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2009.11 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Monte Giovi; 700 metri; misto Castagno-Faggio Calvatia excipuliformis (Scop.: Pers.) Perdeck Calvatia solitamente dalla forma a pestello, con la parte superiore sferoidale e la parte inferiore (pseudogambo) più o meno cilindrica e più o meno allungata. La superficie esterna (esoperidio) è bianca nel fungo giovane per poi assumere colorazioni ocracee a maturità; ornamentazioni costituite da singoli elementi sovrastati da aculei fragili e facilmente detersili al minimo sfregamento; tali ornamentazioni interessano anche l’apice dello pseudogambo. Calvatia utriformis si distingue per le maggiori dimensioni, per le caratteristiche areole-verruche poligonali non detersili che ne ricoprono l’esoperidio anche a maturità, per uno pseudogambo più tozzo e corto. A destra: con il portamento tipico che ricorda un "sacco di iuta mezzo vuoto" -
2009.11 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Monte Giovi; 600 metri; su Castagno Mycena cfr. inclinata (Fr.) Quél. Bella Mycena delimitabile con sicurezza solo tramite microscopia; dal punto di vista macroscopico possono essere di aiuto indicativo il gambo elastico, curvo e flessuoso, sovente bicolore (biancastro in alto e via via sfumando al grigio-bruno-rossastro in basso); il cappello ben striato fino a oltre metà raggio, di solito con umbone anche pronunciato; il margine del cappello denticolato, quasi bianco e comunque sempre più chiaro del resto del cappello; il sapore della carne rancido-farinoso e l’odore sgradevole anch’esso, rancido. Cresce normalmente cespitosa su ceppaie o corteccia di tronchi di latifoglie (Quercia, Faggio e Castagno in particolare), più raramente presso conifere. Due esemplari isolati, tra la corteccia -
2009.11 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
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2009.11 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Monte Giovi; 600 metri; su lettiera di foglie di Castagno Mycena epipterygia s.l. Bella e delicata Mycena, assai comune, con habitat alla base di tronchi o ceppi, o su lettiera di aghi o foglie in decomposizione sul suolo. Il nome specifico deriva da epi = sopra e pterix = ala (protezione) e richiama il fatto che il cappello (e spesso anche il gambo) è ricoperto da una pellicola vischiosa protettiva. Tale pellicola (soprattutto a tempo umido) se afferrata con i polpastrelli della mano, si lascia staccare o allungare elasticamente. Riconoscibile macroscopicamente da altre Mycena per alcuni caratteri: cappello ricoperto da quella pellicola glutinosa (separabile con tempo umido; la presenza di glutinosità è però comune a molte altre Mycena), con colori che vanno dal giallo al giallo-grigio, grigio-bruno, bianco-ocraceo (a seconda delle varietà); gambo più o meno translucido da giallo a giallo-verdognolo, giallo-bruno, bianco, a volte bianco translucido in alto e bruno in basso (a seconda delle varietà), assenza di tonalità bluastre alla base, spesso ricoperto dalla pellicola glutinosa asportabile; filo delle lamelle anch’esso ricoperto da un sottile strato elastico di glutine asportabile con un ago. Ne esistono numerose varietà riconoscibili per caratteri microscopici e cromatici (che però non sono sempre costanti) -
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Monte Giovi; 600 metri; sotto Castagno Macrolepiota konradii (Huijsman ex P.D. Orton) Moser Cuticola tipicamente lacerata a forma di stella, con evidenti squame brunastre su fondo crema-pallido; le squame si staccano facilmente dalla cuticola. Gambo con anello semplice; il gambo è liscio e crema chiaro sopra l'anello e al di sotto è screziato da fini bande bruno-rossastre-chiare che lasciano intravedere il fondo crema pallido. E' simile a M. excoriata che però presenta la squamatura sul cappello meno geometricamente pronunciata ed ha il gambo più liscio, non screziato ma appena pruinoso-vellutato. -
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Monte Giovi; 600 metri; bosco di Castagno Macrolepiota procera (Scop.: Fr.) Sing. Dal TUTTO FUNGHI pag. 310: “Non confonderlo con Chlorophyllum rhacodes, tossico, con squamule fortemente infisse nel derma del cappello (dette “a tegola”), con viraggio all’arancione e poi al brunastro della carne esposta, laddove corrosa o tagliata. È prudente non mangiare Macrolepiota il cui diametro sia inferiore a 8 cm per non confonderle con le Lepiota del Gruppo helveola, o altre velenose o mortali. Macrolepiota procera essendo uno dei colossi del bosco, difficilmente può essere confuso con le piccole Lepiota. Per la misura si fa riferimento al fungo adulto e quindi con il cappello completamente aperto.” Ancora nella conformazione a mazza di tamburo -
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Monte Giovi; 600 metri; su riccio di Castagno Marasmius sp. Per il portamento complessivo (geometria del cappello; struttura, densità e inserzione in un collarium delle lamelle; gambo discolore) è classificato come Marasmius; senza microscopia è impossibile risalire alla specie. Lamelle inserite in un collarium -
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Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Monte Giovi; 600 metri; presso Castagno Portamento collibioide, con cappelo dall'aspetto "fradicio", gambo cartilaginoso e radicante Oudemansiella sp. -
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Monte Giovi; 600 metri Mycena rosea (Bulliard) Gramberg Nella foto con il caratteristico colore del cappello “rosa antico”. M. pura (con cui si può confondere) è più esile, ha colori variabilissimi sul cappello (bianco, grigio, rosato, violaceo, bluastro, ecc. ma non così “rosa antico”), ha gambo più corto, meno fragile. I caratteri microscopici sono (quasi) sovrapponibili e, dal Robich: "non sempre consentono una netta distinzione fra M. pura e M. rosea. Tuttavia, il più delle volte, M. rosea ha un cappello più grande e il gambo più largo e più lungo di M. pura." Dal TUTTO FUNGHI pag. 284: "La taglia, i cromatismi e il modo di crescere con cappello a lungo campanulato, la rendono in assoluto uno dei funghi più belli ed eleganti che si possono incontrare nel bosco" -
2009.11 - Toscana - Tutor Paolo Benelli
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi trovati Anno 2009
Monte Giovi; 600 metri Mycena pura (Pers.:Fr.) Kummer Dal TUTTO FUNGHI pag. 283: “E’ una delle più belle specie di Mycena, per i suoi colori violetti e la carne esigua, sottile, di colore biancastro. Si tratta in assoluto di una delle specie a maggiore diffusione ecologica: può essere rinvenuta in prossimità del mare, nei boschi litoranei mediterranei, sino ai boschi di Abete montani; oltre alla diffusione, grande è la sua variabilità cromatica che ha spinto vari autori a crearne molte forme e varietà. Possibile la confusione con Mycena rosea dalla taglia più grande, con cappello a lungo campanulato-parabolico e dal colore rosa-pallido, rosa-lilla, con il gambo fragile e non fibroso.” -
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Monte Giovi; 600 metri Daedaleopsis confragosa (Bolt.: Fr.) Schröter Bellissimo lignicolo dai colori rosso cupo sulla parte sterile e dall’imenoforo particolare. Basidiomi annuali, semicircolari con dimensioni che variano da pochi cm fino a 15-20 cm di larghezza e con spessore anche di 3 cm nel punto di attacco al substrato. Superficie sterile glabra, solcata e concentricamente zonata; brunastra all’inizio, diventa rosso scuro a maturità. Imenoforo bruno-ocraceo, con presenza di pori angolosi e sinuosi solo nella parte centrale; allontanandosi dal centro i pori si allungano fino a trasformarsi in lamelle che si biforcano tipicamente in altre due lamelle che a loro volta possono ripetere la biforcazione più volte andando verso il margine. Un tempo tali caratteristiche erano ritenutute peculiari di Daedaleopsis tricolor (Bull.) Bondartsev & Singer; ma ora le due specie vengono sinonimizzate, visti i numerosi ritrovamenti che esauriscono tutti i casi intermedi tra le due specie un tempo tenute separate. -
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Coprinus comatus (Müll.: Fr.) Pers. Primo piano dell'orlo pileico che a poco a poco si "scioglie" Altro esemplare ormai arrivato alla fine del ciclo -
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Monte Giovi; sotto Castagno; lungo la forestale, su strada sterrata Coprinus comatus (Müll.: Fr.) Pers. Praticamente inconfondibile per le sue caratteristiche morfocromatiche e ambientali. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 330: “Delicato commestibile solo se immaturo (lamelle bianche!), da consumarsi appena colto perché si altera rapidamente; in pratica è il solo Coprinus commestibile e, senza eccedere, lo si può consumare anche crudo. Recenti studi hanno messo in evidenza una piccola dose di coprina anche in questa specie; tale sostanza, presente in più alta concentrazione in C. atramentarius, è responsabile della sindrome coprinica. È quindi consigliabile evitare, o ridurre al minimo, l’assunzione di bevande alcoliche anche con C. comatus. È veramente ottimo saltato in padella con una noce di burro. Considerato da molti autori il miglior fungo in assoluto.” -
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Monte Giovi; sotto Castagno; 600 metri Amanita citrina (Schaeffer) Persoon Amanita molto comune sia in boschi di latifoglie che di aghifoglie. Dal TUTTO FUNGHI pag. 374: “Riconoscibile abbastanza agevolmente per il suo bulbo basale molto grosso ed evidente, la volva circoncisa, le placche sul cappello e il tipico odore di patate crude.” L'esemplare a destra ha ancora il velo parziale intatto e a protezione dell'imenoforo -
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Amanita phalloides (Vaill. ex Fr.) Link Primo piano dell'anello, ancora non del tutto staccato dal margine -
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Monte Giovi; sotto Castagno; 600 metri Amanita phalloides (Vaill. ex Fr.) Link Dal TUTTO FUNGHI pag. 364: “Velenoso mortale. Responsabile del maggior numero di decessi dovuti all’incauta raccolta dei funghi spontanei. Provoca intossicazione a lungo termine di tipo falloideo. Le caratteristiche prioritarie e principali per il suo riconoscimento sono: la presenza di quattro strutture morfologiche ben definite (cappello, gambo, anello e volva), il colore molto mutevole del cappello con prevalenza del verdastro e presenza di fibrille radiali innate; il colore sempre bianco del gambo, dell’anello e della volva, con la sola eccezione della presenza di screziature, quasi zebrature sul gambo, lievemente concolori al cappello; il cappello divisibile dal gambo e lamelle libere. Quando è gialla è confondibile con l’Amanita junquillea e con l’Amanita citrina che hanno volva circoncisa e residui velari diversi sul cappello. Quando perde l’anello ed è di colore bianco o ardesia è confondibile con le Volvariella, senza anello e volva al piede, ma lamelle presto rosee. Quando è di colore bianco o grigiastro o brunastro e perde la volva si confonde con qualche Agaricus, dalle lamelle bianche poi rosee poi bruno-tabacco. Quando appare priva di volva ed anello ed è verde è confondibile con alcune Russula e alcuni Tricholoma, in particolare con Tricholoma sejunctum che ne è un vero sosia in quanto a colore pileico. Sempre con tonalità bruno verdastre, perdendo la volva, può essere confuso con Armillaria mellea isolate, cresciute al suolo, su radici e ceppaie interrate. Se è bianca con Tricoloma columbetta, Melanoleuca evenosa e Leucoagaricus leucothites. Infine allo stadio di ovulo con l’Amanita caesarea o più raramente con qualche Lycoperdon.” -
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