Regione Lazio; Marzo 2008; Foto di Tomaso Lezzi.
  12. Arrhenia rickenii (Hora) Watling 1989 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Hygrophoraceae Sinonimi Phaeotellus rickenii (Singer ex Hora) Bon 1975 Foto di Giovanni Baruffa.
  13. Arrhenia lobata (Pers. : Fr.) Redhead 1984 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Hygrophoraceae Descrizione Si tratta di una specie quasi gelatinosa, dal portamento cantarelloide, che cresce spesso tra muschi viventi. Regione Valle d'Aosta; Agosto 2012; Foto di Gianluigi Boerio. Tra il muschio al margine di un ruscello nivale a 2650 m s.l.m.
  14. Desarmillaria tabescens (Scop.) R.A. Koch & Aime; Regione Lazio; Ottobre 2014; Foto di Tomaso Lezzi.
  15. Desarmillaria tabescens (Scop.) R.A. Koch & Aime; Regione Sardegna. M.te Arci; Ottobre 2013; Foto di Franco Sotgiu.
  16. Desarmillaria tabescens (Scop.) R.A. Koch & Aime; Regione Friuli Venezia Giulia; Settembre 2012; Foto di Nicolò Parrino.
  17. Desarmillaria tabescens (Scop.) R.A. Koch & Aime; Settembre 2012; Foto di Mario Iannotti.
  18. Desarmillaria tabescens (Scop.) R.A. Koch & Aime; Regione Lazio; Ottobre 2012; Foto di Felice Di Palma.
  19. Desarmillaria tabescens (Scop.) R.A. Koch & Aime; Regione Umbria; Ottobre 2011; Foto di Pietro Curti. Gambo privi di anello, caratteristica che differenzia il genere Desarmillaria dal genere Armillaria.
  20. Desarmillaria tabescens (Scop.) R.A. Koch & Aime; Regione Lazio; 2005; Foto di Mauro Cittadini.
  21. Desarmillaria tabescens (Scop.) R.A. Koch & Aime; Regione Lazio; 2004; Foto di Gianni Pilato. Giovani esemplari.
  22. Desarmillaria tabescens (Scop.) R.A. Koch & Aime 2017 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Physalacriaceae Sinonimi Armillaria tabescens (Scop.) Emel 1921 Clitocybe tabescens (Scop.) Bres. 1900 Etimologia L'epiteto Desarmillaria deriva dal prefisso des dal latino de ex = che indica sostituzione e dal nome di genere Armillaria, per essere stato separato dal genere Armillaria per la mancanza di anello. L'epiteto tabescens deriva dal latino tabescens = che si dissolve. Cappello Dimensioni 4-8 cm, è carnoso, ma assottigliato al margine, tenace ed elastico, la forma varia in base alla maturazione, da sub-campanulato a piano-depresso, provvisto di un leggero umbone centrale, generalmente irregolare e con una spiccata igrofaneità; il colore è bruno-ocraceo, color tabacco. L'epicute è ornata da sottili e numerose squame concolori alla cuticola, più numerose verso il disco, il margine sottile è solitamente lobato e facilmente inciso. Imenoforo Lamelle fitte e decorrenti, negli esemplari giovani la colorazione è biancastra, in quelli maturi assumono invece una tonalità rosata; tale colorazione non è attribuibile alla maturazione delle spore, in quanto siamo di fronte a un fungo leucosporeo, è invece da considerare come il colore della carne. Gambo 8-12 × 0,8-1,5 cm, di consistenza molto tenace e fibrosa, anello assente, portamento curvo e caratterizzato da un andamento flessuoso. Nella parte alta si presenta con colorazioni simili o leggermente più chiare del cappello, in basso invece i toni ocraceo-bruni sono più carichi per prendere una colorazione più scura rispetto a quella del cappello. Carne Non abbondante, ha consistenza elastica nel cappello e tenace-fibrosa nel gambo, la colorazione è biancastra ma alla base del gambo si nota una colorazione fulvo-rossastra. L'odore non risulta particolarmente significativo e può essere definito gradevole. Habitat Cresce cespitoso a gruppi di molti esemplari, sui tronchi e in prossimità di latifoglie con una spiccata preferenza per le Querce, non è difficile però trovarlo in forma apparentemente terricola, in corrispondenza delle radici interrate delle essenze arboree a cui si lega. Commestibilità e Tossicità È un buon commestibile ben cotto, ma tossico da crudo; usufruire solo dei cappelli scartando i gambi, come per il più conosciuto Chiodino, l'Armillaria mellea, con il quale condivide molte caratteristiche. È consigliabile la prebollitura e la successiva eliminazione dell'acqua di cottura. Si presta ottimamente alla preparazione e conservazione sott'olio. Specie simili Facile la separazione dagli altri funghi appartenenti al genere Armillaria, in quanto il genere Desarmillaria, a cui appartegono due sole specie, è privo di anello. Occorre invece prestare la massima attenzione nel separarlo da altre specie lignicole, sempre a crescita cespitosa, come quelle appartenenti al Genere Hypholoma di cui alcune specie sono tossiche. Bibliografia KOCH, R.A., WILSON, A.W., SÉNÉ, O., HENKEL, T.W. & AIME, M.C., 2017. Resolved phylogeny and biogeography of the root pathogen Armillaria and its gasteroid relative, Guyanagaster. BMC Evolutionary Biology. DOI: 10.1186/s12862-017-0877-3. Regione Toscana; Agosto 2010; Foto di Tomaso Lezzi.
  23. Armillaria ostoyae (Romagn.) Herink; Regione Lombardia; Settembre 2013; Foto di Massimo Biraghi.
  24. Armillaria ostoyae (Romagn.) Herink; Regione Friuli Venezia Giulia; Ottobre 2011; Foto di Nicolò Parrino.
  25. Armillaria ostoyae (Romagn.) Herink; Regione Friuli Venezia Giulia; ottobre 2010; Foto di Nicolò Parrino.
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