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Alessandro F

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Tutti i contenuti di Alessandro F

  1. Buona raccolta e buone foto a tutti Alessandro ***************** Elenco delle specie trovate e determinate; nella parentesi a fine rigo il n° relativo al messaggio: Boletus dupainii Boud. (# 8) Boletus edulis Bull.: Fr. (# 9) Boletus fechtneri Velenovsky (# 5) Boletus queletii Schulzer (# 6) Boletus rhodopurpureus Smotl. (# 7) Coprinus plicatilis (Curt.: Fr.) Fr. (# 3; 4) Laetiporus sulphureus (Bull.: Fr.) Murril (# 2)
  2. Buona raccolta e buone foto a tutti Alessandro ********************************************************** Ritrovamenti regione Toscana - Mese di Giugno 2011 Elenco delle specie trovate e determinate; nella parentesi a fine rigo il n° relativo al messaggio: Amanita excelsa var. excelsa (Fries: Fries) Bertillon (# 4) Amanita rubescens (Pers.: Fr) S. F. Gray (# 5) Boletus erythropus Persoon ss. Fries (# 2, 3) Boletus regius Krombh. (# 6) Russula virescens (Schaeff.) Fr. (# 7)
  3. Ritrovamenti regione Toscana - Mese di Ottobre 2010 Elenco delle specie trovate e determinate; nella parentesi a fine rigo il n° relativo al messaggio: Amanita caesarea (Scop.: Fr.) Pers. (# 8, 9) Amanita ovoidea (Bull.) Link (# 5, 10) Amanita phalloides (Vaill. ex Fr.) Link (# 11) Amanita rubescens (Pers.: Fr) S. F. Gray (# 28) Boletus aereus Bull.: Fr. (# 3, 4) Boletus rhodoxanthus (Krombholz) Kallenbach] (# 2) Clavariadelphus pistillaris (L.) Donk (# 26) Entoloma lividum(Bull.) Quélet (# 6) Hygrophorus penarius var. penarius Fries (# 19) Hygrophorus russula (Schaeff.) Kauffman (# 17, 18) Lactarius acerrimus Britzelmayr (# 15) Lactarius azonites (Bull.) Fr. (# 14) Lactarius subumbonatus Lindgren (# 16) Macrolepiota procera (Scop.: Fr.) Sing. (# 12) Omphalotus olearius (De Cand.: Fr.) Fayod (# 22, 23) Ramaria formosa (Pers.: Fr.) Quél. (# 24, 25) Russula cyanoxantha (Schaeff.) Fr. (# 27) Russula persicina Krombholz (# 7) Tricholoma sejunctum (Sow.: Fr.) Quélet (# 20, 21) Tricholoma squarrulosum Bresadola (# 13)
  4. Boletus aereus Bull.: Fr. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 552: “Il colore del cappello può raggiungere tonalità scure più che negli altri Porcini, per arrivare a colorazioni praticamente nerastre. Il contrasto tra il bianco latteo dei pori e il bruno-nerastro del pileo è incredibilmente forte. Singoli individui raggiungono non di rado 1-2 Kg di peso, evento del tutto eccezionale per la maggioranza delle specie diffuse nella nostra penisola. Tra i Porcini è quello che con maggior frequenza ama crescere in coppia o in piccoli gruppi. Sovente gregario e associato con altri soggetti, regala sempre raccolti importanti.” Colline mugellane; sotto cerro
  5. Boletus rhodoxanthus (Krombholz) Kallenbach Colline mugellane Primo piano del reticolo
  6. Buona raccolta e buone foto a tutti Alessandro
  7. Amanita muscaria (L.: Fr.) Hooker La volva dissociata L'anello a gonnellino Le striature sull'orlo del cappello Il velo parziale protegge ancora le lamelle; diventerà un bell'anello a decorazione del gambo
  8. Ultime carrellate di Amanita muscaria (L.: Fr.) Hooker che si presentavano spesso in "altarini" naturali Giovane esemplare
  9. Cystoderma carcharias (Pers.) Fayod Cystoderma tipica delle radure erbose dei boschi di conifere (soprattutto peccio), di facile riconoscimento per le sue colorazioni complessive che vertono su delicate tonalità violette-carnicine. Il velo generale lascia traccia evidente di sé sia nella granulosità del cappello, sia nei lembi che rendono il margine appendicolato, sia sul gambo sotto forma di armilla che avvolge il gambo stesso per buona parte e che culmina con un anello più o meno persistente, membranoso e svasato. Cappello e armilla hanno quindi gli stessi cromatismi e la stessa granulosità. Il gambo al di sopra dell'anello è biancastro e glabro. La carne, bianca, ha odore forte di terra ammuffita, con sapore non evidente. Dal TUTTO FUNGHI pag. 295: "Il Genere Cystoderma è contraddistinto da specie che presentano la superficie pileica decisamente granulosa, da cui il significato del nome: pelle granulosa."
  10. Hygrophorus chrysodon (Batsch: Fr.) Fr.
  11. Boletus edulis Bull.: Fr. Chi non lo conoscesse può consultare il Tutto Funghi a pag. 544
  12. Cortinarius traganus (Fr.: Fr.) Fr. Particolare della cortina Carne "marmorizzata" e odore non particolarmente sgradevole
  13. Cantharellus cibarius var. cibarius Fr. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 140: "Ottimo commestibile. Assieme ai Boletus del Gruppo Edules è il fungo più ricercato e consumato in tutta la penisola, trova forti estimatori che lo preferiscono nettamente al più nobile Porcino. Viene impiegato in cucina in svariati modi: trifolato, con le lasagne, nel risotto, oppure conservato sottolio o sottaceto. Se surgelato crudo tende ad assumere una sgradevole amarescenza: per tale motivo ne consigliamo la surgelazione dopo adeguata, quanto opportuna, precottura."
  14. Clavariadelphus ligula (Schaeff.) Donk Gregario e numeroso Questi crescevano su rametti di abete rosso
  15. Hypholoma capnoides (Fr.: Fr.) Kummer Dal TUTTO FUNGHI, pag. 429: “Hypholoma capnoides, commestibile, è molto simile a H. fasciculare, velenoso, e per questo è un fungo per esperti, che vale la pena di cogliere solo se si è certi della determinazione. Esso possiede innanzitutto carne dolce e non amara, lamelle di colore grigio-biancastre poi grigio-violette con assenza di toni giallo-verdastri; il cappello è solitamente su cromatismi più caldi, giallo-aranciato con il centro rossastro; lignicolo, cresce anch’esso su tronchi o ceppi degradati di conifere.”
  16. Altra carrellata di Amanita muscaria (L.: Fr.) Hooker in gruppo anello a gonnellino
  17. Tremiscus helvelloides (De Cand.: Fr.) Donk Splendida specie estiva-autunnale a forma di petalo o di spatola che per l'aspetto e il colore non dovrebbe creare problemi di identificazione. Il colore della parte interna va infatti dal rosso-salmone al rosso-lampone con sfumature arancio, all'esterno si presenta più chiaro e alla base diventa biancastro all'inserzione nel terreno. Le sue superfici sono lisce e l'imenoforo è distribuito nella parte superiore della superficie esterna, ma non è distinguibile ad occhio nudo. Gli può somigliare Microstoma protracta, un Ascomicete dal colore rosso vivace, a forma di coppa ma con gambo piuttosto lungo terminante con una sorta di radice nerastra; altro Ascomicete relativamente somigliante è Sarcoscypha coccinea, specie invernale o primaverile, lignicola, che ha forma di coppa dotata di peduncolo, rosso-scarlatto all'interno e rosata all'esterno. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 138: "È un fungo di montagna, cresce nelle radure dei boschi di conifere, tra l'erba e lungo i sentieri, predilige le zona umide e ricche di detriti marcescenti. Può crescere anche direttamente su legno di ceppaie in disfacimento ma gli esemplari più belli e grandi si trovano nei prati umidi e incolti, sulle parti basse delle piste da sci dove forma gruppi di numerosi esemplari ammassati come mazzetti di fiori rossi tra l'erba. Si tratta di un discreto commestibile, di consistenza gelatinosa e sapore leggero che è praticamente sconosciuto alla massa dei consumatori. Può essere utilizzato crudo per preparare un'insalata rossa veramente curiosa."
  18. Lactarius deterrimus Gröger Caratteri salienti per la determinazione di questo Lactarius sono: habitat nelle foreste umide di Peccio; latice poco fluido e poco abbondante, di color carota (con viraggio dopo qualche decina di minuto all'arancio-rossastro), di sapore mite all'inizio, poi un po' acre; cappello privo di zonature con colori dall'arancio intenso all'arancio-brunastro; gambo non scrobicolato, presto cavo, di colore arancio-giallastro, con alone anulare più pallido all'apice presso l'attaccatura delle lamelle; il caratteristico e netto inverdimento con l'età delle superfici del cappello e del gambo, così come tendono al verde-bruno le lamelle (originalmente arancio-giallognolo o arancio-rosa) dopo manipolazione. L'epiteto specifico deterrimus significa pessimo: sta ad indicare che, pur essendo specie commestibile, non è particolarmente adatta per uso culinario; è infatti il peggiore tra i cosiddetti "sanguinelli", cioè i Lactarius a latice arancio-rossastro di sapore dolce. Dal TUTTO FUNGHI, pag 482: "Cresce abbondantemente, anche in colonie di numerosi esemplari, nei luoghi umidi e muscosi delle foreste di Abete rosso; tra i "sanguinelli" è certamente quello meno indicato all'uso gastronomico. Annovera molte specie simili tra di loro secernenti latice aranciato-rossastro: L. salmonicolor, commestibile, si distingue per la crescita sotto Abete bianco, per il non inverdimento dello sporoforo e per il cappello non zonato, di un arancio meno carico; L. deliciosus, buon commestibile, cresce sotto Pino e ha latice aranciato rossastro e cappello con zonature marcate; L. sanguifluus e L. semisanguifluus, crescenti anch'essi nelle Pinete e viranti al verdastro, si differenziano per il latice presto su tonalità rossastre, rosso sangue, rosso vinoso e per le proprietà organolettiche grate e meglio adatte al consumo. L. zonarius, L. zonarioides e L. acerrimus hanno il latice biancastro e il sapore nettamente pepato; L. fennoscandicus, sosia di L. deterrimus, ha il cappello distintamente zonato e di colore lilla-grigiastro, lilla-verdastro con toni grigiastri."
  19. Hygrocybe conica var. conica (Schaeffer: Fries) P. Kummer Hygrocybe ubiquitaria, praticola ma anche su terreno sabbioso (in vicinanza del mare o di corsi d'acqua dolce) o su pascoli non concimati artificialmente, fino a oltre i 2000 metri; più rara nei boschi. È tra le Hygrocybe più facili da determinare grazie al totale e vistoso annerimento cui va incontro a maturità. Lo stesso viraggio si riscontra nelle zone eventualmente corrose e rotte. Il cappello (da minuscolo fino a 7 cm di diametro) è fibrilloso e ha forma da conico-acuta a conico-ottusa fino a pianeggiante ma sempre con umbone; ha colori variabili dal giallo al giallo-olivastro, fino all'arancio e al rosso (anche in dipendenza dell'umidità presente e dell'età); il colore rosso è comunque il predominante ma non mancano esemplari completamente gialli che anneriscono senza mai assumere margine colorazioni rossastre; il margine è lobato o frastagliato, l'orlo è talvolta striato. Il gambo appare striato longitudinalmente a causa di fibrille evidenti e nerastre inframmezzate da striature giallastre; la base del gambo, soprattutto la parte interrata, è biancastra. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 194: "È una delle poche Hygrophoraceae certamente tossica. Specie dai caratteri estremamente variabili. Hygrocybe conica var. chloroides, termofila, è più esile, ha cappello giallo-sporco-citrino e annerimento lento; Hygrocybe conica var. conicopalustris, piccola e gracile, con pileo arancio, striato oltre metà raggio e habitat palustre; Hygrocybe conica var. pseudoconica, avente pileo più conico, base del gambo mai bianca e lamelle gialle. Rispetto al raduno 2009, in cui di Hygrocybe ce ne erano molte e di svariate specie, quest'anno è stata l'unica che ho trovato Il gambo striato
  20. Pholiota squarrosa (Weigel: Fr.) Kummer Relativamente comune e fortemente fascicolata o cespitosa, si può reperire alla base dei ceppi o dei tronchi di latifoglie e di conifere. Le squame imbrunenti, la carne dall'odore complesso con nota rafanoide e dal sapore amarognolo possono essere di aiuto nel distinguerla macroscopicamente dalla simile Pholiota squarrosoides che ha odore gradevole, squame non annerenti e colori meno vivaci e più pallidi. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 420: "Questo stupendo fungo è riconoscibile per la discreta taglia, la superficie pileica asciutta e per le squame irte e imbrunenti presenti sia sul gambo che sul cappello. Si tratta di un fungo molto bello da vedere e fotografare, uno di quei gioielli dei boschi che ovviamente bisogna rispettare per la sua funzione ecologica."
  21. Sarcodon imbricatus (L.: Fr.) Karsten Le squame imbricate, come le tegole sui tetti Particolare degli idni
  22. Amanita muscaria (L.: Fr.) Hooker Dal TUTTO FUNGHI pag. 350: "E' il fungo più spettacolare e bello alla vista, cresce in numerosi esemplari che danno al bosco un aspetto fiabesco. E' fungo velenoso, tanto che un tempo, cosparso di latte, veniva usato per uccidere le mosche (da cui il nome)." Quest'anno in Val di Fiemme era proprio l' <Anno delle Muscarie>; tante e bellissime! Particolare dell'anello Verruche
  23. Hydnellum suaveolens (Scop.: Fr.) P. Karsten Associato a Peccio, cresce gregario a gruppi numerosi con forma più o meno a trottola, anche con cappelli confluenti; specie facilmente riconoscibile per i colori della superficie sterile (biancastro sporco all’inizio, poi grigio-bluastro o bruno-bluastro a maturità), per l’imenoforo ad aculei sottili, lunghi e morbidi di colore prima grigio-bluastro poi brunastri a maturità (in seguito alla maturazione delle spore di color bruno), per l’odore fortemente anisato della carne con nota di “torrefazione”. La superficie sterile, inoltre, si presenta più o meno appianata ma irregolarmente gibbosa; la carne è di consistenza coriacea (come in tutti gli Hydnellum) e il gambo è di forma irregolare, di solito tozzo o appena accennato, radicante nel substrato, con colorazioni dal bluastro fino al nero. La carne, al taglio, si presenta zonata (come in tutti gli Hydnellum), bianca-bluastra subito sotto la superficie sterile per sfumare a colori più sul grigio-nerastro scendendo verso la base del gambo. Può essere scambiato con Hydnellum caeruleum avente lo stesso habitat ma con carne di colore arancio-brunastro e odore di farina. Con vari rametti inglobati.
  24. Hapalopilus nidulans (Fr.) P. Karst. Lignicolo annuale, pileato o sessile con la caratteristica di avere la carne soffice: prendendolo fra le dita sembra infatti di schiacciare uno strato compatto di gommapiuma. È una caratteristica insolita per le Poliporacee ma comune al Genere Hapalopilus (che, infatti, deriva dal greco hapalós = molle, soffice e pílos = cappello). Si distingue per la colorazione complessiva di colore uniforme (ocra o cannella-brunastro), per la superficie sterile un poco tomentosa e ruvida, non zonata. Tutto lo sporoforo diventa poi leggerissimo una volta essiccato. I pori si presentano da rotondi ad angolosi. Cresce preferibilmente su legno di latifoglie (in particolare Quercia), più raro presso conifere. Altri congeneri sono H. croceus dal color rosso-arancio (rarissimo in Italia) e H. salmonicolor di color arancio vivo anche con sfumature rosate, raro anch'esso e reperito limitatamente all'arco alpino presso Pino. In questi esemplari e in altri reperiti lo scorso anno fa ho riscontrato un "viraggio" particolare dell'odore: una volta tolto dal supporto legnoso l'odore è buono, di anice; dopo un paio di minuti a tale odore di anice si sovrappone l'odore di mandorle amare (di amaretto) tale da ricordare alcuni Agaricus, anche se l'insieme non è così gradevole come per i Prataioli; dopo un quarto d'ora, però, l'odore diventa sgradevolissimo, come di carne andata a male o marcia, quasi nauseante; nel frattempo anche il colore complessivo (sia nelle superfici esterne che nella carne) diventa bruno-rossastro come un pezzo di fegato o di carne non freschissima. Imenoforo In sezione Primo piano
  25. Clitocybe gibba (Pers.: Fr.) Kummer Detto anche imbutino per la caratteristica forma imbutiforme del cappello. Ha dimensioni medio piccole arrivando il suo diametro pileico a 7-8 cm di diametro. La cuticola del cappello è liscia e feltrata, su varie tonalità del beige, mai bianca; le lamelle sono biancastre o crema chiaro, molto fitte e nettamente decorrenti sul gambo; il gambo è cilindrico, di solito non più lungo del diametro pileico, un poco ingrossato alla base dove è presente una zona feltrata biancastra; sempre alla base del gambo si nota spesso, una volta tolto dal terreno, una copiosa parte di substrato (foglie, residui vegetali e altro) inglobato dal suo micelio; la colorazione del gambo è leggermente più chiara di quella del cappello; la carne è elastica e tenace, bianca, fibrosa nel gambo, di odore di mandorle amare e sapore gradevole. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 212: "Si tratta di un buon commestibile ma è meglio utilizzare solo i cappelli. Si presta bene per la preparazione dei misti, specialmente quando scarseggiano altre specie più ricercate. Quando in cucina si impiega tale fungo nei misti, va tenuto presente che possiede carne elastica e tenace e che, come tutti gli altri funghi di consistenza simile, richiede tempi di cottura più lunghi; si consiglia quindi di precuocere per qualche minuto, prima di aggiungere esemplari di altre specie con carni più tenere. È un fungo di medie dimensioni; nonostante ciò è forse il più conosciuto di tutto il Genere Clitocybe perché è comune, abbondante e relativamente facile da riconoscere. La specie di Clitocybe che più gli si avvicina è senza dubbio C. costata che, morfologicamente ed ecologicamente, sembra quasi il suo sosia: si differenzia per il margine del cappello ornato da costolature a forma di "Y", il gambo concolore al cappello e l'odore più marcato. Per distinguere con certezza le due specie si rende però necessario un test macrochimico: se mettiamo una goccia di idrossido di Potassio (KOH) sulla superficie del cappello di C. costata otteniamo una colorazione marrone scuro che non si verifica in C. gibba. La confusione più pericolosa avviene con C. phaeophtalma, fungo tossico, appena più esile, avente il cappello solo infossato al centro (ombelicato) e difficilmente imbutiforme; la carne ha però un cattivo e netto odore di rancido. Il nostro funghetto può essere confuso anche con Lepista inversa che cresce nel medesimo habitat ma che ha colori aranciati, margine del cappello involuto, lamelle che si staccano facilmente dalla trama del cappello, carne con odore fungino e sapore un po' astringente."
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