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2009.11 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Galerina cfr. marginata (Batsch) Kühner Dal TUTTO FUNGHI, pag. 417: “Nasce tipicamente su legno, sia di latifoglia che di conifera, con una preferenza per quest’ultima. Specie cosmoplita distribuita più o meno uniformemente in tutto l’emisfero boreale; nei nostri boschi è possibile rinvenirla da fine estate fino alla fine dell’autunno, dalla collina alla montagna. Velenoso mortale, causa la stessa sindrome della più conosciuta Amanita phalloides. Vari studi hanno infatti rilevato una considerevole quantità di amatossine, molecole responsabili della sindrome falloidea, causa di una grave intossicazione epatica spesso a esito mortale. Uno studio recente (2004) ha rilevato che negli ultimi vent’anni, su più di duemila casi di intossicazione da amatossine tra Europa e nord America, sono stati pochissimi quelli ascrivibili al consumo di Galerina marginata e relativo Gruppo. Questo si può spiegare soprattutto per l’aspetto poco invitante e spesso poco evidente di questi funghi e non per la poca carica tossica che, in alcuni casi, risulta essere maggiore addirittura di quella dell’Amanita phalloides. La piccola taglia, i cromatismi bruno-aranciati, la presenza di un anellino, l’odore di farina, la sporata color ruggine e la crescita su legno, sono caratteristiche sufficienti per il riconoscimento e utili quindi a scoraggiare il raccoglitore dal consumo di questa specie mortale. La confusione più pericolosa è sicuramente quella con una specie commestibile, Kuehneromyces mutabilis, anch’essa con sporata rugginosa. Questa si presenta mediamente più grossa e carnosa, munita di una vera e propria armilla al di sotto della quale il gambo presenta piccole squamette rialzate; non presenta inoltre odore farinoso ma fungino e ha una crescita solitamente cespitosa a differenza di Galerina marginata che non presenta quasi mai la base dei gambo appressata.” La microscopia è necessaria per delimitare Galerina marginata da specie congeneri simili e ugualmente tossiche. Bosco misto; presso Arliano; Mugello Particolari ravvicinati; cappello igrofano, striato per trasparenza. L’anellino aderisce al gambo e diventa color ruggine grazie alle spore che vi si depositano sopra Imenoforo con lamelle dal filo biancastro Particolare del cappello igrofano: nella zona più umida (verso il margine) il cappello mostra per trasparenza le striature prodotte dalle lamelle sottostanti; nella parte ormai asciutta (al centro) la carne perde la trasparenza e il cappello appare opaco e crema-bianchiccio -
2009.11 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Pseudoclitocybe cyathiformis (Bull.: Fr.) Singer Cappello decisamente imbutiforme con margine involuto; da grigio-bistro a color ardesia-fuligginoso con sfumature brunastre; superficie pileica con fini fibrille radiali concolori. Lamelle adnato-decorrenti di colore grigio-beige pallido. Gambo striato da fibrille chiare su fondo poco più chiaro del cappello. Odore cianico, simile a quello di Clitocybe gibba (imbutino). Confondibile con Pseudoclitocybe obbata che presenta cappello liscio e di un colore bruno-rossastro o bruno-cioccolato, con lamelle brunastre anche a riflessi rosati, odore subnullo. Bosco misto con prevalenza di Quercia; presso Arliano; Mugello Per intero; gambo un po' clavato Le lamelle Particolare del gambo -
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Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Mycena sp. Crop su lamelle e lamellule; visibili alcuni basidi e/o cistidi che ne punteggiano le superfici -
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Clitocybe nebularis (Batsch: Fr.) Kummer Dall’odore forte, aromatico e “tipicamente da... Clitocybe nebularis” Dal TUTTO FUNGHI pag. 216: “E’ stato per anni il fungo più raccolto e commercializzato in Italia, ma la sua tossicità è stata ormai dimostrata con certezza ed è stato cancellato dalle liste dei funghi commercializzabili. Purtroppo viene ancora raccolto e spetta solo ai fungaioli rendersi consapevoli del rischio ed evitare di raccoglierlo e consumarlo. Può essere confuso con Entoloma lividum, velenoso, che può crescere nel medesimo habitat. La principale differenza va ricercata nel colore delle lamelle dei soggetti maturi: queste sono giallastre in C. nebularis e rosa carico in E. lividum, oltre all’odore forte e caratteristico in C. nebularis, deciso di farina fresca in E. lividum.” Bosco misto; presso Arliano; Mugello -
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Marasmius oreades (Bolt.: Fr.) Fr. Chiamato volgarmente “gambesecche” per la caratteristica tenacità del gambo (pieno e quasi legnoso). Ottimo commestibile... per i raccoglitori pazienti, viste le sue piccole dimensioni. Igrofano, con cappello color ocra-isabella a secco, brunastro a tempo umido; lamelle libere, rade, larghe e sinuose; odore gradevole come di mandorle amare (dovuto alla presenza di infinitesime tracce di acido cianidrico, che non pregiudicano la sua ottima commestibilità) e sapore dolciastro che ricorda la nocciola. Gli è simile Marasmius collinus (dalla commestibilità non del tutto accertata e quindi sconsigliabile) che si distingue macroscopicamente per il gambo più esile e meno tenace, fistoloso o più o meno cavo, per la carne dall’odore poco gradevole (con componenti agliacee o di gomma-caucciù o di Scleroderma), per le lamelle più fitte. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 274: “È una specie che ha la capacità di essere reviviscente: la carne secca fatta rinvenire con l’acqua riprende la sua consistenza originale, mantenendo il suo profumo, il sapore e le caratteristiche organolettiche.” Su prato, verso Arliano; Mugello. Esemplari già essiccati sul posto -
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Hygrophorus russula (Schaeff.) Kauffman Cappello con cuticola color rosso vinoso o rosso lampone; tale colore è dovuto alle fibrille rosso-vinoso porpora innate e riunite a mazzetti, che nascondono quasi completamente il fondo dal colore bianco-avorio. Particolare -
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Hygrophorus russula (Schaeff.) Kauffman Dal TUTTO FUNGHI, pag. 202: “Nei boschi di latifoglie, in particolare Quercia, molto comune in aree termofile in autunno dopo intensi temporali. Si tratta di un micete a crescita massiccia, anche se non moto durevole. Le produzioni del fungo si concentrano in non più di due, massimo tre settimane, ma all’interno di questo breve periodo sono letteralmente esplosive: in ogni direzione, dentro il bosco, ci sono distese di questo basidioma. Per i suoi caratteri cromatici, con il cappello che sembra dipinto in modo grossolano di rosso su fondo bianco, non si presta a confusioni; si tratta quindi di un fungo molto facile da riconoscere.” L'unica specie simile è Hygrophorus erubescens che però ha gambo facilmente ingiallente, lamelle rade e di colore bianco-giallastre-grigiastre, habitat presso conifere e raramente sotto latifoglia, carne dal sapore da poco a nettamente amaro; H. russula ha invece scarsa propensione all’ingiallimento (al più sono presenti rare macchie gialline sul gambo a maturità), possiede lamelle relativamente fitte (le più fitte tra gli Hygrophorus) e di colore da biancastro a biancastro-carnicino a maturità con macchie rosso-vinoso (il filo lamellare si macchia anch’esso di rosso-vinoso e raramente di giallo a maturità), carne dal sapore nullo o leggermente amarognolo. Bosco di Quercia; presso Arliano; Mugello -
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Macrolepiota excoriata (Schaeff.: Fr.) Wasser Gambo privo di particolari decorazioni, quasi liscio; con anellino semplice e con base bulbosa -
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Macrolepiota excoriata (Schaeff.: Fr.) Wasser Dal TUTTO FUNGHI pag. 306: “Si tratta dell’unica Macrolepiota con ecologia tipicamente prativa. Facilmente riconoscibile per il gambo biancastro e quasi nudo, l’anello semplice e mobile, la cuticola tipicamente desquamata che disegna una tipica forma a stella sul cappello, il piede fortemente ingrossato e bulboso. Essendo la più piccola delle Macrolepiota (con un diametro pileico che eccezionalmente arriva ai 10 cm), presenta un anello in proporzione piccolo, semplice e facilmente caduco e potrebbe nei casi limite essere confusa con pericolose Lepiota; il buon odore (fungino) e sapore (dolce di nocciola) e, in particolare, la stabile presenza d in piede nettamente bulboso, aiutano enormemente nella delimitazione della specie. Può confondersi con Macrolepiota konradii che presenta gambo decorato e cappello a maturità desquamato quasi completamente; con Macrolepiota mastoidea, dal cappello tipicamente mammellonato e decorato da minutissime squame disoste in modo concentrico, con Leucoagaricus bresadolae, specie tossica, che cresce nei giardini, sempre associato a residui legnosi o di segatura, con viraggi arancio-rossastri alla sezione.” Su prato al bordo di una piccola pineta; presso Arliano; Mugello -
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Hygrophorus eburneus var. quercetorum (Orton) Arnolds Imenoforo Apice del gambo con el goccioline glutinose -
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Hygrophorus eburneus var. quercetorum (Orton) Arnolds Variante dei querceti dell’Hygrophorus eburneus var. eburneus che è invece tipica delle faggete. Presenta l'apice del gambo con fiocchi fibrillosi bianchi e con numerose goccioline acquose-glutinose. Il quercetorum si presenta un po’ più robusto, con cappello color bianco o bianco-crema. Sempre a livello macroscopico può essere di aiuto l’odore: di carciofo (o simile) in H. eburneus var. quercetorum, floreale (di giacinto) nella var. eburneus, di formaggio di capra (sgradevole per taluni) nel simile H. cossus. Bosco collinare misto, con prevalenza di Quercia; presso Arliano; Mugello -
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Armillaria mellea (Vahl) P. Kumm. Bosco collinare misto. Presso Arliano; Mugello. Esemplari isolati, maturi e di grandezza rilevante; con sporulazione in atto -
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Tricholoma basirubens (Bon) A. Riva & Bon Particolare del gambo, con base sfumata da macchie rossastre -
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Tricholoma basirubens (Bon) A. Riva & Bon Tricholoma “grigio cenere” di medio-piccole dimensioni; si può distinguere macroscopicamente da alcuni Tricholoma simili per alcune caratteristiche: cappello cosparso di squamette più scure del colore di fondo, più fitte al disco, rade al margine e con una disposizione più o meno concentrica; lamelle grigio-biancastre non molto fitte né eccessivamente smarginate al gambo, mai arrossanti e con filo concolore; gambo con fibrille grigio-brunastre e con presenza alla base di sfumature o macchie di colore rosso o rosso-fragola. Odore e sapori non particolarmente gradevoli di farina muffita o di terra. L’habitat è presso boschi termofili di latifoglie, con preferenza per Quercie ma anche Carpini e Faggi. Bosco collinare misto, con prevalenza di Quercia; presso Arliano; Mugello