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Archivio Micologico

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  1. Armillaria mellea (Vahl : Fr.) P. Kumm.; Regione Marche; Foto di Pietro Curti.
  2. Armillaria mellea (Vahl : Fr.) P. Kumm.; Regione Marche; Foto di Pietro Curti.
  3. Armillaria mellea (Vahl : Fr.) P. Kumm.; Regione Marche; Foto di Pietro Curti.
  4. Armillaria mellea (Vahl : Fr.) P. Kumm.; Regione Marche; Foto di Pietro Curti.
  5. Armillaria mellea (Vahl : Fr.) P. Kumm. 1871 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Physalacriaceae Nome italiano Famigliola buona, Chiodino. Sinonimi Armillariella mellea (Vahl : Fr.) P. Karst. 1881 Clitocybe mellea (Vahl : Fr.) Ricken 1915 Etimologia Color del miele, da latino melleus. Cappello 3-15 cm, convesso, ma presto piano e umbonato con l'età, margine ondulato, striato ed infine fessurato; cuticola viscida col tempo umido; colore del miele o della cannella o del cuoio, brunastro o bruno rossastro o olivastro a seconda delle piante che la ospitano. Più scuro al centro con sottili squame irte, maggiormente presenti nell'umbone centrale del cappello, che in parte, scompaiono con la maturità. Lamelle Rade, basse, un poco decorrenti sul gambo; prima biancastre con iridescenze gialle o rosee, poi stinte e con tonalità sempre più scure. Gambo 5-7(18) × 0,5-3 cm, slanciato, fibroso, elastico, midolloso, assottigliato verso la base quando cresce in cespi, allargato e bulboso alla base se solitario; roseo e striato in alto, brunastro e via via più scuro dall'anello al piede. Anello Il velo parziale forma un anello supero, simile alla parte superiore di una calza svasata (armilla = calza) di notevole spessore, duraturo e striato, bianco pallido di sopra e bruno-giallastro fino a bruno-rossastro nella parte sottostante. Carne Soda quella del cappello, fibrosa e coriacea quella del gambo, che per tale motivo non deve essere utilizzato ai fini alimentari. Odore tenue, fungino, non molto gradevole. Sapore acidulo, dolciastro. Habitat Cresce in autunno a cespi su alberi vivi, alla base di ceppaie, qualche volta tra l'erba che occulta radici; a volte anche solitaria assumendo maggiori dimensioni. Spore 7-9,5 × 5-7 µm, bianche, lisce, ellittiche. Commestibilità o Tossicità Buono se ben cotto, escludendo il liquame che si forma nella prima cottura ed il gambo coriaceo. Si presta anche alla conservazione. Si consiglia di schiumare con ramaiolo durante la bollitura per eliminare il viscidume indigesto e di non raccoglierla mai dopo gelate o congelarla cruda, in questi ultimi due casi diverrebbe tossica. Osservazioni E' un fungo camaleontico a seconda del ceppo ospite: giallo miele se nasce dal Gelso, bruno o bruno-rossastro dalle Querce fino a volte completamente candido se ospite dell'Acacia. Specie simili Kuehneromyces mutabilis (Schaeff. : Fr.) Singer & A.H. Sm. = Pholiota mutabilis (Schaeff. : Fr.) P. Kumm. al pari ottima specie commestibile, forse superiore. Hypholoma fasciculare (Huds. : Fr.) P. Kumm., velenoso, ha lamelle che da giallo verdastro diventano nere, sapore amaro della carne, la superficie del cappello sempre liscia e la presenza di un effimero anello nel gambo. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Pietro Curti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Sardegna; Novembre 2007; Foto di Bonni. Raduno AMINT in Sardegna 2007
  6. Armillaria gallica Marxm. & Romagn.; Regione Trentino; Agosto 2011; Foto e commento di Tomaso Lezzi. 1º Congresso trentino sui funghi alpini, Cles (TN), Loc. Malgaroi. Armillaria caratterizzata dal velo giallo oro e dalla base bulbosa. Ritrovamento sotto Ontano verde. La base bulbosa.
  7. Armillaria gallica Marxm. & Romagn.; Regione Lombardia; Novembre 2012; Foto di Massimo Biraghi. Località Osio Sotto, Parco Itala, in bosco di Cerro e Carpino.
  8. Armillaria gallica Marxm. & Romagn.; Regione Lombardia; Ottobre 2010; Foto di Massimo Biraghi.
  9. Armillaria gallica Marxm. & Romagn.; Regione Lombardia; Novembre 2007; Foto di Federico Calledda.
  10. Armillaria gallica Marxm. & Romagn. 1987 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Physalacriaceae Regione Lombardia; Novembre 2012; Foto e microscopia di Massimo Biraghi. Spore bianche in massa, ellittiche, lisce. N° Long. Larg. Q Moy 7,62 5,12 1,49 Min 6,83 4,64 1,36 Max 8,17 5,45 1,63 média 7,55 5,21 1,48 Cheilocistidi. Pileipellis. Osservazione a 200×. Osservazione a 400×.
  11. Armillaria cepistipes Velen.; Novembre 2014; Foto di Roberto Cagnoli.
  12. Armillaria cepistipes Velen.; Regione Marche; Ottobre 2013; Foto di Pietro Curti. Lamelle biancastre e anello persistente, decorazioni a squamule irte sul cappello.
  13. Armillaria cepistipes Velen.; Regione Marche; Ottobre 2010; Foto di Pietro Curti. Dettagli Pileo, imenoforo e gambo.
  14. Armillaria cepistipes Velen.; Regione Piemonte; Ottobre 2010; Foto di Tomaso Lezzi.
  15. Armillaria cepistipes Velen.; Regione Lombardia; Novembre 2011; Foto di Sergio Mombrini. Pianura bassa bergamasca, boschetto planiziale.
  16. Armillaria cepistipes Velen. 1920 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Physalacriaceae Descrizione Simile ad Armillaria mellea (Vahl : Fr.) P. Kumm., ha un aspetto più gracile, presenta residui di velo sfumati di giallo ed è più igrofana. Regione Marche; Ottobre 2013; Foto di Pietro Curti.
  17. Arcyria versicolor W. Phillips 1877 Tassonomia Regno Protozoa Divisione Myxomycota Classe Myxomycetes Ordine Trichiales Famiglia Trichiaceae Bibliografia LADO, C., 2003. Myxotropic. [Data di accesso: 19/03/2022]. LISTER, A., 1911. A Monograph of the Mycetozoa. MARTIN, G. W., ALEXOPOULOS, C. J., 1969. The Myxomycetes. NEUBERT, H., NOWOTNY, W. & BAUMANN, K., 1993. Die Myxomyceten. Vol. 1. POULAIN, M., MEYER, M. & BOZONNET, J., 2011. Les Myxomycètes. Regione Lazio, Febbraio 2010, Foto e commenti Mauro Cittadini. Arcyria versicolor rinvenuta su tronco marcescente di Pino. Determinazione della raccolta confermata da Giorgio Melzi.
  18. Arcyria denudata (L.) Wettst. 1886 Tassonomia Regno Protozoa Divisione Myxomycota Classe Myxomycetes Ordine Trichiales Famiglia Trichiaceae Sinonimi Clathrus denudatus L. 1753 Etimologia L'epiteto denudata deriva dal latino denudatus = spogliato, per l'aspetto. Sporocarpo Altezza di circa 1,5 mm chiuso, espanso fino a circa 5 mm; colore rosato da immaturo sino rosso bruno a maturazione, crescita gregaria. Calice Concolore allo sporocarpo con tonalità più scura, ornamentato da plissettature esterne. Stipite Cncolore al resto dello sporocarpo, ma con tonalità più scura verso la base del piede fino al nero. Da immaturo lo stipite è ricoperto da uno strato semi trasparente, evanescente a maturità e che lascia residui visibili che riflettono la luce. Altezza di circa la metà dello sporocarpo. Ipotallo Molto evidente ed espanso, concolore allo sporocarpo, dal bruno scuro al nero. Plasmodio Non osservato per l'intero ciclo, ma rosato a maturità. Habitat Su legno marcescente. Microscopia Spore di colore rosato intenso, rosa chiaro al microscopio, tondeggianti, diametro 6-8 µm, ornamentate con lasche puntinature. Capillizio concolore al resto dello sporocarpo, diametro 2,5-4 µm, con molte ramificazioni che in alcuni casi si chiudono ad anello, ornamentazioni con creste alte fino a 2,5 µm. Specie simili È possibile lo scambio con altre specie di Arcyria e Trichia, risulta difficile la differenziazione senza analisi microscopica che deve essere effettuata con molta cura per evitare confusione. Bibliografia LADO, C., 2003. Myxotropic. [Data di accesso: 19/03/2022]. LISTER, A., 1911. A Monograph of the Mycetozoa. MARTIN, G. W., ALEXOPOULOS, C. J., 1969. The Myxomycetes. NEUBERT, H., NOWOTNY, W. & BAUMANN, K., 1993. Die Myxomyceten. Vol. 1. POULAIN, M., MEYER, M. & BOZONNET, J., 2011. Les Myxomycètes. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giorgio Melzi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lazio, Parco dei Monti Cimini (VT), Loc. Pianiccione; 3 Ottobre 2012; Foto di Giorgio Melzi. Fruttificazione con crescita gregaria. Sporocarpi immaturi, sul gambo è evidente un secondo strato di rivestimento. Sporocarpi quasi maturi, si notano bene le parti ancora umide. Il velo sullo stipite e quasi asciutto e il calice assume il tipico aspetto plissettato, si vede bene l'ipotallo scuro. Capillizio con le tipiche creste quasi appuntite e spore mature. Spore quasi lisce ma con presenza di basse e rade puntinature scure. Sviluppo completo con capillizio espanso e fuoriuscita delle spore. Soffiando via le spore in eccesso si può osservare all'interno del calice l'attaccatura del capillizio.
  19. Cartilosoma ramentaceum (Berk. & Broome) Teixeira; Regione Marche; Parco delle Cesane Fossombrone; Foto di Pietro Curti.
  20. Cartilosoma ramentaceum (Berk. & Broome) Teixeira; Regione Marche; Foto di Pietro Curti. Macro.
  21. Cartilosoma ramentaceum (Berk. & Broome) Teixeira; Regione Marche; Foto di Pietro Curti. Macro.
  22. Cartilosoma ramentaceum (Berk. & Broome) Teixeira; Regione Marche; Foto di Pietro Curti. Stesso esemplare associato ad un grumo di neve presente al suolo.
  23. Cartilosoma ramentaceum (Berk. & Broome) Teixeira; Regione Marche; Foto di Pietro Curti.
  24. Cartilosoma ramentaceum (Berk. & Broome) Teixeira; Regione Marche; Foto di Pietro Curti.
  25. Cartilosoma ramentaceum (Berk. & Broome) Teixeira 1986 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Polyporales Famiglia Fomitopsidaceae Sinonimi Antrodia ramentacea (Berk. & Broome) Donk 1966 Note nomenclaturali Specie identificata nel 1879 dai micologi inglesi Berkeley e Broome i quali gli diedero l'epiteto di Polyporus ramentaceus. Nel 1966 è stata ricombinata nel genere Antrodia. Attualmente viene inquadrata nel genere Cartilosoma, segregato dal genere Antrodia per via della consistenza cartilaginosa dei suoi basidiomi e la sua specie tipo è proprio Cartilosoma ramentaceum. Questa specie ha una posizione abbastanza isolata rispetto alle specie del genere Antrodia, ma sono necessarie ulteriori analisi filogeniche per stabilirne la corretta posizione. Bibliografia BERNICCHIA, A., 2005. Polyporaceae s.l. Fungi Europæi. Vol 10. Alassio (SV): Ed. Candusso. BERNICCHIA, A. & GORJÓN, S.P., 2020. Polypores of the Mediterranean Region. Romar. SPIRIN, V., 2007. New and noteworthy Antrodia species (Polyporales, Basidiomycota) in Russia. Mycotaxon 101: 149-156. ORTIZ-SANTANA, B., LINDNER, D.L., MIETTINEN., O., JUSTO., A. & HIBBETT, D.S., 2013. A phylogenetic overview of the Antrodia clade (Basidiomycota, Polyporales). Mycologia 105, 1391–1411. RAJCHENBERG, M., GORJÓN S.P., PILDAIN, M.B., 2011. The phylogenetic disposition of Antrodia s. l. (Polyporales, Basidiomycota) from Patagonia Argentina. Australian Systematic Botany 24, 111–120. Regione Marche; Foto di Pietro Curti. Un lignicolo che cresce sulle ramaglie al suolo nel bosco di Pinus nigra del Parco delle Cesane a Fossombrone (PU).
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