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Alessandro F

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Tutti i contenuti di Alessandro F

  1. Gyroporus castaneus (Bull.: Fr.) Quélet Reperito il 28 novembre; Cala Violina; foto di Riccardo Cipriani
  2. Leccinum lepidum (Bouchet ex Essette) Quadraccia Ritrovati il 28 novembre; Cala Violina; foto di Riccardo Cipriani
  3. Boletus luridus Schaeff.: Fr. Ritrovati il 28 novembre; Cala Violina; foto di Riccardo Cipriani
  4. Ritrovamenti regione Toscana - Mese di Ottobre 2009 Elenco delle specie trovate e determinate; nella parentesi a fine rigo il n° relativo al messaggio; con * i messaggi con foto di microscopia Agaricus praeclaresquamosus Freeman (# 22, 23) Albatrellus cristatus (Schaeff.: Fr.) Kotlaba & Pouzar (# 129, 130) Amanita caesarea (Scop.: Fr.) Pers. (# 9-12, 91, 189) Amanita citrina (Schaeffer) Persoon (# 138, 139, 161, 162) Amanita muscaria (L.: Fr.) Hooker (# 17-19, 113-115) Amanita ovoidea (Bull.) Link (# 6-8) Amanita phalloides (Vaill. ex Fr.) Link (# 75, 86, 87) Amanita vaginata s. l. (# 27, 28) Bolbitius vitellinus (Pers.) Fr. (# 72, 73) Boletus aestivalis (Paulet) Fr. (# 20) Boletus dupainii Boud. (# 52-54, 190, 198) Boletus edulis Bull.: Fr. (# 21, 119-122) Boletus lupinus Fr. (# 13, 14) Boletus regius Krombh. (# 117, 118) Boletus rhodopurpureus Smotl. (# 15, 16) Calocera viscosa (Pers.: Fr.) Fries (# 131) Calvatia utriformis (Bull.: Pers.) Jaap (# 51) Cantharellus cibarius (Fr.: Fr.) Fr. (# 135) Clitocybe gibba (Pers.: Fr.) Kummer (# 173, 174) Clitocybe nebularis (Batsch: Fr.) Kummer (# 142) Collybia butyracea (Bull.: Fr.) Kummer (# 155, 156) Collybia kuehneriana Singer (# 65-67, 74, 181, 182, 199) Cortinarius cfr. flexipes (Pers.) Fr. (# 187) Crepidotus mollis (Schaeff.) Staude (# 148, 149) Crepidotus mollis (Schaeff.) Staude (# 81-83, 84*) Cyathus striatus (Huds.: Pers.) Willdenow (# 55-58, 144) Cystolepiota seminuda (Lasch) Bon. (# 33) Daedaleopsis confragosa (Bolt.: Fr.) Schröter (# 175-179) Entoloma mediterraneense Noordel. & Hauskn. (# 80, 152) Fistulina hepatica (Schaeff.) With. (# 76, 196) Galerina marginata (Batsch) Kühner (# 192*, 193*) Gyroporus castaneus (Bull.: Fr.) Quélet (# 31, 32) Hapalopilus nidulans (Fr.) P. Karst. (# 180) Hydnum repandum L.: Fr. (# 157-160) Hydnum rufescens Pers. (# 125) Hygrophoropsis aurantiaca (Wulf.: Fr.) Maire (# 140, 141) Hygrophorus eburneus (Bull.: Fr.) Fr. var. eburneus (# 153, 154) Hygrophorus pudorinus (Fr.: Fr.) Fr. (# 107) Hypholoma fasciculare (Huds.: Fr.) Kumm. (# 42, 124) Hypholoma sublateritium (Fr.) Quélet (# 126, 127) Inocybe geophylla var. violacea (Pat.) Sacc. (# 150) Inocybe geophylla var. lilacina Gillet (# 171) Laccaria amethystina (Huds.) Cooke (# 111, 112) Lactarius controversus Pers.: Fr. (# 41) Lactarius salmonicolor Heim & Leclair (# 108, 109) Leccinum crocipodium (Letellier) Watling (# 35) Lepiota cristata (Bolt.: Fr.) Kummer (# 172) Lycoperdon echinatum Pers.: Fr. (# 88-90) Lycoperdon perlatum Pers.: Persoon (# 166-168) Macrolepiota konradii (Huijsman ex P.D. Orton) Moser (# 74) Macrolepiota procera (Scop.: Fr.) Sing. (# 123) Marasmius bulliardii Quélet (# 29, 30) Marasmius torquescens Quèlet (# 147) Marasmius torquescens Quélet (# 93-97, 98*-101*, 102-105) Marasmius wynnei Berkeley & Broome (# 143) Megacollybia platyphylla (Pers.) Kotl. & Pouzar (# 2, 92) Mycena haematopus (Pers.: Fr.) Kummer (# 39, 195) Mycena polygramma (Bull.: Fr.) S. F. Gray (# 188) Mycena pura (Pers.:Fr.) Kummer (# 48-50, 132) Mycena rosea (Bulliard) Gramberg (# 59, 60) Omphalotus olearius (De Cand.: Fr.) Fayod (# 36) Phellinus torulosus (Pers.) Bourdot & Galzin (# 77-79, 197) Psathyrella fulvescens (Romagn.) M.M. Moser ex A.H. Sm. (# 24, 25) Pseudohydnum gelatinosum (Scop.: Fr.) Karsten (# 128) Rugosomyces ionides (Bull.) Bon (# 3-5, 37) Russula lepida (Fr.: Fr.) Fr. (# 43, 44) Scleroderma polyrrhizum (Gmel. ex Persoon) Persoon (# 68, 151) Stropharia caerulea Kreisel (# 110) Trametes hirsuta (Wulfen) Pilát (# 185, 186) Trametes versicolor (L.: Fr.) Pilát (# 183, 184) Tricholoma album (Schaeff.: Fr.) Kummer (# 145) Tricholoma basirubens (Bon) A. Riva & Bon (# 69-71) Tricholoma columbetta (Fr.: Fr.) Kummer (# 45-47, 191) Tricholoma saponaceum (Fr.: Fr.) Kummer (# 106) Tricholoma scalpturatum (Fr.) Quélet (# 146) Tricholoma scalpturatum (Fr.) Quélet (# 85) Tricholomopsis rutilans (Scaeff.: Fr.) Singer (# 133, 134) Xerocomus armeniacus (Quél.) Quél. (# 34) Xerula radicata (Relhan) Dörfelt (# 163, 164) Xylaria hypoxylon (Linné) Greville (# 169, 170) Altri ritrovamenti: Clavariadelphus cfr. pistillaris (L.) Donk (# 116) Coprinus cfr. lagopus (Fr.) Fr. (# 62, 63) Coprinus cfr. plicatilis (Curt.: Fr.) Fr. (# 61) Cortinarius cfr. flexipes (Pers.) Fr. (# 187) Cortinarius sp. (# 64) Entoloma sp. (# 40, 194) Galerina sp. (# 38) Leucoagaricus cfr. macrorhizus (Locq.) ex E. Horak (# 26) Mycena cfr. polyadelpha (Lasch) Kühner (# 165) Ramaria sp. (# 136, 137)
  5. Ritrovamenti regione Toscana - Mese di Dicembre 2009 Elenco delle specie trovate e determinate; nella parentesi a fine rigo il n° relativo al messaggio Amanita vittadini (Moretti) Vittadini (# 2-5) ************************* Apro per il mese di Dicembre al posto di Paolo. Buona raccolta e buone foto a tutti Alessandro
  6. Lactarius sanguifluus (Paulet) Fr. Si distingue dagli altri Lactarius a latice colorato su toni arancio-rossi perché il latice di questa specie è rosso-sangue o rosso vinoso fin dall’inizio, immutabile; il latice non è abbondante e ha sapore leggermente acre. Il profilo del cappello è piano convesso da giovane per divenire a maturità decisamente depresso o imbutiforme. Il cappello ha colorazioni arancio-vinose con zonature concentriche; sul cappello si può notare anche la presenza di macchie o scrobicoli irregolari. Tende ad macchiarsi di verde a maturità. Il Lactarius sanguifluus var. violaceus è simile ma presenta tonalità violaceo-lilacine evidenti e mostra un inverdimento più diffuso, marcato e precoce; anche gli scrobicoli sul gambo sono più evidenti e numerosi nella var. violaceus che nella specie tipo. Altre differenze che giustificano maggiormente la distinzione sono di carattere microscopico. Ad accomunare comunque le due entità e a fugare equivoci con specie vicine è il latice: rosso sangue o rosso vinoso fin dall’inizio, immutabile; anche l'habitat è lo stesso: sotto conifere, soprattutto Pino a due aghi (Pino nero, Pino da pinoli, Pino silvestre). La specie tipo la sua varietà sono in genere considerati come i migliori Lactarius commestibili. Dal TUTTO FUNGHI, pag 478: “È un buon commestibile, particolarmente gradito e apprezzato nel Sud dell’Italia dove è chiamato Rosito; è consumato cotto alla griglia sulla brace o usato per preparare sughi e intingoli come contorno a piatti di carne. Fa parte della Sezione Dapetes, contenente tutti i Lactarius aventi latice di colore arancio-rosso. Relativamente facile il riconoscimento poiché è l’unico lattario in cui il latice è rosso-vinoso fin dall’inizio. Nel Lactarius semisanguifluus, infatti, il latice si presenta subito aranciato, per assumere colorazioni rosso sangue solo in seguito, a causa del viraggio. È l’unico (con la specie tipo) della Sezione a latice aranciato-rosso che, se consumato, non colora l’urina di arancione.” Sotto Pino nero; Mugello Il latice colora di rosso sangue la carne
  7. Tricholoma saponaceum (Fr.: Fr.) Kummer Tricholoma di taglia medio-grande; con carne bianca, consistente, elastica-fibrosa nel cappello e tenace nel gambo con sfumature rosate alla sua base. Il sapore è amarognolo e l’odore ricorda quello del sapone, sapone di Marsiglia, acqua saponata, acqua di scarico di lavatrice, ecc. Camaleontico per i colori che può assumere il cappello: dal più tipico ocra grigiastro, grigio, grigio-olivastro al bruno-nerastro con sfumature bluastre, piombo, oppure ancora verdastro, o anche decolorato fin quasi al bianco in alcune forme, giallastro, con macchie rosa in vecchiaia. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 230: “Ubiquitario, molto diffuso nei boschi di latifoglie e aghifoglie, nei prati, spesso a gruppi anche concresciuti, dall’estate all’inizio dell’inverno. La caratteristica fondamentale per la determinazione è l’odore di sapone e il viraggio della carne al rosa specialmente nella parte bassa del gambo. È certamente uno dei funghi più belli da incontrare (anche se non è commestibile) a causa dei suoi cromatismi spesso stupefacenti e della sua taglia che può essere notevole in casi di particolare sviluppo. Sarebbe impossibile elencare tutte le varietà (spesso sovrapponibili) che sono state create per questo fungo, definito comunemente come “il trasformista” per la sua spiccata variabilità; elenchiamo quelle più comuni e accettate. La var. squamosum possiede il gambo di colore grigio, squamoso; la var. ardosiacum ha il cappello di colore blu-nerastro e gambo squamato dello stesso colore; la var. atrovirens presenta un cappello di colore verdastro scuro e gambo bianco. I principianti possono scambiarlo con Clitocybe nebularis che possiede però carne bianca immutabile con un odore molto tipico, forte, aromatico, considerato sgradevole da alcuni e lamelle adnate-decorrenti.” Monte Giovi; sotto Castagno
  8. Hydnum rufescens Pers. Hydnum di facile identificazione grazie ad alcune caratteristiche: la taglia mediamente piccola (con cappello al massimo di 6-7 cm di diametro), i colori del cappello relativamente vivaci (dal giallo-ocra all’arancio-fulvo più o meno carico), imenoforo con aculei non decorrenti sul gambo, carne leggermente amarognola. Raramente si presenta con esemplari concresciuti. Simile ma di taglia ben maggiore è il più noto “steccherino dorato” H. repandum caratterizzato dal colore pileico pallido (dal giallastro-beige al rosa-carnicino, raramente arancio chiaro), dal crescere sovente concresciuto con numerosi altri esemplari, dagli aculei nettamente decorrenti sul gambo, dalla carne dolce o leggermente amarognola negli esemplari vetusti, dall’odore fruttato gradevole; la confusione con H. albidum è evitabile grazie al suo colore bianco candido nei giovani esemplari (giallastro a maturità o per contusione) e per i suoi aculei leggermente decorrenti. Monte Giovi; bosco misto Castagno-Cerro; Mugello Aculei non decorrenti sul gambo
  9. Tricholoma squarrulosum Bresadola Il gambo, anch'esso cosparso di squamule più o meno fioccose e scure-nerastre Lamelle smarginato-uncinate al gambo, tipiche dei Tricholoma
  10. Tricholoma squarrulosum Bresadola Sotto Cerro, nel Bosco ai Ronchi; San Piero a Sieve Cappello cosparso di asperità squarrulose e nerastre, più fitte al centro Margine lanoso-feltrato
  11. Tricholoma sulphureum (Bull.: Fr.) Kummer Sotto Cerro, nel Bosco ai Ronchi; San Piero a Sieve Qui con colorazioni del cappello biancastre e solo con centro giallognolo; per chi la considera una varietà valida potrebbe definirsi come Tricholoma sulphureum var. pallidum Bon
  12. Lactarius chrysorrheus Fr. Sotto Cerro, nel Bosco ai Ronchi; San Piero a Sieve Latice bianco ma presto giallo zolfo sulle lamelle
  13. Hygrophorus persoonii Arnolds Una goccia di glutine ripresa mentre sta colando dal cappello
  14. Hygrophorus persoonii Arnolds Bello e carnoso igroforo tardo-autunnale dalla marcata variabilità cromatica, soprattutto in dipendenza della situazione climatica. A tempo umido uno spesso strato di glutine ricopre interamente il cappello e quasi tutto il gambo fino a circa un centimetro dall’apice dove è presente uno pseudoanello formato dall’accumulo di glutine. Sotto tale pseudoanello il colore di fondo del gambo è bianco-grigiastro con macchiature color zucchero-caramellato dovute al glutine; sopra lo pseudoanello il gambo è bianco e fioccoso. A tempo asciutto il glutine che si secca lascia delle nette zone anulari di colore bruno-oliva che decorano il gambo. Anche il cappello subisce simili variazioni cromatiche in base alla presenza più o meno cospicua del glutine. Confondibile con H. latitabundus che ha colore di fondo del gambo bianco puro e cresce sotto Pino; e con H. olivaceoalbus di dimensioni più ridotte, con carne del cappello sottilissima e crescente presso Abete rosso. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 206: “Cresce soprattutto in associazione alla Quercia e, nei paesi nordici, anche ai Faggi. Si tratta di un discreto fungo commestibile, ma poco considerato a causa della su viscosità.” Sotto Cerro, nel Bosco ai Ronchi; San Piero a Sieve Imenoforo e parte alta del gambo, con le caratteristiche goccioline glutinose e la "separazione" cromatica: bianco all'apice e macchiato di glutine brunastro nella parte medio-bassa Glutine abbondante a tempo umido
  15. Amanita rubescens (Pers.: Fr) S. F. Gray Robusta amanita dal cappello rossastro, rosso-brunastro, rivestito di piccole scaglie acute che si stagliano sul fondo per il loro colore grigio, grigio-rosato; anello carnoso, ampio e a gonnellino, striato sulla faccia esterna e posizionato in alto sul gambo; gambo che si allarga verso la base quasi bulbosa, bianco in alto e poi sfumato di rosa scendendo verso la base. La carne è biancastra ma tende ad arrossarsi nelle ferite e nelle contusioni. La volva non è ben visibile: il velo generale alla base si frammenta fin da giovane, lasciando alla base del gambo soltanto residui in forma di protuberanze più o meno accentuate. Contiene tossine termolabili. Dal TUTTO FUNGHI pag. 360: "Pur trattandosi di un buon commestibile, aromatico e delicato, non deve mai essere consumato in preparazioni che non ne garantiscano adeguata cottura; alla griglia risulterebbe quasi crudo nelle parti interne, con conseguente grave rischio di intossicazioni con sindrome emolitica." Sotto Cerro, nel Bosco ai Ronchi; San Piero a Sieve. Un primordio che si sta sviluppando in questo Novembre ricco di nascite
  16. Amanita pantherina (De Cand.: Fr.) Krombh. L'anello alto sul gambo indica che l'esemplare è giovane Striatura all'orlo del cappello Volva circoncisa
  17. Amanita pantherina (De Cand.: Fr.) Krombh. Fungo ubiquitario, assai comune. Molto velenoso. Cresce isolato o fortemente gregario, da giugno-luglio a novembre, al margine o nei boschi di aghifoglie e latifoglie; spesso invasivo. Caratterizzato dalla presenza di un anello posto nella parte medio-bassa del gambo, dalla volva aderente al bulbo, circoncisa e dissociata in due o tre cercini più o meno paralleli ed evidenti. Amanita simili possono essere: A. gemmata (ma con cappello giallo o giallo-ocraceo e non bruno), A. franchetii (che però ha velo generale giallastro e non bianco: quindi presenta verruche gialle sul cappello al contrario dell’A. pantherina che le presenta decisamente bianche; ha inoltre volva non circoncisa ma dissociata in fioccosità giallastre), A. rubescens (con l’anello a gonnellino e posto molto in alto sul gambo, con colori bruno-rossastri e con carne che vira al rossastro a contatto con l’aria mentre la carne di A. pantherina è bianca immutabile; ha infine volva non circoncisa ma dissociata in fioccosità rossastre) Come per Amanita muscaria può considerarsi “spia del porcino” perché ha lo stesso habitat. Dal TUTTO FUNGHI pag. 356: “Velenoso, talora mortale. Provoca avvelenamento di tipo neurotropico simile, ma più grave, a quello provocato dall’Amanita muscaria . I sintomi compaiono da trenta minuti a tre ore dopo l’ingestione. I principi tossici colpiscono prevalentemente il sistema nervoso centrale.” Sotto Cerro, nel Bosco ai Ronchi; San Piero a Sieve
  18. Amanita citrina (Schaeffer) Persoon Sotto Cerro, nel Bosco ai Ronchi; San Piero a Sieve Particolare dell'anello
  19. Pseudoclitocybe obbata (Fr.) Singer Cappello imbutiforme con margine involuto, liscio, più o meno lucente, sericeo, e di un colore bruno-rossastro o bruno-cioccolato; lamelle brunastre anche a riflessi rosati. Il gambo è subconcolore al cappello o un po’ più chiaro, un po’ fibrilloso. Confondibile con Pseudoclitocybe cyathiformis che ha colori prevalentemente grigio ardesia, gambo con nette fibrille o striature biancastre che formano quasi un reticolo. Bosco ai Ronchi; San Piero a Sieve Colorazione del cappello Imenoforo e apice del gambo
  20. Clitocybe nebularis (Batsch: Fr.) Kummer Bosco ai Ronchi; San Piero a Sieve Esemplari di grandi dimensioni
  21. Lepista nuda (Bull.: Fr.) Cooke Buon commestibile (dopo adeguata cottura!), dall’odore aromatico (spesso assai forte), gradevole e caratteristico; come le altre Lepista ha le lamelle che si possono separare, con una semplice pressione delle dita, dalla carne sovrastante. Colori che gravitano sul lilla-violetto (con eventuali sfumature bruno-rossastre in vecchiaia sul cappello) e che gli hanno valso il nome volgare di Agarico violetto; l’aggettivo nuda è invece riferito al rivestimento pileico liscio. Può confondersi con Lepista sordida: quest'ultima è però più esile, ha cappello meno carnoso e più igrofano, ha odore non aromatico ma piuttosto fungino-rancido, predilige ambienti erbosi antropizzati (parchi, giardini) mentre L. nuda è preferibilmente boschiva. In genere tutte le Lepista hanno la caratteristica di inglobare il substrato di crescita alla base del gambo ma L. nuda ne ingloba almeno il doppio, se non di più, rispetto alle altre specie. Dal TUTTO FUNGHI, pag 246: "Lepista nuda va raccolta con tempo asciutto, quando la carne non è intrisa d'acqua. Buono e saporito solo dopo adeguata cottura, è lievemente tossico da crudo per presenza di tossine termolabili." Bosco ai Ronchi; San Piero a Sieve
  22. Marasmiellus cfr. ramealis (Bull.: Fr.) Singer Piccoli cappelli dal diametro di pochi millimetri (raramente raggiungono i 2 cm di diametro) che adornano steli o ramoscelli secchi e più o meno marcescenti. La specie presenta un cappello con colore crema, un po’ più scuro al centro; lamelle spaziate, talvolta inserite in un collarium più o meno definito; gambo quasi sempre incurvato, all’apice biancastro poi sfumando al bruno-rosso verso la base, decorato da granulazioni o fioccosità biancastre soprattutto nella parte inferiore. La microscopia è comunque necessaria per distinguerlo con sicurezza da specie simili. Bosco ai Ronchi; San Piero a Sieve Fruttificazione su steli secchi e marcescente Particolari
  23. Macrolepiota konradii (Huijsman ex P.D. Orton) Moser Sotto Cerro, nel Bosco ai Ronchi; San Piero a Sieve Due esemplari con due differenti desquamazioni sul cappello che formano disegni diversi Il disegno “tradizionale” Il disegno che esce dalla norma Particolare dell’anello dell’esemplare più piccolo Particolare dell’anello dell’esemplare più grande
  24. Boletus edulis Bull.: Fr. Zona delle Apuane; foto di Roberto Mignani
  25. Entoloma sp. Sotto Castagno; presso Arliano; Mugello Sporata rosa depositata su lamelle e apice del gambo
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